00:00 23 Maggio 2003

Il “gust front”

Un fenomeno particolare che si riscontra con maggiore frequenza nei temporali più intensi.

I cumulonembi più estesi ed intensi si formano quando la differenza di temperatura fra la massa d’aria fredda in arrivo e quella calda preesistente raggiunge livelli ragguardevoli; in tali occasioni gli scambi di calore fra il suolo e la sommità della nube diventano molto rapidi e possono creare fenomeni estremamente violenti.

Il cumulonembo infatti può essere assimilato a una macchina termica vera e propria, il cui compito è quello di portare aria a temperature eccessivamente basse dalle alte quote (7-10 km di altezza) fino al suolo, per sostituirla con una massa d’aria relativamente più mite; in occasione dei temporali più intensi quindi si possono generare dei veri e propri “blocchi” di aria molto fredda che scendono molto rapidamente verso il suolo, generando forti precipitazioni e venti verticali di rara violenza.

Queste correnti discendenti una volta arrivate al suolo poi si espandono in orizzontale su un’area sempre più vasta, generando il “gust front” (ossia il “fronte delle raffiche”).

Il passaggio di quest’ultimo porta a raffiche di vento improvvise e talmente intense che in alcune occasioni esse possono arrivare a soffiare fino a 100-120 km/h; nella maggior parte dei casi (non sempre) associato a tali raffiche si nota il passaggio nel cielo della “nube a mensola”, seguita da altre formazioni nuvolose basse e minacciose.

Spesso però la corsa del fronte di raffiche si arresta a pochi chilometri dal “cuore” del temporale, ma in alcune occasioni si può arrivare ad osservare nubi a mensola a distanze superiori ai 20-25 km dal centro del cumulonembo.

Pertanto se in una giornata nuvolosa ma con vento relativamente calmo, improvvisamente avvertite l’arrivo di forti raffiche di vento freddo associate a nubi molto basse, potrete intuire che a pochi chilometri da voi si sta scatenando un temporale molto forte; non sempre però il gust front indica che sulle vostre teste sta per abbattersi un nubifragio, anzi spesso il corpo principale del cumulonembo transita a diversi chilometri di distanza.
Autore : Lorenzo Catania