Covid19 e caldo

Una stanza per fare discussioni scientifiche:
La tettonica (terremoti, deriva dei continenti, pericolosità del sottosuolo, risorse, ecc);
L'astronomia (comete, pianeti, vita fuori dalla terra, mete per il futuro, ecc);
La fisica (dall'effetto Coriolis, alla legge dei gas perfetti, alle interazioni pressione-temperatura-volume, alle forze in gioco in una tempesta, forze dinamiche, elettriche, termiche, ecc);
Flora e fauna (dai funghi di stagione, ai coralli dei mari temperati: si formerà una barriera corallina anche nel Mediterraneo? Dai batteri su Marte agli adattamenti nei secoli di piante e animali, dalla scomparsa dei dinosauri alla scoperta del corallo nero nei fondali della Calabria, ecc.).

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Estate 2015
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Covid19 e caldo

Messaggio da Estate 2015 »

I Coronavirus sono virus influenzali molto più frequenti nel periodo invernale, il sole è un disinfettante naturale ed uccide la carica virale in pochi secondi. Nell’ultimo periodo sono i contagi sono aumentati in Sud America e nell’emisfero australe. Cosa ne pensate il clima può influenzare il Covid?
Estate 2015
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Messaggio da Estate 2015 »

Evaporazione delle goccioline a seconda dell'umidità -
Una volta che le goccioline che trasportano il virus sono evaporate,
spiegano i ricercatori, il virus residuo muore rapidamente, quindi la
sopravvivenza e la trasmissione viene direttamente influenzate dal tempo
in cui le goccioline restano intatte. Per questo i ricercatori hanno
esaminato il tempo di evaporazione delle goccioline di saliva di
più tipi di superfici a New York, Chicago, Los Angeles, Miami, Sydney e
Singapore, che hanno temperature e livelli di umidità diversi.

La sopravvivenza del virus in base alla temperatura -
E' emerso, infatti, che la temperatura ambiente più elevata fa
asciugare più rapidamente la gocciolina, riducendo drasticamente le
possibilità di sopravvivenza del virus. In luoghi con maggiore umidità,
invece, le goccioline restano più a lungo sulle superfici e, secondo gli
autori, le possibilità di sopravvivenza del virus aumentano. Per
esempio la ricerca esamina il tempo di asciugatura di una gocciolina in
un ambiente interno con aria condizionata, a 25 gradi, e uno esterno a
40 gradi.
Estate 2015
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Messaggio da Estate 2015 »

Estate 2015 ha scritto:Evaporazione delle goccioline a seconda dell'umidità -
Una volta che le goccioline che trasportano il virus sono evaporate,
spiegano i ricercatori, il virus residuo muore rapidamente, quindi la
sopravvivenza e la trasmissione viene direttamente influenzate dal tempo
in cui le goccioline restano intatte. Per questo i ricercatori hanno
esaminato il tempo di evaporazione delle goccioline di saliva di
più tipi di superfici a New York, Chicago, Los Angeles, Miami, Sydney e
Singapore, che hanno temperature e livelli di umidità diversi.

La sopravvivenza del virus in base alla temperatura -
E' emerso, infatti, che la temperatura ambiente più elevata fa
asciugare più rapidamente la gocciolina, riducendo drasticamente le
possibilità di sopravvivenza del virus. In luoghi con maggiore umidità,
invece, le goccioline restano più a lungo sulle superfici e, secondo gli
autori, le possibilità di sopravvivenza del virus aumentano. Per
esempio la ricerca esamina il tempo di asciugatura di una gocciolina in
un ambiente interno con aria condizionata, a 25 gradi, e uno esterno a
40 gradi.
Cosa succede a 24 e a 40 gradi - A 25 gradi il tempo
di evaporazione per le goccioline piccole è di 6 secondi, che aumenta a
27 secondi per le goccioline di grandi dimensioni. A 40 gradi il tempo
di evaporazione si riduce del 50%.

Il problema dell'aumento dell'umidità - Tuttavia, il
tempo di evaporazione di una gocciolina aumenta di quasi 7 volte con
l'aumento dell'umidità dal 10% al 90%, diventando maggiore di 2 minuti
per le goccioline più grandi in condizioni di elevata umidità. Di
conseguenza, secondo gli autori, questo potrebbe essere un problema con
l'aumento dell'umidità nelle zone costiere in estate e nei luoghi
dell'Asia dove tra luglio e settembre ci saranno i monsoni.
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Viva le dolomiti
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Messaggio da Viva le dolomiti »

Ho spostato il Td perché in quella sezione l'argomento del cosiddetto è OT
Io dico la mia, il clima influenza poco sul covid quindi dire che il caldo favorisce un minor tasso di contagio è scorretto come il freddo favorisce il contagio, non è corretto, in brasile ci sono moltissimi contagi eppure li c'è caldo (anche in inverno), in nuova Zelanda non fa freddo ma neanche caldissimo (specie per l'isola del sud) e li non ci sono casi attivi per ora, in Islanda c'e abbastanza fresco anche in estate ma ci sono pochissimi casi attivi (3 o 4 penso, lasciò il sito dove guardo sempre), in Australia c'è caldo ma adesso che è inverno non fa molto caldo nell'Australia del Sud (ovvio non fa freddissimo ma non è la prima volta che vengono ondate fredde li) e l'epidemia ha rallentato, in India è estate e fa un caldo assurdo ma adesso si registrano casi molto alti di contagio
https://www.worldometers.info/coronavirus/
Con questo sito puoi vedere i casi in tempo reale
La temperatura influisce molto poco, l'umidità influisce di più
(Questa è come la penso io)

Ah ultima precisazione, i coronavirus non sono virus influenzali, i virus influenzali sono questi "Orthomyxoviridae", i coronavirus sono virus totalmente diverso da questi
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