STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Discussioni meteorologiche sul tempo previsto nei prossimi giorni ma anche climatologia e discussioni sui run dei vari modelli: è la stanza principale, quella più affollata e seguita.

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STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da picchio70 »

GRANDE GELO A BOLOGNA IL 12 GENNAIO 1830, LA TEMPERATURA SFIORA I -17°.
LA CITTÀ È COPERTA DA TANTA NEVE.

La mattina del 12 Gennaio 1830 viene registrata una temperatura di -16,9°, la città è letteralmente sommersa dalla neve che è caduta a partire dal 17 Novembre, solo nel mese di Dicembre nevicò 13 volte.
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picchio70
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Re: STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da picchio70 »

IL GELO ESTREMO DEL GENNAIO 1893 IN KAZAKISTAN.

Il Kazakistan è caratterizzato da un clima continentale molto estremo, se da una parte in estate si possono raggiungere temperature altissime, l' inverno è lungo e molto rigido, specialmente nella parte centrosettentrionale e orientale.
Le prime osservazioni meteorologiche in Kazakistan sarebbero state fatte all' inizio del 700 dall' esploratore danese Vitus Bering, che scoprì lo stretto tra l' Alaska e la Siberia, ora quello stretto e il mare che si trova a sud porta il suo nome, Bering avrebbe fatto queste osservazioni a carattere sperimentale nella regione di Ust Kamenogorsk, nella parte orientale del paese.
Ma le osservazioni regolari in Kazakistan iniziarono tra la metà e la fine dell' 800, in modo particolare nel 1870 ad Astana..
L' ondata di gelo che colpì il Kazakistan nel Gennaio 1893 fu terrificante probabilmente la peggiore degli ultimi 150 anni, ad oggi in quelle località non sono state più raggiunte quelle temperature.
L'ondata di gelo fu probabilmente causata da uno stratwarming, verificatosi nel mese di Dicembre, enormi masse di aria gelida provenienti dalla Siberia invasero il Kazakistan provocando un vero e proprio collasso termico.
I giorni più gelidi furono quelli tra il 3 e il 6 Gennaio, ad Astana la temperatura minima scese a -45,3° il 3 Gennaio, ma la notte successiva sprofondò a - 51,1°, e nella notte tra il 4 e il 5 Gennaio raggiunse -51,6°.
La stessa notte la temperatura sarebbe scesa a -57,0 ° nella regione di Atbasar, anche se questo dato non è certo, e restano dei dubbi su questo valore.
La città di Atirau, una zona meno fredda, scese " solo" a -35,7° il 6 Gennaio.
Ad Astana il Gennaio più freddo della sua storia fu quello del 1969 con una temperatura media mensile di - 30,1°, seguito da quello del 1893 con -28,6°, ma la temperatura in quell' anno 1969 scese solo a - 38,2° il primo giorno di Gennaio.
Dal 1893 ad oggi ad Astana non stata più raggiunta quella temperatura, solo due anni dopo il 12 Febbraio 1895 si raggiunsero - 48,9 °, un valore comunque meno basso dei - 51,6° del 5 Gennaio 1893.
In Kazakistan, un paese di montagne e valli esistono zone dove si verifica una forte inversione termica a causa di condizioni locali, in particolare la regione do Orlovka, situata nell' estremo est del paese, vicina ai confini della Cina a circa 1000 metri di altezza, in questa zona vengono registrate minime veramente incredibili, è quindi possibile che durante la grande ondata di gelo del Gennaio 1893 in questa località la temperatura si sia avvicinata a -60° , o sia scesa anche sotto, ma dato che allora le stazioni erano poche non è possibile sapere quanto sia stato raggiunto in quella e in altre località.
L' ondata di gelo del Gennaio 1893 resta in Kazakistan come la peggiore che si sia verificata negli ultimi 150 anni, e forse anche di più.
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Re: STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da picchio70 »

LA LUNGA ONDATA DI FREDDO DELL' INVERNO 1788/ 1789 A PISA.

Il freddo incominciò dalla metà di Dicembre 1788, e salvo brevissime pause , continuò fino alla metà del mese di Gennaio 1789, il freddo fu costante e continuo , e raggiunse l' apice tra gli ultimi giorni di Dicembre e i primi giorni di Gennaio quando si verificarono anche delle nevicate.
Nei giorni dopo Natale l' Arno incominciò a ghiacciare, il ghiaccio si consolidò a inizio Gennaio, tanto che si poteva attraversare a piedi da una sponda all' altra.
Il gelo di quei giorni danneggiò gli olivi, tanto che molti furono tagliati, anche se non si verificò il danno del Gennaio 1709 quando gli oliveti del pisano furono praticamente sterminati dal gelo estremo.
Il professor Gaetano Savi, direttore dell' Orto Botanico dell' Università di Pisa, il Giardino dei Semplici, scrisse che all' interno del giardino molte piante seccarono per il gelo persistente di quei giorni, tra i quali alcuni Cactus Coccinellifer, e altre piante che non furono coperte, tra le quali alcune che erano state portate da Tunisi dal professor Michelangiolo Tilli, un docente di botanica che aveva diretto il giardino, e aveva svolto osservazioni meteorologiche al suo interno.
Si seccò anche un albero di magnolia alto un braccio e mezzo e anche altre piante.
Dopo il 10 Gennaio incominciò un lento addolcimento della temperatura , che a metà del mese tornò intorno ai valori normali, il ghiaccio che copriva l' Arno incominciò a rompersi, e per diversi giorni dei grossi blocchi si urtavano provocando " un cupo e tetro rumore, e sollevavano una polverina così sottile che pareva una nebbia" come scrive il professor Gaetano Savi.
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Re: STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da picchio70 »

LA NEVICATA DEL 6 GENNAIO 1901 A ROMA.

La nevicata del 6 Gennaio 1901 iniziò nella notte dell'Epifania, quando a Roma la temperatura era di -2,0°, e continuò a più riprese nel corso della giornata.
Nel diario dell'Osservatorio Astronomico del Campidoglio leggiamo :
" Gelo nella notte con abbondante nevicata, cielo coperto per tutto il giorno con neve e nevischio a più riprese per tutta la giornata "
La nevicata fu accompagnata da vento forte da nordest in mattinata , mentre nel pomeriggio soffio' con meno forza.
L' Osservatorio del Campidoglio registrò una temperatura minima di -2,0, mentre la massima fu di + 3,9°.
Durante la notte tra il 6 e il 7 si verificarono ancora sporadiche nevicate, ma la mattina del 7 la neve cessò e in mattinata si verificarono le prime schiarite, mentre nwl corso del pomeriggio il cielo divenne sereno o quasi.
Con cielo sereno la temperatura discese fino a - 5, 7°, anche se durante il giorno incominciò ad essere più gradevole, e il giorno 12 salì fino a +13,3°.

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Re: STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da picchio70 »

LA GRANDE NEVICATA DEL 29 NOVEMBRE 1277 NELLA PIANURA EMILIANA.

Tutte le fonti storiche riportano la notizia di questa grande nevicata che nel penultimo giorno di Novembre del 1277 interessò la pianura emiliana, specie le attuali provincie di Parma e di Piacenza.
Data la grandissima distanza di tempo, di ben 746 anni, è difficile conoscere la zona di questa nevicata, se si sia limitata all'Emilia, o sia stata molto più estesa e abbia interessato altre zone.
Fu una nevicata molto abbondante, che giunse alla fine di un autunno piovosissimo, anzi le piogge erano già iniziate in Agosto, e continuarono con grande abbondanza nei mesi successivi .
La nevicata diede inizio a un lungo e rigido inverno, la neve rimase al suolo fino a Marzo, e secondo alcune fonti storiche nel Piacentino anche nei primi giorni di Aprile rimanevano tracce di neve al suolo.
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Re: STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da picchio70 »

27 Dicembre 1932


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Re: STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da picchio70 »

FORTE ONDATA DI FREDDO SULL'EUROPA NORD OCCIDENTALE IL 14/15 NOVEMBRE 1919.
GRANDE NEVICATA A PARIGI, FINO A -23°IN GRAN BRETAGNA.

La nevicata che colpì Parigi tra il 14 e il 15 Novembre 1919 fu la più intensa nel mese di Novembre dal 1887, nella capitale francese la neve raggiunse 24 centimentri, mentre a Besançon caddero 25 centimetri, in alcune aree l' altezza della neve si avvicinò a 30 centimetri.
A Parigi la temperatura rimase tutto il giorno sotto lo zero, la massima del 15 Novembre fu di -0,7°.
Particolarmente intensa fu l'ondata di freddo in Gran Bretagna, mentre in Inghilterra si registrarono nevicate, in Scozia il gelo fu intenso, a Bramer sui monti Grampiani il 14 Novembre fu misurata una temperatura minima di - 23,3°,mentre il 15 Novembre si registrarono - 22,8°.

Nella foto Parigi il 15 Novembre 1919 .

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Re: STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da picchio70 »

Il Risveglio Gelido dell’11 Gennaio 1985.

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Era il 4 Gennaio, una massiccia ondata di gelo proveniente dall’artico russo, più precisamente dal mare di Kara, raggiunse il mar Mediterraneo, avanzando con estrema velocità.
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L’ondata di gelo, in un primo momento, provocò estese nevicate sui settori di: Toscana, Umbria, Marche, Lazio (Roma compresa), Campania e anche, in misura minore, in Pianura Padana (sebbene non si trattasse di fenomeni eccezionali per il clima dell’Italia Settentrionale).
A causa dell’inversione termica e dell’effetto albedo, le temperature minime in Toscana ed Emilia-Romagna scesero anche al di sotto di -20 °C.
Successivamente, tra il 13 ed il 17 gennaio 1985, una depressione centrata sul mar di Corsica provocò quella che (assieme alle altre che seguirono nei giorni successivi) è ancor oggi ricordata a Milano come la nevicata del secolo o la nevicata dell’85, costituendo la nevicata più forte registrata a Milano nel XX secolo.
In una sola nevicata, che durò oltre 72 ore, caddero tra i 70 ed i 90 cm di neve.
Il totale dei centimetri di neve caduti raggiunse livelli record: 20 centimetri a Genova, 30 a Venezia, 40 a Padova e Treviso, 50 a Udine e Vicenza, 60 a Biella, 80 a Bologna, 110 a Como, 122 a Varese, da 130 a 150 cm a Trento.
Nevicò addirittura a Cagliari e in tutta la Sardegna.
Firenze registrava una temperatura minima all’aeroporto di Peretola di -22,2°C, mentre l’Osservatorio Ximeniano in città registrò -11 °C.Le massime furono rispettivamente di -0,4 °C e -1,2 °C.
L’Arno ghiacciò completamente; la stazione meteorologica di Arezzo Molin Bianco scese a -20,2 °C; presso la stazione meteorologica di Pisa Facoltà di Agraria il termometro scese a -12,8 °C.
In Pianura padana, la stazione meteorologica di Brescia Ghedi scese a -19,4 °C stabilendo così il nuovo record assoluto di freddo, mentre la stazione meteorologica di Verona Villafranca raggiunse una temperatura minima di -18,4 °C eguagliando lo storico record del 15 febbraio 1956.
Gelo storico anche in Emilia-Romagna, con la temperatura minima assoluta di -24,8 °C della stazione meteorologica di San Pietro Capofiume; minima assoluta di -19,4 °C anche alla stazione meteorologica di Ferrara San Luca; ad Anzola dell’Emilia la temperatura minima scese invece “soltanto” a -14,5 °C, ben lontana sia dal record storico di -26,2 °C del 15 febbraio 1956 che dal record mensile di -19,6 °C del 25 gennaio 1963.
Arno ghiacciato a Firenze
Più a sud, freddo molto intenso anche a L’Aquila con -23,4 °C, a Rieti con -20,0 °C, a Frosinone con -19,0 °C, a Guidonia Montecelio con -14,0 °C e a Grosseto con -13,2 °C presso l’aeroporto e con -10,0 °C nel centro cittadino.
La stazione meteorologica di Roma Ciampino fece registrare lo storico record di -11,0 °C e quella di Roma Urbe scese a -9,8 °C; sul litorale laziale, record assoluto di -7,8 °C presso la stazione meteorologica di Roma Fiumicino.
Nella stessa giornata, la neve cadde anche sul tratto costiero jonico a valle della città di Catanzaro, che a sua volta venne interessata da accumuli nevosi.
Foto storiche tra cui la capitale.

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Re: STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da picchio70 »

Il mitico febbraio '56

Nel mese di Febbraio del 1956 un'ondata di freddo eccezionale investì buona parte d'Europa e in particolar modo l'Italia, dove si registrarono copiose nevicate soprattutto al Centro-Sud. L'evento, per estensione geografica, intensità e durata fu catalogato come il più intenso del XX secolo. Storiche furono le nevicate che interessarono Roma e Napoli, l'intera Puglia e tutto l'Appennino; al Nord il freddo glaciale sfondò la soglia dei -20°C in pianura. Sulla Città Eterna nevicò nei giorni 2, 9, 12, 18 e 19 Febbraio! Ecco qui di seguito una carrellata di temperature minime registrate nelle principali città italiane durante quel gelido mese:

Torino -22°C; Bergamo -20°C; Vicenza -19°C; L'Aquila -18°C; Milano Malpensa -18°C; Verona -18°C; Piacenza -17°C; Treviso -17°C; Bolzano -16°C; Milano Linate -16°C; Brescia -15°C; Padova -15°C; Trieste -15°C; Bologna -14°C; Rimini -14°C; Ravenna -14°C; Ferrara -13°C; Pescara -13°C; Udine -12°C; Firenze -11°C; Venezia -11°C; Grosseto -10°C; Crotone -7°C; Genova -6°C; Roma -6°C; Napoli -4°C; Alghero -3°C; Cagliari -3°C; Bari -2°C; Brindisi -2°C; Lecce -2°C; Messina 0°C; Palermo 0°C.

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Un potente anticiclone termico tra Russia, Stati baltici e Scandinavia a fine Gennaio '56 iniziò a prendere forma, estendendosi rapidamente fin verso il Mar Nero e inglobando l'intera Europa orientale. Isoterme gelide in quota (850hPa) arrivarono a toccare punte di -25/-30°C! Nel frattempo una depressione in moto retrogrado dallo Ionio risalì verso le regioni centro-meridionali italiane, richiamando la massa d'aria gelida verso l'Europa centrale ed innescando così le prime violente bufere di neve tra 1 e 2 Febbraio al Centro-Nord. Nei giorni successivi il Mediterraneo divenne il bersaglio principale delle gelide correnti, che provenivano sia dai Balcani che dalla porta del rodano, dando vita a una serie di perturbazioni a prevalente carattere nevoso.
L'inverno del 1956 fu contrassegnato da una stratosfera ibernata e fredda, a differenza del 1985, quando invece si verificò uno stratwrming di tipo major; al contrario in quel lontano Febbraio si verificò uno stratcooling molto intenso, e per di più la Nina Strong remava contro, dal momento che in sua presenza si assottigliano le probabilità che il vortice polare presenti grandi disturbi. Nonostante questo, l'inverno 1956 venne annoverato senza dubbio come eccezionale per l'Italia.

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Tale fenomeno ebbe anche una durata molto significativa, avendo inizio il 27 gennaio 1956 (quando un potente ammasso di aria fredda in quota e al suolo si staccò dalle alte latitudini per scendere verso la Scandinavia) raggiungendo in capo a due giorni la Svezia, la Finlandia, e poi vaste zone d’Europa, compresa l’Italia, che non uscì dalla morsa del gelo fino al 20 febbraio.
La fase critica in Italia inizia il 1º febbraio 1956 ed il 2 febbraio la Pianura padana è sotto l’isoterma -15 °C a 850 hPa, mentre la -20 °C abbraccia interamente le Alpi e bufere di neve interessano tutto il nord con particolare violenza in Toscana ed in Emilia-Romagna. Il freddo fu intenso non solo al suolo ma anche in quota, con l’isoterma di -35 °C a 500 hPa che raggiunse Roma, responsabile di una nevicata divenuta storica.
Già il 4 febbraio tutte le precipitazioni, in atto su buona parte dell’Italia, erano oramai nevose, e nuovi impulsi gelidi sulle regioni adriatiche (-40 °C a 500 hPa) raggiunsero il loro massimo il 7 febbraio, quando un potente nucleo gelido in quota colpì le regioni meridionali.
Bufere e temperature gelide, gelo e neve flagellarono queste regioni anche il giorno successivo, quando un nuovo minimo depressionario fra la Corsica e la Toscana provocò ancora intense nevicate a Roma e su tutto il centrosud. In quei giorni diverse nevicate con accumuli si spingono fin sulle coste siciliane. A Palermo le temperature minime scesero fino a 0 °C e la città venne imbiancata diverse volte da alcuni cm di neve. Nevicate interessarono anche le coste meridionali della Sicilia e la stessa isola di Lampedusa.
Il 13 febbraio giunsero nuove correnti gelide dalla valle del rodano determinando temperature rigidissime in quota che avvolsero tutto il nord e determinarono intense nevicate che colpirono particolarmente le Marche, l’Umbria e la Toscana, spostandosi il giorno successivo verso il sud, mentre il gelo dominava sulle regioni centro settentrionali.
Il 15 febbraio ad Anzola dell’Emilia la temperatura minima scese a -26,2 C°, dato che risulta il valore ufficiale nazionale italiano più basso registrato in località di pianura.
Gelo e precipitazioni insistettero ancora nei giorni successivi e nuove nevicate si ripeterono in particolare il 18 febbraio su tutto il centronord, ma nuovamente anche a Roma: la neve continuò fino al 20 febbraio.
Testimonianze dirette raccolte nelle mie zone , raccontano di ammassi nevosi ancora presenti a Maggio
all'ombra degli uliveti.

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Re: STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da picchio70 »

IL GELIDO GENNAIO 1962/63


L’Europa negli anni 60 divenne ancora soggetta a vistose fasi di NAO negativa, che culminarono nel famoso e poco citato Inverno 1962/63.
In Inghilterra fece registrare una media che non si registrava dal 1740……
Alcune testimonianze parlano di piste da pattinaggio sul fiume Cam, presso Cambridge, per chilometri, dopo averci remato pochi giorni prima in acque così fredde che gli spruzzi gelavano sui remi.
Il Baltico fu coperto completamente dal ghiaccio anche nell’inverno 1965/66 (altro inverno poco citato). Nell’inverno 1971/72 l’Europa orientale e
la Turchia ebbero l’inverno più freddo da 200 anni. Il fiume Tigri gelò per l’unica volta nel secolo.
Questo inverno, uno dei più freddi che si siano abbattuti sull’Europa occidentale da cento anni a questa parte, ha bloccato nei ghiacci le popolazioni isolane della Norvegia e provocato indescrivibili disagi a milioni di persone. Tempeste di vento con temperature polari hanno investito il continente nella giornata di oggi. Migliaia di automezzi sono rimasti paralizzati sulle autostrade. Il movimento marittimo, ferroviario e fluviale ha dovuto arrestarsi in quasi tutti i paesi travolti dall’ondata di gelo.
Grandi masse di popolazione hanno dovuto da un giorno all’altro modificare il loro tenore di vita e le usanze per adottare misure protettive più adatte per la Siberia che per l’Europa occidentale.
I primati di freddo spettano alla Svezia e alla Finlandia. Nella Svezia del Nord si sono superati i –43°C e in molte zone sono comparsi i lupi. Anche Helsinki ha grosse penuria di cibo per i trasporti bloccati, nel mare del Nord, tra le isole Frisone di Juist, Baltrumi e Spiekeroog e la terraferma le comunicazioni sono interrotte.
In Danimarca, dopo la violentissima ondata di gelo, ci contano danni e il paese è quasi isolato.
In Olanda all’aeroporto si sono registrati –19°C, tutti i canali del paese sono ghiacciati e migliaia di persone vi pattinano sopra, -16°C a Bruxelles e –22°C sulle Ardenne.
In Inghilterra non si pativa così tanto freddo nella capitale dal 1895, nel centro di Londra il termometro non è salito sopra i –6°C, lungo le coste del Galles estese formazioni di ghiaccio.
Centinaia di abitanti nel Worchester sono andati a pattinare sull’ippodromo e sui campi di cricket che la settimana scorsa erano stati allagati da abbondanti piogge.
In Scozia eccezionali nevicate che hanno isolate centinaia di piccoli centri.
Difficoltà altissime nei trasporti fluviali, in particolare nel Tamigi per ghiaccio sempre più esteso, tanto da formare ormai una banchisa polare…..
Tutta la Francia è ormai investita dalla terribile ondata di gelo, anche la Costa Azzurra si è svegliata con oltre 20cm di neve. A Marsiglia il traffico è completamente paralizzato e da ieri sera nessuna nave è potuta entrare o uscire nel porto, il termometro segna –12°C.
A Parigi si sono superati i –15°C e a Versailles i –18°C (valore che non si registrava da 75anni).
Si segnala la temperatura più bassa in Francia a Epinal con –21°C.
In Germania occidentale i freddo impazza, in Baviera si sono superati i –38°C, oltre –24°C nella Selva Nera. Il Meno è gelato, anche lunghi tratti del Reno, del Danubio, del Weser e dell’Elba.
Quasi tutte le isole del Mare del Nord sono isolate.
A Bonn superati i –16°C, ad Amburgo i –20°C, ad Hannover i –21°C e sul monte Brocken i –29°C.
A Francoforte sospesa la consegna del latte a domicilio perché le bottiglie scoppiavano durante il trasporto
SITUAZIONE SUL NORDEST ITALIANO
Un tipico inverno con caratteristiche di “strat-warming” (così come quello del gennaio 1985), quando si riproduce un repentino riscaldamento della stratosfera, un fenomeno questo che è stato scoperto nel 1952 da un professore dell’università di Berlino e che ora viene attentamente studiato da palloni sonda e dai satelliti meteorologici.
Negli ultimi giorni del dicembre 1962 e nei primi giorni del gennaio 1963, a 42km di altezza, sopra il Polo Nord, la temperatura era salita di oltre 60°C ( circa 70°C nel fine dicembre 1984), la portata dell’evento era davvero notevole, ma ancora a quei tempi non si conosceva bene la traiettoria dell’ondata di gelo (ricordiamo infatti che un’altra ondata di gelo con caratteristiche anche superiori, colpì poi nel gennaio 1977 gli USA orientali…..).
Ma i dubbi iniziarono a sciogliersi già ai primi di gennaio, quando un forte HP si formò tra la Scandinavia e l’Islanda e iniziò a scavarsi una profonda depressione sull’Europa orientale, con un crollo termico molto vistoso nelle stesse zone e bufere di neve sempre più violente e persistenti.
Sul nostro NE il capodanno era iniziato con clima nebbioso e mite sulle nostre montagne e fino al giorno 10 era stata una decade senza minime sottozero per gran parte della PP orientale, e spesso strati nebbiosi che rendevano le giornate grigie e uggiose.
Ma una prima perturbazione artica scendeva sul bordo orientale dell’Anticiclone e grazie anche alla depressione sulla Polonia cambiò il clima Italiano nel giro di 24-36 ore dal giorno 11 notte……
La mattina del 12 infatti cadeva una fitta nevicata dal FVG al Veneto e la temperatura era calata vistosamente per forti venti di bora, al suolo si depositarono dai 5 ai 10cm di neve e dal giorno 13 il nostro paese viene travolto dall’aria artica che farà calare le temperature a livelli da Nord Europa.
Dal giorno 14 a fine gennaio si registrano nelle pianure del NE minime dai –11°C ai –19°C per ben 12 notti, e le giornate di ghiaccio sono ben 14, ben superiori quindi al recente gennaio 1985.
Le nevicate si verificano anche i giorni 17 e 19 con altri 20-30cm un po’ su tutte le pianure del NE ed ER, mentre in Europa giungono notizie sempre più allarmistiche con intere nazioni con grossi problemi nei collegamenti/trasporti.
L’Anticiclone a latitudini del 70° parallelo, spinge i suoi massimi sulla Groenlandia negli ultimi giorni di gennaio, raggiungendo uno dei valori più alti mai registrati in quelle zone, con 1064,6hPa, e altre bombe fredde scendono sul suo bordo orientale, anche se questa volta è l’Europa occidentale a risentire maggiormente dell’aria gelida, con diverse depressioni a latitudini Mediterranee.

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Nel nostro NE, il gelo dura fino al giorno 10 febbraio, con altre 4 minime comprese tra –12 e –16°C e una sola giornata di ghiaccio il giorno 3 per una nuova intensa nevicata di 15-20cm e accompagnata da vento di Bora fino a 110km/h.
L’ulteriore isolamento dell’HP in Groenlandia favorisce un ritorno alla normalità alle latitudini Mediterranee dal giorno 11 febbraio a fine mese, con sole tre minime sopra zero e massime piuttosto contenute.
Il giorno 29 Gennaio le temperature si fanno bassissime sulla nostra Penisola, in seguito all’arrivo di isoterme di -10°C ad 850 hPa sul Centro Nord, che arrivano fino ai -14°C sul Friuli, spinte da un nucleo depressionario che, dai Balcani, si sposta in direzione dell’Europa Centrale. Questi alcuni valori termici: Verona: -10°/-1°Venezia: -8°/0°Milano: -9°/0°Genova: -2°/+3°Bologna: -12°/-1°Firenze: -2°/+1°L’Aquila: -16°/-4°Perugia: -6°/-2°Pescara: -2°/+2°Roma: -3°/+4°Campobasso: -7°/-3°Napoli: -4°/+6°Potenza: -7°/-4°Udine: -10°/+1°Parma: -16°/-2° La neve cade su tutta la Puglia, a Bari, Brindisi, Taranto, Foggia, e nevica perfino sull’Isola di Ustica. Ad Ancona si registra il decimo giorno con nevicata. La situazione barica a 500 hPa e al suolo del 29 gennaio 1963. Il 30 Gennaio altra giornata gelidissima: nevica su tutta la costa adriatica, e nevica perfino a Catanzaro, con minima di -1° e massima di +2°. Il nucleo depressionario si posiziona sul Nord Italia, e nevica anche a Torino, per stau provocato dai venti da est. Questi gli altri valori termici: Trieste: -6°/-2°Bolzano: -14°/-3°Genova: -2°/+3°Bologna: -7°/-2°Firenze: -5°/-2°Ancona: -5°/-2° neve Perugia: -8°/-5°Pescara: -5°/0° neve Parma: -14°/-2°Roma: -6°/-2°L’Aquila: -13°/-6°Campobasso: -9°/-4° Neve Bari: -3°/+4°Foggia: -4°/0° neve Olbia: -1°/+2° neve La situazione barica a 500 hPa e al suolo del 30 gennaio 1963. Il 31 Gennaio altra giornata freddissima, con la circolazione depressionaria che coinvolge gran parte del Centro Nord: queste le temperature registrate: Milano: -10°/-1°Trieste: -5°/0°Bolzano: -14°/+1°Verona: -11°/-1°Bologna: -13°/-1°Firenze: -7°/+1°Ancona: -6°/-1°Perugia: -9°: -3°Pescara: -7°/0°L’Aquila: -13°/-5°Roma: -4°/+4°Campobasso: -7°/-3°Bari: -3°/+5°Napoli: -4°/+5°Potenza: -7°/0° La situazione barica a 500 hPa e al suolo del 31 gennaio 1963. Un cambiamento netto del tempo si verifica invece nella giornata del 01 Febbraio 1963, quando la depressione fredda retrograda dà origine ad una vasta circolazione di bassa pressione che coinvolge gran parte dell’Europa. Un fronte perturbato risale allora la Penisola, da sud ovest, portando abbondantissime nevicate al Centro Nord anche in pianura. Nevica infatti su Toscana, Marche, Umbria, ed ancora su Abruzzo, Molise e Puglia. Cadono 20 cm di neve a Perugia, 10 cm a Terni, 5 cm a Grosseto e Pescara, 5 cm a Foggia. A Marina di Carrara, sull’alta Versilia, cade più di mezzo metro di neve fresca. Queste alcune temperature di quel giorno: Trieste: -4°/-1°Bologna: -12°/-2°Parma: -18°/-4°Torino: -12°/-1°Milano: -11°/+1°Firenze: -8°/0° neve Perugia: -6°/-3°Ancona: -4°/-1°Foggia: -4°/+3° La situazione barica a 500 hPa e al suolo del primo febbraio 1963. Il mese di Febbraio proseguirà piuttosto freddo, specie al Settentrione. L’8 di Febbraio Venezia raggiunge il proprio record storico di freddo con -13°C. L’inverno 1962-63 risultò in complesso, per gran parte della nostra Penisola ed anche in ampie zone d’Europa, il più freddo dell’intero XX Secolo, superando in certi casi perfino il gelido inverno 1928-29. Il freddo, intensissimo, tornerà a far visita all’Italia anche nel mese di marzo.
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picchio70
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Re: STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da picchio70 »

IL FREDDO E LA NEVE DEL GENNAIO 1891.
LA SITUAZIONE IN ALCUNE CITTA' ITALIANE .

BELLUNO : Cielo prevalentemente sereno nei giorni di metà mese, ma forte gelo, minima di -15,3° il 18 Gennaio, e - 13,7° il giorno 17 .

VERONA : Temperatura minima di - 10,8° il 17 Gennaio, il 20 il fiume Adige è in gran parte ghiacciato .

TORINO : Il 17 Gennaio alle 8,00 temperatura di - 10,8°, il giorno precedente, sempre alle 8,00 - 10,3° .

DOMODOSSOLA : Minima di - 10,2° il 18 Gennaio.

ALESSANDRIA : Minima di - 10,5° il 18 Gennaio.

GENOVA : Il 18 gennaio temperatura minima di - 8,5° , e massima di -1,6°

PARMA : Minima di - 11,2° il 18 Gennaio, e - 10,8° il 17.

MODENA : Il 17 Gennaio la temperatura scende fino a -13, 5°.

FIRENZE : Freddo intenso e forte grecale per molti giorni, il giorno 22 forte nevicata con vento da ovest, il 24 Gennaio la temperatura minima in città scende a - 9,4°

LIVORNO : Giornate fredde e ventose, un po di neve il giorno 19.

URBINO : Nevicate continue, la città e sommersa dalla neve.

PESARO :Abbondanti nevicate, il 23 Gennaio la temperatura scende a - 10,3°.

ANCONA : Nevicate abbondanti .

CAMERINO : La cittadina marchigina è sommersa dalla neve, il 17 minima di - 9,5°

ROMA : Neve la mattina del 16 Gennaio con forte vento, nuova nevicata il giorno 18, debole di mattina, nel pomeriggio tormenta di neve con vento forte .

L'AQUILA : Il 21 Gennaio minima di - 13,6°.

CHIETI : Nevicate continue e abbondanti, la città è sommersa dalla neve, circa un metro, il 17 Gennaio la temperatura scende fino a - 11,5°.

FOGGIA : Abbondanti e ripetute nevicate.

BARI : Neve la mattina del 17 Gennaio .

NAPOLI : Abbondante nevicata tra il 16 e il 17 Gennaio, nel corso del giorno 17 la neve si trasforma in pioggia, il giorno 16 alle 8,00 temperatura di -0,1°.

PALERMO : Intenso maltempo, temporali, grandine e vento forte, neve la mattina del 16 Gennaio.

CAGLIARI : Neve nella notte tra il 16 e il 17 Gennaio.

Nell' immagine la carta barica del 17 Gennaio 1891 realizzata dall' Ufficio Centrale Meteorologico e di Geodinamica.
E' presente un profonda depressione sul Mediterraneo centrale, il minimo è sulla Sardegna con valori di 748/ 749 millimetri, circa 997 / 998 hPa.
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ale12
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Re: STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da ale12 »

Topic stupendo e rinnovo i miei complimenti a te Picchio per la dedizione e l’amore che ci metti per la causa.
Guardare e leggere ad oggi queste foto e articoli ci fa capire come è cambiato e come sta cambiando purtroppo il clima almeno qui in Italia, poi io purtroppo non ho vissuto nessuna di queste nevicate mio malincuore.
Era quasi normalità la neve nelle grandi città di nord e centro anche piu volte durante lo stesso mese ,per fare notizia prima serviva un irruzione Massiccia che portasse gelo e neve fino a Palermo oggi invece basta un’ora di acqua neve a Torino per scatenare banner e allerte meteo .
Triste ma ci dobbiamo abituare perché ogni anno è sempre peggio
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picchio70
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Re: STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da picchio70 »

Grazie Ale.
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Re: STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da picchio70 »

LA NEVICATA DEL 16/17 GENNAIO 1891 A NAPOLI.

Si trattò di una nevicata abbondante, i primi fiocchi caddero nella notte di venerdì 16 Gennaio, ma la nevicata andò intensificandosi con il passare delle ore, e Napoli si rivestì di un abbondante mantello bianco.
Era presente una depressione piuttosto profonda con minimo intorno a 998 hPa su Tirreno meridionale, in questa area di bassa pressione affluivano masse di aria fredda provenienti dalla Russia .
Un dispaccio telegrafico dell' agenzia Stefani ( attuale agenzia ANSA) datato 16 Gennaio descrive così la nevicata :
"Ha nevicato tutta la notte, stamani le piazze e le vie sono tutte coperte di parecchi centimetri di neve, spettacolo per Napoli eccezionalissimo ".
Ma la neve aveva voglia di fare sul serio e trasformare Napoli quasi in una città nordica, ci furono alcune pause,ma sembra che nella notte tra il 16 e il 17 Gennaio, sia nuovamente nevicato, tanto che la mattina di sabato 17 la città era quasi paralizzata, fu completamente bloccata la circolazione dei tram, omnibus e vetture, mentre tutti erano meravigliati di questa nevicata così abbondante che nessuno ricordava.
Per trovare una nevicata simile bisognava risalire a oltre 100 anni prima, al 28/29 Dicembre 1788 quando si verificò la più abbondante nevicata degli ultimi 250 anni.
La mattina del 17 Gennaio Napoli era sommersa dalla neve, sembra che nella parte alta della città il manto bianco superasse i 30 centimetri.
Ma nel corso della giornata ci fu una cambiamento del vento, cominciarono ad affluire correnti più miti , la temperatura incominciò ad aumentare, e la neve si trasformò in pioggia, terminava così una delle nevicate più abbondanti che si ricordino nella storia di Napoli degli ultimi secoli .

Nella foto Napoli coperto dalla neve all' inizio del 900, sembra che la foto sia del 1920, ma la data non è certa, si vede anche un pennacchio di fumo che esce dal Vesuvio .

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Re: STORIE DI UN CLIMA PASSATO

Messaggio da picchio70 »

Un doveroso ricordo alle vittime di Rigopiano
IL GENNAIO 2017

A causare l'ondata di freddo è stata un'area di alta pressione stazionaria sull'Europa occidentale, con conseguente discesa di venti gelidi dalla Russia e dalla Scandinavia verso l'Europa orientale. Il 9 gennaio la massa d'aria artica si è spinta sulla Germania e sulla penisola balcanica, portando abbondanti nevicate in Grecia e forti venti di bora in Croazia. Pesanti nevicate si sono verificate anche nell'Italia centrale, nell'Italia meridionale e in quella insulare.

La temperatura più bassa in Europa occidentale, pari a −29,9 °C, è stata registrata nel comune svizzero di La Brévine il 6 gennaio. La temperatura più bassa in assoluto, pari a −35,7 °C, è stata invece registrata in Russia nell'oblast' di Tver' l'8 gennaio. Il 16 gennaio è stata registrata la temperatura di -31,8 °C a Dolina Campoluzzo sull'Altopiano di Asiago (Vicenza), all'altitudine di 1.768 metri sul livello del mare

In Italia

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L'ondata di freddo e le nevicate hanno interessato principalmente l'Italia centro-meridionale dal 5 gennaio, con l'arrivo di un'intensa perturbazione che ha richiamato forti venti gelidi da nord-est. Le regioni più colpite da questa ondata sono state quelle adriatiche, cioè Marche, Abruzzo, Molise, Puglia e anche Umbria e Basilicata. La neve ha raggiunto quasi tutte le coste di queste regioni, con un manto nevoso che ha anche raggiunto i 40 cm. La situazione fu peggiore nelle zone interne delle regioni, dove la neve ha raggiunto e non di rado superato i 2 metri di altezza. L'8 gennaio 2017 sulla spiaggia di Porto Cesareo (LE) in Salento sono stati misurati in alcuni punti accumuli di 22-23 cm, determinando il record di terza spiaggia italiana più nevosa dal 2000 dopo le spiagge di Ravenna al primo posto con 35-40 cm nel febbraio 2012, al secondo le spiagge di Monopoli e Polignano a Mare con quasi 30 cm accumulati il 31 dicembre 2014, i 3 accumuli maggiori si ebbero quindi nell'arco di meno di 5 anni.

Merita menzione la forte bufera di neve su tutto il territorio Marsicano (Abruzzo) a cavallo tra il giorno 6 e il giorno 7, con temperature che variavano tra i -10 e i -13 °C, con accumulo finale vicino al metro e il sensibile crollo termico all'alba del giorno 11 con temperature anche oltre -20 °C sotto i 1300 metri di quota. Dopo una brevissima pausa di qualche giornata, arrivò un'altra perturbazione con altrettanti venti forti e freddi. Questa volta il maltempo colpì maggiormente il centro Italia (Abruzzo, Marche, Umbria e Molise). La quota neve si alzò di qualche metro, ma le coste non furono risparmiate. Infatti arrivarono delle piogge a volte miste a neve che flagellarono soprattutto le Marche e l'Abruzzo. A Pescara il fiume la notte tra il 17 e il 18 gennaio è esondato causando danni alle case circostanti.

La situazione, però, era molto peggiore sulle colline e sui monti, dove arrivarono delle vere e proprie bufere di neve che fecero arrivare la neve all'altezza di 3 metri e mezzo in alcune zone dell'Abruzzo. Le intensissime nevicate inoltre causarono nella regione estesi guasti alla rete elettrica, causando black out generalizzati che coinvolsero fino a 150 mila utenze.Dopo 2 settimane terribili, a cui si sono aggiunte le scosse di terremoto del 18 gennaio, la neve piano piano si cominciò a trasformare in pioggia. Questo causò numerosissime frane sulle colline. Da nominare il paese di Civitella del Tronto, comune abruzzese, che è stato dovuto in parte evacuare a causa delle frane che stavano provocando ingenti crolli nel piccolo centro.

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rigo tovar con mariachi

Le intense nevicate, insieme ad una serie di repliche di forti scosse del terremoto del Centro Italia del 2016, hanno provocato una disastrosa valanga che ha colpito la località di Rigopiano in Abruzzo: una slavina ha travolto e distrutto un albergo, provocando ventinove morti Il numero delle vittime causate dal maltempo nella regione vide aggiungersi quello di sei uomini morti il 24 gennaio nella caduta di un elicottero di soccorso in montagna a Campo Felice, e di complessive altre dieci persone, scomparse nell'arco del mese di Gennaio per motivi differenti legati al maltempo o al terremoto, nelle località di Brittoli, Crognaleto, Castel Castagna, Giulianova, Guardiagrele, Montereale, Ortolano, Rocca Santa Maria per il rilevante numero totale di 45 vittime complessive in Abruzzo. Le forti nevicate (un metro di neve) hanno inoltre notevolmente complicato le operazioni di soccorso nell'intero cratere del sisma.

Da ricordare anche le forti bufere che hanno colpito l'entroterra barese, con Santeramo in Colle e Altamura completamente isolate dalle forti nevicate, oltre che Matera in Basilicata. In queste zone il manto nevoso arrivó anche ad 1 metro di altezza e fu necessario l’intervento dell’esercito. Avvenne anche un fenomeno raro in Europa meridionale: quello dei temporali di neve, con quest'ultima accompagnata da tuoni e fulmini.
L'arrivo della tempesta dal mare adriatico.
Da casa mia .

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Da Pescara

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Alcune immagini del centro sud Italia

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Rigopiano un ora prima della valanga 😭🙏🙏

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Dopo

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