La Piccola Era Glaciale
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Ringrazio Robert per l'apertura del thread.
Confermo che non si tratta di bufala, la PEG (qualunque sia la periodizzazione che si usa) è stata raramente un periodo di gelo intenso e persistente, ma più che altro, se si guarda alla sua totalità e durata, un periodo di clima "impazzito", in certe occasioni certamente molto più freddo di oggi, in altre occasioni meno.
Segnalo in proposito un ottimo libro, credo oggi non più reperibile, di Brian Fagan, La rivoluzione del clima. Cito testualmente dalla prefazione:
"... Ma la Piccola Era Glaciale non fu affatto un gelo profondo. Occorre pensare piuttosto a un irregolare avvicendamento di rapidi spostamenti climatici, spinto da complesse e ancora non ben chiarite interazioni tra l'atmosfera e l'oceano. L'avvicendarsi portò cicli di inverni di freddo intenso e di venti orientali, con bruschi passaggi ad anni con pesanti precipitazioni in primavera e all'inizio dell'estate, inverni miti e frequenti tempeste nordatlantiche, oppure a periodi di siccità, leggeri venti mordorientali e ondate estive di calore che arroventavano i campi. La Piccola Era Glaciale fu un'interminabile sequenza di spostamenti climatici, pochi dei quali durarono più di un quarto di secolo. Il riscaldamento prolungato di oggi è un'anomalia."
Confermo che non si tratta di bufala, la PEG (qualunque sia la periodizzazione che si usa) è stata raramente un periodo di gelo intenso e persistente, ma più che altro, se si guarda alla sua totalità e durata, un periodo di clima "impazzito", in certe occasioni certamente molto più freddo di oggi, in altre occasioni meno.
Segnalo in proposito un ottimo libro, credo oggi non più reperibile, di Brian Fagan, La rivoluzione del clima. Cito testualmente dalla prefazione:
"... Ma la Piccola Era Glaciale non fu affatto un gelo profondo. Occorre pensare piuttosto a un irregolare avvicendamento di rapidi spostamenti climatici, spinto da complesse e ancora non ben chiarite interazioni tra l'atmosfera e l'oceano. L'avvicendarsi portò cicli di inverni di freddo intenso e di venti orientali, con bruschi passaggi ad anni con pesanti precipitazioni in primavera e all'inizio dell'estate, inverni miti e frequenti tempeste nordatlantiche, oppure a periodi di siccità, leggeri venti mordorientali e ondate estive di calore che arroventavano i campi. La Piccola Era Glaciale fu un'interminabile sequenza di spostamenti climatici, pochi dei quali durarono più di un quarto di secolo. Il riscaldamento prolungato di oggi è un'anomalia."
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E proprio a proposito della sua periodizzazione, in realtà non c'è uniformità di vedute sul suo inizio. C'è generalmente accordo sulla sua fine, intorno al 1850, mentre per l'inizio c'è chi la sistema all'inizio del 1300 (con gli anni piovosissimi intorno al 1315) e chi invece la fa iniziare alla fine del '500 (che, insieme al '600, è indubbiamente uno dei periodi più freddi della storia europea).
non ho bene capito cosa significhi clima impazzito perchè se di impazzimento si parla si dà per certo una normalità o stabilità che siaBill Carson ha scritto:Ringrazio Robert per l'apertura del thread.
Confermo che non si tratta di bufala, la PEG (qualunque sia la periodizzazione che si usa) è stata raramente un periodo di gelo intenso e persistente, ma più che altro, se si guarda alla sua totalità e durata, un periodo di clima "impazzito", in certe occasioni certamente molto più freddo di oggi, in altre occasioni meno.
Segnalo in proposito un ottimo libro, credo oggi non più reperibile, di Brian Fagan, La rivoluzione del clima. Cito testualmente dalla prefazione:
"... Ma la Piccola Era Glaciale non fu affatto un gelo profondo. Occorre pensare piuttosto a un irregolare avvicendamento di rapidi spostamenti climatici, spinto da complesse e ancora non ben chiarite interazioni tra l'atmosfera e l'oceano. L'avvicendarsi portò cicli di inverni di freddo intenso e di venti orientali, con bruschi passaggi ad anni con pesanti precipitazioni in primavera e all'inizio dell'estate, inverni miti e frequenti tempeste nordatlantiche, oppure a periodi di siccità, leggeri venti mordorientali e ondate estive di calore che arroventavano i campi. La Piccola Era Glaciale fu un'interminabile sequenza di spostamenti climatici, pochi dei quali durarono più di un quarto di secolo. Il riscaldamento prolungato di oggi è un'anomalia."
che in natura semplicemente non esiste
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Ci sono però periodi di maggiore stabilità, come ad esempio il periodo caldo medioevale durato all'incirca dall'800 al 1200, in cui le ondate di freddo e caldo erano meno frequenti ed estreme.setra85 ha scritto:non ho bene capito cosa significhi clima impazzito perchè se di impazzimento si parla si dà per certo una normalità o stabilità che siaBill Carson ha scritto:Ringrazio Robert per l'apertura del thread.
Confermo che non si tratta di bufala, la PEG (qualunque sia la periodizzazione che si usa) è stata raramente un periodo di gelo intenso e persistente, ma più che altro, se si guarda alla sua totalità e durata, un periodo di clima "impazzito", in certe occasioni certamente molto più freddo di oggi, in altre occasioni meno.
Segnalo in proposito un ottimo libro, credo oggi non più reperibile, di Brian Fagan, La rivoluzione del clima. Cito testualmente dalla prefazione:
"... Ma la Piccola Era Glaciale non fu affatto un gelo profondo. Occorre pensare piuttosto a un irregolare avvicendamento di rapidi spostamenti climatici, spinto da complesse e ancora non ben chiarite interazioni tra l'atmosfera e l'oceano. L'avvicendarsi portò cicli di inverni di freddo intenso e di venti orientali, con bruschi passaggi ad anni con pesanti precipitazioni in primavera e all'inizio dell'estate, inverni miti e frequenti tempeste nordatlantiche, oppure a periodi di siccità, leggeri venti mordorientali e ondate estive di calore che arroventavano i campi. La Piccola Era Glaciale fu un'interminabile sequenza di spostamenti climatici, pochi dei quali durarono più di un quarto di secolo. Il riscaldamento prolungato di oggi è un'anomalia."
che in natura semplicemente non esiste
Se tu hai un clima in cui hai vent'anni di inverni freddi in cui (per esempio) il Tamigi congela una volta ogni tre anni, seguiti da dieci anni di inverni atlantici con temperature mitissime e continue tempeste di vento, hai un esempio di clima assolutamente incostante.
a scanso di equivoci ma personalmente credo che i dati proxy sul paleoclima non riescano a illustrare singolarmente anche momenti con ondate di freddo o caldo più o meno frequentiBill Carson ha scritto:Ci sono però periodi di maggiore stabilità, come ad esempio il periodo caldo medioevale durato all'incirca dall'800 al 1200, in cui le ondate di freddo e caldo erano meno frequenti ed estreme.setra85 ha scritto:non ho bene capito cosa significhi clima impazzito perchè se di impazzimento si parla si dà per certo una normalità o stabilità che siaBill Carson ha scritto:Ringrazio Robert per l'apertura del thread.
Confermo che non si tratta di bufala, la PEG (qualunque sia la periodizzazione che si usa) è stata raramente un periodo di gelo intenso e persistente, ma più che altro, se si guarda alla sua totalità e durata, un periodo di clima "impazzito", in certe occasioni certamente molto più freddo di oggi, in altre occasioni meno.
Segnalo in proposito un ottimo libro, credo oggi non più reperibile, di Brian Fagan, La rivoluzione del clima. Cito testualmente dalla prefazione:
"... Ma la Piccola Era Glaciale non fu affatto un gelo profondo. Occorre pensare piuttosto a un irregolare avvicendamento di rapidi spostamenti climatici, spinto da complesse e ancora non ben chiarite interazioni tra l'atmosfera e l'oceano. L'avvicendarsi portò cicli di inverni di freddo intenso e di venti orientali, con bruschi passaggi ad anni con pesanti precipitazioni in primavera e all'inizio dell'estate, inverni miti e frequenti tempeste nordatlantiche, oppure a periodi di siccità, leggeri venti mordorientali e ondate estive di calore che arroventavano i campi. La Piccola Era Glaciale fu un'interminabile sequenza di spostamenti climatici, pochi dei quali durarono più di un quarto di secolo. Il riscaldamento prolungato di oggi è un'anomalia."
che in natura semplicemente non esiste
Se tu hai un clima in cui hai vent'anni di inverni freddi in cui (per esempio) il Tamigi congela una volta ogni tre anni, seguiti da dieci anni di inverni atlantici con temperature mitissime e continue tempeste di vento, hai un esempio di clima assolutamente incostante.
queste informazioni le si può trovare negli annali ma restano pur sempre delle osservazioni viste con un occhio e senso di chi le ha scritte
se un palermitano lo metti a belluno in dicembre questo ti dirà che ha visitato un posto preso d'assalto dal gelo quando il locale gira in camicia con maniche arrotolate
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Buongiorno, concordo aggiungendo che più si va indietro nel tempo più le osservazioni vanno prese con il beneficio dell'inventario. A proposito proprio ieri sera su una rete nazionale una trasmissione parlava dei combustibili fossili e dell'era industriale tra il 1840-1850 in particolare con l'invenzione del treno e guarda caso il 1850 è l'estremo superiore dell'intervallo PEG.setra85 ha scritto:a scanso di equivoci ma personalmente credo che i dati proxy sul paleoclima non riescano a illustrare singolarmente anche momenti con ondate di freddo o caldo più o meno frequentiBill Carson ha scritto:Ci sono però periodi di maggiore stabilità, come ad esempio il periodo caldo medioevale durato all'incirca dall'800 al 1200, in cui le ondate di freddo e caldo erano meno frequenti ed estreme.setra85 ha scritto: non ho bene capito cosa significhi clima impazzito perchè se di impazzimento si parla si dà per certo una normalità o stabilità che sia
che in natura semplicemente non esiste
Se tu hai un clima in cui hai vent'anni di inverni freddi in cui (per esempio) il Tamigi congela una volta ogni tre anni, seguiti da dieci anni di inverni atlantici con temperature mitissime e continue tempeste di vento, hai un esempio di clima assolutamente incostante.
queste informazioni le si può trovare negli annali ma restano pur sempre delle osservazioni viste con un occhio e senso di chi le ha scritte
se un palermitano lo metti a belluno in dicembre questo ti dirà che ha visitato un posto preso d'assalto dal gelo quando il locale gira in camicia con maniche arrotolate
Anche questo "caso" a parer mio è un accostamento che trova il tempo che trova.....Occhionero Fabio ha scritto:Buongiorno, concordo aggiungendo che più si va indietro nel tempo più le osservazioni vanno prese con il beneficio dell'inventario. A proposito proprio ieri sera su una rete nazionale una trasmissione parlava dei combustibili fossili e dell'era industriale tra il 1840-1850 in particolare con l'invenzione del treno e guarda caso il 1850 è l'estremo superiore dell'intervallo PEG.setra85 ha scritto:a scanso di equivoci ma personalmente credo che i dati proxy sul paleoclima non riescano a illustrare singolarmente anche momenti con ondate di freddo o caldo più o meno frequentiBill Carson ha scritto: Ci sono però periodi di maggiore stabilità, come ad esempio il periodo caldo medioevale durato all'incirca dall'800 al 1200, in cui le ondate di freddo e caldo erano meno frequenti ed estreme.
Se tu hai un clima in cui hai vent'anni di inverni freddi in cui (per esempio) il Tamigi congela una volta ogni tre anni, seguiti da dieci anni di inverni atlantici con temperature mitissime e continue tempeste di vento, hai un esempio di clima assolutamente incostante.
queste informazioni le si può trovare negli annali ma restano pur sempre delle osservazioni viste con un occhio e senso di chi le ha scritte
se un palermitano lo metti a belluno in dicembre questo ti dirà che ha visitato un posto preso d'assalto dal gelo quando il locale gira in camicia con maniche arrotolate
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Entro certi limiti sono d'accordo, ma ci sono anche osservazioni oggettive che si possono fare.Occhionero Fabio ha scritto:Buongiorno, concordo aggiungendo che più si va indietro nel tempo più le osservazioni vanno prese con il beneficio dell'inventario. A proposito proprio ieri sera su una rete nazionale una trasmissione parlava dei combustibili fossili e dell'era industriale tra il 1840-1850 in particolare con l'invenzione del treno e guarda caso il 1850 è l'estremo superiore dell'intervallo PEG.setra85 ha scritto:a scanso di equivoci ma personalmente credo che i dati proxy sul paleoclima non riescano a illustrare singolarmente anche momenti con ondate di freddo o caldo più o meno frequentiBill Carson ha scritto: Ci sono però periodi di maggiore stabilità, come ad esempio il periodo caldo medioevale durato all'incirca dall'800 al 1200, in cui le ondate di freddo e caldo erano meno frequenti ed estreme.
Se tu hai un clima in cui hai vent'anni di inverni freddi in cui (per esempio) il Tamigi congela una volta ogni tre anni, seguiti da dieci anni di inverni atlantici con temperature mitissime e continue tempeste di vento, hai un esempio di clima assolutamente incostante.
queste informazioni le si può trovare negli annali ma restano pur sempre delle osservazioni viste con un occhio e senso di chi le ha scritte
se un palermitano lo metti a belluno in dicembre questo ti dirà che ha visitato un posto preso d'assalto dal gelo quando il locale gira in camicia con maniche arrotolate
Se io so che in un certo anno più cronisti diversi sono concordi nel dire che (esempio) la Senna o il Po sono congelati per varie settimane, si può parlare senza molti dubbi di inverno molto più freddo del normale e soprattutto molto più freddo di oggi. E analogamente, se tante persone diverse parlano di fioriture degli alberi da frutto a febbraio c'è poco da fare, significa che si tratta di un inverno eccezionalmente mite. Per non parlare, ad esempio, delle osservazioni oggettive sull'avanzata o meno dei fronti dei ghiacciai.
La storia climatica non si fa solo con le impressioni soggettive di questo o quel cronista medievale. Ci sono certi requisiti in merito alla "robustezza" delle fonti.
Beh amico picchio se devo parlare di climatologia non sto parlando di un tubo perché si parla solo di tendenza...picchio70 ha scritto:Se continuate a parlare contemporaneamente di
meteorogia e climatologia, non ne uscirete mai fuori.
Se devo parlare di meteorologia parlo di un evento concreto e circoscritto con un inizio e una fine e temporalmente datato e per questo amato dalle persone in quanto da un illusione di controllo su esso
- picchio70
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Ciao, non facevo riferimenti personali.setra85 ha scritto:Beh amico picchio se devo parlare di climatologia non sto parlando di un tubo perché si parla solo di tendenza...picchio70 ha scritto:Se continuate a parlare contemporaneamente di
meteorogia e climatologia, non ne uscirete mai fuori.
Se devo parlare di meteorologia parlo di un evento concreto e circoscritto con un inizio e una fine e temporalmente datato e per questo amato dalle persone in quanto da un illusione di controllo su esso
Ho letto di alcuni che dubitavano di quel periodo perché
condito di fasi anche calde o di una certa meraviglia per esse. Penso che bisognerebbe focalizzarsi
sul dato finale che viene fuori. Le annate prese singolarmente sono
meteotologia, il dato finale è climatologia.
Ciao Picchio70 , figuratipicchio70 ha scritto:Certo Robert, ne approfitto per complimentarmi.robert ha scritto:La Climatologia si basa comunque su dati Meteorologici su long range ultra decennali .
Medie ultra secolari per delineare un trend climatico
Spero che il senso di quello che voglio intendere sia stato compreso,
nel caso mi scuso.
il clima e' caotico , importanti sono i dati meteorologici su lunghi periodi ultra decennali per avere una ' visione ' piu ampia dell andamento climatico , la climatologia per l' appunto si basa sempre su dati meteorologici
Ciao !picchio70 ha scritto:Ciao, non facevo riferimenti personali.setra85 ha scritto:Beh amico picchio se devo parlare di climatologia non sto parlando di un tubo perché si parla solo di tendenza...picchio70 ha scritto:Se continuate a parlare contemporaneamente di
meteorogia e climatologia, non ne uscirete mai fuori.
Se devo parlare di meteorologia parlo di un evento concreto e circoscritto con un inizio e una fine e temporalmente datato e per questo amato dalle persone in quanto da un illusione di controllo su esso
Ho letto di alcuni che dubitavano di quel periodo perché
condito di fasi anche calde o di una certa meraviglia per esse. Penso che bisognerebbe focalizzarsi
sul dato finale che viene fuori. Le annate prese singolarmente sono
meteotologia, il dato finale è climatologia.
Mi scuso se sono stato frainteso
Il mio non era un attacco..è solo il mio modo di spiegarmi che devo riconoscere è un po maccheronico
In quanto alla piccola era glaciale come ogni altro stadio o interstadio che sia li considero un insieme di un trend decennale e multi decennale