Greenland e Ghiacciai Artici

Discussioni meteorologiche sul tempo previsto nei prossimi giorni ma anche climatologia e discussioni sui run dei vari modelli: è la stanza principale, quella più affollata e seguita.

Moderatori: erboss, MeteoLive, jackfrost

Rispondi
robert
Messaggi: 4717
Iscritto il: mar mar 29, 2011 3:26 pm
Località: napoli

Messaggio da robert »

robert
Messaggi: 4717
Iscritto il: mar mar 29, 2011 3:26 pm
Località: napoli

Messaggio da robert »

Durante la seconda decade di Settembre 2021 registrata la minima estensione dei Ghiacciai Artici
e' la 12 esima estensione piu bassa dal 1979 ,
netto incremento rispetto lo scorso Settembre 2020 che e' stata la seconda piu bassa
https://www.metoffice.gov.uk/binaries/c ... govuk%3Alg

Durante questa terza decade di Settembre graduale aumento dell' estensione dei ghiacciai Artici
https://electroverse.net/wp-content/upl ... lot-20.png

https://ice-glaces.ec.gc.ca/prods/MODIS ... 778875.jpg
robert
Messaggi: 4717
Iscritto il: mar mar 29, 2011 3:26 pm
Località: napoli

Messaggio da robert »

robert
Messaggi: 4717
Iscritto il: mar mar 29, 2011 3:26 pm
Località: napoli

Messaggio da robert »

https://rclutz.files.wordpress.com/2021 ... e-2021.png

in ' controtendenza ' alle proiezioni di articoli e Letteratura " scientifica " fra il 2007 e 2008 , che ipotizzavano una graduale fusione dei ghiacciai Artici Estivi

Settembre in cui si registra le minime estensioni dei ghiacciai Estivi dopo l Estate Boreale , il Trend dal 2007/2008 e' praticamente stabile
https://rclutz.files.wordpress.com/2021 ... e-2021.png

Netta ripresa dei Ghiacciai Artici rispetto lo scorso Settembre 2020 , come si osserva in seguenza in questo grafico l andamento relativo l estensione di fine Settembre dal 2007
https://rclutz.files.wordpress.com/2021 ... 1000&h=563
Avatar utente
matteo**
Messaggi: 3263
Iscritto il: mar gen 27, 2009 8:24 am
Località: Besate(mi)

Messaggio da matteo** »

robert ha scritto:https://rclutz.files.wordpress.com/2021 ... e-2021.png

in ' controtendenza ' alle proiezioni di articoli e Letteratura " scientifica " fra il 2007 e 2008 , che ipotizzavano una graduale fusione dei ghiacciai Artici Estivi

Settembre in cui si registra le minime estensioni dei ghiacciai Estivi dopo l Estate Boreale , il Trend dal 2007/2008 e' praticamente stabile
https://rclutz.files.wordpress.com/2021 ... e-2021.png

Netta ripresa dei Ghiacciai Artici rispetto lo scorso Settembre 2020 , come si osserva in seguenza in questo grafico l andamento relativo l estensione di fine Settembre dal 2007
https://rclutz.files.wordpress.com/2021 ... 1000&h=563
Ottimo Robert, speriamo sia una tendenza...grazie per i continui aggiornamenti
Matteo
Avatar utente
picchio70
***SUPER FORUMISTA TOP***
Messaggi: 33537
Iscritto il: dom gen 26, 2014 7:25 pm
Località: Città Sant'Angelo 317mt

Messaggio da picchio70 »

Da poco visto un report scentifico riguardante i ghiacciai
islandesi, si dice che siano i più compromessi del pianeta
per via dei danni estivi. Si perdono circa 10 MT di spessore
l'anno ed alcuni già scomparsi, l'isola, per via del peso perso
si solleva di 2 cm l'anno compromettendo l'equilibrio
lavico. Si pensa di possa ripetere la più grande eruzione mai avvenuta
con 2 milioni di morti in Europa con conseguenze gravi.
Se tutti i ghiacciai dell'isola si fondessero, l'impatto sul livello del mare
sarebbe di appena 1 cm. se si sciogliessero, come ritengono quelli del settore
entro il 2400 quelli groenlandesi, il livello dei mari si alzerebbe di 7 MT.
Un dato importante è che la situazione attuale dei ghiacci è simile
a quella risalente agli inizi della peg, questo deve far riflettere
a proposito dei cicli e dell'impatto umano.
Aggiungo che si sta studiando il modo, ma ci sono molti contrasti in merito,
di arginare l'irraggiamento solare, non ricordo la dicitura tecnica,
perché la paura è che i 2 gradi di aumento della temperatura globale
stimata entro il 2100 contenendo le emissioni, possa tranquillamente arrivare a 4°
robert
Messaggi: 4717
Iscritto il: mar mar 29, 2011 3:26 pm
Località: napoli

Messaggio da robert »

matteo** ha scritto:
robert ha scritto:https://rclutz.files.wordpress.com/2021 ... e-2021.png

in ' controtendenza ' alle proiezioni di articoli e Letteratura " scientifica " fra il 2007 e 2008 , che ipotizzavano una graduale fusione dei ghiacciai Artici Estivi

Settembre in cui si registra le minime estensioni dei ghiacciai Estivi dopo l Estate Boreale , il Trend dal 2007/2008 e' praticamente stabile
https://rclutz.files.wordpress.com/2021 ... e-2021.png

Netta ripresa dei Ghiacciai Artici rispetto lo scorso Settembre 2020 , come si osserva in seguenza in questo grafico l andamento relativo l estensione di fine Settembre dal 2007
https://rclutz.files.wordpress.com/2021 ... 1000&h=563
Ottimo Robert, speriamo sia una tendenza...grazie per i continui aggiornamenti
Matteo
Ciao Matteo , grazie !
robert
Messaggi: 4717
Iscritto il: mar mar 29, 2011 3:26 pm
Località: napoli

Messaggio da robert »

robert
Messaggi: 4717
Iscritto il: mar mar 29, 2011 3:26 pm
Località: napoli

Messaggio da robert »

Durante il mese di Ottobre rilevante incremento dei ghiacciai Artici sino alla Siberia Orientale
periodo dal 6 al 24 Ottobre 2021
https://rclutz.files.wordpress.com/2021 ... to-297.gif
Valex
Messaggi: 136
Iscritto il: mer ago 25, 2021 8:13 am
Località: Roma

Messaggio da Valex »

robert ha scritto:https://rclutz.files.wordpress.com/2021 ... e-2021.png

in ' controtendenza ' alle proiezioni di articoli e Letteratura " scientifica " fra il 2007 e 2008 , che ipotizzavano una graduale fusione dei ghiacciai Artici Estivi

Settembre in cui si registra le minime estensioni dei ghiacciai Estivi dopo l Estate Boreale , il Trend dal 2007/2008 e' praticamente stabile
https://rclutz.files.wordpress.com/2021 ... e-2021.png

Netta ripresa dei Ghiacciai Artici rispetto lo scorso Settembre 2020 , come si osserva in seguenza in questo grafico l andamento relativo l estensione di fine Settembre dal 2007
https://rclutz.files.wordpress.com/2021 ... 1000&h=563
​"La situazione è critica, abbiamo passato la soglia di stabilità: negli ultimi due anni infatti il permafrost ha iniziato a sciogliersi ovunque nella nostra regione." Sono le parole allarmanti di Serghei Zimov, uno dei massimi esperti russi di permafrost e condirettore, insieme al figlio Nikita, della stazione di ricerca nord-orientale della Yakutia. "Se il trend continua di questo passo," prosegue lo scienziato che è stato intervistato dall'Ansa, "Nei prossimi dieci anni il permafrost rischia di sparire del tutto". E dire che le previsioni fino a poco tempo fa dicevano che lo scioglimento sarebbe avvenuto fra cento anni, "invece è già iniziato." Serghei Zimov è anche il fondatore del Parco del Pleistocene, esperimento unico al mondo che tenta, attraverso l'introduzione nella regione artica di grandi erbivori, di ricreare l'ecosistema della steppa dei mammut e, cosi' facendo, rallentare gli effetti del cambiamento climatico. L'agenzia Ansa ha visitato il parco e ha potuto constatare il deterioramento del permafrost nell'area di Chersky, che si trova oltre il circolo polare artico. L'impatto dei cambiamenti climatici in Yakutia è particolarmente grave perché, sostiene Zimov, "Il nostro permafrost non solo è ricco di Co2 ma anche di metano, che è un gas serra 25 volte più potente dell'anidride carbonica." -
Il Parco del Pleistocene è stato istituito nel 1996 su sua iniziativa e, dati alla mano, dimostra che la geo-ingegneria nell'artico può essere fondamentale non solo per ridurre lo scioglimento del permafrost ma anche per ridurre i livelli di gas serra nell'atmosfera terrestre. La stazione di ricerca nordorientale (Ness) è affiliata all'Accademia delle Scienze Russa ed è una delle tre stazioni di ricerca artiche più grandi del mondo. -
Lo scioglimento del permafrost espone all’aria torbiere ricche di carbonio rimaste “congelate” per migliaia di anni. Il carbonio viene rilasciato sotto forma di gas metano, il cui impatto su un periodo di 100 anni è 34 volte superiore a quello della CO2. Uno dei motivi per cui lo scioglimento del permafrost preoccupa molto gli scienziati è che stabilisce un “feedback loop”, una sorta di circolo vizioso che si autoalimenta: più CO2 e metano vengono rilasciati nell’atmosfera a causa dello scioglimento, più l’atmosfera si riscalda. Più l’atmosfera si riscalda, più ghiaccio si scioglie. E così da capo.Il terreno ghiacciato del permafrost è un “congelatore” naturale, un luogo dove microbi, tra cui i batteri, rimangono in vita per epoche molto lunghe. Il congelamento profondo del permafrost non solo impedisce la fuoriuscita del carbonio, ma mantiene anche i microbi intatti. Lo scioglimento dei ghiacci, però, rischia di far riemergere microbi completamente sconosciuti all’uomo (oppure già eradicati in precedenza). Per esempio, gli scienziati hanno scoperto frammenti di RNA del virus dell’influenza spagnola del 1918 nei cadaveri sepolti nelle fosse comuni nella tundra dell’Alaska e sospettano che anche il virus del vaiolo e della peste siano “intrappolati” nel ghiaccio siberiano.Secondo uno studio della Ohio State University, pubblicato a gennaio di quest’anno, nel migliore dei casi, questo processo potrebbe portare alla perdita di archivi microbici e virali che potrebbero essere fondamentali per studiare i passati regimi climatici della Terra. Nel peggiore dei casi, invece, potrebbe causare il rilascio di agenti patogeni nell’ambiente.Davvero molto complicato stimare le conseguenze climatiche di questo importante rilascio di carbonio: non tutto, infatti, resterà in atmosfera, ma parte di esso sarà assorbita dalle piante e restituita al suolo, chiudendo in questo modo un vero e proprio ciclo. A dirla tutta, però, non è solo il carbonio a impensierire. Quando la temperatura del terreno sale sopra lo zero, i microrganismi decompongono la materia organica che vi si trova, un processo che sfocia nel rilascio in atmosfera di pericolosi gas serra (anidride carbonica, metano e protossido di azoto) destinati ad accelerare ancor di più il riscaldamento globale. Insomma, è come se, immagazzinato nel permafrost ma pronto a esplodere, vi sia un terribile ordigno dalle devastanti conseguenze climatiche.Secondo la Turetsky e il suo team, però, questi valori potrebbe essere fortemente sottostimati. Riprendendo le conclusioni dello studio pubblicato un paio d’anni fa su Nature in collaborazione con David Olefeldt (University of Alberta) e altri ricercatori, si sottolinea come circa il 20% delle terre ghiacciate presenti caratteristiche che aumentano le probabilità che si possano innescare fenomeni di scongelamento più repentini: un vero e proprio collasso del permafrost. Tra questi aspetti vi sono la presenza nel terreno di grandi quantità di ghiaccio e una morfologia caratterizzata da pendenze instabili. In simili terreni si può innescare il fenomeno noto con il nome di thermokarst (termocarsismo), che vede il permafrost sciogliersi più velocemente e in modo irregolare provocando frane, rapida erosione e drastico cambiamento del paesaggio.
Che si possa dire "tutto benone, madama la marchesa non mi pare .."..
Valex
Messaggi: 136
Iscritto il: mer ago 25, 2021 8:13 am
Località: Roma

Messaggio da Valex »

L'Outlook di settembre si basa su un totale di 36 previsioni ( Figura 1), di cui 20 sono nuovi invii di settembre e 16 prospettive vengono ripetute dai mesi precedenti per richiesta e/o autorizzazione del collaboratore (per i dettagli, vedere: PDF del rapporto completo del collaboratore di seguito). Il valore medio di Outlook di settembre per l'estensione del ghiaccio marino di settembre 2021 è di 4,39 milioni di chilometri quadrati, con valori del quartile di 4,1 e 4,7 milioni di chilometri quadrati. Dei 36 contributi del settembre 2021, nove si basano su modelli dinamici, 15 si basano su metodi statistici, quattro si basano su approcci euristici (analisi qualitative) e otto sono utilizzati metodi basati sull'apprendimento automatico o altri metodi (ML/Altro). La mediana delle previsioni dei contributori SIO è aumentata da giugno a settembre: 4,37 milioni di chilometri quadrati a giugno, 4,36 milioni di chilometri quadrati a luglio, 4,39 milioni di chilometri quadrati ad agosto e 4,39 milioni di chilometri quadrati a settembre.

Lo spread di previsione mostrato per ciascun metodo ( Figura 2 ) mostra un aumento per i modelli ML/Altro, statistico e dinamico a settembre rispetto ad agosto. I valori mediani variano tra i metodi utilizzati nell'Outlook di settembre 2021 e sono (in milioni di chilometri quadrati per tutti): 4,57 per la statistica, 4,1 per la dinamica, 4,28 per l'euristica e 4,49 per ML/Altro.

La Figura 3 compila le presentazioni 2021 di ciascun gruppo da giugno a settembre con l'estensione media del ghiaccio artico di settembre 2020 mostrata come riferimento. La maggior parte delle previsioni individuali per tutti i mesi è scesa al di sopra dell'estensione media osservata del ghiaccio marino di settembre 2020 e tutte tranne quattro (solo una era una nuova previsione di settembre) delle previsioni di settembre 2021 erano superiori al valore osservato del 2020 di 4,0 milioni di chilometri quadrati .
    Valex
    Messaggi: 136
    Iscritto il: mer ago 25, 2021 8:13 am
    Località: Roma

    Messaggio da Valex »

    Immagine
    Valex
    Messaggi: 136
    Iscritto il: mer ago 25, 2021 8:13 am
    Località: Roma

    Messaggio da Valex »

    Piccoli passi rispetto al 2016-17' e lo scorso anno ma niente in confronto alla media di due decenni fa' ed il riferimento per un'ottimizzazione delle condizioni è quella , ovvero di com'era il permafrost e il suo mantenimento nella stagione estiva, che certamente non vedeva i 40° che vede quasi sempre in queste estati odierne persino li' , tra Siberia artica e Canada artico. Quindi il "guardare" ad un leggero e modesto miglioramento , tra l'altro molto possibile temporaneo e la decrescita spaventosa di due decenni , non mi pare una corretta osservazione ma un esercizio acrobatico o prestigiatorio di solito fatto da potenti e seguaci negatori della situazione reale.
    Per avere un quadro fedele dello stato del ghiaccio marino, è necessario determinarne l'estensione e il volume. Ciò include lo spessore del ghiaccio, che può variare da ghiaccio sottile a ghiaccio spesso diversi metri.

    Concludo col rammentare che il fattore piu' importante e' proprio la perdita di spessore al centro dell'Artico cioe' del Mar glac. Art. Da una media di 5mt. s'e' passati negli ultimi 2 decenni e 1/2 , quindi dal 1996 allo stato odierno e parliamo di spessore a fine Settembre,
    da 5 mt. a .......2.5 mt. ! Be', la dice molto lunga e bene sullo stato. http://polarportal.dk/en/
    robert
    Messaggi: 4717
    Iscritto il: mar mar 29, 2011 3:26 pm
    Località: napoli

    Messaggio da robert »

    robert
    Messaggi: 4717
    Iscritto il: mar mar 29, 2011 3:26 pm
    Località: napoli

    Messaggio da robert »

    Rispondi