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Passa un’estate che ti lascia stupito, non le avresti dato un soldo di fiducia, eri pronto a soffrire, invece prendi atto che ti eri sbagliato e, ingenuamente, inizi a fantasticare immaginando una luce in fondo al tunnel.
Eppure, a pensarci bene, in realtà non è stata un’estate dinamica. Al contrario, essa è stata frutto di un’impressionante metejo-staticità di lungo periodo , che di anno in anno si fa sempre più opprimente: un Atlantico entrato all’inizio di Dicembre 2013, che ci ha comandato a bacchetta per ben nove mesi e mezzo, inzuppandoci in inverno nella sua cappa malsana, e graziandoci in estate con un fresco da record.

Poi a metà Settembre, d’improvviso… accade qualcosa! Ci siamo! Ecco il passaggio del testimone, momento topico: gli equilibri stanno per cambiare.

Il calcolo delle probabilità ci direbbe che tutte le porte ora sono aperte.
Ti trovi all’apertura delle scuole, gomito a gomito con persone al limite di una crisi di nervi, spossate da un’estate balneare fallita, e stordite di fronte ad un improvviso weekend estivo, quasi fuori stagione.
Tu però pensi che questo weekend puzza (tra te e te, puzza davvero tanto). Agli altri dici: “…dai che adesso è tornato il bel tempo, vedrai che nei weekend si potrà stare tanto fuori, così tanto che ci alla fine ci stuferemo”. Vieni assalito da cori di rimprovero: “ZITTO, non dirlo forte!”, scaramanzia, nessuno crede nel tuo incubo (loro sogno). In verità le previsioni, già per metà settimana entrante, parlano di una perturbazione epocale con freddo fuori stagione e neve alle quote medie! Per te però questa previsione puzza, puzza parecchio!
Infatti, dopo due giorni la previsione è pressoché annullata e, dopo uno stanco, timido, inutile passaggio, la malefica gobba africana continua a gonfiarsi, di settimana in settimana, fino ad imporsi per oltre un mese, fin quasi ad abbracciare anche il settenntione! Ora è chiaro che non ce la toglieremo dalle scatole a breve termine.

Ma tu ti chiedi… Perché!?
Se il calcolo delle probabilità diceva che tutte le porte erano aperte, avremmo potuto lecitamente aspirare qualsiasi ipotesi per l’autunno entrante: Balcanico secco frizzante, Rodanesco grandigeno, Sarmatico glaciale, Azzorriano, addirittura nuovamente Atlantico o…. ahimè, Africano!

Ma tu ti chiedi… Perché!?
Perché l’ultima opzione deve obbligatoriamente essere la costante dei nostri tristi autunni moderni!?
Non ne puoi più di passare il ponte dei Santi in bermuda, a schiacciarti zanzare alle caviglie, di cercare castagne passite sotto un immutabile quanto innocuo cielo azzurro, lievemente striato da cirri insignificanti.

Di colpo il tuo pensiero va più avanti, non dovresti farlo ma… è umano, per cui ti domandi, impaurito, scottato, e disilluso: se la fase atlantica è durata nove mesi e mezzo, questa fase Africana potrà mai durarne soltanto due? Sognare non costa nulla….

Lassa perde Vittorì.
È una guerra persa.
Vedrai che se nevicherà a Roma saremo tutti più buoni.