L'Hp FrancoIberico si è presa l'Europa?

Discussioni meteorologiche sul tempo previsto nei prossimi giorni ma anche climatologia e discussioni sui run dei vari modelli: è la stanza principale, quella più affollata e seguita.

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monte capanne
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Messaggio da monte capanne »

poi basta leggere at........sol.... e ti convincono che stiamo andando verso il freddo :D :D :D :D :roll: :roll: :roll: :roll: :roll:
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Telecuscino
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Messaggio da Telecuscino »

Secondo me con Amo e altri fattori la situazione può cambiare e rendersi comunque favorevole senza peró invertire il trend nel lungo termine.
Unica speranza é quella per cui ,nei prossimi anni, troveremo un meccanismo per TOGLIERE la CO2 dall'aria a valori pre industriali. (Rendere il bilancio negativo, non stoppare semplicemente le emissioni)
In quel caso, parlo da profano, secondo me non ci vorrebbero decenni per trarne gli effetti.
Questo perché se mancano i gas serra manca la trattenuta dell'energia in eccesso sin da subito.
Certamente i ghiacci impiegherebbero anni per riformarsi e quindi sprigionare le potenzialitá a pieno, ma di sicuro i primi effetti favorevoli possono vedersi giá prima sulle circolazioni e formazione gelo.
Inoltre avevo letto che senza la forzante umana la temperatura starebbe diminuendo su valori simil '800 (ve lo immaginate che belle estati e che invernate 😍)..
setra85
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Messaggio da setra85 »

monte capanne ha scritto:poi basta leggere at........sol.... e ti convincono che stiamo andando verso il freddo :D :D :D :D :roll: :roll: :roll: :roll: :roll:
Niente di più falso, ci sono molti ancora convinti che le ondulazioni del getto molto marcate siano ipotetiche tendenze verso un raffreddamento
setra85
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Re: L'Hp FrancoIberico si è presa l'Europa?

Messaggio da setra85 »

InvernoPerfetto ha scritto:Buonasera,

dopo anni di studi, monitoraggi, statische e osservazioni attente, mi prendo la responsabilità di affermare che il ciclo del nuovo clima che si è instaurato nei tempi contemporanei abbia assunto i caratteri di semi-endemicità ( per i tempi umani, non geoclimatici ovviamente)

Sia chiaro: nulla è per sempre, e cicli meteo-climatici si susseguono da sempre, talvolta mutando anche bruscamente e in senso contrario.

Ma il tema attuale, alle nostre latitudini e longitudini, non può non focalizzarsi sul radicarsi di un pattern meteoclimatico che sta mostrando le caratteristiche di una configurazione semi-permanente, in grado potenzialmente di orientare il nostro clima per decenni.

Sarò chiarissimo, andando subito al punto: l'Anticiclone delle Azzore non ha sempre caratterizzato il clima europeo in modo preponderante, determinandone il bello e il cattivo tempo. Se si analizzano alcune (potenziali) re-analisi del lontanissimo passato (con tutti i limiti del caso) si scopre che per lunghi tempi esso non ha sempre rappresentato il "cervello e il polmone" del clima europeo, e la sua figura rivestiva sì una certa importanza ma nè più nè meno di tante altre configurazioni bariche. Poi, a partire dai primi del Novecento, l'istaurarsi di pattern particolare, con un'imponente figura altopressoria con sede all'altezza delle isole Azzorre, ha cominciato a influenzare in maniera decisiva il clima europeo, determinandone le caratteristiche che avevamo imparato a conoscere.

Da un paio di decenni a questa parte ( qualcuno dice già tre), invece, il core di quello che in passato fu l'hp azzorriana è andato gradualmente spostandosi a est. Naturalmente, non è successo all'improvviso e alcune annate in controtendenza hanno fatto pensare - e faranno ancora pensare - che fossero solo sfortunate coincidenze ma... se si analizza, dalla fine degli anni '80, l'aumento medio dei gpt in europa occidentale e lo svuotamento degli stessi in sede azzorriana, non si potrà non cogliere un RADICALE MUTAMENTO delle caratteristiche, delle dinamiche, delle posizioni e della persistenza delle nuove hp in sede europea ( un problema analogo lo hanno, ma da qualche anno in meno, negli Usa e Canada occidentale).

La mia tesi, dunque, risulta abbastanza consequenziale, suffragata però da ricerche, osservazioni, articoli scientifici e meteo: l'ex hp azzorriano è divenuto franco-iberico, traslando, in circa 30 anni, di circa 1500 km verso est.
Badate bene che non è solo in virtù di questa "balorda" annata che elaboro queste considerazioni, e non è neanche la quantità media delle precipitazioni nelle aree più afflitte dai cambiamenti a portare queste conclusioni ( quantità medie appena più basse ma drastico calo dei giorni di pioggia e dell'ingresso delle perturbazioni);

quetse considerazioni sono frutto dello studio combinato tra analisi dei gpt (in crescita di circa 5 hpa negli ultimi 25 anni in europa occidentale e in calo di circa 5/10 hpa in sede azzorriana), drastico calo dei giorni di pioggia, drastico calo del numero di perturbazioni di genesi atlantica, aumento medio della latitudine dei fronti atlantici, maggiore invasività della cella di hadley.

In sostanza e in conclusione, il rischio che si stia vivendo un ciclo climatico nel quale, per ragioni difficili da comprendere ( agw, gw, cicli naturali, di tutto un pò?), abbia trasformato il semi-defunto anticiclone azzorriano nell'anticiclone franco-iberico, con tutte le conseguenze del caso ( che sempre più spesso stiamo sperimentando in europa) e dalla durata assolutamente imprevedibile ( potrebbe anche durare decenni e imporsi come fece il suo predecessor, sebbene con annate più fortunate di altre)...ecco... quel rischio... a mio avviso... sta divenendo - o è già divenuto - concreta realtà

G.

Provo ad analizzare le cause che ad ogni modo rimangono nel loro vasto alone di incertezze
Ragionando per semplicità, constatiamo che le figure bariche sia dinamiche che termiche altro non sono che dei nuclei di vorticità composti da particelle d'aria
Particelle d'aria che rispondono intransigentemente a leggi a cui non possono sfuggirvi
Analizzando il caso meteo/climatico si può ben notare l'alternarsi di pattern in ogni tempo sia che parta da un paio di giorni fino ad arrivare a tempi molto lunghi quasi impalpabili alla vita umana
Voglio soffermarmi sulla formazione delle onde planetarie o di rossby qual dir si voglia
La vorticità è l'espressione di una rotazione in un punto, espressione in questo caso delle particelle d'aria
L'espressione di una rotazione in un punto è soggetta su questo pianeta al mantenimento della vorticità assoluta ( il quale risultato deve rimanere costante ) quale somma di due vorticità, quella relativa che si aggancia alla conservazione del momento angolare e quella planetaria dipendente dal parametro deviante della rotazione terrestre quale nullo all'equatore e massimo ai poli
Nel caso del nostro anticiclone ex azzorriano ora franco iberico la situazione invernale per me è circa messa in questo modo :
il maggior calore disponibile in fascia intertropicale sopratutto equatoriale fa aumentare il wind shear il quale fa variare la conservazione del momento angolare e a sua volta fa aumentare la vorticità relativa non in quantità estiva ma tanto da far emigrare verso nord la massa d'aria anticiclonica, codesta nella sua posizione, ovvero il nucleo di vorticità non presenta ancora dimensioni tali da spingersi di netto verso i poli in verso meridiano ma presenta ancora caratteristiche in quantità tali che nel mantenere la vorticità assoluta quella planetaria deviante vige in maniera maggiore rispetto a quella relativa facendo assumere alla massa d'aria quella classica posizione ad arco disposta verso nord/est ovvero in tal caso spostando i massimi pressori sopra l'europa nord occidentale e come conseguenza una diminuzione di gpt in sede azzorriana

https://www.meteociel.fr/modeles/archives/archives.php

questo link è la rappresentazione grafica del mio palloso discorso,

voi cosa ne pensate al riguardo ?
Estremo Nordest
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Re: L'Hp FrancoIberico si è presa l'Europa?

Messaggio da Estremo Nordest »

setra85 ha scritto:
InvernoPerfetto ha scritto:Buonasera,

dopo anni di studi, monitoraggi, statische e osservazioni attente, mi prendo la responsabilità di affermare che il ciclo del nuovo clima che si è instaurato nei tempi contemporanei abbia assunto i caratteri di semi-endemicità ( per i tempi umani, non geoclimatici ovviamente)

Sia chiaro: nulla è per sempre, e cicli meteo-climatici si susseguono da sempre, talvolta mutando anche bruscamente e in senso contrario.

Ma il tema attuale, alle nostre latitudini e longitudini, non può non focalizzarsi sul radicarsi di un pattern meteoclimatico che sta mostrando le caratteristiche di una configurazione semi-permanente, in grado potenzialmente di orientare il nostro clima per decenni.

Sarò chiarissimo, andando subito al punto: l'Anticiclone delle Azzore non ha sempre caratterizzato il clima europeo in modo preponderante, determinandone il bello e il cattivo tempo. Se si analizzano alcune (potenziali) re-analisi del lontanissimo passato (con tutti i limiti del caso) si scopre che per lunghi tempi esso non ha sempre rappresentato il "cervello e il polmone" del clima europeo, e la sua figura rivestiva sì una certa importanza ma nè più nè meno di tante altre configurazioni bariche. Poi, a partire dai primi del Novecento, l'istaurarsi di pattern particolare, con un'imponente figura altopressoria con sede all'altezza delle isole Azzorre, ha cominciato a influenzare in maniera decisiva il clima europeo, determinandone le caratteristiche che avevamo imparato a conoscere.

Da un paio di decenni a questa parte ( qualcuno dice già tre), invece, il core di quello che in passato fu l'hp azzorriana è andato gradualmente spostandosi a est. Naturalmente, non è successo all'improvviso e alcune annate in controtendenza hanno fatto pensare - e faranno ancora pensare - che fossero solo sfortunate coincidenze ma... se si analizza, dalla fine degli anni '80, l'aumento medio dei gpt in europa occidentale e lo svuotamento degli stessi in sede azzorriana, non si potrà non cogliere un RADICALE MUTAMENTO delle caratteristiche, delle dinamiche, delle posizioni e della persistenza delle nuove hp in sede europea ( un problema analogo lo hanno, ma da qualche anno in meno, negli Usa e Canada occidentale).

La mia tesi, dunque, risulta abbastanza consequenziale, suffragata però da ricerche, osservazioni, articoli scientifici e meteo: l'ex hp azzorriano è divenuto franco-iberico, traslando, in circa 30 anni, di circa 1500 km verso est.
Badate bene che non è solo in virtù di questa "balorda" annata che elaboro queste considerazioni, e non è neanche la quantità media delle precipitazioni nelle aree più afflitte dai cambiamenti a portare queste conclusioni ( quantità medie appena più basse ma drastico calo dei giorni di pioggia e dell'ingresso delle perturbazioni);

quetse considerazioni sono frutto dello studio combinato tra analisi dei gpt (in crescita di circa 5 hpa negli ultimi 25 anni in europa occidentale e in calo di circa 5/10 hpa in sede azzorriana), drastico calo dei giorni di pioggia, drastico calo del numero di perturbazioni di genesi atlantica, aumento medio della latitudine dei fronti atlantici, maggiore invasività della cella di hadley.

In sostanza e in conclusione, il rischio che si stia vivendo un ciclo climatico nel quale, per ragioni difficili da comprendere ( agw, gw, cicli naturali, di tutto un pò?), abbia trasformato il semi-defunto anticiclone azzorriano nell'anticiclone franco-iberico, con tutte le conseguenze del caso ( che sempre più spesso stiamo sperimentando in europa) e dalla durata assolutamente imprevedibile ( potrebbe anche durare decenni e imporsi come fece il suo predecessor, sebbene con annate più fortunate di altre)...ecco... quel rischio... a mio avviso... sta divenendo - o è già divenuto - concreta realtà

G.

Provo ad analizzare le cause che ad ogni modo rimangono nel loro vasto alone di incertezze
Ragionando per semplicità, constatiamo che le figure bariche sia dinamiche che termiche altro non sono che dei nuclei di vorticità composti da particelle d'aria
Particelle d'aria che rispondono intransigentemente a leggi a cui non possono sfuggirvi
Analizzando il caso meteo/climatico si può ben notare l'alternarsi di pattern in ogni tempo sia che parta da un paio di giorni fino ad arrivare a tempi molto lunghi quasi impalpabili alla vita umana
Voglio soffermarmi sulla formazione delle onde planetarie o di rossby qual dir si voglia
La vorticità è l'espressione di una rotazione in un punto, espressione in questo caso delle particelle d'aria
L'espressione di una rotazione in un punto è soggetta su questo pianeta al mantenimento della vorticità assoluta ( il quale risultato deve rimanere costante ) quale somma di due vorticità, quella relativa che si aggancia alla conservazione del momento angolare e quella planetaria dipendente dal parametro deviante della rotazione terrestre quale nullo all'equatore e massimo ai poli
Nel caso del nostro anticiclone ex azzorriano ora franco iberico la situazione invernale per me è circa messa in questo modo :
il maggior calore disponibile in fascia intertropicale sopratutto equatoriale fa aumentare il wind shear il quale fa variare la conservazione del momento angolare e a sua volta fa aumentare la vorticità relativa non in quantità estiva ma tanto da far emigrare verso nord la massa d'aria anticiclonica, codesta nella sua posizione, ovvero il nucleo di vorticità non presenta ancora dimensioni tali da spingersi di netto verso i poli in verso meridiano ma presenta ancora caratteristiche in quantità tali che nel mantenere la vorticità assoluta quella planetaria deviante vige in maniera maggiore rispetto a quella relativa facendo assumere alla massa d'aria quella classica posizione ad arco disposta verso nord/est ovvero in tal caso spostando i massimi pressori sopra l'europa nord occidentale e come conseguenza una diminuzione di gpt in sede azzorriana

https://www.meteociel.fr/modeles/archives/archives.php

questo link è la rappresentazione grafica del mio palloso discorso,

voi cosa ne pensate al riguardo ?
Buonasera a tutti!!!Vi leggo con piacere,mi permetto solo di dire che l'anno di svolta se si puo' chiamate cosi e il 1988!! Da quel anno le cose sono iniziate a cambiare.sopta tutto in inverno.Buona Serata.
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Uomo di Langa
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Messaggio da Uomo di Langa »

Ciao setra85,il tuo discorso più che palloso é preciso ed interessante.
In effetti,sembra proprio che ci sia un pompaggio di aria calda da sud verso nord,tale da rinforzare l'hp,sia sull'Europa sudoccidentale come in Atlantico,vedi la carta da te postata.
In questo io credo che il surriscaldamento del nord Africa,vedi la +28 presente costante sull'Algeria da settimane,abbia un ruolo molto importante,se non fondamentale.
setra85
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Località: pozza di fassa

Messaggio da setra85 »

Uomo di Langa ha scritto:Ciao setra85,il tuo discorso più che palloso é preciso ed interessante.
In effetti,sembra proprio che ci sia un pompaggio di aria calda da sud verso nord,tale da rinforzare l'hp,sia sull'Europa sudoccidentale come in Atlantico,vedi la carta da te postata.
In questo io credo che il surriscaldamento del nord Africa,vedi la +28 presente costante sull'Algeria da settimane,abbia un ruolo molto importante,se non fondamentale.
Effettivamente nella stagione estiva e nei periodi tendenti al riscaldamento la pressione in quota in zona equatoriale aumenta per la gran quantità d'aria che si eleva grazie ad un attività convettiva più intensa e in quota ai poli diminuisce
Ciò comporta come effetto un aumento di gradiente tra equatore e i poli e un rinforzo delle HP e un approfondimento delle LP ad esso connesse con un aumento dello wind shear che a cascata esalta la vorticità relativa
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