00:00 30 Ottobre 2013

Europa: ma che caldo fa…

La seconda metà di ottobre si è rivelata particolarmente mite su gran parte del Continente. Gli scarti più importanti sui settori centrali e sull'area balcanica.

 Caldo record, per la stagione si intende, su buona parte dell’Europa. Nessuna irruzione di aria polare o artica, nessun intervento neanche di quella intermeda delle medie latitudini, quella che ha avuto ragion d’essere in questo strano scorcio autunnale è stata la mitezza afro-mediterranea.

L’asse delle grandi depressioni collocato quasi sempre in pieno Atlantico, con frequenti sprofondamenti verso le regioni subtropicali dello stesso oceano, hanno favorito la risalita di flussi meridionali ripetuti e particolarmente miti, data la loro origine nettamente subtropicale.

Se sul Mediterraneo e sui Paesi che su questo mare si affacciano, gli scarti complessivi rispetto alla media sono stati comunque ragionevoli, sulla Mitteleuropa e sui Paesi balcanici l’anomalia è stata particolarmente pesante: anche 8-10°C in più della norma in particolare su Polonia, Ungheria e Germania nord-orientale.

Qui ha giocato un ruolo determinante il fatto che normalmente i rispettivi settori in questo periodo sono già solitamente interessati da pesanti strati di aria fredda precedentemente affluita dalle alte latitudini, e magari anche con recenti nevicate ancora deposte al suolo. Nulla di tutto questo nella seconda metà di questo particolarissimo ottobre 2013, che ora sta anche chiudandosi con una furiosa tempesta alle spalle meteolive.leonardo.it/news/%2A%2AVideo%2A%2A/72/La-tempesta-di-Santa-Giuda-video-emozionanti-/43681/, quest’ultima sfogatasi in particolare sui cieli del nord Europa.

Diversa la situazione invece procedendo verso il Circolo Polare Artico. Qui le masse di aria gelida, già presenti sulla calotta polare, hanno subito un ulteriore consolidamento, dato l’attuale condizione di rinforzo del vortice polare. Niente dispersione di freddo verso le medie latitudini (e ce ne siamo accorti) ma un notevole serbatoio di gelo giacente lassù dove la lunga notte invernale sta già prendendo il sopravvento, magari pronto a piombarci addosso nel periodo più propizio, quello dell’inverno.

Autore : Luca Angelini