Nord ovest - cercasi inverno
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Per le Alpi occidentali 240 ore di sopra media per il bologna 00, neanche se ne accorgono della strisciatina sterile adriatica.
Nota vagamente positiva nel long il graduale calo dei gpt ad ovest dell'ufficiale però non supportata dalle sue ens, male.
Riuscirà a passare un pò di atlantico dopo oltre 50 giorni??
Nota vagamente positiva nel long il graduale calo dei gpt ad ovest dell'ufficiale però non supportata dalle sue ens, male.
Riuscirà a passare un pò di atlantico dopo oltre 50 giorni??
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Il grosso del nucleo cittadino milanese era già presente anche negli anni '60/70. In ogni caso, i periodi dei nebbioni sono finiti nei primi anni '90, un periodo in cui la città di Milano e annesso hinterland erano già grosso modo alle dimensioni attuali (forse un 5% più piccole in superficie, non di più).Metropolis ha scritto:Negli 60/70 l’isola di calore a Milano era molto meno accentuata, le periferie molto meno urbanizzate. La zona sud era caratterizzata da quartieri che finivano direttamente in campagna con ancora fattorie e cascine attive dentro Milano, e in misura minore anche la zona nord. Ora da Milano verso Como, Lecco Bergamo, i paesi dell’interland sono completamente fusi in unico susseguirsi di case e zone industriali/commerciali.Bill Carson ha scritto:E' sempre il solito discorso, dipende tutto da dove vivi. E' (parzialmente) falsa se abiti nella bassa pianura, perché la nebbia c'è ancora.matteo** ha scritto:Sta roba dei nebbioni che c' erano una volta e che nn ci sono più deve finire e nn si puo proprio sentire
Falsa
Se mi dici che in città è calata mi sembra abbastanza semplice capire il perché
Ma d nebbia quest anno in particolare ne è venuta parecchia e anche tosta
Se abiti nella media o, peggio, nell'alta pianura, è invece un'affermazione completamente vera. Perché una volta (non ai tempi di Garibaldi, ma fino a metà anni '90) anche nell'alta pianura (provincia di Monza, per intenderci, dove abitavo) c'erano ogni anno dei nebbioni con visibilità orizzontale (e non sto scherzando) non superiore ai 10 metri, non di rado persistenti per tutta la giornata. Per darti un'idea, dalle mie parti l'area dove solitamente vedevi sparire la nebbia salendo verso le colline era intorno a Inverigo (Como).
Capisci che se il territorio interessato dalle nebbie persistenti è passato dall'essere praticamente tutta la pianura a solo la bassa pianura, questa è un'affermazione che si può fare, anche se non ti piace.
Che poi questo dipenda (anche) da una migliorata qualità dell'aria, è senz'altro vero. Che in città la nebbia sia calata per via dell'isola di calore, come dice qualcuno, è un'affermazione senza senso, dato che Milano esisteva anche negli anni '60 e '70 e aveva già allora l'isola di calore, ma questo non impediva la calata di nebbioni micidiali e persistenti anche in piazzale Loreto.
E che sia il GW ad aver causato la scomparsa della nebbia, io continuo a essere scettico, almeno in parte. Anche una volta arrivavano anticicloni subtropicali con la +6°/+8° a 850 hPa, ma questo non impediva le nebbie e le galaverne anche in città. Forse dipende da dove si posizionano i massimi pressori, ma anche qui, non saprei e non mi convince come spiegazione.
E anche nell’hinterland sud lo sviluppo urbanistico galoppa velocissimo. Non si possono paragonare le 2 città .
Fino a quel periodo, in ogni caso, i nebbioni micidiali, quelli con 10 metri di visibilità, arrivavano fino in pieno centro milanese, se l'isola di calore avesse avuto quegli effetti così forti che si dicono avrebbe dovuto dissolversi o (come succede oggi) alleggerirsi e diradarsi molto, e invece non succedeva.
C'è una correlazione precisissima tra la riduzione (e poi scomparsa) delle fonti di inquinamento dell'aria da polveri sottili e biossido di zolfo con la scomparsa dei nebbioni. Non a caso, la scomparsa della nebbia inizia con la scomparsa delle case riscaldate a carbone o con gasolio/olio combustibile e con la comparsa delle prime macchine con sistemi vari di abbattimento delle emissioni inquinanti (i famosi Euro1, Euro2, eccetera) e con l'adozione della cosiddetta benzina verde senza piombo (quelli un po' stagionati nel forum si ricorderanno quando, esattamente fino ai primi anni '90, si faceva il pieno con la benzina super, quella rossa).
Io personalmente ho dei ricordi di domeniche in cui si andava a lavare la macchina (quella dei genitori ovviamente) e il giorno dopo passando un dito veniva già via lo strato di untume. Mio padre mi dice che negli anni '60 a Milano non era neanche necessario aspettare un giorno, un'ora dopo c'era già la patina di polvere grassa.
Torino è stata la prima città in Italia a dotarsi di centraline di rilevazione delle polveri sottili. A metà degli anni 70 le pm10 viaggiavano ad una media di 500 mg, oggi vietano il traffico quando si superano i 50. L'inquinamento in quegli anni era di molto superiore ad oggi, basta solo pensare quali erano i sistemi di riscaldamento di allora.Bill Carson ha scritto:Il grosso del nucleo cittadino milanese era già presente anche negli anni '60/70. In ogni caso, i periodi dei nebbioni sono finiti nei primi anni '90, un periodo in cui la città di Milano e annesso hinterland erano già grosso modo alle dimensioni attuali (forse un 5% più piccole in superficie, non di più).Metropolis ha scritto:Negli 60/70 l’isola di calore a Milano era molto meno accentuata, le periferie molto meno urbanizzate. La zona sud era caratterizzata da quartieri che finivano direttamente in campagna con ancora fattorie e cascine attive dentro Milano, e in misura minore anche la zona nord. Ora da Milano verso Como, Lecco Bergamo, i paesi dell’interland sono completamente fusi in unico susseguirsi di case e zone industriali/commerciali.Bill Carson ha scritto: E' sempre il solito discorso, dipende tutto da dove vivi. E' (parzialmente) falsa se abiti nella bassa pianura, perché la nebbia c'è ancora.
Se abiti nella media o, peggio, nell'alta pianura, è invece un'affermazione completamente vera. Perché una volta (non ai tempi di Garibaldi, ma fino a metà anni '90) anche nell'alta pianura (provincia di Monza, per intenderci, dove abitavo) c'erano ogni anno dei nebbioni con visibilità orizzontale (e non sto scherzando) non superiore ai 10 metri, non di rado persistenti per tutta la giornata. Per darti un'idea, dalle mie parti l'area dove solitamente vedevi sparire la nebbia salendo verso le colline era intorno a Inverigo (Como).
Capisci che se il territorio interessato dalle nebbie persistenti è passato dall'essere praticamente tutta la pianura a solo la bassa pianura, questa è un'affermazione che si può fare, anche se non ti piace.
Che poi questo dipenda (anche) da una migliorata qualità dell'aria, è senz'altro vero. Che in città la nebbia sia calata per via dell'isola di calore, come dice qualcuno, è un'affermazione senza senso, dato che Milano esisteva anche negli anni '60 e '70 e aveva già allora l'isola di calore, ma questo non impediva la calata di nebbioni micidiali e persistenti anche in piazzale Loreto.
E che sia il GW ad aver causato la scomparsa della nebbia, io continuo a essere scettico, almeno in parte. Anche una volta arrivavano anticicloni subtropicali con la +6°/+8° a 850 hPa, ma questo non impediva le nebbie e le galaverne anche in città. Forse dipende da dove si posizionano i massimi pressori, ma anche qui, non saprei e non mi convince come spiegazione.
E anche nell’hinterland sud lo sviluppo urbanistico galoppa velocissimo. Non si possono paragonare le 2 città .
Fino a quel periodo, in ogni caso, i nebbioni micidiali, quelli con 10 metri di visibilità, arrivavano fino in pieno centro milanese, se l'isola di calore avesse avuto quegli effetti così forti che si dicono avrebbe dovuto dissolversi o (come succede oggi) alleggerirsi e diradarsi molto, e invece non succedeva.
C'è una correlazione precisissima tra la riduzione (e poi scomparsa) delle fonti di inquinamento dell'aria da polveri sottili e biossido di zolfo con la scomparsa dei nebbioni. Non a caso, la scomparsa della nebbia inizia con la scomparsa delle case riscaldate a carbone o con gasolio/olio combustibile e con la comparsa delle prime macchine con sistemi vari di abbattimento delle emissioni inquinanti (i famosi Euro1, Euro2, eccetera) e con l'adozione della cosiddetta benzina verde senza piombo (quelli un po' stagionati nel forum si ricorderanno quando, esattamente fino ai primi anni '90, si faceva il pieno con la benzina super, quella rossa).
Io personalmente ho dei ricordi di domeniche in cui si andava a lavare la macchina (quella dei genitori ovviamente) e il giorno dopo passando un dito veniva già via lo strato di untume. Mio padre mi dice che negli anni '60 a Milano non era neanche necessario aspettare un giorno, un'ora dopo c'era già la patina di polvere grassa.
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Si puo' dire che schifo?!?!? Oppure dobbiamo continuare a dire "impianto confermato" "modelli in confusione" oppure " il vp sta per esplodere" ecc ecc ecc.....lities ha scritto:Per le Alpi occidentali 240 ore di sopra media per il bologna 00, neanche se ne accorgono della strisciatina sterile adriatica.
Nota vagamente positiva nel long il graduale calo dei gpt ad ovest dell'ufficiale però non supportata dalle sue ens, male.
Riuscirà a passare un pò di atlantico dopo oltre 50 giorni??
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Buongiornolities ha scritto:Per le Alpi occidentali 240 ore di sopra media per il bologna 00, neanche se ne accorgono della strisciatina sterile adriatica.
Nota vagamente positiva nel long il graduale calo dei gpt ad ovest dell'ufficiale però non supportata dalle sue ens, male.
Riuscirà a passare un pò di atlantico dopo oltre 50 giorni??
Statisticamente e per l’esperienza di tutti noi facile che a febbraio, DA OVEST si riequilibrino questi 30 (a oggi)/50 (a fine mese) gg di HP. Ma temo sarà più fine autunno che inverno vero e proprio.
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L'ovest puro,in febbraio,porta l'inverno al di sopra dei 1200-1300 m sulle Alpi,1700-1800 sull'Apennino,non certo al di sotto di queste quote.Ale il Barbaro ha scritto:Buongiornolities ha scritto:Per le Alpi occidentali 240 ore di sopra media per il bologna 00, neanche se ne accorgono della strisciatina sterile adriatica.
Nota vagamente positiva nel long il graduale calo dei gpt ad ovest dell'ufficiale però non supportata dalle sue ens, male.
Riuscirà a passare un pò di atlantico dopo oltre 50 giorni??
Statisticamente e per l’esperienza di tutti noi facile che a febbraio, DA OVEST si riequilibrino questi 30 (a oggi)/50 (a fine mese) gg di HP. Ma temo sarà più fine autunno che inverno vero e proprio.
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Il 30 dicembre scorso ho postato la tendenza per gennaio del sito francese che seguo. e gia allora parlavano di un sud delle alpi a secco x l'intero mese. e di un passaggio attorno al 10 x il nord delle alpi e cosi e statoincercadisaggezza ha scritto:non siamo troppo lontani per previsioni?Darkangel ha scritto:Giovedi ne sapremo di piu su febbraio
Inutile rovinarsi i fegato ,gennaio e andato ed e dal 30 dicembre che si sa
Ogni giovedi fanno l' aggiornamento con la tendenza a 4 settimane
Io divido le prime 2 previsioni le seconde tendenza
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Anche se non del Nord Ovest posto qui, estendiamo cercarsi inverno pure al resto del Nord e al Nord Toscana dove l inverno e coma profondo .
Io lavoro a Porretta Bo , anche se sono di Casoria,e non estraneo al Nord Ovest dove mio fratello lavora a Torino,dove sarò nel weekend , volevo sui montagne ma rinunciato perché non ce neve ho visto le webcam.
E pensare che a Casoria dove sono nato il 98% e della vita,dove in tv bellissime immagini del Nord con tanta neve, oppure ricordo su televideo temperatura negative a due cifre e massime sotto zero.
E ora invece che posso essere qui questa desolazione.
Ecco previsioni fatta da un mio amico molto esperto e molto spesso fa previsioni che è rilevano essate pure a distanza.
Il tempo passa, sul calendario si avvicina febbraio, ma la domanda è sempre la stessa: inverno, dove sei finito? Un solo episodio nevoso con pochi centimetri in pianura, qualche giornata fredda e continue rimonte anticicloniche, anche da record tra fine 2021 e inizio 2022. Il quadro di questo triste inverno è tragico sui monti, con uno dei peggiori innevamenti da inizio 2000 su molte aree e per il futuro non si vede nessun segnale positivo.
Il week-end che si sta per concludere è stato caratterizzato da temperature pienamente primaverili, con massime fino a 13-15°C a seconda delle aree, zero over 2500 m in montagna, mentre il gelo notturno interessava solo le aree di pianura e le valli, grazie all’inversione termica, e le alte quote. Nei prossimi giorni, almeno dal punto di vista termico, assisteremo ad un graduale ritorno di condizioni più consone nel periodo, grazie all’arrivo di aria più fredda da est, ma molti elementi meritano di essere precisati.
Nella seconda metà della settimana infatti un notevole affondo freddo si dirigerà verso i Balcani, dove sono attese forti nevicate e picchi di gelo per nulla banali; seppur molto marginalmente, anche il nord Italia sarà interessata da questa configurazione, con il classico freddo secco e sterile, ma quanto meno i valori tenderanno a tornare in media per il periodo. L’afflusso freddo comincerà da mercoledì e si concretizzerà maggiormente tra giovedì e venerdì, quando si raggiungerà il culmine dell’avvenzione artica.
Attenzione però, perchè gli anticicloni continueranno a sbarrare la strada ai flussi atlantici, posizionandosi ad ovest dell’arco alpino e saranno loro i veri protagonisti della prossima settimana anzi fino a fine mese. Il Nord e Toscana Nord infatti beneficerà solo temporaneamente del freddo in arrivo da est nella seconda metà della settimana: non appena l’affondo freddo evolverà ulteriormente verso est, l’alta pressione delle Azzorre tornerà ad abbracciare le nostre zone. Ecco che già nel prossimo fine settimana i valori termici potrebbero tornare ad aumentare nuovamente, con l’ennesima fase mite, proprio come questi giorni: massime fino a 12-14°C in collina, zero a 2500-3000 m in montagna ed un tiepido sole.
L’inverno 2022 continuerà a rimanere il grande assente…fino a fine mese
e anche Febbraio rischia parecchio ,per ora meglio fermarsi qui
Io lavoro a Porretta Bo , anche se sono di Casoria,e non estraneo al Nord Ovest dove mio fratello lavora a Torino,dove sarò nel weekend , volevo sui montagne ma rinunciato perché non ce neve ho visto le webcam.
E pensare che a Casoria dove sono nato il 98% e della vita,dove in tv bellissime immagini del Nord con tanta neve, oppure ricordo su televideo temperatura negative a due cifre e massime sotto zero.
E ora invece che posso essere qui questa desolazione.
Ecco previsioni fatta da un mio amico molto esperto e molto spesso fa previsioni che è rilevano essate pure a distanza.
Il tempo passa, sul calendario si avvicina febbraio, ma la domanda è sempre la stessa: inverno, dove sei finito? Un solo episodio nevoso con pochi centimetri in pianura, qualche giornata fredda e continue rimonte anticicloniche, anche da record tra fine 2021 e inizio 2022. Il quadro di questo triste inverno è tragico sui monti, con uno dei peggiori innevamenti da inizio 2000 su molte aree e per il futuro non si vede nessun segnale positivo.
Il week-end che si sta per concludere è stato caratterizzato da temperature pienamente primaverili, con massime fino a 13-15°C a seconda delle aree, zero over 2500 m in montagna, mentre il gelo notturno interessava solo le aree di pianura e le valli, grazie all’inversione termica, e le alte quote. Nei prossimi giorni, almeno dal punto di vista termico, assisteremo ad un graduale ritorno di condizioni più consone nel periodo, grazie all’arrivo di aria più fredda da est, ma molti elementi meritano di essere precisati.
Nella seconda metà della settimana infatti un notevole affondo freddo si dirigerà verso i Balcani, dove sono attese forti nevicate e picchi di gelo per nulla banali; seppur molto marginalmente, anche il nord Italia sarà interessata da questa configurazione, con il classico freddo secco e sterile, ma quanto meno i valori tenderanno a tornare in media per il periodo. L’afflusso freddo comincerà da mercoledì e si concretizzerà maggiormente tra giovedì e venerdì, quando si raggiungerà il culmine dell’avvenzione artica.
Attenzione però, perchè gli anticicloni continueranno a sbarrare la strada ai flussi atlantici, posizionandosi ad ovest dell’arco alpino e saranno loro i veri protagonisti della prossima settimana anzi fino a fine mese. Il Nord e Toscana Nord infatti beneficerà solo temporaneamente del freddo in arrivo da est nella seconda metà della settimana: non appena l’affondo freddo evolverà ulteriormente verso est, l’alta pressione delle Azzorre tornerà ad abbracciare le nostre zone. Ecco che già nel prossimo fine settimana i valori termici potrebbero tornare ad aumentare nuovamente, con l’ennesima fase mite, proprio come questi giorni: massime fino a 12-14°C in collina, zero a 2500-3000 m in montagna ed un tiepido sole.
L’inverno 2022 continuerà a rimanere il grande assente…fino a fine mese
e anche Febbraio rischia parecchio ,per ora meglio fermarsi qui
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- Iscritto il: sab feb 13, 2021 11:30 am
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Sicuro che in Francia non ci sia neve ? Qua siamo a Bonneval, saranno una ventina di km da me e Lities..i pochi fronti occidentali arrivati di là fanno sempre il loro dovere. https://www.bonnevalsurarc.fr/media-bon ... c_146.htmlincercadisaggezza ha scritto:Ciao Ghoa e la cosa preoccupante e' che anche nelle nazioni a nord(Francia,Germania ,Svizzera)son messe male se pensi agli inverni da loro sempre con neve e gelo