Gradi in più, distribuzione piogge, variazioni di precipitazioni.

Discussioni meteorologiche sul tempo previsto nei prossimi giorni ma anche climatologia e discussioni sui run dei vari modelli: è la stanza principale, quella più affollata e seguita.

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leo55
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Messaggio da leo55 »

Scusate,più che una discussione è un batti e ribatti di zitelle. :lol: Ho ragione io, ma che scherzi? Ma no, vedi i dati poi vedi chi ha ragione :lol: logico che si deve ragionare sui numeri,sui dati.Però quanto siete pesanti.
leo55
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Messaggio da leo55 »

the hurricane ha scritto:io ho appena scritto un progetto di dottorato sull'andamento delle piogge estreme in Italia per cui mi sono letto un bel po' di ricerche su questo tema.

Ad oggi, secondo la maggior parte degli studi non c'è un significativo cambiamento delle precipitazioni estreme.

Uno studio recente è quello di Brunetti et al. 2018 che ha analizzato le serie storiche della liguria e alta toscana e non ha trovato alcun trend significativo.
Nell'introduzione dell'articolo del Prof Brunetti c'è anche un'ampia raccolta bibliografica di numerosi studi dove non è stato osservato un significativo trend.
"No coherent signals emerge throughout the whole basin (Ulbrich et al. 2012), results being dependent on the specific location and the examined period (see, e.g., Brugnara et al. 2012; Brunetti et al. 2012). Also, restricting the analysis to the national scale, there is no clear signal about changes in the intensity and frequency of precipitation extremes. Arnone et al. (2013) analyzed the annual maxima for different durations (from 1 to 24 h) in precipitation extremes in Sicily to highlight any duration-dependent trend. From their findings, it emerges that, even if few stations exhibited a significant trend (at a significance level p < 0.05), the longer is the duration, the lower is the percentage of stations with a positive trend. In particular, no station has exhibited a positive trend in 24-h precipitation maxima. This result was confirmed by Maugeri et al. (2015) who homogenized and analyzed a data set of 231 records of daily precipitation series for Sicily, with average length of 56 years. They identified only 6% of the series showing trends in 24-h precipitation maxima, either positive or negative. The absence of a clear signal in precipitation extremes over Italy is confirmed also by other studies. Specifically, Crisci et al. (2002) analyzed historical extreme rainfall series of 1, 3, 6, 12, and 24 h of duration in 81 rain gauges in Tuscany region to detect possible trends. The results highlighted that more than 80% of the stations present no trend over the 1951–1994 period, with an increasing to about 30% of sites with significance trend (mostly positive) when the analysis is restricted to the 25 years from 1970 to 1994. Piccarreta et al. (2013) analyzed daily precipitation events exceeding the 90th percentile threshold over the Basilicata region, in southern Italy. They observed a negative trend in the frequency of events above the 90th percentile over the 1951–2010 period. Moreover, their contribution to total precipitation presents no significant trend, although more than half of the stations are characterized by a negative tendency. Saidi et al. (2015) observed for five stations in Piedmont region, in north-western Italy, that there is no uniform trend on extreme events in the examined area, and that extreme rainfall events have risen in the last 20 years only for short durations. Kumar et al. (2013) analyzed the daily precipitation series of three stations (Florence and Pisa in Tuscany, and Palermo in Sicily) over the past 120 years. They observed no significant differences in the second half compared to the first half of the examined period at any location."
Anche la ricerca di Maugeri et al. (2015) non aveva trovato trend significativi nella frequenza di piogge estreme in Sicilia.

fonti:

ricerca sulla liguria (Brunetti, 2018):High-resolution analysis of 1-day extreme precipitation in a wet area centered over eastern Liguria, Italy

ricerca sulla sicilia (Maugeri, 2015): https://nhess.copernicus.org/articles/1 ... 7-2015.pdf

Per concludere, può essere che negli ultimissimi anni ci sia un aumento dei fenomeni estremi, però ne avremo la conferma solo tra 10 anni, quando avremo un periodo più lungo per il calcolo della frequenza :wink:
Un'altra cosa che andrebbe studiata più in dettaglio è la distribuzione spazio-temporale delle piogge, però per quello c'è molto da fare.
..Secondo me giusta osservazione sulla frequenza.Ma non può essere che l'aumento di questi fenomeni estremi,può portare a lungo andare ad un inversione di tendenza sul riscaldamento? secondo alcuni scienziati,(ho letto un articolo,ma non ricordo il nome) i fenomeni estremi sono frequenti in un raffreddamento e non un riscaldamento generale?
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Telecuscino
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Messaggio da Telecuscino »

leo55 ha scritto:Scusate,più che una discussione è un batti e ribatti di zitelle. :lol: Ho ragione io, ma che scherzi? Ma no, vedi i dati poi vedi chi ha ragione :lol: logico che si deve ragionare sui numeri,sui dati.Però quanto siete pesanti.
I dati da soli dicono ben poco specie se portati ad hoc con cherry pickings.
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Alessandro(Foiano)
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Messaggio da Alessandro(Foiano) »

Telecuscino ha scritto: I dati da soli dicono ben poco specie se portati ad hoc con cherry pickings.
allora il Cnr riporta dati falsi secondo te? NCEP/NCAR uguale?

Dammi dei dati che provengano da un dataset almeno trentennale e poine parliamo.
Abbiamo gia scritto che le temperature medie annue nelle Marche sono salite di 1°C dal trentennio 1961/1990 al trentennio 1981/2010..apporta dati che dicano il contrario altrimenti la butti in caciara come al solito
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Rio.
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Messaggio da Rio. »

Alessandro(Foiano) ha scritto:
Telecuscino ha scritto: I dati da soli dicono ben poco specie se portati ad hoc con cherry pickings.
allora il Cnr riporta dati falsi secondo te? NCEP/NCAR uguale?

Dammi dei dati che provengano da un dataset almeno trentennale e poine parliamo.
Abbiamo gia scritto che le temperature medie annue nelle Marche sono salite di 1°C dal trentennio 1961/1990 al trentennio 1981/2010..apporta dati che dicano il contrario altrimenti la butti in caciara come al solito
@Alessandro
Ma non ti sei fatto il callo ???
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Messaggio da Rio. »

non entra nella teste......!!
Rio. ha scritto:
Fin quando non ce lo scriveremo nella mente che: dall'avvento del GW la temperatura in ATM è aumentata (su basi scientifiche) di almeno 1°C e nello stesso tempo è aumentato il vapore acqueo al suo interno, (vale a dire che c’è più materia prima per le precipitazioni), gli eventi di pioggia intensa (dette volgarmente bombe d'acqua) sono diventati più frequenti.
Detto questo, “direi che la nostra testolina”, deve cambiare approccio su tali eventi.
Perché la Terra in se per se, continuerà a ruotare, ma a pagare il prezzo, sarà sempre quell'ospite che pensa di essere il padrone e si comporta come tale facendo abusi di ogni genere.

saluti
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Messaggio da Alessandro(Foiano) »

Rio. ha scritto: @Alessandro
Ma non ti sei fatto il callo ???
ma io non penso a me, penso a chi leggerà.
L'informazione deve essere corretta altrimenti è inutile partecipare in un forum di meteoappassionati, basta andare al bar.
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Messaggio da Rio. »

Alessandro(Foiano) ha scritto:
Rio. ha scritto: @Alessandro
Ma non ti sei fatto il callo ???
ma io non penso a me, penso a chi leggerà.
L'informazione deve essere corretta altrimenti è inutile partecipare in un forum di meteoappassionati, basta andare al bar.
Ma fatti un giro qui.....

https://www.meteolive.it/meteoforum/per ... -1215.html
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Messaggio da Telecuscino »

Alessandro(Foiano) ha scritto:
Telecuscino ha scritto: I dati da soli dicono ben poco specie se portati ad hoc con cherry pickings.
allora il Cnr riporta dati falsi secondo te? NCEP/NCAR uguale?

Dammi dei dati che provengano da un dataset almeno trentennale e poine parliamo.
Abbiamo gia scritto che le temperature medie annue nelle Marche sono salite di 1°C dal trentennio 1961/1990 al trentennio 1981/2010..apporta dati che dicano il contrario altrimenti la butti in caciara come al solito
Un negazionista che da del negazionista ad altri :D
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Messaggio da Alessandro(Foiano) »

Telecuscino ha scritto:
Alessandro(Foiano) ha scritto:
Telecuscino ha scritto: I dati da soli dicono ben poco specie se portati ad hoc con cherry pickings.
allora il Cnr riporta dati falsi secondo te? NCEP/NCAR uguale?

Dammi dei dati che provengano da un dataset almeno trentennale e poine parliamo.
Abbiamo gia scritto che le temperature medie annue nelle Marche sono salite di 1°C dal trentennio 1961/1990 al trentennio 1981/2010..apporta dati che dicano il contrario altrimenti la butti in caciara come al solito
Un negazionista che da del negazionista ad altri :D
quella parola mi pare la utilizzi solo tu, al posto dei dati che rifiuti perchè gli enti ufficiali e gli studiosi secondo te fanno cherry picking.
Buttala in caciara come a solito, tanto sai fare quello e basta.
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Messaggio da gemi65 »

Telecuscino ha scritto:
Alessandro(Foiano) ha scritto:
Telecuscino ha scritto: I dati da soli dicono ben poco specie se portati ad hoc con cherry pickings.
allora il Cnr riporta dati falsi secondo te? NCEP/NCAR uguale?

Dammi dei dati che provengano da un dataset almeno trentennale e poine parliamo.
Abbiamo gia scritto che le temperature medie annue nelle Marche sono salite di 1°C dal trentennio 1961/1990 al trentennio 1981/2010..apporta dati che dicano il contrario altrimenti la butti in caciara come al solito
Un negazionista che da del negazionista ad altri :D
Non è un negazionista; non potrebbe di fronte a tante evidenze; lui è un normalizzatore cosa diversa. Sostiene che tutto è già successo e quindi prova a trovare una giustificazione per tutto, a modo suo s'intende.
Anche la lettura dei dati che lui posta è parziale e subdola e prescinde dall'osservazione reale, sul campo. Ad esempio; il pluvio è nella norma? Quindi è piovuto nella norma. Discorso astratto che non ha alcun senso, visto che in un mese piove due giorni tutta la pioggia che dovrebbe cadere nell'intero arco mensile. Conseguenze: pochi o temporanei i benefici per terreni e culture che nel frattempo avevano sofferto per tanti giorni carenza di pioggia e evapotraspirazione. Sono concetti di facile comprensione ma lui li evita. Chi ragiona per schemi è così: distante dalla realtà al punto da negarla.
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ducaneve
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Messaggio da ducaneve »

Dal giornale studentesco il Ducato del 2017

URBINO – La primavera arriva in anticipo ogni anno e sta diventando la stagione predominante. I cambiamenti climatici globali, che evidenziano l’aumento delle temperature, interessano anche Urbino, Fermignano e i loro territori circostanti. L’osservatorio Alessandro Serpieri, che studia la meteorologia della zona dal 1850, ha rilevato che le temperature medie si sono alzate di circa due gradi da allora a oggi.

I primi dati digitalizzati dal centro raccontano di una media annuale di 13 gradi nel 1950, già in salita rispetto al secolo precedente, ma che è arrivata di poco sopra ai 14 nei primi decenni del nuovo millennio. Un trend che sta continuando, seppure in modo meno marcato negli ultimi quindici anni.

Tra il 1975 e il 1984 l’Urbinate ha subito un decennio di raffreddamento ma ha poi ripreso a riscaldarsi con un andamento costante. Piero Paolucci, responsabile tecnico dell’osservatorio, ha detto al Ducato che ciò che incide maggiormente sull’evoluzione dell’atmosfera sono i periodi di calore. Alessandro Serpieri, scienziato fondatore del centro, era sbalordito a metà dell’Ottocento nel vedere picchi di temperatura intorno ai 32/33 gradi. Sarebbe rimasto ancor più sorpreso dal termometro del 4 agosto 2017 quando a Fermignano si sono toccati i 41 gradi.

“Come media annuale il 2000 è il più caldo – continua Paolucci – ma l’andamento generale dice che il periodo primaverile, ma soprattutto quello estivo, sono quelli che si sono scaldati di più, mentre autunno e inverno non hanno subito grandi variazioni”. La principale causa dell’innalzamento termico è di natura antropica. L’uomo, soprattutto con le produzioni industriali e il relativo inquinamento, l’allevamento intensivo e la deforestazione, ha portato il termometro a guadagnare un paio di gradi nel corso dei secoli. Nello specifico, ci dice Stefano Orilisi, direttore Arpa Marche, l’ossido di carbonio, l’anidride carbonica e l’uso dei combustibili fossili – che sprigionano le cosiddette polveri sottili – hanno allargato il buco nell’ozono.

Aria più pulita
La terra finisce per non “respirare” e salta la fase di raffreddamento. Il livello di inquinamento atmosferico è di circa 30 microgrammi per metro cubo d’aria, molto inferiore rispetto ai 50 previsti dai limiti di legge e può ancora scendere grazie alla politica di diminuzione delle auto ad alte emissioni. Proprio i valori delle polveri pm10 e pm2.5 sono in discesa rispetto agli anni scorsi. Queste vengono trasportate dalle precipitazioni. Ma anche sulla qualità dell’aria che respiriamo non c’è una direzione unica. Piogge e nevi possono sia rimetterle in circolo quando evaporano o si sciolgono, sia “ripulire” l’ambiente. Ma a livello regionale i valori sono in miglioramento perché i valori standard di inquinamento sono in discesa.

Da un estremo all’altro
Proprio le precipitazioni sono il fenomeno che desta più preoccupazione. Non è cambiata tanto la quantità delle precipitazioni, ma la qualità. I fenomeni sono sempre più estremi e irregolari. Un esempio di questa nuova tendenza è rappresentato dalle “bombe d’acqua” che, però, non garantiscono il costante rifornimento ai fiumi per un flusso regolare. Anzi, precipitazioni così violente e concentrate in un breve lasso di tempo provocano frane e smottamenti e l’entroterra marchigiano, anche l’Urbinate, è particolarmente interessato da questi fenomeni. Stessa cosa per le nevicate. Lo scioglimento di blocchi di ghiaccio in un unico periodo stagionale è un’altra causa del minore livello di acqua nei bacini idrogeologici. Da un estremo all’altro: il territorio ha anche un problema di siccità. I dati del Serpieri al riguardo dicono che la media annua delle precipitazioni negli ultimi 70 anni è di circa 900 millimetri. Le fotografie dell’estremizzazione sono il 2010, il più ‘bagnato’ con quasi 1250, e il 2012, quello del “Nevone” con picchi di 327 centimetri. Lo scioglimento di questa grande quantità di neve, a febbraio, ha fatto risalire i valori delle polveri sottili rispetto a quelli più bassi di gennaio. In generale, il problema evidenziato, oltre a quelli di produzione e dispersione, è il risollevamento delle particelle di smog generato dagli agenti atmosferici.

I venti non sono soggetti a una previsione statistica così precisa come le temperature. I primi dati disponibili dell’Osservatorio partono dai primi anni Duemila e registrano una velocità media di 10 chilometri orari annui. Il tachimetro ha toccato i suoi massimi con i 146 km/h del dicembre 2009 e i 140 dell’ottobre 2018. L’umidità e la pressione, invece, sono stabili negli anni al 71.3% e 963.5 mBar.
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the hurricane
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Messaggio da the hurricane »

leo55 ha scritto:
the hurricane ha scritto:io ho appena scritto un progetto di dottorato sull'andamento delle piogge estreme in Italia per cui mi sono letto un bel po' di ricerche su questo tema.

Ad oggi, secondo la maggior parte degli studi non c'è un significativo cambiamento delle precipitazioni estreme.

Uno studio recente è quello di Brunetti et al. 2018 che ha analizzato le serie storiche della liguria e alta toscana e non ha trovato alcun trend significativo.
Nell'introduzione dell'articolo del Prof Brunetti c'è anche un'ampia raccolta bibliografica di numerosi studi dove non è stato osservato un significativo trend.
"No coherent signals emerge throughout the whole basin (Ulbrich et al. 2012), results being dependent on the specific location and the examined period (see, e.g., Brugnara et al. 2012; Brunetti et al. 2012). Also, restricting the analysis to the national scale, there is no clear signal about changes in the intensity and frequency of precipitation extremes. Arnone et al. (2013) analyzed the annual maxima for different durations (from 1 to 24 h) in precipitation extremes in Sicily to highlight any duration-dependent trend. From their findings, it emerges that, even if few stations exhibited a significant trend (at a significance level p < 0.05), the longer is the duration, the lower is the percentage of stations with a positive trend. In particular, no station has exhibited a positive trend in 24-h precipitation maxima. This result was confirmed by Maugeri et al. (2015) who homogenized and analyzed a data set of 231 records of daily precipitation series for Sicily, with average length of 56 years. They identified only 6% of the series showing trends in 24-h precipitation maxima, either positive or negative. The absence of a clear signal in precipitation extremes over Italy is confirmed also by other studies. Specifically, Crisci et al. (2002) analyzed historical extreme rainfall series of 1, 3, 6, 12, and 24 h of duration in 81 rain gauges in Tuscany region to detect possible trends. The results highlighted that more than 80% of the stations present no trend over the 1951–1994 period, with an increasing to about 30% of sites with significance trend (mostly positive) when the analysis is restricted to the 25 years from 1970 to 1994. Piccarreta et al. (2013) analyzed daily precipitation events exceeding the 90th percentile threshold over the Basilicata region, in southern Italy. They observed a negative trend in the frequency of events above the 90th percentile over the 1951–2010 period. Moreover, their contribution to total precipitation presents no significant trend, although more than half of the stations are characterized by a negative tendency. Saidi et al. (2015) observed for five stations in Piedmont region, in north-western Italy, that there is no uniform trend on extreme events in the examined area, and that extreme rainfall events have risen in the last 20 years only for short durations. Kumar et al. (2013) analyzed the daily precipitation series of three stations (Florence and Pisa in Tuscany, and Palermo in Sicily) over the past 120 years. They observed no significant differences in the second half compared to the first half of the examined period at any location."
Anche la ricerca di Maugeri et al. (2015) non aveva trovato trend significativi nella frequenza di piogge estreme in Sicilia.

fonti:

ricerca sulla liguria (Brunetti, 2018):High-resolution analysis of 1-day extreme precipitation in a wet area centered over eastern Liguria, Italy

ricerca sulla sicilia (Maugeri, 2015): https://nhess.copernicus.org/articles/1 ... 7-2015.pdf

Per concludere, può essere che negli ultimissimi anni ci sia un aumento dei fenomeni estremi, però ne avremo la conferma solo tra 10 anni, quando avremo un periodo più lungo per il calcolo della frequenza :wink:
Un'altra cosa che andrebbe studiata più in dettaglio è la distribuzione spazio-temporale delle piogge, però per quello c'è molto da fare.
..Secondo me giusta osservazione sulla frequenza.Ma non può essere che l'aumento di questi fenomeni estremi,può portare a lungo andare ad un inversione di tendenza sul riscaldamento? secondo alcuni scienziati,(ho letto un articolo,ma non ricordo il nome) i fenomeni estremi sono frequenti in un raffreddamento e non un riscaldamento generale?
dal mio punto di vista dipende molto dalle zone e anche dal tipo di fenomeni estremi.

Per quello mi sarebbe fare un dottorato su quelle tematiche, però non ho passato la selezione per cui rimarrà un'argomento inesplorato.
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Messaggio da ducaneve »

Articolo Resto del Carlino su Agosto.

Le precipitazioni agostane
sono state in Urbino 34,3 mm,
abbastanza in linea con gli
analoghi aridi mesi del nuovo
corso climatico. I -18 mm sotto
la media di agosto sono
tuttavia responsabili del
piccolo deficit idrico estivo,
calcolato sulle medie
trentennali, che è risultato
essere complessivamente per
la stagione di -24 mm.
I temporali estivi sono spesso
localizzati, ad esempio a
Fermignano in 4 episodi (2, 4,
19 e 31 agosto) abbiamo
registrato piogge molto più
abbondanti rispetto ad Urbino,
portando il totale mensile a
fondo valle a 72,0 mm, più del
doppio. Ricordando alcuni
versi di Dante dal Paradiso, che
descrivono un temporale su
Firenze, “…e ’l ciel di sopra fece
intento / Sì, che ‘l pregno in
acqua si converse: / La pioggia
cadde, ed ai fossati venne…”,
nella nostra provincia l’acqua ai
fossati e ai fiumi comunque
non è venuta, assorbita com’è
stata da terreni riarsi da una
carenza idrica misurabile per
Urbino in -176 mm da inizio
anno e in -234 mm negli ultimi
12 mesi, sebbene le piogge
della nostra estate regina del
2020 siano state con 132 mm
solo di poco sotto la media e la
siccità risalga alle precedenti
stagioni.
In questo minimo resoconto
stagionale, conclusa l’estate
sul calendario ma come si
prevede non ancora per i giorni
a venire sulle spiagge,
segnaliamo l’alternanza nei tre
mesi di decadi molto calde e
decadi fresche. In giugno e
luglio molto fresca è stata la
seconda, in agosto la prima: tre
parentesi piacevoli di refrigerio
nel caldo dell’estate. L’estate
settembrina è in corso, se dura
è l’estate più bella dopo che è
finita l’estate. Chi può, se la
goda.
manu73
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Messaggio da manu73 »

Buongiorno,
posto anche qui il quesito che ho posto nel TD precipitazioni, se qualcuno ha dati ed evidenze può essere oggetto di discussione:

...E' uno spunto di discussione la "frequenza", il "come", la "concentrazione"....spesso diciamo che di questi tempi le piogge sono più "concentrate" e meno distribuite sui periodi mensili e annuali rispetto a 30 anni fa….siamo però in grado realmente di confrontarci su questi dati? esistono evidenze che è realmente così e che il numero degli episodi e ore piovose per la stessa quantità di pioggia in un determinato mese o periodo sia diminuito rispetto ai riferimenti? esistono questi riferimenti oppure in realtà siamo in grado di misurare e confrontarci coi soli mm e non sappiamo come siano caduti quelli con cui ci confrontiamo?

Se qualcuno ha studi e analisi di questo tipo mi piacerebbe aprire un confronto, non solo sulla "sensazione" del periodo attuale (che è quella di piogge più concentrate in minori ore) ma con evidenze rispetto al recente passato inserito nelle medie trentennali con cui ci confrontiamo (che potrebbero supportare le sensazioni oppure smentirle clamorosamente)
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