Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Discussioni meteorologiche sul tempo previsto nei prossimi giorni ma anche climatologia e discussioni sui run dei vari modelli: è la stanza principale, quella più affollata e seguita.

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picchio70
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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da picchio70 »

Infatti osservando l'andamento isotermico, notiamo un più
cospicuo raffreddamento sull'Europa centro occidentale

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Mentre procedendo verso est si osserva l'influenza di flussi più occidentali o meridionali,
espressione della curvatura ciclonica.

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Parliamo di probabilità di accadimento ed in virtù dello stato attuale.
Poi vedremo se i necessari ricalcoli confermeranno questa tendenza, oppure
modificheranno tale ipotesi.
CLEMENZA
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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da CLEMENZA »

picchio70 ha scritto: sab nov 09, 2024 8:57 am Correlazione dei GM che vede sempre primeggiare ecmwf seguito a ruota da ukmo,
segue più staccato gem ed ultimo ( come quasi sempre riscontriamo ) gfs
Il resto sono chiacchiere.
Buondì! Una curiosità. Altrove ho letto scetticismo a riguardo di queste "verifications", con la motivazione che sono "solo" dati riferiti al Nord Emisfero, tropici o globo e quindi non del tutto indicativi per il nostro bacino o dominio euro-mediterraneo. Affermazione che mi lascia interdetto.
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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da picchio70 »

CLEMENZA ha scritto: sab nov 09, 2024 1:04 pm
picchio70 ha scritto: sab nov 09, 2024 8:57 am Correlazione dei GM che vede sempre primeggiare ecmwf seguito a ruota da ukmo,
segue più staccato gem ed ultimo ( come quasi sempre riscontriamo ) gfs
Il resto sono chiacchiere.
Buondì! Una curiosità. Altrove ho letto scetticismo a riguardo di queste "verifications", con la motivazione che sono "solo" dati riferiti al Nord Emisfero, tropici o globo e quindi non del tutto indicativi per il nostro bacino o dominio euro-mediterraneo. Affermazione che mi lascia interdetto.
Ma lasciali perdere Clemenza, che continuino pure a farneticare.
Per capire come bisogna giudicare un GM, prima necessita che si sappia come il funziona il GM e come guardarli.
L'utente medio è fatto così: Ai mondiali tutti C.T. ai gran premi tutti piloti, alle elezioni tutti economisti, con la pandemia tutti epidemiologici, con un alluvione tutti meteorologi.
Motivazioni spesso dettate dalle frustrazioni perché si è più o meno interessati da un ambito
meteorologico, allorché tutto diviene fantastico quando sul proprio fazzoletto di terra si concretizza
effettivamente una dinamica, è tutto assume carattere catastrofico, fatto di manipolazioni, colpi di scena ,
esseri fantasiosi che si divertono ad inserire dati errati per abbindolare il cretino di turno, quando per concause
il tutto gli sfila a destra o a sinistra.

In questo momento ad essere bersaglio di queste frustrazioni sono le scienze climatiche e meteorologiche,
la degenerazione della qualita' dell'informazione nei media post avvento dei social, contribuisce notevolmente al caos informativo.
Oggi l'obbiettivo dei media e' gioco forza quello di intercettare introiti pubblicitari nell'unico modo rimasto per consentirlo, attraverso le interazioni social, che si possono ottenere in quantita' esattamente facendo leva sull'ignoranza e sui temi divisivi, alimentando dubbi e sospetti senza alcun senso, stuzzicando il ventre del complottismo appositamente per ottenere in cambio il maggior numero di interazioni che si traducono direttamente in introiti.
Le dinamiche social hanno fatto si che questa spirale perversa divenisse regola imprescindibile di sopravvivenza sia per i media tradizionali che per i media nascenti sui social, basati questi ultimi unicamente sulla narrazione complottista e negazionista della realta' fattuale che ci circonda.
Sarebbe opportuno pero' appunto provarci a quantificare questi fenomeni e correre ai ripari agendo su queste dinamiche a meno di non voler andare incontro ad un futuro realmente incerto in cui l'agenda del mondo reale sara' dettata non piu' da esigenze tangibili ma da pulsioni irrazionali fornite da chi e' piu' abile a manipolare l'ignoranza delle masse nella sfera virtuale.
E per assurdo il tentativo , tra l'altro vanno, di fornire indicazioni e chiarimenti, finiscono solo
per rafforzare le convinzioni dei tanti, perché vengono concepiti come un modo di abbindolare
le coscienze, e per assurdo si sentiranno più intelligenti e più furbi nel rifiutare le spiegazioni
perché vittime di un sistema.
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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da picchio70 »

Questo era gfs 3 giorni fa'

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Questo ecmwf

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Ma ha poca importanza comunque.
Una previsione sufficientemente attendibile non viene mai estrapolata da run oltre le 96 ore,
oltre le quali bisogna solo guardare i caratteri generali nelle ens dei GM, intrecciando
e mediando i dati di tutto il materiale disponibile, e con la consapevolezza che non è detto che si
arrivi alla determinazione.
Il fatto che l'usanza forumistica sia propensa a fare previsioni di pioggia e neve basandosi sui
singoli run in un contesto temporale non idoneo a tale ruolo, non ha nessuna rilevanza nel mondo scientifico,
figuriamoci se può smentirlo attraverso esternazioni esilaranti.
Al meteorologo interessa sfruttare il materiale disponibile per fornire all'utenza la previsione
più attendibile, non certamente per decretare chi in una determinata occasione è stato il migliore o il peggiore.
Ma chi se ne frega, questo è tema per chi non avendo qualcosa di interessante da dire, preferisce
sguazzare nell'ambito a lui più congeniale.
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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da picchio70 »

Perché il problema non è più : Ma sto guardando i GM nel modo giusto?
Sono sicuro che l'interpretazione che sto dando sia corretta ?
No, perché mai interrogarsi su questo, il problema è il GM di turno che nelle sue
indicazioni di utilizzo fornisce tutte le dritte e tutti i limiti ben riconosciuti ed evidenziati,
affinché l'utente ne tragga vantaggio e non sia fuorviato dagli stessi.
Adesso via al prossimo step, pronti ad immortalare nel cervello il prossimo run a 300 ore
che premia il suo giardino, cosi da poter poi rivendicare l'efficienza del GM e fantasticare
su omini del sottobosco che si divertono a manipolare i dati per tenere alta l'attenzione.
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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da CLEMENZA »

Lo so, Picchio. Spesso e volentieri ogni tentativo di intavolare analisi soppesate e moderate naufraga in commenti puerili o frustrazioni di vario tipo.
Fortunatamente il mio approccio, sin da subito, è stato quello della curiosità scientifica, o almeno tentare di avvicinarmici, senza stare a patire o rodermi il fegato su illusorie carte colorate appese lì come feticci.
Io faccio bollettini locali - sempre partendo da un quadro sinottico, per cercare di far capire al "popolo" il perché di una certa situazione anche a mesoscala - quindi, valutare e soppesare con moderazione e coi condizionali del caso è imprescindibile, solo se ci si avventura poco oltre ciò che è definibile attendibile.
A volte si può stare su un tiro più lungo (vedi questo periodo di hp, con le sue peculiarità: inversioni termiche, escursioni dilatate) a volte bisogna procedere guardinghi, a piccoli passi.
Se buttassi là previsioni fantasmagoriche sulla base di una corsa del tal modello a 200 o più ore, perché questa mi "tocca le corde dell'anima", ecco che cadrei nella ciarlataneria e nel pressappochismo più becero.
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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da picchio70 »

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Le altezze geopotenziali a 500 hPa mostrano quanto si deve salire nell'atmosfera prima che la pressione scenda a 500 hPa, circa la metà della pressione a livello del mare. In media questo livello si trova a un'altitudine di circa 5,5 km; viene spesso definito livello di sterzata, perché i sistemi meteorologici sottostanti, più vicini alla superficie terrestre, si muovono più o meno nella stessa direzione dei venti al livello di 500 hPa. Alle medie latitudini, le altezze elevate dell'altezza di 500 hPa sono correlate ai sistemi di alta pressione a livello del suolo.

Le anomalie a 500 hPa sono state generate da un ensemble di previsioni di 51 membri e sono calcolate in relazione a una distribuzione climatologica del modello di 24 anni (a sua volta generata da una ri-previsione dell'ensemble di 25 membri) che copre il periodo 1993-2016. Sono basate sulla proporzione di membri di previsione SEAS5 che soddisfano i diversi criteri di anomalia di previsione in un dato punto geografico e sono colorate in base alla scala mostrata sopra il grafico.

La colorazione identifica il tercile che va a comporre la curva gaussiana.

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Ad esempio il settore grigio ( ampiezza massima della curva ) identifica tutte quelle possibilità
che una previsione vada a cadere in quell'ambito. Nel nostro caso abbiamo un 60/70% di probabilità
che i geopotenziali risultino con valori al di sopra dei parametri utilizzati ( vedi sopra )
Un 70/100% di probabilità che le temperature risultino nel campo più caldo stimato.
Stessa cosa per quella azzurra, ma in senso opposto.
Vedi settore groenlandese ove si stima una temperatura ed un altezza dei geopotenziali sotto
i parametri di riferimento. Il che ci suggerisce da lontano anche il dipolo medio
che il vortice assumerà, cioè dove concentrerà le maggiori vorticita'
( Stagionali dicembre - gennaio - febbraio )

Non sono idonee all'ambito previsionale.
cuotamare
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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da cuotamare »

burian1980 ha scritto: ven nov 08, 2024 8:23 pm
cuotamare ha scritto: gio nov 07, 2024 11:52 pm
Rodigino04 ha scritto: gio nov 07, 2024 8:08 pm Dipende cosa intendiamo per compattamento, ma spesso contestualmente ad un'accelerazione
zonale ed una contrazione artica può accadere che si verifichino delle onde corte
che vengono tagliate alte proprio dall'accelerazione del getto e si verifica appunto questa
saccatura che viaggia a seconda del setting presente. Ma non è una regola fissa, dipende sempre
dalle condizioni caso per caso. Poi magari anche Picchio dirà la sua.
A guardar la convergenza del Gpt a 300 hpa in area artica si direbbe che le onde lunghe ( circolazione più meridiana/maggiori scambi di calore lungo la longitudine ) stanno diventando sempre più frequenti in Inverno.

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Per non dire in estate..

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Giova ricordare che con un riscaldamento climatico, quando si entra nei periodi in cui maggior calore latente di condensazione viene rilasciato dalle basse latitudini, specie oceaniche, la circolazione accentua gli scambi di calore meridiani con masse d’aria tropicale marittima o tropicale continentale e le azioni fredde invernali sono il risultato di configurazioni sinottiche di blocco atlantico con ingressi artico marittimi o meno frequentemente di tipo artico continentale, per tilting delle figure di blocco.
Tale circolazione è il risultato di prevalenti scambi lungo i meridiani.

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Chiamata anche..

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Quando invece il calore latente di condensazione cala, la circolazione si fa meno meridiana e più zonale ( meno onde lunghe/ più onde corte ) e alle medie latitudini prevalgono ingressi di aria polare marittima con circolazione prevalente zonale a basse latitudini o anche, nel periodo invernale, da flussi antizonali con retrogressioni di aria polare continentale per durature formazioni di alte pressioni alle alte latitudini
Grazie cutro!
Ottima disamina

Prego Burian !

Se vuoi te ne espongo delle altre, sempre che a Picchio70 non venga fuori l'orticaria
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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da Let it snow! »

Buonasera meglio notte forse. :)
Allora sembra ormai appurato che la goccia che andrà in retrogressione si dirigerà verso la Spagna, l'Italia sarà in gran parte interessante da venti da sud-ovest mentre parte del nord potrà apprezzare un calo termico. Cosa positiva sono però le precipitazioni viste superiori alla media su gran parte del territorio nazionale.
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Successivamente restano assolutamente intatte le possibilità per un peggioramento più marcato tra seconda e terza decade.
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L'anticiclone dovrebbe arretrare in Atlantico e puntare la Groenlandia in regime da Atr, al momento sembra un anticiclone molto solido. Ciò che mi preoccupa è un possibile sbilancio tra i due lobi. Un lc molto scarico di vorticità potrebbe risultare deleterio come è successo spesso in passato.
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I regimi sembrano improntati verso una nao leggermente negativa.
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Vedremo nei prossimi giorni.
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picchio70
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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da picchio70 »

Buongiorno e buona domenica al forum.
Non si riscontrano variazioni rispetto alle dinamiche emisferiche che abbiamo avuto già
modo di commentare ed analizzare con l'aiuto delle mappe fornite dal centro di calcolo ecmwf.
Osserviamo sempre una buona attività d'onda che è vista ulteriormente amplificarsi e propagarsi
dal pacifico verso il continente europeo.
Trasmissione che osserviamo attraverso la velocità di gruppo delle onde di rossby
nel loro moto verso ovest , mentre quella di fase la vediamo concretizzarsi sull'asse meridiano.
Notiamo come le ultime due settimane siano state caratterizzate da un anomalia negativa molto accentuata
sui settori orientali Europei, nei quali discendevano le onde costrette a compiere un giro molto ampio
seguendo i contorni di una cresta anticiclonica insediata su tutta l'Europa centro occidentale.
Ora le proiezioni mostrano questa velocità di fase arretrare verso l'Europa occidentale contestualmente
alla cresta anticiclonica in atlantico, con i massimi pressori che tendono ad interessare l'area groenlandese.
Probabilmente avremo questo struttura meridiana anticiclonica in atlantico che veicolerà sul suo bordo
orientale masse d'aria più fredde polari verso l'Europa centro meridionale, come già accenna il determinismo
da qualche run. E fini qui abbiamo un buon grado di accadimento, ragionevolmente la dinamica ha ottime
possibilità di realizzo, viste anche le concordanze e l'insistenza dei GM e view nel mostrarle.
L'ambito previsionale però termina qui. Per scendere nel carattere regionale alla mesoscala
necessitiamo di dettagli, dettagli che al momento e ovviamente , vista la distanza, non abbiamo, quindi
ogni considerazione ulteriore non ha nessun senso previsionale.
Quelli che possiamo fare è analizzare , attraverso la verifica minuziosa di tutti i parametri che abbiamo a disposizione,
onde percepire quali potrebbero essere i settori più coinvolti dalle anomalie negative sul piano isobarico.
Ad oggi, questo tipo di analisi, ci spinge a ritenere più probabile ( che non equivale ad avere certezze )
che queste anomalie negative abbiano corsia preferenziale verso l'Europa occidentale.
In questo ambito però entrano in gioco molteplici fattori, come ad esempio la costituzione del dipolo,
l'oscillazione reale che si andrà a concretizzare , cioè quante e quali vorticita' andranno parzialmente
a trasferirsi sul comparto nord atlantico/canadese, così da offrire un maggiore sostegno e corpo alla cresta
anticiclonica. Inoltre, come abbiamo già segnalato, la presenza dei massimi pressori verso la Groenlandia
solitamente determina il rintocco sull'oscillazione nord atlantica e contestualmente il tipo di rottura
che l'onda di rossby subirà ( ciclonica-anticiclonica ) e di conseguenza gli effetti sulla radice anticiclonica
tra una Critical line ( Rex blocking) o una Turning line ( ATR classico )
Ma abbiamo anche l'ipotesi mista da considerare. Cioè una prima fase occidentale seguita da un miglior
travaso polare che darebbe maggiore struttura meridiana all'onda.
Insomma i fattori in gioco sono ancora molteplici, per cui non possiamo che attendere ulteriori dettagli
per affinare ulteriormente l'ambito previsionale, fino ad essere in grado di stabilire progressivamente
anche le aree regionali più interessate dalla portante circolatoria, l'aspetto isotermico e quello precipitativo.


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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da picchio70 »

Buonasera forum.
Le mappe di ecmwf ci mostrano un'onda abbastanza strutturata anche verso le quote stratosferiche, segno che la dinamica gode di ampiezza verticale sui piani isoentropici e relativa vorticita' potenziale.
Siccome magari non a tutti è chiaro questo concetto a cui poi seguono inevitabilmente altri, cerchiamo allora insieme di fare ulteriore chiarezza.
La vorticità potenziale indica il rapporto che intercorre tra la vorticità e lo spessore del vortice.
Questo elemento ha una grande importanza nella meteorologia dinamica perché si mantiene costante in assenza di attriti, conseguentemente alla conservazione del momento angolare. La sua applicazione, inoltre, ci aiuta ad analizzare tutti i fenomeni in cui è implicata la produzione di vorticità, come le onde di Rossby o le ciclogenesi, per instabilità “baroclina”.
La vorticità potenziale isoentropica è un concetto fisico che rappresenta la vorticità potenziale racchiusa dentro due superfici a temperatura potenziale equivalente costante, dette anche superfici isoentropiche.
La vorticità, in questo caso, è detta potenziale perchè rimane costante. Ogni qual volta che abbiamo un allungamento in verticale della colonna d’aria, con un distanziamento delle due superfici isoentropiche, aumenta la vorticità relativa e diminuisce la stabilità statica. In pratica tende a svilupparsi una rotazione ciclonica. Avviene il contrario se invece si inverte il processo appena enunciato. Ma la vorticità potenziale è molto utile per conoscere i processi dinamici che si sviluppano in tutta la troposfera, con risentimenti fino alla parte più bassa della stratosfera.
In particolare indica le aree dove le massime velocità del Jet Stream associate ai Jet Streak, porranno le basi per l’innesco della futura ciclogenesi. Da qui si possono determinare le zone dove si avranno i maggiori contrasti termodinamici, per ciclogenesi e frontogenesi, che saranno investite dalle fasi di maltempo. Bisogna tenere presente che la tropopausa (ossia quella fetta di atmosfera, alta più di 12-13 km a seconda della latitudine, entro cui si possono estendere i moti atmosferici verticali) non è fissa ma dinamica, cioè si alza e si abbassa in continuazione, a seconda che vi passi aria fredda di origine polare (che abbassa la troposfera) o calda sub-tropicale (che innalza la troposfera). Le ondulazioni della tropopausa causano due differenti tipi di anomalie che possono essere positive o negative. Parliamo di anomalie positive quando “aria stratosferica” invade la parte più alta della troposfera, determinando le cosiddette “invasioni stratosferiche“ nella tropopausa, che possono finire all‘interno del ramo principale della corrente a getto.
Le anomalie negative si verificano solo quando è l’aria troposferica che si alza fino al limite della stratosfera, provocando le invasioni di aria troposferica.
Nel primo caso lo spessore della troposfera subisce un abbassamento legato ad una circolazione ciclonica (ciclogenesi), più o meno profonda, che determina condizioni di spiccata instabilità “baroclina”, con la stabilità statica che diminuisce nella parte inferiore dell’anomalia. Nel secondo caso la troposfera tende a sollevarsi verso il limite della stratosfera per l’azione di una circolazione anticiclonica, con la stabilità statica che invece aumenta sempre più nella parte inferiore dell’anomalia, favorendo un incremento della stabilità atmosferica, partendo dai medi e bassi strati.
Prendendo per esempio le nostre latitudini, quando si presenta una anomalia positiva nei valori di “vorticità potenziale isoentropica”, significa che la tropopausa tende ad abbassarsi fino a far intrufolare aria secca stabilmente statica, con alti valori “vorticità potenziale isoentropica” di origine stratosferica nella troposfera sottostante.
In questo caso la sovrapposizione di aria secca e vorticosa stratosferica, con alti valori di “vorticità potenziale isoentropica”, sopra le masse d’aria umide come quelle che vanno a confluire in una depressione, genera una veloce destabilizzazione della colonna d’aria per il notevole “gradiente igrometrico verticale”, agevolando la formazione di imponenti sistemi nuvolosi cumuliformi che possono dare la stura a forte maltempo.

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Passando alla disamina attuale, notiamo appunto come la struttura presenti le stesse caratteristiche sia nei piani bassi dell'atmosfera che nei piani più alti, ed è ciò che identifica anche il dipolo artico.
Quello che attualmente osserviamo e ciò che i modelli ci mostrano per il futuro prossimo, è un dipolo
caratterizzato dalla presenza di vorticita' essenzialmente sul lato siberiano, con parziale oscillazione
successiva verso il comparto canadese. Se questo tipo di disequilibrio associato ad anomalie positive
sull'area groenlandese è spesso sinonimo di maltempo e freddo sull'Europa centro occidentale, scarsamente
lo è per le aree più meridionali ed orientali , in cui spesso la catena alpina segna il limite delle due opposte
circolazioni. Ovvio che ci siano dei motivi specifici perché ciò accada, tipo il moto accentuato antizonale
impresso e le caratteristiche " grasse " delle vorticita' con il piano isobarico che sprofonda, la rottura ,
la Turning o Critical line , il valore dell'oscillazione nord atlantica, per cui dobbiamo già " percepire " che se non avremo almeno un parziale recupero del dipolo, diventa abbastanza probabile una realizzazione appena enunciata.
Ma non lo sappiamo ancora, non lo sappiamo noi comuni mortali, e non lo sanno neanche i centri
di calcolo che devono elaborare milioni di dati, per cui dubito che possa saperlo l'imbecille di turno
che si erge come profeta nel deserto dell'informazione scientifica che trova il suo habitat naturale
nelle pieghe di questo forum.
Noi possiamo solo osservare, lasciar lavorare i modelli, ma soprattutto fermarci al lecito previsionale
rappresentato dalle 96/120 ore. Tutto il resto è speculazione spesso dettata da estrema ignoranza in materia,
frustrazione, pressappochismo, che poi sfocia nel lamento e nel pianto fastidioso, molesto, insopportabile, noioso.
Buona serata.
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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da picchio70 »

Esemplificazione media dei GM a 10 giorni che mostra
una struttura polare abbastanza delineata nel dipolo, come dicevamo.
In gfs notiamo un oscillazione quantomeno parziale in positivo, meno in ecmwf.
Sappiamo che per dare corpo e base all'onda dinamica atlantica, necessita il sostegno
di vorticita' sul bordo occidentale, per cui l'oscillazione è fondamentale.
È ragionevole presumere che non ne avremo tanta, ma possibile che una parte travasi così da meridianizzare
maggiormente l'onda di rossby, cosicché possa aumentarne il carattere meridionale e ridursi
quello antizonale. Meno probabile al momento ma ancora possibile.

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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da CLEMENZA »

Picchio, c'è un "busillis" tecnico che vorrei schiarirmi: nell'intervento didattico sulla vorticità potenziale (di Errhel o di Rossby?) è scritto che "ogniqualvolta abbiamo un allungamento in verticale della colonna d'aria... aumenta la vorticità relativa e diminuisce la stabilità statica" (con una metafora alla buona, potremmo immaginare la pattinatrice che si "raggruppa" e ruota più velocemente), insomma, uno stiramento della colonna; poi poco sotto, quando si parla di TDA (oscillazioni della tropopausa dinamica), si spiega delle "invasioni stratosferiche" (aria più secca e vorticosa) in base alle quali "lo spessore della troposfera subisce un abbassamento legato a una circolazione ciclonica". Lì per lì sembrano 2 immagini cozzanti, l'allungamento in verticale della colonna d'aria e l'abbassamento della troposfera.

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Precedentemente, sula "velocità di gruppo" delle onde - da leggere lungo l'asse orizzontale - scrivevi che "le vediamo propagarsi dal Pacifico verso l'Europa... nel loro moto verso ovest".
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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da picchio70 »

Buongiorno.
Chiaramente moto da ovest. Grazie per l'evidenza Clemenza.
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Re: Analisi circolatorie . View/Mjo/Enso

Messaggio da picchio70 »

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Abbastanza esemplificativa l'immagine satellitare che mostra come un questi ultimi frangenti
meteorologici, il nostro bacino meridionale sia sede di attività temporalesca.
Attività che ha avuto maggiore sfogo sulle acque del mediterraneo e solo a tratti ha interessato
le due isole maggiori, seppur attraverso episodi anche rilevanti.
Questo perché nel semestre freddo cambiano le condizioni termodinamiche del sistema ove
l'acqua funge maggiormente da fattore inerziale di calore latente mentre la terraferma si raffredda
più facilmente e rapidamente. Ragion per cui l'aria tende maggiormente ad invorticarsi attraverso
moti verticali agevolati da un campo di pressione meno robusto anche in quota, e coadiuvati da una riserva
di calore ancora ben disponibile ( ssta mediterranee )

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Nelle prossime ore invece, assisteremo al passaggio di due circolazioni cicloniche affogate ai margini
di un'ampia cresta anticiclonica, e tra l'altro anche con moto retrogrado, per cui è stato molto complicato
per i GM calcolarne l'esatta traiettoria. Un minimo di conoscenza in materia avrebbe limitato considerevolmente
di esprimersi in annunci ove si declamavano freddo e neve.
L'aspetto positivo dovrebbe almeno essere rappresentato dal fatto di fare tesoro degli errori
così da non cadere più nei soliti tranelli ed informare l'utenza correttamente, ma sono certo che non servirà
a nulla.
Dicevamo delle due figure depressionarie, la prima verso i balcani e la seconda dalla Scandinavia in moto
antizonale diretta verso la penisola iberica, che nel tragitto avrà modo di interessare
marginalmente anche i nostri settori settentrionali occidentali, anche attraverso un calo
delle temperature per aria moderatamente più fredda al seguito, che rinvigorirà il precedente
sistema depressionario sul bacino meridionale del mediterraneo.
Correnti orientali che facendo il loro ingresso sulla pianura padana saranno costrette a salire
per lo sbarramento orografico offerto dalla catena alpina piemontese, così da supportate sistemi nuvolosi
atti ad offrire precipitazioni che risulteranno nevose a partire dai 1.000 MT, ma localmente , specie nel Cuneese,
il limite potrebbe portarsi anche sui 700 MT.
Temperature in progressivo calo anche sul resto della penisola.
Del seguito ne abbiamo già discusso ed evidenziato tutte le peculiarità inerenti alla probabile
onda di rossby che è vista strutturarsi sul nord atlantico e che potrebbe essere pescata da interazione
con la precedente e suddetta depressione che nel frattempo stazionerà nei pressi della penisola iberica,
ponendo l'Europa centro occidentale sotto una vasta circolazione ciclonica, i cui esiti per il mediterraneo
rimangono incerti e legati a quei fattori già abbondamente esaminati.


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