00:00 21 Dicembre 2012

Tutto sulla intensa scaldata della Vigilia

La Vigilia di Natale sarà caratterizzata dall'abbraccio di una massa d'aria di origine subtropicale che darà luogo ad un forte rialzo termico e della pressione. Le temperature potranno salire anche 10 gradi al di sopra della norma. Un rientro verso la normalità è previsto tra Natale e Santo Stefano a partire dal nord.

Sarà tanto intensa quanto fugace. Stiamo parlando della scaldata sensibile, repentina, anomala che sopravverrà a violentare letteralmente il clima natalizio italiano tra il 23 e il 24 dicembre. 

Sinotticamente la manovrà prenderà forma per l’azione bloccante profusa dall’alta pressione russa sull’estremo est europeo, che costringerà un vortice di bassa pressione ad arenarsi sul Mediterraneo orientale. Dall’altra parte la spinta della Corrente a Getto in arrivo dall’Atlantico, contornando un profondo centro di bassa pressione sull’Islanda, andrà a gonfiare in risposta l’alta pressione sul Mediterraneo.

Fin qui nulla di strano, se non che l’effetto tenaglia opposto dalle due figure depressionarie, forzerà l’anticiclone a salire di latitudine portando sull’Italia una sventagliata d’aria eccezionalmente mite dal nord Africa proprio nel giorno della Vigilia.

Il profilo termico salirà fino a 10 gradi al di sopra delle medie stagionali. La super-scaldata si farà già strada nella giornata del 23 a partire dai versanti occidentali del Paese, per poi estendersi a tutte le regioni appunto il giorno della Vigilia. Al livello della superficie isobarica di 850hPa, circa 1500 metri di altitudine, il profilo termico salirà fino a 10-12°C, con punte fino a 14°C al sud, a quello di 500hPa, circa 5500 metri, valori fino a -14°C, -16°C, con geopotenziale in salita fino a 5800hPa, come tipico delle alte pressioni nord-africane.

Inutile dire che al livello del suolo tali temperature saranno così miti da salire al di sopra delle medie stagionali fino a 10°C.

Rischi: il balzo termico, sia in salita a partire dal 23, sia in discesa dopo il 25, potrà favorire qualche scompenso a livello fisico ma soprattutto creare instabilità notevole al manto nevoso in alta montagna, con elevato rischio di valanghe soprattutto sulle Alpi, ma anche lungo la dorsale appenninica.

Il livello dello zero termico è previsto salire in 26-36 di oltre 2000 metri, fino a portarsi a 3400 metri, con punte fino a 3600 metri sull’Appennino meridionale. Il sintomo inequivocabile della scaldata? La rotazione del vento da Scirocco, con particolari rinforzi fino a burrasca la Vigilia sui nostri mari di ponente e a Natale lungo Ionio e Adriatico. 

Quando rientrerà questa anomalia? In val Padana, stante un certo raffreddamento per gravità (tende a ricompattarsi il tipico cuscino freddo da inversione termica), mentre sul resto del Paese il calo delle temperature con relativo rientro in media si completerà nella giornata di Santo Stefano, quando sulle Alpi a 1500 metri sono attese temperature tra 0°C e -2°C e in Appennino tra i 2°C del settore centro-settentrionale (e sui monti della Sardegna) ai 4°C di quello meridionale ( e sui monti della Sicilia).

Sintomo della scaldata ormai alle spalle? La rotazione del vento tra Ponente e Maestrale  apartire dai versanti occidentali del Paese. 

Controlla tu stesso l’andamento della temperatura prevista nei prossimi sette giorni, consultando l’apposita mappa, aggiornata diverse volte al giorno meteolive.leonardo.it/speciali/MAPPE/73/Differenze-di-temperatura-al-suolo-dei-prossimi-giorni-rispetto-ad-oggi/32852/

 

Autore : Luca Angelini