Global Warming: una realtà accertata, quanto sappiamo su effetti e conseguenze?

Discussioni meteorologiche sul tempo previsto nei prossimi giorni ma anche climatologia e discussioni sui run dei vari modelli: è la stanza principale, quella più affollata e seguita.

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Alessandro(Foiano)
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Messaggio da Alessandro(Foiano) »

Tein80 ha scritto:Quindi fatemi capire, gli stati in cui il PIL cresce di più possono praticamente permettersi più disastri naturali, mentre gli altri magari devono stare più attenti?
E ribadisco che tra tutti questi dati ne manca comunque uno fondamentale che è la spesa sostenuta per prevenire i disastri.
Ma perchè parli di stati se si parla di un argomento globale?
Nessuno ha nominato i singoli stati.
Nessuno ha scritto che ci si possa permettere disastri.
Nessuno ha scritto che qualcuno deve stare più attento.
La spesa sostenuta è quella che da sempre serve per adattarsi all'ambiente, più aumenta la popolazione e più saranno le aree da dover adattare.
Si deve produrre in sicurezza, la spese possono anche essere fatte senza considerare i pericoli ambientali circostanti...più che spese per prevenire sono spese per adattare l'ambiente alla vita in sicurezza dell'uomo.
Tein80
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Messaggio da Tein80 »

Alessandro(Foiano) ha scritto:
Tein80 ha scritto:Quindi fatemi capire, gli stati in cui il PIL cresce di più possono praticamente permettersi più disastri naturali, mentre gli altri magari devono stare più attenti?
E ribadisco che tra tutti questi dati ne manca comunque uno fondamentale che è la spesa sostenuta per prevenire i disastri.
Ma perchè parli di stati se si parla di un argomento globale?
Nessuno ha nominato i singoli stati.
Nessuno ha scritto che ci si possa permettere disastri.
Nessuno ha scritto che qualcuno deve stare più attento.
La spesa sostenuta è quella che da sempre serve per adattarsi all'ambiente, più aumenta la popolazione e più saranno le aree da dover adattare.
Si deve produrre in sicurezza, la spese possono anche essere fatte senza considerare i pericoli ambientali circostanti...più che spese per prevenire sono spese per adattare l'ambiente alla vita in sicurezza dell'uomo.

Tu sei partito parlando delle bugie dell'UE, e invece mi pare che quanto indicato nell'articolo trovi poi riscontro nei dati che hai messo dopo. Quindi nessuna bugia.
Parlare di PIL globale che senso ha scusa? Visto che ci sono stati che crescono di più e altri di meno, come l'Italia ad esempio, che prima del covid aveva comunque un PIL che viaggiava a +0,....
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Alessandro(Foiano)
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Messaggio da Alessandro(Foiano) »

Tein80 ha scritto: Tu sei partito parlando delle bugie dell'UE, e invece mi pare che quanto indicato nell'articolo trovi poi riscontro nei dati che hai messo dopo. Quindi nessuna bugia.
Parlare di PIL globale che senso ha scusa? Visto che ci sono stati che crescono di più e altri di meno, come l'Italia ad esempio, che prima del covid aveva comunque un PIL che viaggiava a +0,....
Nell'articolo di Repubblica si parla di cambiamenti climatici esterni ed interni all'UE. Si parla del globo, si parla di più stati, si parla di cambiamenti climatici globali. Se le perdite economiche globali sono in calo e ci si lamenta all'UE delle perdite invece sempre maggiori probabilmente è perchè si opera male all'interno dell'UE e si deresponsabilizza una classe dirigente dando colpa ai fantomatici cambiamenti climatici.

I cambiamenti climatici ci sono per tutti non solo per l'UE e i dati postati, a parte l'articolo di Repubblica che discute dei dati UE, finora nei dati che ho postato si è preso in considerazione i dati globali e non i dati UE quindi nessun riscontro come scrivi.
Tein80
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Messaggio da Tein80 »

L'articolo è questo, lo riporto perché veramente sembra che tu non lo abbia letto.

Il commento di Alessandro è stato questo: "Mi pare che i dati siano interpretati a proprio piacimento dall'UE.

Quante bugie dobbiamo sorbirci ancora? Si è capito si che ci siamo rotti gli zebedei?"

Fate voi, io con questo soggetto finisco di discutere perché non ha senso.


Dodici miliardi all'anno. A tanto ammontano i danni provocati dal clima che cambia e dagli eventi di meteo estremo nel Vecchio continente, che potrebbero salire a 170 miliardi in caso di un ulteriore aumento delle temperature. Gli eventi estremi sono sempre più letali, come l'ondata di caldo che nel 2019 ha causato 2500 morti in tutta Europa. Per far fronte a questi costi economici e sanitari, la Commissione Ue ha varato una strategia per l'adattamento ai cambiamenti climatici, definendo il percorso per prepararsi agli impatti inevitabili del cambiamento climatico.
L'Ue promuoverà un nuovo osservatorio sul clima e la salute, un utilizzo più massiccio di dati per la creazione di modelli di rischio climatico a livello di singola attività (ad esempio costruire una casa o un impianto di produzione), in modo da prevenirli nella pianificazione urbana e territoriale. Bruxelles lavorerà con i paesi per incentivi per l'adattamento al rischio attraverso le politiche fiscali e con i privati per promuovere le migliori pratiche negli strumenti finanziari per la gestione del rischio.
Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo, ha affermato: "La pandemia di Covid-19 ci ha ricordato con durezza che una preparazione insufficiente può avere conseguenze disastrose. Non esiste alcun vaccino contro la crisi climatica, ma possiamo ancora combatterla e prepararci ai suoi effetti inevitabili - che si fanno già sentire sia all'interno che all'esterno dell'Unione europea. La nuova strategia di adattamento ai cambiamenti climatici ci consente di accelerare e approfondire i preparativi. Se ci prepariamo oggi, possiamo ancora costruire un domani resiliente ai cambiamenti climatici".
L'azione in materia di adattamento ai cambiamenti climatici deve coinvolgere tutte le componenti della società e tutti i livelli di governance, all'interno e all'esterno dell'Ue, sottolinea l'esecutivo comunitario, "lavoreremo per costruire una società resiliente ai cambiamenti climatici migliorando la conoscenza dei loro effetti e delle soluzioni di adattamento; intensificando la pianificazione dell'adattamento e la valutazione del rischio climatico; accelerando l'azione di adattamento e contribuendo a rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici a livello mondiale".
Le azioni di adattamento devono basarsi su dati affidabili e strumenti di valutazione dei rischi a disposizione di tutti, dalle famiglie che acquistano, costruiscono e ristrutturano abitazioni alle imprese delle regioni costiere o agli agricoltori che pianificano le proprie colture. A tale scopo la strategia propone interventi che facciano avanzare le frontiere della conoscenza sull'adattamento così da consentire di migliorare la qualità e la quantità dei dati raccolti sui rischi e le perdite connessi al clima, e di metterli a disposizione di tutti. Climate-ADAPT, la piattaforma europea per le conoscenze sull'adattamento, sarà potenziata e ampliata e sarà affiancata da un osservatorio per la salute destinato a monitorare, analizzare e prevenire meglio gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute. Poiché i cambiamenti climatici hanno ripercussioni a tutti i livelli della società e in tutti i settori dell'economia, le azioni di adattamento devono essere sistemiche. La Commissione continuerà a integrare le considerazioni relative alla resilienza ai cambiamenti climatici in tutti i pertinenti settori d'intervento e sosterrà l'ulteriore sviluppo e attuazione di strategie e piani di adattamento, con tre priorità trasversali: integrare l'adattamento nella politica macrofinanziaria, soluzioni per l'adattamento basate sulla natura e azioni di adattamento locale.
Le politiche in materia di adattamento ai cambiamenti climatici devono andare di pari passo con la nostra leadership mondiale nella mitigazione dei cambiamenti climatici. L'accordo di Parigi ha stabilito un obiettivo globale in materia di adattamento e ha sottolineato che l'adattamento è un fattore chiave per lo sviluppo sostenibile. L'Ue promuoverà approcci subnazionali, nazionali e regionali all'adattamento, con particolare attenzione all'adattamento in Africa e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo. "A livello internazionale aumenteremo il sostegno alla resilienza e alla preparazione ai cambiamenti climatici fornendo risorse, dando priorità all'azione e aumentando l'efficacia, aumentando i finanziamenti internazionali e rafforzando l'impegno e gli scambi globali in materia di adattamento. Collaboreremo inoltre con i partner internazionali per colmare il divario nei finanziamenti internazionali per il clima", dichiara la Commissione.
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Messaggio da gemi65 »

Numero disastri segnalati primo periodo 4200
Secondo periodo 7300
Buona domenica
monte capanne
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Messaggio da monte capanne »

e così ieri sera è arrivata la sentenza: il polo nord sarà libero dai ghiacci nel 2035,strano perchè avevano detto la stessa cosa nel 2003 cioè che di li a pochi anni sarebbe stato libero dal ghiaccio :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll:
Lupo Silano
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Messaggio da Lupo Silano »

monte capanne ha scritto:e così ieri sera è arrivata la sentenza: il polo nord sarà libero dai ghiacci nel 2035,strano perchè avevano detto la stessa cosa nel 2003 cioè che di li a pochi anni sarebbe stato libero dal ghiaccio :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll:
Beh, che il ghiaccio si stia sciogliendo non mi pare in discussione.
Che poi sia il 2035 oppure il 2050 non mi pare facci poi molta differenza...
Poi scusami ma con hanno detto mi pare un po' generico...
C'erano delle proiezioni in un certo range emi pare che siano stati rispettati...
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Alessandro(Foiano)
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Messaggio da Alessandro(Foiano) »

Tein80 ha scritto:L'articolo è questo, lo riporto perché veramente sembra che tu non lo abbia letto.

Il commento di Alessandro è stato questo: "Mi pare che i dati siano interpretati a proprio piacimento dall'UE.

Quante bugie dobbiamo sorbirci ancora? Si è capito si che ci siamo rotti gli zebedei?"

Fate voi, io con questo soggetto finisco di discutere perché non ha senso.
Si e l'ho letto bene e ripeto che quello è un articolo fazioso in cui si nasconde il fatto che quei 12 miliardi potevano essere molto di più.

Bugia
"Gli eventi estremi sono sempre più letali"

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Se si legge l'articolo di repubblica sembra che non ci siamo già adattati e che non abbiamo sostenuto abbastanza costi economici per evitare le conseguenze dei cambiamenti climatici: è vero il contrario e lo dicono i numeri e la matematica.
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Alessandro(Foiano)
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Messaggio da Alessandro(Foiano) »

monte capanne ha scritto:e così ieri sera è arrivata la sentenza: il polo nord sarà libero dai ghiacci nel 2035,strano perchè avevano detto la stessa cosa nel 2003 cioè che di li a pochi anni sarebbe stato libero dal ghiaccio :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll:
I dati dimostrano come siamo davanti all'apocalisse della ragione:

2002

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2021

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Alessandro(Foiano)
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Messaggio da Alessandro(Foiano) »

Le morti da disastri naturali sono scese del 92% nell’ultimo secolo e dell’80% negli ultimi 40 anni, includendo anche le nazioni povere.

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monte capanne
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Messaggio da monte capanne »

Lupo Silano ha scritto:
monte capanne ha scritto:e così ieri sera è arrivata la sentenza: il polo nord sarà libero dai ghiacci nel 2035,strano perchè avevano detto la stessa cosa nel 2003 cioè che di li a pochi anni sarebbe stato libero dal ghiaccio :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll:
Beh, che il ghiaccio si stia sciogliendo non mi pare in discussione.
Che poi sia il 2035 oppure il 2050 non mi pare facci poi molta differenza...
Poi scusami ma con hanno detto mi pare un po' generico...
C'erano delle proiezioni in un certo range emi pare che siano stati rispettati...
che la calotta polare sia in sofferenza è fuori discussione,ma secondo me non scomparira ne nel 2035 ne dopo
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Telecuscino
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Messaggio da Telecuscino »

monte capanne ha scritto:
Lupo Silano ha scritto:
monte capanne ha scritto:e così ieri sera è arrivata la sentenza: il polo nord sarà libero dai ghiacci nel 2035,strano perchè avevano detto la stessa cosa nel 2003 cioè che di li a pochi anni sarebbe stato libero dal ghiaccio :roll: :roll: :roll: :roll: :roll: :roll:
Beh, che il ghiaccio si stia sciogliendo non mi pare in discussione.
Che poi sia il 2035 oppure il 2050 non mi pare facci poi molta differenza...
Poi scusami ma con hanno detto mi pare un po' generico...
C'erano delle proiezioni in un certo range emi pare che siano stati rispettati...
che la calotta polare sia in sofferenza è fuori discussione,ma secondo me non scomparira ne nel 2035 ne dopo
In inverno di sicuro no!
L'unica speranza è trovare una tecnologia che capti la CO2 dell'aria e rendere man mano negativo il bilancio.
Anche se trovare una tecnologia del genere vorrebbe dire indirettamente influenzare il clima a lungo termine.
P.s. comunque anche tornassimo a valori ppm pre industriali dubito che gli effetti siano immediati con tutto il calore da smaltire.
robert
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Messaggio da robert »

Telecuscino ha scritto:
monte capanne ha scritto:
Lupo Silano ha scritto: Beh, che il ghiaccio si stia sciogliendo non mi pare in discussione.
Che poi sia il 2035 oppure il 2050 non mi pare facci poi molta differenza...
Poi scusami ma con hanno detto mi pare un po' generico...
C'erano delle proiezioni in un certo range emi pare che siano stati rispettati...
che la calotta polare sia in sofferenza è fuori discussione,ma secondo me non scomparira ne nel 2035 ne dopo
In inverno di sicuro no!
L'unica speranza è trovare una tecnologia che capti la CO2 dell'aria e rendere man mano negativo il bilancio.
Anche se trovare una tecnologia del genere vorrebbe dire indirettamente influenzare il clima a lungo termine.
P.s. comunque anche tornassimo a valori ppm pre industriali dubito che gli effetti siano immediati con tutto il calore da smaltire.
Durante gli anni '70 si e' registrato un incremento dei ghiacciai Artici , in particolare fra il 1968 e 1979

fase di stasi dei ghiacciai Artici fra il 1979 e 1985 ,

poi inizia il ritiro dei ghiacciai artici nella seconda meta' degli anni '80 , e durante gli anni '90

minima estensione ghiacciai artici nel 2012

https://nsidc.org/arcticseaicenews/char ... ice-graph/
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Alessandro(Foiano)
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Messaggio da Alessandro(Foiano) »

Telecuscino ha scritto:
monte capanne ha scritto:che la calotta polare sia in sofferenza è fuori discussione,ma secondo me non scomparira ne nel 2035 ne dopo
In inverno di sicuro no!
L'unica speranza è trovare una tecnologia che capti la CO2 dell'aria e rendere man mano negativo il bilancio.
Anche se trovare una tecnologia del genere vorrebbe dire indirettamente influenzare il clima a lungo termine.
P.s. comunque anche tornassimo a valori ppm pre industriali dubito che gli effetti siano immediati con tutto il calore da smaltire.
quindi secondo te come ha fatto la temperatura in bassa atmosfera a calare se la CO2 non è mai diminuita?

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airsnow
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Messaggio da airsnow »

Alessandro(Foiano) ha scritto:
Telecuscino ha scritto:
monte capanne ha scritto:che la calotta polare sia in sofferenza è fuori discussione,ma secondo me non scomparira ne nel 2035 ne dopo
In inverno di sicuro no!
L'unica speranza è trovare una tecnologia che capti la CO2 dell'aria e rendere man mano negativo il bilancio.
Anche se trovare una tecnologia del genere vorrebbe dire indirettamente influenzare il clima a lungo termine.
P.s. comunque anche tornassimo a valori ppm pre industriali dubito che gli effetti siano immediati con tutto il calore da smaltire.
quindi secondo te come ha fatto la temperatura in bassa atmosfera a calare se la CO2 non è mai diminuita?

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Ma sono cali temporanei, il trend è quello del riscaldamento
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