Intendo che l'autonomia ce l'hanno solo ora, dopo aver lottato contro un'Italia che voleva cancellare in ogni maniera il passato germanico di quelle popolazioni... .erboss ha scritto:Che vuol dire "bisognava rispettare l'autonomia e l'identità del Sudtirol"?Peter94 ha scritto:Ciao.erboss ha scritto: Se lo meriterrebbe l'Austria?
Ma di che parliamo? Che facciamo torniamo indietro invece di proseguire?
Ci riprendiamo la Dalmazia ed Istria?
Mi sento di quotare Brixia, siamo nel 2018 sveglia.
Qui si è iniziato a parlare di tecniche di costruzione (argomento sul quale Peter sei pure preparato e ti faccio i complimenti perchè mi hai fatto notare cose nuove) per poi fare un minestrone di campanilismi e luoghi comuni vecchissimi.
Ma su queste cose non si scherza, i tempi bui quelli del terrorismo separatista in sudtirol sono finiti da un pezzo, non senza purtroppo aver causato dolore sangue e vittime, forse sarebbe il caso di ripassare la storia recente.
Bombe, dinamite, attentati, Cima Vallona ti dice nulla?
Conosco molto bene quei territori, il Tonale che avete menzionato e l'Alto Adige vero e proprio perchè ho la fortuna di poterci andare in vacanza ogni anno.
E proprio sul Presena c'è un museo scavato dentro la montagna che racconta i sacrifici dei soldati italiani, forse dovresti visitarlo.
Sono passati 100 anni, l'Austria ha perso la guerra e l'Alto Adige è Italia tanto che ormai sembra perfino imbarazzante doverlo ripetere.
Sentimenti separatisti sopravvivono solo nelle vallate più sperdute e nella mente di qualche personaggio un po' troppo in là con gli anni e se 94 è il tuo anno di nascita un po' mi fa specie leggere queste cose.
Ma se c'è ancora qualcuno che si ostina a pensare il contrario dopo cento anni direi che la soluzione è una sola: oltrepassare il confine e trasferirsi una volta per tutte, tanto più se passasse il decreto austriaco unilaterale (scandaloso) della doppia cittadinanza, sarebbe un gioco da ragazzi!
Ah, ma solo naturalmente dopo aver restituito ogni centesimo percepito in 100 anni sotto forma di contributo per l'autonomia o sgravio fiscale.
Mi spiace, ma mi tocca dire che ci sono alcune inesattezze in quello che hai detto.
Parli dei tempi bui del terrorismo sudtirolese: i veri tempi bui sono stati prima e durante, con l'imposizione forzata di uno stile di vita e qualità della vita peggiore per uniformarlo con quello italiano.
Quelli sono stati i veri tempi bui, che hanno fatto più vittime, tra l'altro.
Bisognava rispettare da subito l'autonomia e l'identità del Südtirol, e magari cogliere l'occasione per imparare qualcosa da loro (e ce n'è ancora tanto da imparare e usare da esempio).
I sacrifici li ha fatti anche la gente e i soldati austriaci, non solo quelli italiani, per una guerra inutile.
Sul discorso dell'autonomia fiscale ci sono errori:loro si tengono i 9/10 delle loro tasse per amministrare molte materie che nelle altre regioni sono di competenza regionale/statale, danno meno allo stato, ma lo stato ha molti meno oneri e spese (visto che la competenza è provinciale), i loro bilanci sono in parità, quindi non portano via soldi al resto dell'Italia a sbafo come si crede.
Giustifichi il terrorismo separatista?
L'autonomia già ce l'hanno, lo scrivi anche tu a fine post.
Anche l'ONU nel corso degli anni ha riconosciuto all'Italia l'eccellente tutela delle popolazioni di minoranza linguistica ladina e tedesca.
Trovami un altro caso simile al mondo poi ne riparliamo.
Ciao
La gravità di questo modo di operare è stata sicuramente nella violenza e cecità avute, ma che si voleva portare quelle popolazioni con la forza ad un livello di onestà, gestione del territorio, senso civico, senso di bene comune, quota di vita peggiore, per poterlo adeguare a quello italiano del tempo, costi quel che costi.
Il signor Brixiafidelis dice che è un reato la separazione di un territorio: bene, allora un reato triplo si può considerare la serie di angherie che hanno SUBITO i sudtirolesi durante l'italianizzazione forzata dei loro territori.
Nessuno mi ha ancora risposto perché gli Italiani che sono scappati a vivere in Svizzera, Germania e Austria siano oltre 1 milione, mentre gli svizzeri, austriaci e tedeschi in Italia siano sì e no 50000 (rapporto 1:20).
Di solito dove le cose vanno peggio o "uguale, non si emigra.
La gente va dove trova da vivere meglio.