00:00 12 Novembre 2012

Il Sole elude ancora le previsioni degli esperti: forse il secondo massimo non s’ha da fare

Il ciclo solare che vide il suo apice agli inizi del nuovo millennio fu uno dei più intensi e prolungati degli ultimi decenni, esattamente l'opposto della situazione attuale.

 Poi ci si chiede come sia possibile che nell’ultimo decennio le temperature siano salite così tanto. Guardate il grafico qui a fianco: in esso è rappresentato l’andamento delle macchie solari, quelle che determinano l’attività energetica della nostra Stella. Ricordiamo a tale proposito che questo andamento è ciclico e questo ciclo dura circa 11 anni.

Ora possiamo notare nella parte iniziale del grafico la fase apicale del ciclo etichettato dagli esperti come "ciclo 23". Quel ciclo fu una tra le fiammate più potenti e prolungate degli ultimi 50 anni. Con la sua fine il Sole è entrato in una fase completamente opposta. Tanto per iniziare il minimo che seguì il cambiamento di fase tra il vecchio ciclo 23 e il nuovo ciclo 24, quello attuale, fu lunghissimo e durò circa 2 anni e mezzo.

Ora che ci troviamo nel ciclo 24 poi, come possiamo notare dal tracciato sullo stesso grafico, la magnitudo della nostra Stella risulta essere poco più della metà del ciclo scorso. Alla fine del tracciato notiamo anche la curva che prosegue indicando lo scenario più probabile di previsione. Ma è qui che emergono dati ulteriormente inquietanti.

La previsione degli esperti infatti attraversa un campo minato, tanto che è stata più volte corretta e adeguata, principalmente smorzata nell’intensità e slittata in avanti nel tempo. Il massimo decennale delle macchie solari era previsto a doppia cuspide con un primo picco nel 2012 e uno nel 2013. Per il 2012 possiamo notare che effettivamente la previsione è stata centrata (notate comunque la magnitudo decisamente bassa rispetto ai picchi di inizio decennio), ma per il 2013?

Osservate l’andamento della previsione (curva rossa) e quello effettivo delle macchie solari al momento attive sulla nostra Stella: una bella differenza! Un ulteriore elemento che sottolinea il momento di stanca del Sole. Una buona occasione affichè la natura ponga un freno, certamente con un po’ di pazienza, al riscaldamento globale.

Autore : Luca Angelini