LA NOSTRA DEMOCRAZIA E' MALATA

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Rodigino04
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LA NOSTRA DEMOCRAZIA E' MALATA

Messaggio da Rodigino04 »

Appare sotto gli occhi di tutti che l'esito delle ultime elezioni regionali in Lazio e Lombardia sia stato un fiasco per tutta la politica, indipendentemente dai vincitori e dagli sconfitti. Il trend di crescita del fenomeno dell'astensionismo è chiaro da anni ormai, ma mai come negli ultimi tempi ha subito una forte crescita. Ho deciso di aprire questa stanza per discutere, al di là del pensiero politico di ognuno, delle cause e delle circostanze che portano sempre più italiani a disertare le urne, facendo venir meno la concretizzazione del secondo comma dell'articolo 1 della nostra Costituzione. Per chi pensa che il compito della politica coincida con la gestione più proficua possibile della cosa pubblica, ciò dovrebbe aprire molti spunti di riflessione. Di conseguenza mi domando: ha senso parlare di democrazia quando a votare ci va solo il 35-40% degli elettori? Discutiamone insieme.
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picchio70
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Messaggio da picchio70 »

Bisognerebbe risalire all'origine etimologica della politica.
Scordatevi tutto per un attimo.
Immaginate di fare parte di una comunità dove ognuno svolge le sue normali
attività lavorative utili alla sua sussistenza e/o della sua famiglia.
Ci saranno persone più o meno acculturate, altre dedite ai lavori manuali e così via.
Dal momento che nasce la necessità di confrontarsi con altre comunità limitrofi,
vuoi per scambi commerciali, vuoi per interessi di qualsiasi genere, nasce anche il
bisogno di trovare i giusti interlocutori idonei alle varie sfaccettature che la necessità
presenta. Dato che è impossibile oltre che dannoso che tutti si confrontino con tutti
creando solo caos, la comunità sceglie, elegge, quelli che secondo loro
rispecchiano le caratteristiche più idonee all'occorrenza col presupposto
insindacabile che siano solo portavoce delle necessità e bisogni di tutti
o comunque della maggioranza.
Scopo "sociale" di persone che oltre al loro lavoro , dovranno farsi carico
di altri oneri onde soddisfare le esigenze che gli vengono richieste dalla comunità.
Non sarebbe un privilegio ma bensì un carico di responsabilità aggiunto
del quale molti ne farebbero volentieri a meno, del tipo " ma a me, chi me lo fa fare?"
Ma dal momento che questo scopo diventa un privilegio, una corsa verso
un paradiso terrestre fatto di interessi, di introiti che garantiscono
una vita economica tranquilla, una vecchiaia assicurata per sé e per i propri familiari,
ecco che vengono meno i presupposti sociali e da qui nasce la deriva consecutiva
che non sto certamente ad elencare.
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Messaggio da incercadisaggezza »

Picchio analisi lucida che condivido
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Rodigino04
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Messaggio da Rodigino04 »

picchio70 ha scritto:Bisognerebbe risalire all'origine etimologica della politica.
Scordatevi tutto per un attimo.
Immaginate di fare parte di una comunità dove ognuno svolge le sue normali
attività lavorative utili alla sua sussistenza e/o della sua famiglia.
Ci saranno persone più o meno acculturate, altre dedite ai lavori manuali e così via.
Dal momento che nasce la necessità di confrontarsi con altre comunità limitrofi,
vuoi per scambi commerciali, vuoi per interessi di qualsiasi genere, nasce anche il
bisogno di trovare i giusti interlocutori idonei alle varie sfaccettature che la necessità
presenta. Dato che è impossibile oltre che dannoso che tutti si confrontino con tutti
creando solo caos, la comunità sceglie, elegge, quelli che secondo loro
rispecchiano le caratteristiche più idonee all'occorrenza col presupposto
insindacabile che siano solo portavoce delle necessità e bisogni di tutti
o comunque della maggioranza.
Scopo "sociale" di persone che oltre al loro lavoro , dovranno farsi carico
di altri oneri onde soddisfare le esigenze che gli vengono richieste dalla comunità.
Non sarebbe un privilegio ma bensì un carico di responsabilità aggiunto
del quale molti ne farebbero volentieri a meno, del tipo " ma a me, chi me lo fa fare?"
Ma dal momento che questo scopo diventa un privilegio, una corsa verso
un paradiso terrestre fatto di interessi, di introiti che garantiscono
una vita economica tranquilla, una vecchiaia assicurata per sé e per i propri familiari,
ecco che vengono meno i presupposti sociali e da qui nasce la deriva consecutiva
che non sto certamente ad elencare.
Mi fa piacere che si possa parlare anche di questi temi oltre alla meteo e mi fa piacere che tu sia disponibile a discutere anche di questi argomenti, picchio. Condivido in pieno la tua analisi, anche se non è opportuno fare di tutta un'erba un fascio poiché a mio avviso persone preparate e volenterose che siedono in Parlamento così come nei Consigli Regionali o Comunali ce ne sono. Certo è che come hai ben evidenziato tu, la politica odierna è spesso occupata a disquisire dei propri interessi personali piuttosto che a soddisfare quelli della collettività rispettando il mandato ricevuto. Ma quello che mi preme sottolineare è soprattutto il fatto che negli ultimi decenni poco o nulla si è fatto o si sta facendo per ridurre nel concreto le disuguaglianze generate troppo spesso da un neoliberismo portato alle estreme conseguenze. Quel che oggi urge veramente sono servizi di qualità per TUTTI i cittadini, soprattutto al fine di far fronte ad una povertà che morde sempre più ferocemente strati ampi di popolazione. Basta farsi un giro nelle periferie delle nostre città per capire che aria tira, cosa che dovrebbero fare le nostre forze politiche ma che invece spesso non fanno. Vogliamo vedere l'ultimo report sulla povertà dell'Istat? Bene, quello del 15 giugno 2022 relativo all'anno 2021 riporta 1,9 milioni di famiglie in povertà assoluta pari a 5,6 milioni di individui. (Per chi volesse approfondire consiglio di leggerlo: https://www.istat.it/it/files/2022/06/R ... _14-06.pdf ) Orbene, ritornando al tema della questione, forse chi sta sopra una soglia di vita dignitosa e quindi riesce a sbarcare il lunario o sta bene economicamente, e magari vive nei centri storici, spesso trascura, non conosce o fa finta di non vedere che milioni di italiani si trovano in una condizione di indigenza sostanziale. Ma non da ieri, da decenni. Ecco, allora questi milioni di persone che non se la passano bene che interesse hanno a fidarsi ancora di una politica che non risponde nel concreto intervenendo con misure strutturali a loro favore? Nessuno. Se prendiamo in considerazione ad esempio le amministrative dello scorso anno con l'ennesimo record negativo in termini di affluenza è lampante che ciò è causato da quanto esposto sopra. Secondo una rilevazione condotta dall'istituto demoscopico "Tecnè" solo il 28% di chi è povero si è recato alle urne. Il 68% di chi sta nella fascia media, e il 79% di chi ha un reddito alto. (Si può leggere lo stralcio del presidente dell'istituto che afferma ciò: https://www.milanopost.info/2022/07/02/ ... -a-votare/). Il trend è più o meno sempre lo stesso anche per le elezioni del 25 settembre e per le regionali appena concluse. Far finta di non vedere questi dati è miopia. O la politica inizia seriamente ad intervenire per coinvolgere queste persone, ma in generale tutti con proposte politiche serie o non se ne esce. L'affarismo di certa politica è solo l'opposto di ciò che servirebbe. Ma questo è solo il mio personalissimo punto di vista. :wink:
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picchio70
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Messaggio da picchio70 »

Rodi, io da quando vedevo la tribuna politica in bianco e nero
con il mio papà che leggo e sento le stesse cose, eppure cambiano
i personaggi ma non la sostanza.
Ricordo un famoso personaggio che avrebbe dovuto occuparsi
dell'economia , a cui venne chiesto quanto costava 1 LT di latte o di benzina.
Scena muta. Grazie al caxxo, o non la paga o che vuoi che gli importi
con centinaia di migliaia di euro nel portafoglio.
Questa è la politica italiana( non tutti certo ma ciò che conta non cambia)
C'è una famosa regola, ora mi sfugge il nome, secondo la quale si possono
modificare a piacimento prezzi, leggi, regole o quello che vuoi, basta seguire certe norme
di cambiamento, lento graduale ed impercettibile.
Il popolo? Borbotta per qualche giorno e poi si adegua.
Altro cambiamento? Ariborbotta e poi si adegua nuovamente,
fino a trovarsi in condizioni opposte senza manco accorgersene.
Noi ce l'abbiamo il potere ma non lo sfruttiamo, ci piace adagiarci sui nostri
averi, pochi o molti che siano, oltre che chiacchierare tanto, ma solo quello,
fatti 0.
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Rodigino04
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Messaggio da Rodigino04 »

picchio70 ha scritto:Rodi, io da quando vedevo la tribuna politica in bianco e nero
con il mio papà che leggo e sento le stesse cose, eppure cambiano
i personaggi ma non la sostanza.
Ricordo un famoso personaggio che avrebbe dovuto occuparsi
dell'economia , a cui venne chiesto quanto costava 1 LT di latte o di benzina.
Scena muta. Grazie al caxxo, o non la paga o che vuoi che gli importi
con centinaia di migliaia di euro nel portafoglio.
Questa è la politica italiana( non tutti certo ma ciò che conta non cambia)
C'è una famosa regola, ora mi sfugge il nome, secondo la quale si possono
modificare a piacimento prezzi, leggi, regole o quello che vuoi, basta seguire certe norme
di cambiamento, lento graduale ed impercettibile.
Il popolo? Borbotta per qualche giorno e poi si adegua.
Altro cambiamento? Ariborbotta e poi si adegua nuovamente,
fino a trovarsi in condizioni opposte senza manco accorgersene.
Noi ce l'abbiamo il potere ma non lo sfruttiamo, ci piace adagiarci sui nostri
averi, pochi o molti che siano, oltre che chiacchierare tanto, ma solo quello,
fatti 0.
Tutto vero picchio, sarà che io sono giovane e fresco quindi sono ancora ingenuamente speranzoso in qualcosa di buono per il futuro, ma con scarso riscontro nel presente e nei nostri governanti. Hai ragione anche a chiamarlo "borbottamento", hai usato un termine che rende bene. E' un po' come il fenomeno Sanremo: lamentele continue per i "temi ideologici" proposti (come se parlare di diritti umani avesse colore politico :oops: ) salvo poi scoprire che chi si lamentava continuava a guardarlo facendo il 70% di ascolti, che è un po' la quantità di gente che fino a qualche anno fa si recava al voto. L'esatto contrario di paesi più evoluti come la Spagna dove si mobiliano in 250 mila appena tentano di privatizzare la sanità o altre misure porcheria. Potrei andare avanti ore ma mi fermo.
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giulys
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Messaggio da giulys »

Perché la gente non va a votare, un bel mistero, forse per potersi lamentare dei politici, visto che non li ha votati o semplicemente perché non gli interessa e non si sente rappresentato da nessuno. Quanto alle elezioni politiche anche perché una buona fetta di norme le decidono in Europa.
Da un punto di vista economico credo ci vorrebbe meno Stato e più liberalismo, come negli anni 60 del boom economico.
Del resto nel mondo i paesi con più stato sono i meno ricchi, anche la Cina per fare il balzo economico ha dovuto cambiare le regole e lasciare libertà in campo economico, ovviamente un libertà alla cinese, dove il partito formalmente comunista, controlla soprattutto il pensiero delle persone.
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Rodigino04
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Messaggio da Rodigino04 »

giulys ha scritto:Perché la gente non va a votare, un bel mistero, forse per potersi lamentare dei politici, visto che non li ha votati o semplicemente perché non gli interessa e non si sente rappresentato da nessuno. Quanto alle elezioni politiche anche perché una buona fetta di norme le decidono in Europa.
Da un punto di vista economico credo ci vorrebbe meno Stato e più liberalismo, come negli anni 60 del boom economico.
Del resto nel mondo i paesi con più stato sono i meno ricchi, anche la Cina per fare il balzo economico ha dovuto cambiare le regole e lasciare libertà in campo economico, ovviamente un libertà alla cinese, dove il partito formalmente comunista, controlla soprattutto il pensiero delle persone.
Buongiorno giulys. Volevo chiederti: forse facevi riferimento al liberismo ossia la dottrina economica, giusto? Perché con liberalismo intendiamo la dottrina politica i cui due fondamenti principali sono il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo indipendentemente dalle norme dello Stato (Giusnaturalismo) e la separazione dei poteri dello Stato (teorizzata per la prima volta da Montesquieu). E allora sul liberalismo sono più che d'accordo, ci mancherebbe, è uno dei pilastri delle democrazie occidentali da salvaguardare, altrimenti non sarebbero più tali. Però ribalto la tua tesi: non è che invece il neoliberismo come quello odierno, portato alle estreme conseguenze come spesso succede, ha prodotto e produce disuguaglianze sociali nella popolazione e ad esse nessuno hai mai posto realmente rimedio? Non è che allora, le persone che si trovano più in difficoltà, non vedendo mai attuare misure serie e concrete a loro sostegno hanno perso via via fiducia nella politica, che dovrebbe operare nell'interesse collettivo? Chissà :wink:
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