La neve ha abbandonato l'Italia? Non proprio. Sicuramente la battuta d'arresto dell'inverno è ormai realtà, tuttavia la neve riesce e riuscirà ancora a cadere, seppur a spizzichi e bocconi, sulle nostre montagne.
La perturbazione che, mentre scriviamo, sta transitando sul nostro meridione, darà luogo oggi, venerdì 28 dicembre, a nevicate sul sud Appennino fino a 1200-1400 metri di quota (anche a 1500-1600 sui monti calabresi e siculi). Nel contempo un nucleo di aria fredda sta interessando la cresta delle Alpi, dove apporta nevicate accompagnate da forti venti da nord lungo i settori di confine e sui fondovalle adiacenti sin verso gli 800-1000 metri.
E saranno proprio i settori di confine delle nostre Alpi a ricevere ulteriori apporti nevosi da nord nei giorni seguenti e fino all'Epifania. Segnaliamo in proposito le spruzzate attese domenica 30 sull'alta Valle d'Aosta, le nevicate più diffuse lungo tutti i settori confinali mercoledì 2 gennaio. Quel giorno la perturbazione, al tempo la numero 1 del mese di gennaio, interesserà con qualche nevicata anche l'Appennino, mediamente sin verso i 1000-1200 metri sui settori centrali, intorno a 1400-1500 quelli meridionali.
Al seguito di questa perturbazione ulteriori impulsi di aria fredda provenienti dal nord Atlantico si susseguiranno lungo la medesima traiettoria andando però ad infrangersi lungo la cresta alpina di confine, dove nuove nevicate sono attese, anche a quote basse, il 3, il 4 e il 5 gennaio. Per l'Epifania probabilmente fiocchi solo sui settori di confine più orientali, per la rotazione delle correnti a nord-est, ma l'ipotesi ancora soggiace al beneficio del dubbio meteolive.leonardo.it/news/In-primo-piano/2/Lungo-termine-il-modello-inglese-tiene-in-partita-l-inverno/39938/.