L'allerta per una nevicata va oltre all'episodio nevoso fine a se stesso. Quando la neve smette di cadere, in contesti territoriali particolari come quello padano, altri fenomeni strettamente connessi subentrano e sembrano voler prolungare la presenza della neve al suolo.
Il discorso vale in modo particolare per la fetta di pianura più chiusa dalle montagne, ovvero quella piemontese, lombarda ed emiliana occidentale.
Ma quali sono questi fenomeni? Soprattutto estese formazioni di nebbia. La massa d'aria mite e umida subentrata alla precedente fredda e asciutta, ha fatto aumentare il tasso di umidità. Ora, la mitezza è stata fortemente attutita dalla formazione di un nuovo cuscino di aria fredda a partire dall'inversione termica notturna, mentre l'umidità è stata intrappolata dall'inversione stessa e ora causa estese formazioni di nebbia su tutto il territorio.
Laddove i suoli sono innevati, il fenomeno è ancor più insistente, per via del'effetto albedo, che ritarda di molto la dissipazione diurna ad opera del sole. In più nelle ore notturne, le temperature scendono al di sotto dello zero e creano rischio di formazioni di ghiaccio, deposito di brina e formazioni di galaverna.
Questa situazione è prevista perdurare almeno fino ala giornata di martedì, allorquando una più vivace ventilazione occidentale potrebbe riuscire a forzare l'inversione termica e rimescolare gli strati d'aria prossimi al suolo, almeno nelle ore centali della giornata. Fino ad allora raccomandiamo prudenza ed attenzione alla guida ma non solo: nelle città ancora innevate di Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta ed Emilia occidentale, c'è pericolo di lastre ghiacciate, guardate bene dove mettete i piedi...