Inverno 2021/22: monitoriamolo
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Buonasera!
Max 9.0°, ultime foschie in mattinata, poi aumento della nuvolosità proveniente da sw.
L'arrivo di nuvolosità ha ridotto il gap tra suolo e quota, con le prime diminuzioni consistenti soprattutto alle quote medie, pur in un contesto ancora mite, ed un aumento in pianura, specialmente sulle pianure meridionali al venir meno delle nebbie.
Oggi non sono superati i 14.4° di Prevalle, pedemontana bresciana orientale, mentre i 14° si sono toccati anche in Oltrepo, ai 1400 m del Monte Penice (14.2°), per il resto alle quote più "critiche" tra gli 800 e i 1500 m oggi si sono avuti 11/13°, circa 5° in meno rispetto a ieri.
Rimangono ancora decisamente fuori controllo i valori oltre i 2000 m, dove la "calura" era arrivata più tardi: +0.2° a Punta Spiriti, +4.3° al Pizzo Coca, +6° a 2600/2800 m, zero termico massimo che quindi è oscillato ancora tra 3500 e 3700 m, mentre in queste ore si attesta tra 2600 e 2900 m.
Valori in aumento in pianura, soprattutto su bergamasca e bresciano dove si sono toccati i 12/13° e sulle province meridionali, qui valori comunque contenuti di +5/+8, la più fredda Spessa (PV) con 3.9°, comunque più bassa che a 3000 m, massime stazionarie sui 9/10° sul milanese.
Max 9.0°, ultime foschie in mattinata, poi aumento della nuvolosità proveniente da sw.
L'arrivo di nuvolosità ha ridotto il gap tra suolo e quota, con le prime diminuzioni consistenti soprattutto alle quote medie, pur in un contesto ancora mite, ed un aumento in pianura, specialmente sulle pianure meridionali al venir meno delle nebbie.
Oggi non sono superati i 14.4° di Prevalle, pedemontana bresciana orientale, mentre i 14° si sono toccati anche in Oltrepo, ai 1400 m del Monte Penice (14.2°), per il resto alle quote più "critiche" tra gli 800 e i 1500 m oggi si sono avuti 11/13°, circa 5° in meno rispetto a ieri.
Rimangono ancora decisamente fuori controllo i valori oltre i 2000 m, dove la "calura" era arrivata più tardi: +0.2° a Punta Spiriti, +4.3° al Pizzo Coca, +6° a 2600/2800 m, zero termico massimo che quindi è oscillato ancora tra 3500 e 3700 m, mentre in queste ore si attesta tra 2600 e 2900 m.
Valori in aumento in pianura, soprattutto su bergamasca e bresciano dove si sono toccati i 12/13° e sulle province meridionali, qui valori comunque contenuti di +5/+8, la più fredda Spessa (PV) con 3.9°, comunque più bassa che a 3000 m, massime stazionarie sui 9/10° sul milanese.
- lities
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Dopo i valori da pura follia di ieri, oggi primo calo termico ma con valori sempre di molto sopra media, estremi +3.3°/+11.7°.
Per le Alpi occidentali nessuna speranza di neve, rientro termico nella media dall'Epifania con fohn a manetta per più giorni.
Dopo l'illusione della I decade di dicembre porta dell'inverno chiusa a doppia mandata con le ormai usuali secche invernali favoniche.
Per le Alpi occidentali nessuna speranza di neve, rientro termico nella media dall'Epifania con fohn a manetta per più giorni.
Dopo l'illusione della I decade di dicembre porta dell'inverno chiusa a doppia mandata con le ormai usuali secche invernali favoniche.
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Segnalo i dati di Cuneo del 1 gennaio 2022, forse il giorno più iconico e simbolico dei drammatici cambiamenti climatici in atto:
in una delle città più fredde e nevose d'Italia, nel periodo più rigido dell' anno, si archiviano i seguenti valori:
12 gradi di minima
22 gradi di massima
È la giornata con la media più calda ( 17 gradi invece di poco più di 0) rispetto alla norma di una città italiana, città sì soggetta ad episodi favonici ma che mai, perfino nel bollente gennaio 2007 ( quando fece una massima estiva ma una minima relativamente rigida) si era così tanto discostata dalla media. E come Cuneo, diverse località piemontesi di torinese, cuneese, vercellese e biellese, prevantemente alpine, prealpine e collinari, hanno archiviato medie allucinanti tra il 30 dicembre e il 2 gennaio, in particolare per le minime che si ritenevano persino impensabili da immaginare in questo periodo, minime degne del gennaio di Dubai.
Davvero senza parole e cambiamenti climatici molto più rapidi di quanto si riteneva anche solo 15 anni fa
in una delle città più fredde e nevose d'Italia, nel periodo più rigido dell' anno, si archiviano i seguenti valori:
12 gradi di minima
22 gradi di massima
È la giornata con la media più calda ( 17 gradi invece di poco più di 0) rispetto alla norma di una città italiana, città sì soggetta ad episodi favonici ma che mai, perfino nel bollente gennaio 2007 ( quando fece una massima estiva ma una minima relativamente rigida) si era così tanto discostata dalla media. E come Cuneo, diverse località piemontesi di torinese, cuneese, vercellese e biellese, prevantemente alpine, prealpine e collinari, hanno archiviato medie allucinanti tra il 30 dicembre e il 2 gennaio, in particolare per le minime che si ritenevano persino impensabili da immaginare in questo periodo, minime degne del gennaio di Dubai.
Davvero senza parole e cambiamenti climatici molto più rapidi di quanto si riteneva anche solo 15 anni fa
- GiulianoPhoto
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Prima minima debolmente negativa -0,2 dopo l'ennesima massima monstre di ieri di +15,3 con addirittura cielo parzialmente coperto.
Temperature in calo ma TUTTE positive in montagna minime comprese fino ad oltre 2800m, con neve ormai assente sui versanti a sud fino a 2700m come a metà aprile, situazione a dir poco DISASTROSA.
Piste da sci in grande sofferenza un po' ovunque ma quello che preoccupa è il ritorno di correndi sfavorevoli per le Alpi occidentali fino a data da destinarsi con favonio e seccume in un contesto termico viziato appunto dai venti di caduta.
L'HP per il Piemonte condizionerà in modo indiretto anche le prossime 2 settimane.
La transizione verso il clima mediterraneo per l'ovest italia continua inarrestabile. Mai si era visto un disgelo di tale portata nel cuore dell'inverno.
Temperature in calo ma TUTTE positive in montagna minime comprese fino ad oltre 2800m, con neve ormai assente sui versanti a sud fino a 2700m come a metà aprile, situazione a dir poco DISASTROSA.
Piste da sci in grande sofferenza un po' ovunque ma quello che preoccupa è il ritorno di correndi sfavorevoli per le Alpi occidentali fino a data da destinarsi con favonio e seccume in un contesto termico viziato appunto dai venti di caduta.
L'HP per il Piemonte condizionerà in modo indiretto anche le prossime 2 settimane.
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- lities
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Situazione allucinanteGiulianoPhoto ha scritto:Prima minima debolmente negativa -0,2 dopo l'ennesima massima monstre di ieri di +15,3 con addirittura cielo parzialmente coperto.
Temperature in calo ma TUTTE positive in montagna minime comprese fino ad oltre 2800m, con neve ormai assente sui versanti a sud fino a 2700m come a metà aprile, situazione a dir poco DISASTROSA.
Piste da sci in grande sofferenza un po' ovunque ma quello che preoccupa è il ritorno di correndi sfavorevoli per le Alpi occidentali fino a data da destinarsi con favonio e seccume in un contesto termico viziato appunto dai venti di caduta.
L'HP per il Piemonte condizionerà in modo indiretto anche le prossime 2 settimane.
La transizione verso il clima mediterraneo per l'ovest italia continua inarrestabile. Mai si era visto un disgelo di tale portata nel cuore dell'inverno.
Ieri trovato prime fioriture di primule e violette, oltre che le prime aperture delle infiorescenze dei noccioli con la classica polverina gialla appena le agiti!
Quando si instaura questo tipo di patter difficile scalzarlo fino a nuova stagione entrante memore di altri anni passati
- GiulianoPhoto
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Io mi sono rassegnato da tempo.. infatti ultimamente guardo sempre meno i modelli. Un meteo diventato ripetitivo e privo di qualche soddisfazione.lities ha scritto: Situazione allucinante
Ieri trovato prime fioriture di primule e violette, oltre che le prime aperture delle infiorescenze dei noccioli con la classica polverina gialla appena le agiti!
Quando si instaura questo tipo di patter difficile scalzarlo fino a nuova stagione entrante memore di altri anni passati
Il Piemonte si conferma la regione d'Italia più interessata al Global Warming con la figura barica semipermanente dell'HP ibrida oceanica-africana che ne condiziona ormai il clima da un decennio in modo diretto o indiretto con le ombre pluviometriche.
In altri lidi (vedi alpi centro orientali) ha fatto decisamente meno caldo in quota leggendo i dati, e nei prossimi giorni saranno interessate pure da buone nevicate che contribuiranno a raffreddare con l'effetto albedo queste zone ulteriormente.
Presto (molto presto) riscriveremo il clima della nostra regione, agganciandolo per caratteristiche termiche a quello appenninico del lato tirrenico con un'ampia fascia mediterranea pedemontana.
Un processo inarrestabile.
- giulys
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L'inverno non è affatto al capolinea, è iniziato da 1 mese, quindi ha tutto il tempo di rifarsi.
Magari fra 15 giorni parleremo di severa ondata di freddo.
Nonostante tutto qui in pianura torinese, dicembre ha chiuso di poco superiore alla media 71/2000 e probabilmente nella media degli anni 2000.
Le inversioni termiche ci sono sempre state, una volta forse più frequenti di adesso vista la notevole frequenza con cui vi era la nebbia, giorni e giorni di seguito, mentre adesso, almeno qui nei dintorni di Torino, la vera nebbia praticamente non esiste più.
In questo caso probabilmente le temperature in montagna sono state particolarmente elevate, in linea con l'aumento globale.
Magari fra 15 giorni parleremo di severa ondata di freddo.
Nonostante tutto qui in pianura torinese, dicembre ha chiuso di poco superiore alla media 71/2000 e probabilmente nella media degli anni 2000.
Le inversioni termiche ci sono sempre state, una volta forse più frequenti di adesso vista la notevole frequenza con cui vi era la nebbia, giorni e giorni di seguito, mentre adesso, almeno qui nei dintorni di Torino, la vera nebbia praticamente non esiste più.
In questo caso probabilmente le temperature in montagna sono state particolarmente elevate, in linea con l'aumento globale.
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Volevo fare un appunto.
Da queste parti, sulla costa e nelle vallate fino a qualche km dal mare sono molti giorni che c'è la nebbia giorno e notte, con temperature alquanto basse.
Non capisco perché Meteolive non parla mai di nebbia sulla costa marchigiana, mentre seguendo il meteo anche in TV questi giorni è stata sempre prevista.
Per Meteolive sembra che la nebbia debba essere un' esclusiva padana, invece spesso invade il medio- alto adriatico e rispettive coste e zone collinari fino alle Marche centrali, ma a volte anche più a sud.
Mi metto nei panni di un abitante delle Marche costiere,quindi la gran parte della popolazione marchigiana, che quando sente parlare di freddo umido in valpadana e tempo molto mite altrove, sicuramente penserà: "non ne azzeccano una!"
Da queste parti, sulla costa e nelle vallate fino a qualche km dal mare sono molti giorni che c'è la nebbia giorno e notte, con temperature alquanto basse.
Non capisco perché Meteolive non parla mai di nebbia sulla costa marchigiana, mentre seguendo il meteo anche in TV questi giorni è stata sempre prevista.
Per Meteolive sembra che la nebbia debba essere un' esclusiva padana, invece spesso invade il medio- alto adriatico e rispettive coste e zone collinari fino alle Marche centrali, ma a volte anche più a sud.
Mi metto nei panni di un abitante delle Marche costiere,quindi la gran parte della popolazione marchigiana, che quando sente parlare di freddo umido in valpadana e tempo molto mite altrove, sicuramente penserà: "non ne azzeccano una!"
Aggiungo che oggi sulla stampa ben 2 pagine parlano della siccità in Piemonte dove da oltre 60 anni non si vedeva un drastico calo delle precipitazioni, e aggiunge che se non era per 2017 è un decennio di siccitàGiulianoPhoto ha scritto:Io mi sono rassegnato da tempo.. infatti ultimamente guardo sempre meno i modelli. Un meteo diventato ripetitivo e privo di qualche soddisfazione.lities ha scritto: Situazione allucinante
Ieri trovato prime fioriture di primule e violette, oltre che le prime aperture delle infiorescenze dei noccioli con la classica polverina gialla appena le agiti!
Quando si instaura questo tipo di patter difficile scalzarlo fino a nuova stagione entrante memore di altri anni passati
Il Piemonte si conferma la regione d'Italia più interessata al Global Warming con la figura barica semipermanente dell'HP ibrida oceanica-africana che ne condiziona ormai il clima da un decennio in modo diretto o indiretto con le ombre pluviometriche.
In altri lidi (vedi alpi centro orientali) ha fatto decisamente meno caldo in quota leggendo i dati, e nei prossimi giorni saranno interessate pure da buone nevicate che contribuiranno a raffreddare con l'effetto albedo queste zone ulteriormente.
Presto (molto presto) riscriveremo il clima della nostra regione, agganciandolo per caratteristiche termiche a quello appenninico del lato tirrenico con un'ampia fascia mediterranea pedemontana.
Un processo inarrestabile.