Discriminazione femminile: dove? Quando? Mah!

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Rodanato
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Discriminazione femminile: dove? Quando? Mah!

Messaggio da Rodanato »

https://m.youtube.com/watch?v=XpeIMFLugNU&t=17s

comincio con questo video e per ora mi fermo qui perchè non voglio tediarvi, spero francamente le persone (uomini e donne che siano) inizino a comprendere come si sia passato il segno oltre il nobile intento di pareggiare i diritti tra i due sessi, indirizzando la società e la cultura verso un malsano ginocentrismo di fondo, capillare e con velata propaganda con target estremamente ampio.
ventomoderato
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Messaggio da ventomoderato »

In effetti negli ultimi tempi si è passati da una società maschilista ad una società a tratti femminista. Entrambe le visioni non vanno bene. Nessun sesso deve prevaricare sull altro. Aggiungo inoltre che alcune donne hanno inteso male la questione (si parla di parità solo per quanto riguarda i diritti ma non i doveri). La parità non è certo l ingresso gratis in discoteca o la dicitura al femminile delle cariche istituzionali.
Sul piano lavorativo e talvolta sentimentale ho invece riscontrato che in certi casi il solo fatto di essere una femmina o di avere un bel fisico ti apre porte che a me ad esempio non verrebbero mai aperte. Ad esempio la velina, la segretaria, la commessa, la promoter ecc sono tutti lavori che difficilmente un maschio svolge.
Concludo dicendo che si è ben lontani da una vera parità dei sessi. È un problema culturale di fondo.
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Uomo di Langa
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Messaggio da Uomo di Langa »

ventomoderato ha scritto:In effetti negli ultimi tempi si è passati da una società maschilista ad una società a tratti femminista. Entrambe le visioni non vanno bene. Nessun sesso deve prevaricare sull altro. Aggiungo inoltre che alcune donne hanno inteso male la questione (si parla di parità solo per quanto riguarda i diritti ma non i doveri). La parità non è certo l ingresso gratis in discoteca o la dicitura al femminile delle cariche istituzionali.
Sul piano lavorativo e talvolta sentimentale ho invece riscontrato che in certi casi il solo fatto di essere una femmina o di avere un bel fisico ti apre porte che a me ad esempio non verrebbero mai aperte. Ad esempio la velina, la segretaria, la commessa, la promoter ecc sono tutti lavori che difficilmente un maschio svolge.
Concludo dicendo che si è ben lontani da una vera parità dei sessi. È un problema culturale di fondo.
E' vero,alcune ragazze,seppur magari solo un po' carine si credono chissà chi,e poi,restando in ambito lavorativo,é evidente che ci sia una sorta di discriminazione anche tra donne,perché,di solito,i lavori come promoter,standista,receptionist...vanno tutti a ragazze di un certo tipo,molto carine,se non proprio belle,mentre a quelle obiettivamente meno belle,se non magari bruttine,no.
Poi,magari,le belle,non sempre ma spesso,spiccicano solo quattro parole imparate a memoria mentre le altre sono molto più loquaci,e se la cavano pure con le lingue,ma questo,alla prova dei fatti,conta ben poco.
Rodanato
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Messaggio da Rodanato »

nel video che ho messo ieri l'unica cosa che condivido poco è quella sul wage gap, la parte di part-time e full-time è condivisibilissima, la parte dell'insensatezza delle quote rosa idem, ma alcuni lavori poco pagati magari lo sono perchè la società maschilista del passato ha generato squilibri di retribuzione tra le mansioni di interesse prevalentemente maschile, e quelle svolte storicamente soprattutto da donne. Quindi dire che le donne scelgono lavori poco redditizi ha un motivo che non ha legami con il ginocentrismo che, invece, viene colto bene dal resto del video.

per me il problema del femminismo (e non solo quello moderno, ma pure quello della prima ora) è stata proporre con aggressività una rivalutazione della figura femminile. Gli uomini vincevano 1-0 la partita della prevaricazione sociale, l'unico modo per creare equilibrio tra i due sessi sarebbe stato sospendere la partita, perchè appunto di "prevaricazione" si tratta. Gli sforzi femministi avrebbero dovuto rivolgersi in quella direzione (già chiamare "egualitarismo" quel movimento, anzichè "femminismo", avrebbe fatto ben sperare, invece sappiamo tutti come è andata, tranne quelli che non guardano in faccia la realtà). Rimanendo nella metafora, ogni gol è un atto prepotente di forza da parte di un sesso verso l'altro. Ho sempre detestato la gente che al sopruso risponde con un'ingiustizia della stessa matrice, giustificandosi con quel triste "adesso siamo pari". E che si tratti della stessa matrice è sufficiente, non serve che sia della stessa entità, perchè rimanendo nella metafora calcistica l'entità rappresenta la bellezza del gol, magari la coralità dell'azione che ha portato alla rete. Fuor di metafora, rappresenta l'impatto "emotivo" che la prepotenza di un sesso suscita nell'opinione pubblica (sia maschile e femminile). Ma in fin dei conti, un gol di rapina a portiere battuto (femminismo subdolo e che condizione la società fin dalle radici) e un gol da cineteca (ciò che io chiamerei "dittatorialità della famiglia", da manuale del patriarcato più becero e intransigente), gli effetti concreti sono i medesimi, cioè il gol.

su youtube si sprecano le signorine dall'intelligenza mediocre che se la tirano (non necessariamente sono avvenenti) e che vorrebbero un non meglio precisato riconoscimento verso le donne in quanto tali (perchè ormai non si è più meritevoli in quanto esseri umani meritevoli, bensì sei un essere umano meritevole in quanto donna, ah beh, buono a sapersi). Ho sentito addurre motivazioni da far accapponare la pelle: "tutti gli inventori di cui si parla sempre sono uomini: perchè non si parla mai di inventrici donne?" Ma siamo fuori di testa? Ma che si metta (questa signorina) a promuovere la rivalutazione dell'intelligenza femminile, perchè finora la donna ha dimostrato assai poco, e solo poi, tra decenni, forse secoli, potremo confrontare quanto l'ingegno femminile abbia superato quello maschile, oppure sia stato paritario, oppure sia stato inferiore a quello dei maschi. Bisogna essere (ambo i sessi devono esserlo) disponibili ad accettare qualsiasi cosa la storia (la "pars construens" della storia, non la destruens, ça va sans dire) abbia mostrato per noi. La pars construens per ora è stata quasi tutta maschile. Magari è stato per i famosi motivi patriarcali che escludevano la donna dalla possibilità di farsi una cultura, in tal caso vedremo in futuro come andranno le cose; nel caso in cui - adesso che ci sono pure quote rosa e ogni agevolamento di sorta - anche in futuro vedremo l'ingegno maschile predominare, allora si dovrà tenere conto che l'intelligenza e la genialità maschili avranno annoverato più eccellenze. Questo senza malumori vari.

A quanto pare, siamo ben lungi da ottenere qualche reale appianamento inter-gender in senso concreto. Soprattutto perchè non si sa come muoversi: la donna media non ha minimamente a cuore la parità dei sessi, è bene dire le cose come stanno. L'uomo, dal canto suo, ha il fiato sul collo di orde di nazi-femministe appena tenta diplomaticamente di rivendicare una parte di sacrosanti diritti che, per una ragione o per l'altra, gli diventano vieppiù negati.

La mia opinione comunque è che il progresso necessitasse (per progredire appunto) di menti essenzialmente maschili, perchè per natura l'uomo presenta differenze interpersonali notevolmente maggiori a quelle della donna, non mi dilungo in spiegazioni di questo concetto, la faccenda mi pare già chiara di suo. Perdonate il ragionamento semplicistico, sicuramente non perfetto, ma ci rendiamo conto di come la gaussiana dell'intelligenza maschile sia più ampia rispetto a quella femminile? L'ingegneria, l'architettura, eccetera. Questo non perchè IN MEDIA le donne siano meno intelligenti dell'uomo, ma perchè la variabile impazzita nel codice genetico, il "quid" necessario per far progredire la specie umana, è storicamente, biologicamente, oserei dire filogeneticamente, appannaggio del genere maschile. Se (in maniera del tutto paradossale) il progresso fosse portato avanti da menti estremamente idiote anzichè da menti geniali, anche lì il "progresso" sarebbe stato condotto dagli uomini. E' matematico: la normalità è donna, l'anomalia è uomo. Il maschio può essere un bipede depensante e intellettualmente nullo, ma può essere un cervello rivoluzionario per i secoli a venire e le culture che accompagneranno il mondo. La donna nella peggiore delle ipotesi è una persona mediocre mentalmente (al netto ovviamente di specifiche deficienze, come problemi genetici o altro), ma nella migliore è una mente molto brillante e molto valida che può contribuire al progresso, ma non penso possa inventarsi di sana pianta dei rami del progresso, e mi si scusi se sembrerò "sessista contro la donna", peccato che chi possa accusarmi di sessismo non vede il mio non contemplare la donna come potenziale portatrice di demenza assoluta (al contrario dell'uomo) come un "sessismo contro l'uomo". Due pesi e due misure, come sempre.
Ultima modifica di Rodanato il lun dic 17, 2018 8:20 pm, modificato 1 volta in totale.
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ag
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Messaggio da ag »

senza parole :roll:
Rodanato
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Messaggio da Rodanato »

ag ha scritto:senza parole :roll:
noto che ti infastidisce che io abbia definito le donne come rarissimamente dei geni assoluti, mentre non ti rende per nulla contenta il mio aver definito le donne come rarissimamente delle dementi assolute. lungi da me il volerti attaccare, ma questo è un classico esempio di doppiopesismo, come ho detto io nell'intervento qui sopra. Riconosco di essere stato eccessivo nello scrivere la seguente frase (che ho appena rimosso dal mio precedente post): "Io sono profondamente convinto che, se fosse stato per le donne, la società odierna sarebbe ancora terribilmente primitiva."

La gaussiana intellettiva maschile più larga è provata, riprovata e comprovata da qualsiasi studio scientifico serio, e non ci si limita in quei casi a guardare le stupide matrici 3*3 di Raven, o altre amenità di pattern ben più da imparare a memoria che da cogliere ex novo con ingegno.

Una precisazione: quando ho detto "la donna media non ha minimamente a cuore la parità dei sessi, è bene dire le cose come stanno.", non intendevo dire che la donna si alza al mattino e dice "sottomettiamo gli uomini, mettiamoci su un piedistallo, distruggiamoli". Chiaro che no. Questa è la differenza basilare rispetto al patriarcato di tanti decenni fa: una gamma ideologica più subdola e più sfumata. Il patriarca considera le donne come inferiori e agisce di conseguenza, secondo un nesso logico che perviene alla sua stessa coscienza (e addirittura afferisce alla sua stessa volontà). Una persona di oggi (UOMO O DONNA che sia), mediamente, sta nella società con un sempre accresciuto ginocentrismo e lo fa con scarsa o nulla consapevolezza di questa deriva socio-relazionale. L'uomo medio non si rende conto che si sta andando verso una società iperprotettiva nei confronti delle donne e - per certi versi - discriminatoria nei confronti dell'uomo. La donna media, parimenti, non se ne rende conto. Dire che "non ha a cuore la parità dei sessi" non significa che "consciamente non la vuole". Significa solo che si tira avanti in questo marasma con profonde tendenze ginocentriste senza che queste ultime vengano colte (perlomeno, senza che ciò avvenga con sufficiente nitidezza).
Ultima modifica di Rodanato il lun dic 17, 2018 8:21 pm, modificato 1 volta in totale.
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ag
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Messaggio da ag »

avrei molto da argomentare, raccontando anche come ho faticato per poter essere "alla pari" pur senza rinunciare ad esere "differente"...
dico solo che forse è una questione di rispetto
se nel mondo si fosse più rispettosi, in generale, magari limando un po' le proprie esigenze, se ne avrebbe tutti un grande miglioramento: oppressi e oppressori
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ag ha scritto:senza parole :roll:
ha ragione invece rodanato. il suo discorso fila eccome. a parte che in italia il concetto di femminismo è stato male interpretato in primis dalle donne. in italia femminismo vuol dire rivalsa, sopraffazione della donna sull uomo al fine di ottenere vantaggi di diversa natura. in testa economici. non è stato inteso nella sua versione corretta ossia come vera parità uomo- donna in campo sociale, lavorativo, sessuale ecc.. nel nostro paese il femminismo è stato inteso in 2 modi: dalle donne meno scolarizzate o più superficiale come un modo per scroccare, mentre da quelle impegnate come un discorso puramente teorico e una battaglia.
concludo dicendo che il femminismo è una scemenza dei nostri tempi. al pari del maschilismo. non dovrebbe esistere nessuna delle 2 filosofie.
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giulys
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Messaggio da giulys »

Rodanato ha scritto:
ag ha scritto:senza parole :roll:
noto che ti infastidisce che io abbia definito le donne come rarissimamente dei geni assoluti, mentre non ti rende per nulla contenta il mio aver definito le donne come rarissimamente delle dementi assolute. lungi da me il volerti attaccare, ma questo è un classico esempio di doppiopesismo, come ho detto io nell'intervento qui sopra. Riconosco di essere stato eccessivo nello scrivere la seguente frase: "Io sono profondamente convinto che, se fosse stato per le donne, la società odierna sarebbe ancora terribilmente primitiva."

La gaussiana intellettiva maschile più larga è provata, riprovata e comprovata da qualsiasi studio scientifico serio, e non ci si limita in quei casi a guardare le stupide matrici 3*3 di Raven, o altre amenità di pattern ben più da imparare a memoria che da cogliere ex novo con ingegno.

Una precisazione: quando ho detto "la donna media non ha minimamente a cuore la parità dei sessi, è bene dire le cose come stanno.", non intendevo dire che la donna si alza al mattino e dice "sottomettiamo gli uomini, mettiamoci su un piedistallo, distruggiamoli". Chiaro che no. Questa è la differenza basilare rispetto al patriarcato di tanti decenni fa: una gamma ideologica più subdola e più sfumata. Il patriarca considera le donne come inferiori e agisce di conseguenza, secondo un nesso logico che perviene alla sua stessa coscienza (e addirittura afferisce alla sua stessa volontà). Una persona di oggi (UOMO O DONNA che sia), mediamente, sta nella società con un sempre accresciuto ginocentrismo e lo fa con scarsa o nulla consapevolezza di questa deriva socio-relazionale. L'uomo medio non si rende conto che si sta andando verso una società iperprotettiva nei confronti delle donne e - per certi versi - discriminatoria nei confronti dell'uomo. La donna media, parimenti, non se ne rende conto. Dire che "non ha a cuore la parità dei sessi" non significa che "consciamente non la vuole". Significa solo che si tira avanti in questo marasma con profonde tendenze ginocentriste senza che queste ultime vengano colte (perlomeno, senza che ciò avvenga con sufficiente nitidezza).
Già solo da una frase come quella evidenziata si capisce la superiorità dell'uomo che ha saputo scriverla.

Quanto al gino centrismo io preferisco gino il pollo :roll:
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giulys ha scritto:
Rodanato ha scritto:
ag ha scritto:senza parole :roll:
noto che ti infastidisce che io abbia definito le donne come rarissimamente dei geni assoluti, mentre non ti rende per nulla contenta il mio aver definito le donne come rarissimamente delle dementi assolute. lungi da me il volerti attaccare, ma questo è un classico esempio di doppiopesismo, come ho detto io nell'intervento qui sopra. Riconosco di essere stato eccessivo nello scrivere la seguente frase: "Io sono profondamente convinto che, se fosse stato per le donne, la società odierna sarebbe ancora terribilmente primitiva."

La gaussiana intellettiva maschile più larga è provata, riprovata e comprovata da qualsiasi studio scientifico serio, e non ci si limita in quei casi a guardare le stupide matrici 3*3 di Raven, o altre amenità di pattern ben più da imparare a memoria che da cogliere ex novo con ingegno.

Una precisazione: quando ho detto "la donna media non ha minimamente a cuore la parità dei sessi, è bene dire le cose come stanno.", non intendevo dire che la donna si alza al mattino e dice "sottomettiamo gli uomini, mettiamoci su un piedistallo, distruggiamoli". Chiaro che no. Questa è la differenza basilare rispetto al patriarcato di tanti decenni fa: una gamma ideologica più subdola e più sfumata. Il patriarca considera le donne come inferiori e agisce di conseguenza, secondo un nesso logico che perviene alla sua stessa coscienza (e addirittura afferisce alla sua stessa volontà). Una persona di oggi (UOMO O DONNA che sia), mediamente, sta nella società con un sempre accresciuto ginocentrismo e lo fa con scarsa o nulla consapevolezza di questa deriva socio-relazionale. L'uomo medio non si rende conto che si sta andando verso una società iperprotettiva nei confronti delle donne e - per certi versi - discriminatoria nei confronti dell'uomo. La donna media, parimenti, non se ne rende conto. Dire che "non ha a cuore la parità dei sessi" non significa che "consciamente non la vuole". Significa solo che si tira avanti in questo marasma con profonde tendenze ginocentriste senza che queste ultime vengano colte (perlomeno, senza che ciò avvenga con sufficiente nitidezza).
Già solo da una frase come quella evidenziata si capisce la superiorità dell'uomo che ha saputo scriverla.

Quanto al gino centrismo io preferisco gino il pollo :roll:
visto che non sono superiore e non ho mai detto di esserlo (fino a prova contraria), mi spiegheresti cosa avrebbe di tanto astruso e delirante la mia frase? perchè da solo mica ci arrivo... altrimenti non l'avrei neanche scritta.
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ag ha scritto:avrei molto da argomentare, raccontando anche come ho faticato per poter essere "alla pari" pur senza rinunciare ad esere "differente"...
dico solo che forse è una questione di rispetto
se nel mondo si fosse più rispettosi, in generale, magari limando un po' le proprie esigenze, se ne avrebbe tutti un grande miglioramento: oppressi e oppressori
ti chiederei (se vorrai) di argomentare pure perchè in fin dei conti le idee che ho non mi fanno stare bene; fanno soffrire, in un certo senso. Vorrei vedere le cose in maniera più egualitaria nei confronti dei rapporti di forza/debolezza tra i sessi, e la reciproca interazione ai fini dello sviluppo dell'umanità. Vediamo anche se stiamo parlando di questioni analoghe con punti di vista differenti, oppure se parliamo di questioni fortemente divergenti (e forse inconciliabili). Questa discussione, magari soltanto per me, può rivelarsi preziosa.
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ag
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non volermene rod, ma i dibattiti sui forum devono essere aperti a tutti e devono presentare le idee di tutti
altrimenti diventano dei battibecchi privi di interesse... :roll:
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ag ha scritto:non volermene rod, ma i dibattiti sui forum devono essere aperti a tutti e devono presentare le idee di tutti
altrimenti diventano dei battibecchi privi di interesse... :roll:
esatto, sia io che te facciamo parte dei "tutti" di cui parli. ho detto la mia, puoi tranquillamente dire la tua. se le tue personali esperienze sono generalizzabili per riflettere delle dinamiche sociali di fondo, non vedo come possa esserci chiusura verso gli altri e automatico disinteresse da parte loro. se poi non vuoi raccontare cose tue per questioni di privacy, o perchè il ricordarle ti infastidisce, o per generiche questioni di riservatezza, è un altro discorso, è ovviamente un tuo sacrosanto diritto.
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