La grande ondata di gelo del gennaio 1709.
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La grande ondata di gelo del gennaio 1709.
In tempi di relativa magra dal punto di vista meteo, fa sempre bene immergerci negli eventi gelidi del lontano passato per sognare e anche per conoscere il tempo del passato. Qualcuno di voi conosce i particolari della grande ondata di gelo del gennaio 1709? Nel 1709 si era in piena piccola era glaciale 8circa un grado e mezzo medio meno di ora....) e il Sole era stato per un cinquantennio in uno stato di minimo di macchie solari anomalo (Minimo di Maunder), e quindi ciò si ripercuoteva sugli inverni di quell'epoca, in pratica quasi ogni inverno gelava il Tamigi per settimane e si organizzavano feste e fiere sul ghiaccio.
Ma nel gennaio del 1709 ci fu l'apoteosi del gelo: il gelo iniziò presumibilmente attorno al 6 gennaio (proprio come nel gennaio 1985) e consistette in un buran fortissimo che provocò tempeste di neve sino a tutta la Francia e la Spagna, tanto da far gelare addirittura la foce del Tago a Lisbona. Gelarono il Danubio e molti altri fiumi europei, mentre il Tamigi solo parzialmente, segno che in UK vi era l'anticiclone di blocco che impediva l'ingresso franco delle correnti gelide da est, che si riversavano più a sud in Europa. Nell'arco di pochi giorni gelò completamente il lago di Garda e per accadere questo significa che la portata del gelo in entrata dovette essere mostruosa, perché il lago di Garda ha un microclima molto mite: presumibilmente dovette entrare un'isoterma dell'ordine di -28 a 850 HpA, se non addirittura -30, anche se non si possono consultare gli archivi meteo del tempo. Si ricorda che quella fu l'UNICA VOLTA in tempi documentati in cui il lago di Garda abbia gelato e quella volta gelò totalmente.
Vi è il resoconto di un medico fiorentino dell'epoca, che descrisse giorno per giorno l'ondata di gelo, descrivendo che il freddo fu accompagnato inizialmente da gelo dell'Arno con vento molto forte e cielo terso, ma il giorno 14 gennaio egli annotò nel suo diario: "Stamattina l'alba sembrava non dovesse giungere mai. Verso le 10:00 ha iniziato a nevicare a falde non troppo larghe, ed ha continuato ininterrotta tutto il giorno, non vedo l'ora di rientrare a casa al caldo delle candele".
Il giorno dopo il medico scrisse: "Mai visto in vita mia tanta neve, tutto il giorno ha nevicato e tutt'ora nevica con intensità impressionante e vieppiù crescente".
La nevicata stando alle cronache del medico si trasformò il giorno dopo in tormenta accompagnata da vento fortissimo, con accumuli eolici anche di 1 metro e bloccò la viabilità dei carri in tutta Firenze.
Presumibilmente si era formato un anticiclone di blocco in Scandinavia che poi era stato eroso da aria atlantica, ma la depressione incentrata sul mediterraneo centrale dovette essere agganciata da aria continentale determinando geopotenziali bassissimi e stazionari.
Il peggio venne però nei giorni successivi al 15 gennaio, quando ci fu un record di morti assiderati, gli ospedali si affollarono di persone in ipotermia, e il sindaco della città di Firenze diede l'ordine di non uscire di casa nelle prime ore del mattino e di cessare ogni attività all'aperto dopo le quattro del pomeriggio. Una specie di semi-lockdown da gelo insomma.
Evidentemente dovette formarsi un Hp termico secondario incentrato sul mediterraneo, con l'aria gelida che gravava al suolo mentre in quota l'atmosfera rimase instabile, tanto che vennero spesso descritti rovesci di neve farinosa accompagnati da cielo quasi sereno!
Il gran gelo dovette terminare il giorno 27 gennaio, quando vi fu pioggia che però gelava al contatto con il suolo, un gelicidio dovuto all'ingresso in quota di isoterme molto più mite che scalzavano lentamente tutto quel gelo.
L'ondata di gelo durò quindi circa 20-22 giorni, ma fu qualcosa di magnitudo eccezionale anche in tempi di piccola era glaciale.
Qualcuno di voi ne era a conoscenza?
Ma nel gennaio del 1709 ci fu l'apoteosi del gelo: il gelo iniziò presumibilmente attorno al 6 gennaio (proprio come nel gennaio 1985) e consistette in un buran fortissimo che provocò tempeste di neve sino a tutta la Francia e la Spagna, tanto da far gelare addirittura la foce del Tago a Lisbona. Gelarono il Danubio e molti altri fiumi europei, mentre il Tamigi solo parzialmente, segno che in UK vi era l'anticiclone di blocco che impediva l'ingresso franco delle correnti gelide da est, che si riversavano più a sud in Europa. Nell'arco di pochi giorni gelò completamente il lago di Garda e per accadere questo significa che la portata del gelo in entrata dovette essere mostruosa, perché il lago di Garda ha un microclima molto mite: presumibilmente dovette entrare un'isoterma dell'ordine di -28 a 850 HpA, se non addirittura -30, anche se non si possono consultare gli archivi meteo del tempo. Si ricorda che quella fu l'UNICA VOLTA in tempi documentati in cui il lago di Garda abbia gelato e quella volta gelò totalmente.
Vi è il resoconto di un medico fiorentino dell'epoca, che descrisse giorno per giorno l'ondata di gelo, descrivendo che il freddo fu accompagnato inizialmente da gelo dell'Arno con vento molto forte e cielo terso, ma il giorno 14 gennaio egli annotò nel suo diario: "Stamattina l'alba sembrava non dovesse giungere mai. Verso le 10:00 ha iniziato a nevicare a falde non troppo larghe, ed ha continuato ininterrotta tutto il giorno, non vedo l'ora di rientrare a casa al caldo delle candele".
Il giorno dopo il medico scrisse: "Mai visto in vita mia tanta neve, tutto il giorno ha nevicato e tutt'ora nevica con intensità impressionante e vieppiù crescente".
La nevicata stando alle cronache del medico si trasformò il giorno dopo in tormenta accompagnata da vento fortissimo, con accumuli eolici anche di 1 metro e bloccò la viabilità dei carri in tutta Firenze.
Presumibilmente si era formato un anticiclone di blocco in Scandinavia che poi era stato eroso da aria atlantica, ma la depressione incentrata sul mediterraneo centrale dovette essere agganciata da aria continentale determinando geopotenziali bassissimi e stazionari.
Il peggio venne però nei giorni successivi al 15 gennaio, quando ci fu un record di morti assiderati, gli ospedali si affollarono di persone in ipotermia, e il sindaco della città di Firenze diede l'ordine di non uscire di casa nelle prime ore del mattino e di cessare ogni attività all'aperto dopo le quattro del pomeriggio. Una specie di semi-lockdown da gelo insomma.
Evidentemente dovette formarsi un Hp termico secondario incentrato sul mediterraneo, con l'aria gelida che gravava al suolo mentre in quota l'atmosfera rimase instabile, tanto che vennero spesso descritti rovesci di neve farinosa accompagnati da cielo quasi sereno!
Il gran gelo dovette terminare il giorno 27 gennaio, quando vi fu pioggia che però gelava al contatto con il suolo, un gelicidio dovuto all'ingresso in quota di isoterme molto più mite che scalzavano lentamente tutto quel gelo.
L'ondata di gelo durò quindi circa 20-22 giorni, ma fu qualcosa di magnitudo eccezionale anche in tempi di piccola era glaciale.
Qualcuno di voi ne era a conoscenza?
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Sarebbe belle avere delle carte meteo dell'epoca per capire che configurazioni bariche ci fossero in quell'inverno, cosa ovviamente impossibile ...Refle 71 ha scritto:Ho letto da qualche parte che in quel gennaio si calcola che in alcune zone della val Padana si sono raggiunte minime di almeno -40 gradi.
Addirittura in Emilia Romagna gli alberi da frutto si sono completamente seccati e tra questi addirittura i meli, che notoriamente sono molto resistenti al gelo
Credo che la differenza sostanziale con oggi non stia nelle configurazioni bariche che portano il freddo (ad esempio il ponte di Vejkoff), ma nell'entità del serbatoio gelido presente sulla Russia Europea: erano inverni in cui l'Orso si formava molto presto, già ad ottobre, e le isoterme potevano arrivare anche a -40/-45 sul comparto siberiano. Avendo un gelo già molto più esteso e "dopato" rispetto ad oggi, ecco che anche pochi refoli di aria gelida assumevano una magnitudo ben superiore a quanto avviene oggi.
Evidentemente un ponte con l'Hp scandinavo avrà veicolato isoterme gelide provenienti però da un anticiclone che già nei mesi precedenti aveva carburato moltissimo ed era pronto a tracimare in Europa alla prima occasione barica favorevole.
Evidentemente un ponte con l'Hp scandinavo avrà veicolato isoterme gelide provenienti però da un anticiclone che già nei mesi precedenti aveva carburato moltissimo ed era pronto a tracimare in Europa alla prima occasione barica favorevole.
..impressionante, in pratica la Jacuzia in pianura padana..altro che sbarellare per una -4..Refle 71 ha scritto:Ho letto da qualche parte che in quel gennaio si calcola che in alcune zone della val Padana si sono raggiunte minime di almeno -40 gradi.
Addirittura in Emilia Romagna gli alberi da frutto si sono completamente seccati e tra questi addirittura i meli, che notoriamente sono molto resistenti al gelo
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Sono andato a curiosare sul libro di Mercalli "il clima di Torino" si evince che nel capoluogo sabaudo, nelle campagne meridionali si siano toccati i -28 e i -35 nella zona fredda tra Carmagnola e Poirino proprio nel gennaio 1709.
Nel capologo torinese nel 1709 gelò totalmente il PO per 45 giorni di fila
In generale tutto il trentennio dal 1680 al 1710 fu gelido e nevoso, neve al suolo da dicembre a marzo per diversi anni di fila e situazioni che spesso portarono a pesanti carestie.
Ma l'inverno più freddo del millennio rimane il 1408-1409 quando la banchisa arrivò addirittura in Scozia, tutti i fiumi d'europa rimasero gelati per 3 mesi e la neve cadde ripetutamente anche sulle coste del Nord Africa
Nel capologo torinese nel 1709 gelò totalmente il PO per 45 giorni di fila
In generale tutto il trentennio dal 1680 al 1710 fu gelido e nevoso, neve al suolo da dicembre a marzo per diversi anni di fila e situazioni che spesso portarono a pesanti carestie.
Ma l'inverno più freddo del millennio rimane il 1408-1409 quando la banchisa arrivò addirittura in Scozia, tutti i fiumi d'europa rimasero gelati per 3 mesi e la neve cadde ripetutamente anche sulle coste del Nord Africa
Dalla serie dati storici dal 1655 ,
in Europa il periodo climatico fra il 1675 e 1715 risulta essere il piu freddo
http://www.climatemonitor.it/wp-content ... gura_3.png
in Europa il periodo climatico fra il 1675 e 1715 risulta essere il piu freddo
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