00:00 21 Settembre 2012

Ghiacciai italiani ancora in calo, le Alpi sotto osservazione

Le ultime rilevazioni indicano un trend in costante calo delle fronti glaciali alpine. Allo studio le possibili conseguenze di questo cambiamento della morfologia territoriale.

 Le ultime rilevazioni lasciano pochi spazi ai dubbi: la superficie glaciale che ricopre il territorio italiano, per la stragrande maggioranza presente lungo l’area alpina, è in costante ritiro. Per dirla tutta a dire il vero, questo trend al ribasso ha subito una certa accelerazione nel corso degli ultimi anni, complice il cambio di circolazione avvenuto negli anni ’80- ’90, con diminuzione delle precipitazioni e rialzo delle temperature.

Fino ad oggi la timida ripresa delle precipitazioni sull’area alpina rispetto all’ultimo decennio del secolo scorso pare non abbia sortito grandi effetti. Occorrerà attendere ancora diversi anni prima di rilevare un qualche cambiamento, magari una incipiente frenata di questo sperpero di ghiaccio.

L’argomento è stato trattato anche nel corso di diversi studi. Il Presidente del Comitato Glaciologico Italiano Carlo Baroni ha affermato che: ”Dopo una parentesi tra meta’ degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 in cui la tendenza alla riduzione si era invertita, i ghiacciai hanno ripreso ad arretrare. L’arretramento è risultato piu’ significativo, a partire dal 1982, si ed ha accelerato negli anni tra il 2003 e il 2006″.

Nell’immagine i ghiacciai del Vallese visti dalla cima dell’Allalinhorn a oltre quattromila metri di quota. Sullo sfondo il versante svizzero del Monte Rosa (Foto dell’autore).

 

Autore : Luca Angelini