Capodanno 2022, tra caldo record e nebbia
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Capodanno 2022, tra caldo record e nebbia
Giornata memorabile per il caldo sulle montagne lombarde, segnalo gli estremi di alcune località alpine d'alta quota:
Punta Spiriti (SO), quasi 3500 m, -4,9°/+1,6°
Pizzo Coca (BG), 3050 m, -0,4°/6,9°
Livigno Palipert (SO), 2800 m, +0,4°/6,2°
Bormio Cimino (SO), 2600 m, +1,6°/6,7°
Zero termico che quindi è raramente sceso di poco sotto i 3000 m e solo sui settori livignaschi (a nord dello spartiacque alpino), mentre nel suo massimo ha toccato i 4000 m sopra quelli orobici.
Limita i danni Livigno Paese, a quasi 1900 m, grazie alla posizione in conca più favorevole alle inversioni termiche, con estremi -8,7°/+4,9°.
Un blando effetto favonico ha riportato le temperature oltre i +15° e sino a +18/19° anche sui fondovalle e aree pedemontane esposte, sfondati i 20° in Valtellina intorno ai 600 m, la località più calda della Lombardia è stata Castionetto di Chiuro (SO) con 20,6°, mentre la poco lontana Caiolo, sul versante "in ombra" non è salita oltre +1,2°, quasi 22° di differenza
Molti valori di 16/18° tra 800 e 1300 m.
In pianura l'arretramento delle nebbie ha portato valori piuttosto alti per la stagione (anche se mai paragonabili a quelli di colline e montagne), a nord della linea della risorgive, con valori in generale da 9° a 13° andando dalle risorgive verso nord, altro mondo a sud, dove si entra nel "regno della Scighèra", con valori compresi tra 5/6° del pavese e circa 4° di cremonese, basso bresciano e mantovano, le più fredde Gonzaga e Cesole (MN) con max +3.3°.
Il caldo record in quota si commenta da solo, ma un altro record a mio avviso è questa dicotomia quasi "manichea" con la pianura, che a differenza di altre occasioni è stata risparmiata dal favonio, che si è limitato a interessare a tratti le aree pedemontane e che viceversa è rimasta in larga parte protetta dalla nebbia, soprattutto a sud delle risorgive, ma anche sulla medio-alta fascia, a parte le massime miti di oggi, l'interessamento alla calura è stato minimo, inoltre su questi settori la minor presenza di nebbia ha favorito la persistenza di gelate e in locali situazioni di galaverna.
Punta Spiriti (SO), quasi 3500 m, -4,9°/+1,6°
Pizzo Coca (BG), 3050 m, -0,4°/6,9°
Livigno Palipert (SO), 2800 m, +0,4°/6,2°
Bormio Cimino (SO), 2600 m, +1,6°/6,7°
Zero termico che quindi è raramente sceso di poco sotto i 3000 m e solo sui settori livignaschi (a nord dello spartiacque alpino), mentre nel suo massimo ha toccato i 4000 m sopra quelli orobici.
Limita i danni Livigno Paese, a quasi 1900 m, grazie alla posizione in conca più favorevole alle inversioni termiche, con estremi -8,7°/+4,9°.
Un blando effetto favonico ha riportato le temperature oltre i +15° e sino a +18/19° anche sui fondovalle e aree pedemontane esposte, sfondati i 20° in Valtellina intorno ai 600 m, la località più calda della Lombardia è stata Castionetto di Chiuro (SO) con 20,6°, mentre la poco lontana Caiolo, sul versante "in ombra" non è salita oltre +1,2°, quasi 22° di differenza
Molti valori di 16/18° tra 800 e 1300 m.
In pianura l'arretramento delle nebbie ha portato valori piuttosto alti per la stagione (anche se mai paragonabili a quelli di colline e montagne), a nord della linea della risorgive, con valori in generale da 9° a 13° andando dalle risorgive verso nord, altro mondo a sud, dove si entra nel "regno della Scighèra", con valori compresi tra 5/6° del pavese e circa 4° di cremonese, basso bresciano e mantovano, le più fredde Gonzaga e Cesole (MN) con max +3.3°.
Il caldo record in quota si commenta da solo, ma un altro record a mio avviso è questa dicotomia quasi "manichea" con la pianura, che a differenza di altre occasioni è stata risparmiata dal favonio, che si è limitato a interessare a tratti le aree pedemontane e che viceversa è rimasta in larga parte protetta dalla nebbia, soprattutto a sud delle risorgive, ma anche sulla medio-alta fascia, a parte le massime miti di oggi, l'interessamento alla calura è stato minimo, inoltre su questi settori la minor presenza di nebbia ha favorito la persistenza di gelate e in locali situazioni di galaverna.
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CAPODANNO 2022: IL PIU' CALDO DI SEMPRE SU GRAN PARTE D'EUROPA
Le festività natalizie 2021-22 verranno ricordate per il caldo straordinario che ha interessato tutta l'Europa centro-meridionale soprattutto a ridosso di Capodanno, con una vera e propria "pioggia" di nuovi record di temperatura sia diurne sia notturne per i mesi di dicembre e di gennaio, dal Portogallo, al Regno Unito, all'Italia e ai Balcani, e uno stravagante episodio di fusione nivale e di pioggia fin sopra i 2500 metri sulle Alpi.
27-29 DICEMBRE 2021: BURRASCA DA NORD-OVEST,
FUSIONE NIVALE E PIOGGIA INTENSA SULLE ALPI
Dapprima un "fiume atmosferico" (atmospheric river) di aria umida e via via più tiepida proveniente dall'Atlantico tropicale, aggirando un anticiclone in rafforzamento sulla penisola iberica, è giunto sulle Alpi da Nord-Ovest tra il 27 e il 29 dicembre 2021, producendo un surreale episodio di fusione nivale e di pioggia intensa fino a 2500 metri ai confini tra Italia, Francia e Svizzera.
A Courmayeur ben 128 mm di pioggia sono caduti tra il 28 e il 29 dicembre (dati Centro Funzionale Regione Autonoma VdA), quantità mai rilevata in due giorni nel trimestre invernale nella nota località ai piedi del Monte Bianco.
Piene fluviali, colate di fango, erosioni e interruzioni stradali si sono osservate sul versante esterno della catena alpina, dall'Isère alla Baviera, dove peraltro l'innevamento era divenuto talora straordinario con le ingenti precipitazioni da Ponente di inizio dicembre 2021 (leggi la situazione in Francia). Sul lato italiano, sottovento, le precipitazioni - come di consueto durante i flussi nord-occidentali - si sono rapidamente ridotte, fino ad azzerarsi avvicinandosi alle Prealpi e alla Pianura Padana.
L'ANTICICLONE DI CAPODANNO
PORTA CALDO RECORD PER INTENSITA' E DURATA
IN MONTAGNA
Nei giorni seguenti, tra il 30 dicembre 2021 e il 2 gennaio 2022, l'anticiclone nord-africano ha invaso tutta l'Europa centro-meridionale con una configurazione atmosferica degna dell'estate e una massa d'aria estremamente calda al suo interno (temperature in libera atmosfera estesamente tra 10 °C e 15 °C al livello isobarico di 850 hPa, intorno ai 1500 m di quota).
Il tempo è divenuto stabile, calmo, ben soleggiato e incredibilmente caldo in montagna (anche di notte su pendii e vette, al di sopra delle inversioni termiche), mentre nebbie e nubi basse hanno gravato su parte della Valpadana e su ampi tratti di Mediterraneo, dove l'anomalia termica è stata meno evidente in particolare sulle temperature diurne.
Varie località montane sopra i 1000 m hanno stabilito nuovi primati di caldo a scala pluridecennale per i mesi di dicembre o più spesso di gennaio (elenco qui sotto, non esaustivo), mentre a quote inferiori sono rimasti ampiamente insuperati i record del 19 gennaio 2007, stabiliti durante un episodio di foehn giunto con il suo effetto riscaldante fino in Valpadana, dunque in una configurazione atmosferica completamente diversa, priva di inversioni termiche e dunque con le temperature più elevate proprio in pianura. Per le zone di montagna in generale si è trattato comunque del Capodanno più caldo mai registrato.
Le temperature qui elencate risultano sopra media di circa 15 °C, e rammentiamo che in estate la medesima configurazione atmosferica, con la radiazione solare ai massimi annuali e assenza di inversioni termiche, avrebbe potuto spingere i termometri fino a 40-45 °C in pianura, delineando una situazione sanitaria molto critica come avvenuto nell'estate 2003, se non peggiore (in quella stagione vennero stimati circa 70.000 decessi per il caldo in Europa).
Bardonecchia-Prerichard (1290 m, Val Susa): Tmax 18,6 °C il 1° gennaio, superati i 17,7 °C del 19 gennaio 2007 (serie ARPA Piemonte dal 1990, ma si tratta verosimilmente di un primato almeno dal 1972 considerando anche la più longeva serie ENEL-ex UIPO in paese);
Oulx-Gad (1065 m, Val Susa): 20,0 °C il 31 dicembre, inferiore ai 22,3 °C del 12 dicembre 1994 (serie ARPA Piemonte dal 1991), ma è in ogni caso il primato almeno trentennale per il giorno di San Silvestro (supera i 15,9 °C del 2018).
Monte Cimone (2173 m, Appennino Tosco-Emiliano): 11,8 °C il 1° gennaio, superati i 10,6 °C del gennaio 1993 (serie Aeronautica Militare dal 1946);
Plateau Rosa (3488 m, Cervinia): 3,2 °C il 1° gennaio, sfiorati i 4,0 °C del 6 gennaio 1999 (serie Aeronautica Militare dal 1951);
Campo dei Fiori (1226 m, Prealpi di Varese): 18,2 °C il 30 dicembre e 19,7 °C il 1° gennaio, rispettivamente record per entrambi i mesi, superati i 18,0 °C del 12 dicembre 1994 e i 17,7 °C del 7 gennaio 2013 (serie Centro Geofisico Prealpino dal 1974, cortesia Paolo Valisa);
Poschiavo (1078 m, già in Svizzera, ma nel bacino dell'Adda presso Tirano, Sondrio): 19,2 °C, record per gennaio (serie MeteoSvizzera dal 1959).
Borgo Grotta Gigante (276 m, Carso triestino): 17,8 °C il 1° gennaio, nuovo record per le prime due decadi del mese, mentre per gennaio nel suo insieme restano imbattuti i 18,9 °C del 31 gennaio 1989 (serie Società Alpina delle Giulie/SMA-A, cortesia Renato R. Colucci).
Sgonico (268 m, Carso triestino): 19,4 °C il 1° gennaio, superati i 18,0 °C del 15 gennaio 1997 (serie OSMER-FVG dal 1993).
Tra gli altri valori significativi spiccano in particolare quelli registrati sempre il 1° gennaio 2022 sull'Appennino Tosco-Emiliano con ben 22,7 °C ad Acquerino (950 m, Pistoia, CFR Toscana), 21,9 °C a Selva di Ferriere (1135 m, Piacenza, ARPA Emilia-Romagna) e 21,8 °C a Sant'Anna Pelago (1130 m, Modena, ARPA Emilia-Romagna).
Si segnala altresì che a San Silvestro si sono stabiliti nuovi record di caldo decembrini di 19,2 °C a Campobasso-Monforte, 19,5 °C all'Argentario e 22,0 °C a Latina-aeroporto (serie Aeronautica Militare con inizio rispettivamente nel 1958 a Campobasso e nel 1961 nelle altre due località).
Le temperature si sono mantenute eccezionalmente elevate anche di notte, facendo stabilire nuovi record pure nelle temperature minime e rimanendo sopra 0 °C talora fino a quote di 3000 m.
In vetta al Monte Fraiteve (2701 m, Sestriere, Val Susa) la temperatura è rimasta positiva per ben 103 ore consecutive, dalle h 15 del 29 dicembre alle h 21 del 2 gennaio, e la minima di 5,0 °C del 1° gennaio (intervallo h 00-24) è stata la più elevata mai registrata nella serie ARPA Piemonte dal 1988 nel bimestre gennaio-febbraio.
Benché episodi di tepore invernale si registrassero anche in un passato più lontano, la crescente frequenza, intensità e durata con cui questi si stanno presentando negli anni recenti, con episodi di entità talora sconosciuta prima nelle lunghe serie di osservazioni meteorologiche, sono con ogni probabilità riconducibili al riscaldamento globale antropogenico.
CALDO STRAORDINARIO ANCHE SUL RESTO
DELL'EUROPA CENTRO-MERIDIONALE
La sbalorditiva ondata di caldo ha interessato non solo l'Italia e le Alpi, ma tutta l'Europa centro-meridionale, producendo numerosi record di temperatura massima per dicembre e/o gennaio, tra cui 16,5 °C a Francoforte, 20,7 °C a Marsiglia, 20,9 °C a Nimes, 24,1 °C a Biarritz, 24,7 °C a Bilbao... Inoltre, nuovi record nazionali per dicembre in Portogallo (26.4 °C) e per gennaio in Croazia (21,6 °C, fonte: Extreme temperatures of the world).
Incredibili anche le minime notturne, sopra i 10 °C fino alla latitudine della Scozia e del Mar Baltico. Il Regno Unito ha stabilito un nuovo primato nazionale di temperatura minima per gennaio, con 13,2 °C a Chivenor (Devon).
Nell'insieme della Francia la settimana 24-31 dicembre è stata la più calda in 75 anni con 5 °C sopra media, superando i casi precedenti di fine dicembre 2002 e 2015.
Le festività natalizie 2021-22 verranno ricordate per il caldo straordinario che ha interessato tutta l'Europa centro-meridionale soprattutto a ridosso di Capodanno, con una vera e propria "pioggia" di nuovi record di temperatura sia diurne sia notturne per i mesi di dicembre e di gennaio, dal Portogallo, al Regno Unito, all'Italia e ai Balcani, e uno stravagante episodio di fusione nivale e di pioggia fin sopra i 2500 metri sulle Alpi.
27-29 DICEMBRE 2021: BURRASCA DA NORD-OVEST,
FUSIONE NIVALE E PIOGGIA INTENSA SULLE ALPI
Dapprima un "fiume atmosferico" (atmospheric river) di aria umida e via via più tiepida proveniente dall'Atlantico tropicale, aggirando un anticiclone in rafforzamento sulla penisola iberica, è giunto sulle Alpi da Nord-Ovest tra il 27 e il 29 dicembre 2021, producendo un surreale episodio di fusione nivale e di pioggia intensa fino a 2500 metri ai confini tra Italia, Francia e Svizzera.
A Courmayeur ben 128 mm di pioggia sono caduti tra il 28 e il 29 dicembre (dati Centro Funzionale Regione Autonoma VdA), quantità mai rilevata in due giorni nel trimestre invernale nella nota località ai piedi del Monte Bianco.
Piene fluviali, colate di fango, erosioni e interruzioni stradali si sono osservate sul versante esterno della catena alpina, dall'Isère alla Baviera, dove peraltro l'innevamento era divenuto talora straordinario con le ingenti precipitazioni da Ponente di inizio dicembre 2021 (leggi la situazione in Francia). Sul lato italiano, sottovento, le precipitazioni - come di consueto durante i flussi nord-occidentali - si sono rapidamente ridotte, fino ad azzerarsi avvicinandosi alle Prealpi e alla Pianura Padana.
L'ANTICICLONE DI CAPODANNO
PORTA CALDO RECORD PER INTENSITA' E DURATA
IN MONTAGNA
Nei giorni seguenti, tra il 30 dicembre 2021 e il 2 gennaio 2022, l'anticiclone nord-africano ha invaso tutta l'Europa centro-meridionale con una configurazione atmosferica degna dell'estate e una massa d'aria estremamente calda al suo interno (temperature in libera atmosfera estesamente tra 10 °C e 15 °C al livello isobarico di 850 hPa, intorno ai 1500 m di quota).
Il tempo è divenuto stabile, calmo, ben soleggiato e incredibilmente caldo in montagna (anche di notte su pendii e vette, al di sopra delle inversioni termiche), mentre nebbie e nubi basse hanno gravato su parte della Valpadana e su ampi tratti di Mediterraneo, dove l'anomalia termica è stata meno evidente in particolare sulle temperature diurne.
Varie località montane sopra i 1000 m hanno stabilito nuovi primati di caldo a scala pluridecennale per i mesi di dicembre o più spesso di gennaio (elenco qui sotto, non esaustivo), mentre a quote inferiori sono rimasti ampiamente insuperati i record del 19 gennaio 2007, stabiliti durante un episodio di foehn giunto con il suo effetto riscaldante fino in Valpadana, dunque in una configurazione atmosferica completamente diversa, priva di inversioni termiche e dunque con le temperature più elevate proprio in pianura. Per le zone di montagna in generale si è trattato comunque del Capodanno più caldo mai registrato.
Le temperature qui elencate risultano sopra media di circa 15 °C, e rammentiamo che in estate la medesima configurazione atmosferica, con la radiazione solare ai massimi annuali e assenza di inversioni termiche, avrebbe potuto spingere i termometri fino a 40-45 °C in pianura, delineando una situazione sanitaria molto critica come avvenuto nell'estate 2003, se non peggiore (in quella stagione vennero stimati circa 70.000 decessi per il caldo in Europa).
Bardonecchia-Prerichard (1290 m, Val Susa): Tmax 18,6 °C il 1° gennaio, superati i 17,7 °C del 19 gennaio 2007 (serie ARPA Piemonte dal 1990, ma si tratta verosimilmente di un primato almeno dal 1972 considerando anche la più longeva serie ENEL-ex UIPO in paese);
Oulx-Gad (1065 m, Val Susa): 20,0 °C il 31 dicembre, inferiore ai 22,3 °C del 12 dicembre 1994 (serie ARPA Piemonte dal 1991), ma è in ogni caso il primato almeno trentennale per il giorno di San Silvestro (supera i 15,9 °C del 2018).
Monte Cimone (2173 m, Appennino Tosco-Emiliano): 11,8 °C il 1° gennaio, superati i 10,6 °C del gennaio 1993 (serie Aeronautica Militare dal 1946);
Plateau Rosa (3488 m, Cervinia): 3,2 °C il 1° gennaio, sfiorati i 4,0 °C del 6 gennaio 1999 (serie Aeronautica Militare dal 1951);
Campo dei Fiori (1226 m, Prealpi di Varese): 18,2 °C il 30 dicembre e 19,7 °C il 1° gennaio, rispettivamente record per entrambi i mesi, superati i 18,0 °C del 12 dicembre 1994 e i 17,7 °C del 7 gennaio 2013 (serie Centro Geofisico Prealpino dal 1974, cortesia Paolo Valisa);
Poschiavo (1078 m, già in Svizzera, ma nel bacino dell'Adda presso Tirano, Sondrio): 19,2 °C, record per gennaio (serie MeteoSvizzera dal 1959).
Borgo Grotta Gigante (276 m, Carso triestino): 17,8 °C il 1° gennaio, nuovo record per le prime due decadi del mese, mentre per gennaio nel suo insieme restano imbattuti i 18,9 °C del 31 gennaio 1989 (serie Società Alpina delle Giulie/SMA-A, cortesia Renato R. Colucci).
Sgonico (268 m, Carso triestino): 19,4 °C il 1° gennaio, superati i 18,0 °C del 15 gennaio 1997 (serie OSMER-FVG dal 1993).
Tra gli altri valori significativi spiccano in particolare quelli registrati sempre il 1° gennaio 2022 sull'Appennino Tosco-Emiliano con ben 22,7 °C ad Acquerino (950 m, Pistoia, CFR Toscana), 21,9 °C a Selva di Ferriere (1135 m, Piacenza, ARPA Emilia-Romagna) e 21,8 °C a Sant'Anna Pelago (1130 m, Modena, ARPA Emilia-Romagna).
Si segnala altresì che a San Silvestro si sono stabiliti nuovi record di caldo decembrini di 19,2 °C a Campobasso-Monforte, 19,5 °C all'Argentario e 22,0 °C a Latina-aeroporto (serie Aeronautica Militare con inizio rispettivamente nel 1958 a Campobasso e nel 1961 nelle altre due località).
Le temperature si sono mantenute eccezionalmente elevate anche di notte, facendo stabilire nuovi record pure nelle temperature minime e rimanendo sopra 0 °C talora fino a quote di 3000 m.
In vetta al Monte Fraiteve (2701 m, Sestriere, Val Susa) la temperatura è rimasta positiva per ben 103 ore consecutive, dalle h 15 del 29 dicembre alle h 21 del 2 gennaio, e la minima di 5,0 °C del 1° gennaio (intervallo h 00-24) è stata la più elevata mai registrata nella serie ARPA Piemonte dal 1988 nel bimestre gennaio-febbraio.
Benché episodi di tepore invernale si registrassero anche in un passato più lontano, la crescente frequenza, intensità e durata con cui questi si stanno presentando negli anni recenti, con episodi di entità talora sconosciuta prima nelle lunghe serie di osservazioni meteorologiche, sono con ogni probabilità riconducibili al riscaldamento globale antropogenico.
CALDO STRAORDINARIO ANCHE SUL RESTO
DELL'EUROPA CENTRO-MERIDIONALE
La sbalorditiva ondata di caldo ha interessato non solo l'Italia e le Alpi, ma tutta l'Europa centro-meridionale, producendo numerosi record di temperatura massima per dicembre e/o gennaio, tra cui 16,5 °C a Francoforte, 20,7 °C a Marsiglia, 20,9 °C a Nimes, 24,1 °C a Biarritz, 24,7 °C a Bilbao... Inoltre, nuovi record nazionali per dicembre in Portogallo (26.4 °C) e per gennaio in Croazia (21,6 °C, fonte: Extreme temperatures of the world).
Incredibili anche le minime notturne, sopra i 10 °C fino alla latitudine della Scozia e del Mar Baltico. Il Regno Unito ha stabilito un nuovo primato nazionale di temperatura minima per gennaio, con 13,2 °C a Chivenor (Devon).
Nell'insieme della Francia la settimana 24-31 dicembre è stata la più calda in 75 anni con 5 °C sopra media, superando i casi precedenti di fine dicembre 2002 e 2015.
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- Iscritto il: gio lug 01, 2010 10:07 am
- Località: Terrazzano di Rho (MI)
Davvero sbalorditivo, e pazzesco come un abitante di Milano o meglio ancora di Cremona o Ferrara non avvezzo alla meteo non si sia praticamente accorta di nulla, "protetti" dalla cappa nebbiosa, qui in effetti è stato nettamente più mite nei giorni successivi a Capodanno, con l'arrivo della perturbazione atlantica e la concomitante diminuzione termica in montagna.lities ha scritto:CAPODANNO 2022: IL PIU' CALDO DI SEMPRE SU GRAN PARTE D'EUROPA
Le festività natalizie 2021-22 verranno ricordate per il caldo straordinario che ha interessato tutta l'Europa centro-meridionale soprattutto a ridosso di Capodanno, con una vera e propria "pioggia" di nuovi record di temperatura sia diurne sia notturne per i mesi di dicembre e di gennaio, dal Portogallo, al Regno Unito, all'Italia e ai Balcani, e uno stravagante episodio di fusione nivale e di pioggia fin sopra i 2500 metri sulle Alpi.
27-29 DICEMBRE 2021: BURRASCA DA NORD-OVEST,
FUSIONE NIVALE E PIOGGIA INTENSA SULLE ALPI
Dapprima un "fiume atmosferico" (atmospheric river) di aria umida e via via più tiepida proveniente dall'Atlantico tropicale, aggirando un anticiclone in rafforzamento sulla penisola iberica, è giunto sulle Alpi da Nord-Ovest tra il 27 e il 29 dicembre 2021, producendo un surreale episodio di fusione nivale e di pioggia intensa fino a 2500 metri ai confini tra Italia, Francia e Svizzera.
A Courmayeur ben 128 mm di pioggia sono caduti tra il 28 e il 29 dicembre (dati Centro Funzionale Regione Autonoma VdA), quantità mai rilevata in due giorni nel trimestre invernale nella nota località ai piedi del Monte Bianco.
Piene fluviali, colate di fango, erosioni e interruzioni stradali si sono osservate sul versante esterno della catena alpina, dall'Isère alla Baviera, dove peraltro l'innevamento era divenuto talora straordinario con le ingenti precipitazioni da Ponente di inizio dicembre 2021 (leggi la situazione in Francia). Sul lato italiano, sottovento, le precipitazioni - come di consueto durante i flussi nord-occidentali - si sono rapidamente ridotte, fino ad azzerarsi avvicinandosi alle Prealpi e alla Pianura Padana.
L'ANTICICLONE DI CAPODANNO
PORTA CALDO RECORD PER INTENSITA' E DURATA
IN MONTAGNA
Nei giorni seguenti, tra il 30 dicembre 2021 e il 2 gennaio 2022, l'anticiclone nord-africano ha invaso tutta l'Europa centro-meridionale con una configurazione atmosferica degna dell'estate e una massa d'aria estremamente calda al suo interno (temperature in libera atmosfera estesamente tra 10 °C e 15 °C al livello isobarico di 850 hPa, intorno ai 1500 m di quota).
Il tempo è divenuto stabile, calmo, ben soleggiato e incredibilmente caldo in montagna (anche di notte su pendii e vette, al di sopra delle inversioni termiche), mentre nebbie e nubi basse hanno gravato su parte della Valpadana e su ampi tratti di Mediterraneo, dove l'anomalia termica è stata meno evidente in particolare sulle temperature diurne.
Varie località montane sopra i 1000 m hanno stabilito nuovi primati di caldo a scala pluridecennale per i mesi di dicembre o più spesso di gennaio (elenco qui sotto, non esaustivo), mentre a quote inferiori sono rimasti ampiamente insuperati i record del 19 gennaio 2007, stabiliti durante un episodio di foehn giunto con il suo effetto riscaldante fino in Valpadana, dunque in una configurazione atmosferica completamente diversa, priva di inversioni termiche e dunque con le temperature più elevate proprio in pianura. Per le zone di montagna in generale si è trattato comunque del Capodanno più caldo mai registrato.
Le temperature qui elencate risultano sopra media di circa 15 °C, e rammentiamo che in estate la medesima configurazione atmosferica, con la radiazione solare ai massimi annuali e assenza di inversioni termiche, avrebbe potuto spingere i termometri fino a 40-45 °C in pianura, delineando una situazione sanitaria molto critica come avvenuto nell'estate 2003, se non peggiore (in quella stagione vennero stimati circa 70.000 decessi per il caldo in Europa).
Bardonecchia-Prerichard (1290 m, Val Susa): Tmax 18,6 °C il 1° gennaio, superati i 17,7 °C del 19 gennaio 2007 (serie ARPA Piemonte dal 1990, ma si tratta verosimilmente di un primato almeno dal 1972 considerando anche la più longeva serie ENEL-ex UIPO in paese);
Oulx-Gad (1065 m, Val Susa): 20,0 °C il 31 dicembre, inferiore ai 22,3 °C del 12 dicembre 1994 (serie ARPA Piemonte dal 1991), ma è in ogni caso il primato almeno trentennale per il giorno di San Silvestro (supera i 15,9 °C del 2018).
Monte Cimone (2173 m, Appennino Tosco-Emiliano): 11,8 °C il 1° gennaio, superati i 10,6 °C del gennaio 1993 (serie Aeronautica Militare dal 1946);
Plateau Rosa (3488 m, Cervinia): 3,2 °C il 1° gennaio, sfiorati i 4,0 °C del 6 gennaio 1999 (serie Aeronautica Militare dal 1951);
Campo dei Fiori (1226 m, Prealpi di Varese): 18,2 °C il 30 dicembre e 19,7 °C il 1° gennaio, rispettivamente record per entrambi i mesi, superati i 18,0 °C del 12 dicembre 1994 e i 17,7 °C del 7 gennaio 2013 (serie Centro Geofisico Prealpino dal 1974, cortesia Paolo Valisa);
Poschiavo (1078 m, già in Svizzera, ma nel bacino dell'Adda presso Tirano, Sondrio): 19,2 °C, record per gennaio (serie MeteoSvizzera dal 1959).
Borgo Grotta Gigante (276 m, Carso triestino): 17,8 °C il 1° gennaio, nuovo record per le prime due decadi del mese, mentre per gennaio nel suo insieme restano imbattuti i 18,9 °C del 31 gennaio 1989 (serie Società Alpina delle Giulie/SMA-A, cortesia Renato R. Colucci).
Sgonico (268 m, Carso triestino): 19,4 °C il 1° gennaio, superati i 18,0 °C del 15 gennaio 1997 (serie OSMER-FVG dal 1993).
Tra gli altri valori significativi spiccano in particolare quelli registrati sempre il 1° gennaio 2022 sull'Appennino Tosco-Emiliano con ben 22,7 °C ad Acquerino (950 m, Pistoia, CFR Toscana), 21,9 °C a Selva di Ferriere (1135 m, Piacenza, ARPA Emilia-Romagna) e 21,8 °C a Sant'Anna Pelago (1130 m, Modena, ARPA Emilia-Romagna).
Si segnala altresì che a San Silvestro si sono stabiliti nuovi record di caldo decembrini di 19,2 °C a Campobasso-Monforte, 19,5 °C all'Argentario e 22,0 °C a Latina-aeroporto (serie Aeronautica Militare con inizio rispettivamente nel 1958 a Campobasso e nel 1961 nelle altre due località).
Le temperature si sono mantenute eccezionalmente elevate anche di notte, facendo stabilire nuovi record pure nelle temperature minime e rimanendo sopra 0 °C talora fino a quote di 3000 m.
In vetta al Monte Fraiteve (2701 m, Sestriere, Val Susa) la temperatura è rimasta positiva per ben 103 ore consecutive, dalle h 15 del 29 dicembre alle h 21 del 2 gennaio, e la minima di 5,0 °C del 1° gennaio (intervallo h 00-24) è stata la più elevata mai registrata nella serie ARPA Piemonte dal 1988 nel bimestre gennaio-febbraio.
Benché episodi di tepore invernale si registrassero anche in un passato più lontano, la crescente frequenza, intensità e durata con cui questi si stanno presentando negli anni recenti, con episodi di entità talora sconosciuta prima nelle lunghe serie di osservazioni meteorologiche, sono con ogni probabilità riconducibili al riscaldamento globale antropogenico.
CALDO STRAORDINARIO ANCHE SUL RESTO
DELL'EUROPA CENTRO-MERIDIONALE
La sbalorditiva ondata di caldo ha interessato non solo l'Italia e le Alpi, ma tutta l'Europa centro-meridionale, producendo numerosi record di temperatura massima per dicembre e/o gennaio, tra cui 16,5 °C a Francoforte, 20,7 °C a Marsiglia, 20,9 °C a Nimes, 24,1 °C a Biarritz, 24,7 °C a Bilbao... Inoltre, nuovi record nazionali per dicembre in Portogallo (26.4 °C) e per gennaio in Croazia (21,6 °C, fonte: Extreme temperatures of the world).
Incredibili anche le minime notturne, sopra i 10 °C fino alla latitudine della Scozia e del Mar Baltico. Il Regno Unito ha stabilito un nuovo primato nazionale di temperatura minima per gennaio, con 13,2 °C a Chivenor (Devon).
Nell'insieme della Francia la settimana 24-31 dicembre è stata la più calda in 75 anni con 5 °C sopra media, superando i casi precedenti di fine dicembre 2002 e 2015.
40/45° in estate? Confido nel fatto che, dati alla mano, certe anomalie sono più frequenti in inverno e primavera, nel periodo tra Gennaio e Aprile soprattutto, nel giugno 2019 però abbiamo rischiato, in quel caso una rara inversione termica estiva ha impedito alle temperature di infrangere i record in Lombardia (ma a Torino se non erro si sfondarono o 40°).
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situazione surreale e drammaticalities ha scritto:CAPODANNO 2022: IL PIU' CALDO DI SEMPRE SU GRAN PARTE D'EUROPA
Le festività natalizie 2021-22 verranno ricordate per il caldo straordinario che ha interessato tutta l'Europa centro-meridionale soprattutto a ridosso di Capodanno, con una vera e propria "pioggia" di nuovi record di temperatura sia diurne sia notturne per i mesi di dicembre e di gennaio, dal Portogallo, al Regno Unito, all'Italia e ai Balcani, e uno stravagante episodio di fusione nivale e di pioggia fin sopra i 2500 metri sulle Alpi.
27-29 DICEMBRE 2021: BURRASCA DA NORD-OVEST,
FUSIONE NIVALE E PIOGGIA INTENSA SULLE ALPI
Dapprima un "fiume atmosferico" (atmospheric river) di aria umida e via via più tiepida proveniente dall'Atlantico tropicale, aggirando un anticiclone in rafforzamento sulla penisola iberica, è giunto sulle Alpi da Nord-Ovest tra il 27 e il 29 dicembre 2021, producendo un surreale episodio di fusione nivale e di pioggia intensa fino a 2500 metri ai confini tra Italia, Francia e Svizzera.
A Courmayeur ben 128 mm di pioggia sono caduti tra il 28 e il 29 dicembre (dati Centro Funzionale Regione Autonoma VdA), quantità mai rilevata in due giorni nel trimestre invernale nella nota località ai piedi del Monte Bianco.
Piene fluviali, colate di fango, erosioni e interruzioni stradali si sono osservate sul versante esterno della catena alpina, dall'Isère alla Baviera, dove peraltro l'innevamento era divenuto talora straordinario con le ingenti precipitazioni da Ponente di inizio dicembre 2021 (leggi la situazione in Francia). Sul lato italiano, sottovento, le precipitazioni - come di consueto durante i flussi nord-occidentali - si sono rapidamente ridotte, fino ad azzerarsi avvicinandosi alle Prealpi e alla Pianura Padana.
L'ANTICICLONE DI CAPODANNO
PORTA CALDO RECORD PER INTENSITA' E DURATA
IN MONTAGNA
Nei giorni seguenti, tra il 30 dicembre 2021 e il 2 gennaio 2022, l'anticiclone nord-africano ha invaso tutta l'Europa centro-meridionale con una configurazione atmosferica degna dell'estate e una massa d'aria estremamente calda al suo interno (temperature in libera atmosfera estesamente tra 10 °C e 15 °C al livello isobarico di 850 hPa, intorno ai 1500 m di quota).
Il tempo è divenuto stabile, calmo, ben soleggiato e incredibilmente caldo in montagna (anche di notte su pendii e vette, al di sopra delle inversioni termiche), mentre nebbie e nubi basse hanno gravato su parte della Valpadana e su ampi tratti di Mediterraneo, dove l'anomalia termica è stata meno evidente in particolare sulle temperature diurne.
Varie località montane sopra i 1000 m hanno stabilito nuovi primati di caldo a scala pluridecennale per i mesi di dicembre o più spesso di gennaio (elenco qui sotto, non esaustivo), mentre a quote inferiori sono rimasti ampiamente insuperati i record del 19 gennaio 2007, stabiliti durante un episodio di foehn giunto con il suo effetto riscaldante fino in Valpadana, dunque in una configurazione atmosferica completamente diversa, priva di inversioni termiche e dunque con le temperature più elevate proprio in pianura. Per le zone di montagna in generale si è trattato comunque del Capodanno più caldo mai registrato.
Le temperature qui elencate risultano sopra media di circa 15 °C, e rammentiamo che in estate la medesima configurazione atmosferica, con la radiazione solare ai massimi annuali e assenza di inversioni termiche, avrebbe potuto spingere i termometri fino a 40-45 °C in pianura, delineando una situazione sanitaria molto critica come avvenuto nell'estate 2003, se non peggiore (in quella stagione vennero stimati circa 70.000 decessi per il caldo in Europa).
Bardonecchia-Prerichard (1290 m, Val Susa): Tmax 18,6 °C il 1° gennaio, superati i 17,7 °C del 19 gennaio 2007 (serie ARPA Piemonte dal 1990, ma si tratta verosimilmente di un primato almeno dal 1972 considerando anche la più longeva serie ENEL-ex UIPO in paese);
Oulx-Gad (1065 m, Val Susa): 20,0 °C il 31 dicembre, inferiore ai 22,3 °C del 12 dicembre 1994 (serie ARPA Piemonte dal 1991), ma è in ogni caso il primato almeno trentennale per il giorno di San Silvestro (supera i 15,9 °C del 2018).
Monte Cimone (2173 m, Appennino Tosco-Emiliano): 11,8 °C il 1° gennaio, superati i 10,6 °C del gennaio 1993 (serie Aeronautica Militare dal 1946);
Plateau Rosa (3488 m, Cervinia): 3,2 °C il 1° gennaio, sfiorati i 4,0 °C del 6 gennaio 1999 (serie Aeronautica Militare dal 1951);
Campo dei Fiori (1226 m, Prealpi di Varese): 18,2 °C il 30 dicembre e 19,7 °C il 1° gennaio, rispettivamente record per entrambi i mesi, superati i 18,0 °C del 12 dicembre 1994 e i 17,7 °C del 7 gennaio 2013 (serie Centro Geofisico Prealpino dal 1974, cortesia Paolo Valisa);
Poschiavo (1078 m, già in Svizzera, ma nel bacino dell'Adda presso Tirano, Sondrio): 19,2 °C, record per gennaio (serie MeteoSvizzera dal 1959).
Borgo Grotta Gigante (276 m, Carso triestino): 17,8 °C il 1° gennaio, nuovo record per le prime due decadi del mese, mentre per gennaio nel suo insieme restano imbattuti i 18,9 °C del 31 gennaio 1989 (serie Società Alpina delle Giulie/SMA-A, cortesia Renato R. Colucci).
Sgonico (268 m, Carso triestino): 19,4 °C il 1° gennaio, superati i 18,0 °C del 15 gennaio 1997 (serie OSMER-FVG dal 1993).
Tra gli altri valori significativi spiccano in particolare quelli registrati sempre il 1° gennaio 2022 sull'Appennino Tosco-Emiliano con ben 22,7 °C ad Acquerino (950 m, Pistoia, CFR Toscana), 21,9 °C a Selva di Ferriere (1135 m, Piacenza, ARPA Emilia-Romagna) e 21,8 °C a Sant'Anna Pelago (1130 m, Modena, ARPA Emilia-Romagna).
Si segnala altresì che a San Silvestro si sono stabiliti nuovi record di caldo decembrini di 19,2 °C a Campobasso-Monforte, 19,5 °C all'Argentario e 22,0 °C a Latina-aeroporto (serie Aeronautica Militare con inizio rispettivamente nel 1958 a Campobasso e nel 1961 nelle altre due località).
Le temperature si sono mantenute eccezionalmente elevate anche di notte, facendo stabilire nuovi record pure nelle temperature minime e rimanendo sopra 0 °C talora fino a quote di 3000 m.
In vetta al Monte Fraiteve (2701 m, Sestriere, Val Susa) la temperatura è rimasta positiva per ben 103 ore consecutive, dalle h 15 del 29 dicembre alle h 21 del 2 gennaio, e la minima di 5,0 °C del 1° gennaio (intervallo h 00-24) è stata la più elevata mai registrata nella serie ARPA Piemonte dal 1988 nel bimestre gennaio-febbraio.
Benché episodi di tepore invernale si registrassero anche in un passato più lontano, la crescente frequenza, intensità e durata con cui questi si stanno presentando negli anni recenti, con episodi di entità talora sconosciuta prima nelle lunghe serie di osservazioni meteorologiche, sono con ogni probabilità riconducibili al riscaldamento globale antropogenico.
CALDO STRAORDINARIO ANCHE SUL RESTO
DELL'EUROPA CENTRO-MERIDIONALE
La sbalorditiva ondata di caldo ha interessato non solo l'Italia e le Alpi, ma tutta l'Europa centro-meridionale, producendo numerosi record di temperatura massima per dicembre e/o gennaio, tra cui 16,5 °C a Francoforte, 20,7 °C a Marsiglia, 20,9 °C a Nimes, 24,1 °C a Biarritz, 24,7 °C a Bilbao... Inoltre, nuovi record nazionali per dicembre in Portogallo (26.4 °C) e per gennaio in Croazia (21,6 °C, fonte: Extreme temperatures of the world).
Incredibili anche le minime notturne, sopra i 10 °C fino alla latitudine della Scozia e del Mar Baltico. Il Regno Unito ha stabilito un nuovo primato nazionale di temperatura minima per gennaio, con 13,2 °C a Chivenor (Devon).
Nell'insieme della Francia la settimana 24-31 dicembre è stata la più calda in 75 anni con 5 °C sopra media, superando i casi precedenti di fine dicembre 2002 e 2015.
ma possiamo fare di meglio nei prossimi anni
- giulys
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Guardate che questi fenomeni sono sempre successi, solo che l'aumento delle temperature degli ultimi anni fa si che si battano dei record.alx87 ha scritto:Davvero sbalorditivo, e pazzesco come un abitante di Milano o meglio ancora di Cremona o Ferrara non avvezzo alla meteo non si sia praticamente accorta di nulla, "protetti" dalla cappa nebbiosa, qui in effetti è stato nettamente più mite nei giorni successivi a Capodanno, con l'arrivo della perturbazione atlantica e la concomitante diminuzione termica in montagna.lities ha scritto:CAPODANNO 2022: IL PIU' CALDO DI SEMPRE SU GRAN PARTE D'EUROPA
Le festività natalizie 2021-22 verranno ricordate per il caldo straordinario che ha interessato tutta l'Europa centro-meridionale soprattutto a ridosso di Capodanno, con una vera e propria "pioggia" di nuovi record di temperatura sia diurne sia notturne per i mesi di dicembre e di gennaio, dal Portogallo, al Regno Unito, all'Italia e ai Balcani, e uno stravagante episodio di fusione nivale e di pioggia fin sopra i 2500 metri sulle Alpi.
27-29 DICEMBRE 2021: BURRASCA DA NORD-OVEST,
FUSIONE NIVALE E PIOGGIA INTENSA SULLE ALPI
Dapprima un "fiume atmosferico" (atmospheric river) di aria umida e via via più tiepida proveniente dall'Atlantico tropicale, aggirando un anticiclone in rafforzamento sulla penisola iberica, è giunto sulle Alpi da Nord-Ovest tra il 27 e il 29 dicembre 2021, producendo un surreale episodio di fusione nivale e di pioggia intensa fino a 2500 metri ai confini tra Italia, Francia e Svizzera.
A Courmayeur ben 128 mm di pioggia sono caduti tra il 28 e il 29 dicembre (dati Centro Funzionale Regione Autonoma VdA), quantità mai rilevata in due giorni nel trimestre invernale nella nota località ai piedi del Monte Bianco.
Piene fluviali, colate di fango, erosioni e interruzioni stradali si sono osservate sul versante esterno della catena alpina, dall'Isère alla Baviera, dove peraltro l'innevamento era divenuto talora straordinario con le ingenti precipitazioni da Ponente di inizio dicembre 2021 (leggi la situazione in Francia). Sul lato italiano, sottovento, le precipitazioni - come di consueto durante i flussi nord-occidentali - si sono rapidamente ridotte, fino ad azzerarsi avvicinandosi alle Prealpi e alla Pianura Padana.
L'ANTICICLONE DI CAPODANNO
PORTA CALDO RECORD PER INTENSITA' E DURATA
IN MONTAGNA
Nei giorni seguenti, tra il 30 dicembre 2021 e il 2 gennaio 2022, l'anticiclone nord-africano ha invaso tutta l'Europa centro-meridionale con una configurazione atmosferica degna dell'estate e una massa d'aria estremamente calda al suo interno (temperature in libera atmosfera estesamente tra 10 °C e 15 °C al livello isobarico di 850 hPa, intorno ai 1500 m di quota).
Il tempo è divenuto stabile, calmo, ben soleggiato e incredibilmente caldo in montagna (anche di notte su pendii e vette, al di sopra delle inversioni termiche), mentre nebbie e nubi basse hanno gravato su parte della Valpadana e su ampi tratti di Mediterraneo, dove l'anomalia termica è stata meno evidente in particolare sulle temperature diurne.
Varie località montane sopra i 1000 m hanno stabilito nuovi primati di caldo a scala pluridecennale per i mesi di dicembre o più spesso di gennaio (elenco qui sotto, non esaustivo), mentre a quote inferiori sono rimasti ampiamente insuperati i record del 19 gennaio 2007, stabiliti durante un episodio di foehn giunto con il suo effetto riscaldante fino in Valpadana, dunque in una configurazione atmosferica completamente diversa, priva di inversioni termiche e dunque con le temperature più elevate proprio in pianura. Per le zone di montagna in generale si è trattato comunque del Capodanno più caldo mai registrato.
Le temperature qui elencate risultano sopra media di circa 15 °C, e rammentiamo che in estate la medesima configurazione atmosferica, con la radiazione solare ai massimi annuali e assenza di inversioni termiche, avrebbe potuto spingere i termometri fino a 40-45 °C in pianura, delineando una situazione sanitaria molto critica come avvenuto nell'estate 2003, se non peggiore (in quella stagione vennero stimati circa 70.000 decessi per il caldo in Europa).
Bardonecchia-Prerichard (1290 m, Val Susa): Tmax 18,6 °C il 1° gennaio, superati i 17,7 °C del 19 gennaio 2007 (serie ARPA Piemonte dal 1990, ma si tratta verosimilmente di un primato almeno dal 1972 considerando anche la più longeva serie ENEL-ex UIPO in paese);
Oulx-Gad (1065 m, Val Susa): 20,0 °C il 31 dicembre, inferiore ai 22,3 °C del 12 dicembre 1994 (serie ARPA Piemonte dal 1991), ma è in ogni caso il primato almeno trentennale per il giorno di San Silvestro (supera i 15,9 °C del 2018).
Monte Cimone (2173 m, Appennino Tosco-Emiliano): 11,8 °C il 1° gennaio, superati i 10,6 °C del gennaio 1993 (serie Aeronautica Militare dal 1946);
Plateau Rosa (3488 m, Cervinia): 3,2 °C il 1° gennaio, sfiorati i 4,0 °C del 6 gennaio 1999 (serie Aeronautica Militare dal 1951);
Campo dei Fiori (1226 m, Prealpi di Varese): 18,2 °C il 30 dicembre e 19,7 °C il 1° gennaio, rispettivamente record per entrambi i mesi, superati i 18,0 °C del 12 dicembre 1994 e i 17,7 °C del 7 gennaio 2013 (serie Centro Geofisico Prealpino dal 1974, cortesia Paolo Valisa);
Poschiavo (1078 m, già in Svizzera, ma nel bacino dell'Adda presso Tirano, Sondrio): 19,2 °C, record per gennaio (serie MeteoSvizzera dal 1959).
Borgo Grotta Gigante (276 m, Carso triestino): 17,8 °C il 1° gennaio, nuovo record per le prime due decadi del mese, mentre per gennaio nel suo insieme restano imbattuti i 18,9 °C del 31 gennaio 1989 (serie Società Alpina delle Giulie/SMA-A, cortesia Renato R. Colucci).
Sgonico (268 m, Carso triestino): 19,4 °C il 1° gennaio, superati i 18,0 °C del 15 gennaio 1997 (serie OSMER-FVG dal 1993).
Tra gli altri valori significativi spiccano in particolare quelli registrati sempre il 1° gennaio 2022 sull'Appennino Tosco-Emiliano con ben 22,7 °C ad Acquerino (950 m, Pistoia, CFR Toscana), 21,9 °C a Selva di Ferriere (1135 m, Piacenza, ARPA Emilia-Romagna) e 21,8 °C a Sant'Anna Pelago (1130 m, Modena, ARPA Emilia-Romagna).
Si segnala altresì che a San Silvestro si sono stabiliti nuovi record di caldo decembrini di 19,2 °C a Campobasso-Monforte, 19,5 °C all'Argentario e 22,0 °C a Latina-aeroporto (serie Aeronautica Militare con inizio rispettivamente nel 1958 a Campobasso e nel 1961 nelle altre due località).
Le temperature si sono mantenute eccezionalmente elevate anche di notte, facendo stabilire nuovi record pure nelle temperature minime e rimanendo sopra 0 °C talora fino a quote di 3000 m.
In vetta al Monte Fraiteve (2701 m, Sestriere, Val Susa) la temperatura è rimasta positiva per ben 103 ore consecutive, dalle h 15 del 29 dicembre alle h 21 del 2 gennaio, e la minima di 5,0 °C del 1° gennaio (intervallo h 00-24) è stata la più elevata mai registrata nella serie ARPA Piemonte dal 1988 nel bimestre gennaio-febbraio.
Benché episodi di tepore invernale si registrassero anche in un passato più lontano, la crescente frequenza, intensità e durata con cui questi si stanno presentando negli anni recenti, con episodi di entità talora sconosciuta prima nelle lunghe serie di osservazioni meteorologiche, sono con ogni probabilità riconducibili al riscaldamento globale antropogenico.
CALDO STRAORDINARIO ANCHE SUL RESTO
DELL'EUROPA CENTRO-MERIDIONALE
La sbalorditiva ondata di caldo ha interessato non solo l'Italia e le Alpi, ma tutta l'Europa centro-meridionale, producendo numerosi record di temperatura massima per dicembre e/o gennaio, tra cui 16,5 °C a Francoforte, 20,7 °C a Marsiglia, 20,9 °C a Nimes, 24,1 °C a Biarritz, 24,7 °C a Bilbao... Inoltre, nuovi record nazionali per dicembre in Portogallo (26.4 °C) e per gennaio in Croazia (21,6 °C, fonte: Extreme temperatures of the world).
Incredibili anche le minime notturne, sopra i 10 °C fino alla latitudine della Scozia e del Mar Baltico. Il Regno Unito ha stabilito un nuovo primato nazionale di temperatura minima per gennaio, con 13,2 °C a Chivenor (Devon).
Nell'insieme della Francia la settimana 24-31 dicembre è stata la più calda in 75 anni con 5 °C sopra media, superando i casi precedenti di fine dicembre 2002 e 2015.
40/45° in estate? Confido nel fatto che, dati alla mano, certe anomalie sono più frequenti in inverno e primavera, nel periodo tra Gennaio e Aprile soprattutto, nel giugno 2019 però abbiamo rischiato, in quel caso una rara inversione termica estiva ha impedito alle temperature di infrangere i record in Lombardia (ma a Torino se non erro si sfondarono o 40°).
Mi è capitato più volte di vedere, nei giorni di fine anno, cadere pioggia fin oltre i 2.000 ed un anno in particolare essendo a Prazzo (Val Maira) per le feste di fine anno, piovve fin sui 2.500 mt, per poi gelare i giorni seguenti, rendendo molto difficile lo scialpinismo.
Non essere contenti della situazione sono d'accordo, ma trattarla come se fosse un fatto unico è esagerato.
Dato che la temperatura media è aumentata, aumentano anche i picchi di calore in simili situazioni, ma le situazioni sono ricorrenti e non eccezionali.
Anche la scarsità di neve e precipitazioni in particolare sulle montagne del cuneese non è certo nuova e negli anni 80/90 stazioni sciistiche importanti come Prato Nevoso furono a rischio chiusura per mancanza di neve, mentre altre più piccole chiusero del tutto.
Ottimo davvero ottimo intervento che condivido.giulys ha scritto:Guardate che questi fenomeni sono sempre successi, solo che l'aumento delle temperature degli ultimi anni fa si che si battano dei record.alx87 ha scritto:Davvero sbalorditivo, e pazzesco come un abitante di Milano o meglio ancora di Cremona o Ferrara non avvezzo alla meteo non si sia praticamente accorta di nulla, "protetti" dalla cappa nebbiosa, qui in effetti è stato nettamente più mite nei giorni successivi a Capodanno, con l'arrivo della perturbazione atlantica e la concomitante diminuzione termica in montagna.lities ha scritto:CAPODANNO 2022: IL PIU' CALDO DI SEMPRE SU GRAN PARTE D'EUROPA
Le festività natalizie 2021-22 verranno ricordate per il caldo straordinario che ha interessato tutta l'Europa centro-meridionale soprattutto a ridosso di Capodanno, con una vera e propria "pioggia" di nuovi record di temperatura sia diurne sia notturne per i mesi di dicembre e di gennaio, dal Portogallo, al Regno Unito, all'Italia e ai Balcani, e uno stravagante episodio di fusione nivale e di pioggia fin sopra i 2500 metri sulle Alpi.
27-29 DICEMBRE 2021: BURRASCA DA NORD-OVEST,
FUSIONE NIVALE E PIOGGIA INTENSA SULLE ALPI
Dapprima un "fiume atmosferico" (atmospheric river) di aria umida e via via più tiepida proveniente dall'Atlantico tropicale, aggirando un anticiclone in rafforzamento sulla penisola iberica, è giunto sulle Alpi da Nord-Ovest tra il 27 e il 29 dicembre 2021, producendo un surreale episodio di fusione nivale e di pioggia intensa fino a 2500 metri ai confini tra Italia, Francia e Svizzera.
A Courmayeur ben 128 mm di pioggia sono caduti tra il 28 e il 29 dicembre (dati Centro Funzionale Regione Autonoma VdA), quantità mai rilevata in due giorni nel trimestre invernale nella nota località ai piedi del Monte Bianco.
Piene fluviali, colate di fango, erosioni e interruzioni stradali si sono osservate sul versante esterno della catena alpina, dall'Isère alla Baviera, dove peraltro l'innevamento era divenuto talora straordinario con le ingenti precipitazioni da Ponente di inizio dicembre 2021 (leggi la situazione in Francia). Sul lato italiano, sottovento, le precipitazioni - come di consueto durante i flussi nord-occidentali - si sono rapidamente ridotte, fino ad azzerarsi avvicinandosi alle Prealpi e alla Pianura Padana.
L'ANTICICLONE DI CAPODANNO
PORTA CALDO RECORD PER INTENSITA' E DURATA
IN MONTAGNA
Nei giorni seguenti, tra il 30 dicembre 2021 e il 2 gennaio 2022, l'anticiclone nord-africano ha invaso tutta l'Europa centro-meridionale con una configurazione atmosferica degna dell'estate e una massa d'aria estremamente calda al suo interno (temperature in libera atmosfera estesamente tra 10 °C e 15 °C al livello isobarico di 850 hPa, intorno ai 1500 m di quota).
Il tempo è divenuto stabile, calmo, ben soleggiato e incredibilmente caldo in montagna (anche di notte su pendii e vette, al di sopra delle inversioni termiche), mentre nebbie e nubi basse hanno gravato su parte della Valpadana e su ampi tratti di Mediterraneo, dove l'anomalia termica è stata meno evidente in particolare sulle temperature diurne.
Varie località montane sopra i 1000 m hanno stabilito nuovi primati di caldo a scala pluridecennale per i mesi di dicembre o più spesso di gennaio (elenco qui sotto, non esaustivo), mentre a quote inferiori sono rimasti ampiamente insuperati i record del 19 gennaio 2007, stabiliti durante un episodio di foehn giunto con il suo effetto riscaldante fino in Valpadana, dunque in una configurazione atmosferica completamente diversa, priva di inversioni termiche e dunque con le temperature più elevate proprio in pianura. Per le zone di montagna in generale si è trattato comunque del Capodanno più caldo mai registrato.
Le temperature qui elencate risultano sopra media di circa 15 °C, e rammentiamo che in estate la medesima configurazione atmosferica, con la radiazione solare ai massimi annuali e assenza di inversioni termiche, avrebbe potuto spingere i termometri fino a 40-45 °C in pianura, delineando una situazione sanitaria molto critica come avvenuto nell'estate 2003, se non peggiore (in quella stagione vennero stimati circa 70.000 decessi per il caldo in Europa).
Bardonecchia-Prerichard (1290 m, Val Susa): Tmax 18,6 °C il 1° gennaio, superati i 17,7 °C del 19 gennaio 2007 (serie ARPA Piemonte dal 1990, ma si tratta verosimilmente di un primato almeno dal 1972 considerando anche la più longeva serie ENEL-ex UIPO in paese);
Oulx-Gad (1065 m, Val Susa): 20,0 °C il 31 dicembre, inferiore ai 22,3 °C del 12 dicembre 1994 (serie ARPA Piemonte dal 1991), ma è in ogni caso il primato almeno trentennale per il giorno di San Silvestro (supera i 15,9 °C del 2018).
Monte Cimone (2173 m, Appennino Tosco-Emiliano): 11,8 °C il 1° gennaio, superati i 10,6 °C del gennaio 1993 (serie Aeronautica Militare dal 1946);
Plateau Rosa (3488 m, Cervinia): 3,2 °C il 1° gennaio, sfiorati i 4,0 °C del 6 gennaio 1999 (serie Aeronautica Militare dal 1951);
Campo dei Fiori (1226 m, Prealpi di Varese): 18,2 °C il 30 dicembre e 19,7 °C il 1° gennaio, rispettivamente record per entrambi i mesi, superati i 18,0 °C del 12 dicembre 1994 e i 17,7 °C del 7 gennaio 2013 (serie Centro Geofisico Prealpino dal 1974, cortesia Paolo Valisa);
Poschiavo (1078 m, già in Svizzera, ma nel bacino dell'Adda presso Tirano, Sondrio): 19,2 °C, record per gennaio (serie MeteoSvizzera dal 1959).
Borgo Grotta Gigante (276 m, Carso triestino): 17,8 °C il 1° gennaio, nuovo record per le prime due decadi del mese, mentre per gennaio nel suo insieme restano imbattuti i 18,9 °C del 31 gennaio 1989 (serie Società Alpina delle Giulie/SMA-A, cortesia Renato R. Colucci).
Sgonico (268 m, Carso triestino): 19,4 °C il 1° gennaio, superati i 18,0 °C del 15 gennaio 1997 (serie OSMER-FVG dal 1993).
Tra gli altri valori significativi spiccano in particolare quelli registrati sempre il 1° gennaio 2022 sull'Appennino Tosco-Emiliano con ben 22,7 °C ad Acquerino (950 m, Pistoia, CFR Toscana), 21,9 °C a Selva di Ferriere (1135 m, Piacenza, ARPA Emilia-Romagna) e 21,8 °C a Sant'Anna Pelago (1130 m, Modena, ARPA Emilia-Romagna).
Si segnala altresì che a San Silvestro si sono stabiliti nuovi record di caldo decembrini di 19,2 °C a Campobasso-Monforte, 19,5 °C all'Argentario e 22,0 °C a Latina-aeroporto (serie Aeronautica Militare con inizio rispettivamente nel 1958 a Campobasso e nel 1961 nelle altre due località).
Le temperature si sono mantenute eccezionalmente elevate anche di notte, facendo stabilire nuovi record pure nelle temperature minime e rimanendo sopra 0 °C talora fino a quote di 3000 m.
In vetta al Monte Fraiteve (2701 m, Sestriere, Val Susa) la temperatura è rimasta positiva per ben 103 ore consecutive, dalle h 15 del 29 dicembre alle h 21 del 2 gennaio, e la minima di 5,0 °C del 1° gennaio (intervallo h 00-24) è stata la più elevata mai registrata nella serie ARPA Piemonte dal 1988 nel bimestre gennaio-febbraio.
Benché episodi di tepore invernale si registrassero anche in un passato più lontano, la crescente frequenza, intensità e durata con cui questi si stanno presentando negli anni recenti, con episodi di entità talora sconosciuta prima nelle lunghe serie di osservazioni meteorologiche, sono con ogni probabilità riconducibili al riscaldamento globale antropogenico.
CALDO STRAORDINARIO ANCHE SUL RESTO
DELL'EUROPA CENTRO-MERIDIONALE
La sbalorditiva ondata di caldo ha interessato non solo l'Italia e le Alpi, ma tutta l'Europa centro-meridionale, producendo numerosi record di temperatura massima per dicembre e/o gennaio, tra cui 16,5 °C a Francoforte, 20,7 °C a Marsiglia, 20,9 °C a Nimes, 24,1 °C a Biarritz, 24,7 °C a Bilbao... Inoltre, nuovi record nazionali per dicembre in Portogallo (26.4 °C) e per gennaio in Croazia (21,6 °C, fonte: Extreme temperatures of the world).
Incredibili anche le minime notturne, sopra i 10 °C fino alla latitudine della Scozia e del Mar Baltico. Il Regno Unito ha stabilito un nuovo primato nazionale di temperatura minima per gennaio, con 13,2 °C a Chivenor (Devon).
Nell'insieme della Francia la settimana 24-31 dicembre è stata la più calda in 75 anni con 5 °C sopra media, superando i casi precedenti di fine dicembre 2002 e 2015.
40/45° in estate? Confido nel fatto che, dati alla mano, certe anomalie sono più frequenti in inverno e primavera, nel periodo tra Gennaio e Aprile soprattutto, nel giugno 2019 però abbiamo rischiato, in quel caso una rara inversione termica estiva ha impedito alle temperature di infrangere i record in Lombardia (ma a Torino se non erro si sfondarono o 40°).
Mi è capitato più volte di vedere, nei giorni di fine anno, cadere pioggia fin oltre i 2.000 ed un anno in particolare essendo a Prazzo (Val Maira) per le feste di fine anno, piovve fin sui 2.500 mt, per poi gelare i giorni seguenti, rendendo molto difficile lo scialpinismo.
Non essere contenti della situazione sono d'accordo, ma trattarla come se fosse un fatto unico è esagerato.
Dato che la temperatura media è aumentata, aumentano anche i picchi di calore in simili situazioni, ma le situazioni sono ricorrenti e non eccezionali.
Anche la scarsità di neve e precipitazioni in particolare sulle montagne del cuneese non è certo nuova e negli anni 80/90 stazioni sciistiche importanti come Prato Nevoso furono a rischio chiusura per mancanza di neve, mentre altre più piccole chiusero del tutto.
Far passare SEMPRE tutto per eccezionale è sbagliato. Corretto quello che dici
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Io mi riferivo infatti al contesto termico, non a quello barico, la mancanza di neve, talvolta anche in montagna, non è certo una novità, ma sembra che se non nevica in pianura, magari facendo 50 cm, allora non è inverno, anche se fa -6° come in alcune località lombarde stamane.matteo** ha scritto:Ottimo davvero ottimo intervento che condivido.giulys ha scritto:Guardate che questi fenomeni sono sempre successi, solo che l'aumento delle temperature degli ultimi anni fa si che si battano dei record.alx87 ha scritto: Davvero sbalorditivo, e pazzesco come un abitante di Milano o meglio ancora di Cremona o Ferrara non avvezzo alla meteo non si sia praticamente accorta di nulla, "protetti" dalla cappa nebbiosa, qui in effetti è stato nettamente più mite nei giorni successivi a Capodanno, con l'arrivo della perturbazione atlantica e la concomitante diminuzione termica in montagna.
40/45° in estate? Confido nel fatto che, dati alla mano, certe anomalie sono più frequenti in inverno e primavera, nel periodo tra Gennaio e Aprile soprattutto, nel giugno 2019 però abbiamo rischiato, in quel caso una rara inversione termica estiva ha impedito alle temperature di infrangere i record in Lombardia (ma a Torino se non erro si sfondarono o 40°).
Mi è capitato più volte di vedere, nei giorni di fine anno, cadere pioggia fin oltre i 2.000 ed un anno in particolare essendo a Prazzo (Val Maira) per le feste di fine anno, piovve fin sui 2.500 mt, per poi gelare i giorni seguenti, rendendo molto difficile lo scialpinismo.
Non essere contenti della situazione sono d'accordo, ma trattarla come se fosse un fatto unico è esagerato.
Dato che la temperatura media è aumentata, aumentano anche i picchi di calore in simili situazioni, ma le situazioni sono ricorrenti e non eccezionali.
Anche la scarsità di neve e precipitazioni in particolare sulle montagne del cuneese non è certo nuova e negli anni 80/90 stazioni sciistiche importanti come Prato Nevoso furono a rischio chiusura per mancanza di neve, mentre altre più piccole chiusero del tutto.
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Buongiorno.
Incredibile come ci sia sempre qualcuno che scriva per confutare una situazione devastante climaticamente parlando. Fuori i dati per favore, fuori le statistiche, so anche io che capitava una volta su mille un giorno piovoso a gennaio, fuori gli archivi che mi parlano di 20 gradi a 1000 metri al 1 di gennaio, per piu' di tre giorni.
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Non ci perdere tempo.Ale il Barbaro ha scritto:Buongiorno.
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Contano i dati, parlano da soli.
- giulys
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Giusto qualche datolities ha scritto:Non ci perdere tempo.Ale il Barbaro ha scritto:Buongiorno.
Incredibile come ci sia sempre qualcuno che scriva per confutare una situazione devastante climaticamente parlando. Fuori i dati per favore, fuori le statistiche, so anche io che capitava una volta su mille un giorno piovoso a gennaio, fuori gli archivi che mi parlano di 20 gradi a 1000 metri al 1 di gennaio, per piu' di tre giorni.
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Precipitazioni Torino Caselle, dati Meteociel
gennaio 1989 mm 0,5
gennaio 1990 mm 2,5
gennaio 1993 mm 0,5
gennaio 2000 mm 0,0
all'opposto gennaio 1994 mm 84,4 - gen 1996 mm 130,9 - gen 2021 mm 95,2 solo pioggia.
Temperature media minime
gennaio 88 -0,3°
gennaio 96 e 97 -0,2°
gennaio 99 -0,5°
gennaio 2001 -0,7°
Attualmente nonostante il caldo capodanno -0,8°
La variabilità e gli eccessi fanno parte del clima, ma come ho già detto, l'aumento generale delle temperature fa sì che si battano dei record, ma il tutto nell'ambito della normale variabilità climatiche che fa si che nel gennaio del 1996 cadano 131 mm di pioggia e ne cadano zero o quasi nell'89-90-93-2000 ecc...
oppure che la media delle minime di gennaio 1983-96-97-99 sia di poco inferiore agli 0°
mentre a gennaio del 1985 sia di -6,1° e di -5° nel 1987.
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