00:00 16 Aprile 2013

Il buco dell’ozono? E’ anche colpa della neve che fonde

Una recente ricerca ha dimostrato che alti livelli di bromo possono mettere KO le molecole di ozono. Ciò avviene principalmente durante il processo di fusione massiva della neve invernale.

 Finora il killer numero uno dell’ozono stratosferico era il cloro. Ora una recente ricerca, condotta da un gruppo di ricercatori statunitensi, coordinati dall’Università di Purdue, ha invece scoperto un altro elemento naturale in grado di mettere in crisi il preziosissimo gas d’alta quota, il bromo.

I risultati sono stati pubblicati su Nature Geoscience. A seguito di una capillare campagna di misurazioni sulle distese di neve dell’Alaska, i ricercatori statunitensi hanno appurato per la prima volta che la sorgente di bromo sarebbe la neve stessa. Il processo di liberazione in atmosfera del bromo avverrebbe nel corso della fusione massiva delle nevi.

Il bromo, una volta libero dalle masse nevose, tenderebbe a reagire attraverso complesse reazioni chimiche, portando alla distruzione delle molecole di ozono.

Ma l’ozono che sorvola la stratosfera polare, pensate, non è minacciato solo dalla fusione delle nevi invernali, bensì da un eccesso di raffreddamento invernale sulla verticale del Polo. Come dire: inverni troppo freddi e primavere troppo miti innescherebbero con maggior facilità il fenomeno.

Un esempio ci porta al marzo del 2011, quando dopo oltre 30 anni, era stato individuato un evidente buco nello strato di ozono sui cieli del Polo Nord. Le temperature stratosferiche insolitamente basse di quell’inverno, causarono la formazione di sottilissime nubi di cloro. Quest’ultimo iniziò a reagire all’arrivo del primo sole radente primaverile innescando il processo.

Occorre sapere infine che quanto descritto è invece la regola sui cieli dell’Antartide dove le temperature statosferiche, sistematicamente più basse rispetto a quelle dell’Artico, innescano la formazione delle nubi killer e il fenomeno di distruzione dell’ozono ad ogni avvio di primavera.

 

Autore : Luca Angelini