00:00 15 Febbraio 2013

A volte si ripetono: la colata gelida che investì l’Italia il 18 febbraio 2008

Gelo, neve, vento, mareggiate, fu un fine settimana decisamente movimentato sulle nostre regioni centro-meridionali. Al nord, contro un tempo più tranquillo, si registrarono comunque temperature da brivido.

L’avevamo tenuta d’occhio per giorni. L’ondata di piena artica alla fine rispettò in pieno il copione propostoci dalle simulazioni. Correva la seconda metà dell’inverno 2008, ed esttamente il giorno 18 febbraio. Un imponente lago di aria gelida improvvisamente tracimò dalla diga artica, riversandosi impetuoso sull’Europa orientale diede saggio di ciò di cui è capace l’inverno vero.

L’assaggio di una stagione d’altri tempi si è poi portato fin sulla nostra Penisola. La vasta saccatura staccatasi dall’Artico si allargò veloce sul continente, come una macchia d’olio sparpagliando il suo ventaglio di fenomeni. Le temperature sull’Italia scesero repentinamente, anche di oltre 10 gradi. A Campo Imperatore in Abruzzo, poco più di 2000 metri, tanto per fare un esempio, la colonnina di mercurio scese fino a -25°C di minima. La funivia del Gran Sasso a causa della tormenta venne chiusa e fu riaperta solo dopo una ragionevole attenuazione del forte vento da nord-est.

Il vento fu protagonista indiscusso anche su gran parte delle regioni meridionali. A Napoli città si ebbero notevoli disagi a causa di alberi abbattuti e cornicioni pericolanti, mentre i collegamenti con le isole minori furono più volte interrotti. Notti da lupi su Puglia, Basilicata e Calabria. Alle forti raffiche di vento si aggiunsero anche episodi nevosi fin sui litorali. I fiocchi si videro qua e là nel Barese e nell’immediato entroterra pugliese ma anche in Salento.

Apporti nevosi decisamente consistenti nel Materano. Per il vento forte e le proibitive condizioni del mare rimasero in porto i traghetti tra Termoli e le isole Tremiti. La neve cadde abbondante sulla Sila e i fiocchi bianchi fecero la loro comparsa su alcuni tratti dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, in particolare intorno alla zona di Campotenese. Nella mattinata di domenica una leggera spruzzata di neve si spinse a sorpresa fin su Catanzaro, imbiancando bene le colline dell’entroterra.

Vento forte anche sulle altre regioni del centro, mentre al nord il freddo secco fu il vero protagonista. Da segnalare la Bora che imperversò sul golfo di Trieste per l’intero weekend del 18 febbraio. La notte tra sabato e domenica si registrò anche la notte più fredda di quell’anno, con gran parte della Penisola piombata sotto lo zero. La colonnina di mercurio si ferò a -10°C a Malpensa, -8°C a Perugia ed Arezzo, -7°C a Rimini e Verona, -6°C a Piacenza e Lamezia Terme, -5°C a Milano, Torino, Pescara, Pisa e Frosinone, -4°C ad Ancona, Roma e Catania, -2°C a Lecce e Firenze, 0°C a Cagliari e Olbia.

Fu davvero severa, ma anche l’ultimo colpo di coda dell’inverno che a breve seguito lasciò spazio ad un clima più dolce tipico di fine stagione.

Autore : Luca Angelini