00:00 21 Novembre 2009

La denuncia di BILD: eco-menzogna? Dopo CALCIOPOLI è in arrivo AMBIENTOPOLI

E' quello che ci si chiede dopo le incredibili posizioni sul cambiamento climatico assunte da molti scienziati.

Ormai il dibattito sul cambio climatico monopolizza tutto l’argomento meteo in Italia. Le previsioni sono passate in secondo piano, l’importante sta diventando spararla grossa sull’ambiente. Certa stampa, con la connivenza di scienziati compiacenti, ha dato il via ad una campagna mediatica senza precedenti per convincere l’opinione pubblica che se non piove è colpa dell’uomo, se fa più caldo è colpa dell’uomo, se l’alta pressione è più forte è colpa dell’uomo, se i ghiacciai si sciolgono è colpa dell’uomo, se gli oceani si sollevano è solo e sempre colpa nostra.

Perchè immettiamo CO2: lasciate stare se in passato ha fatto più caldo, se un tempo le calotte glaciali si sono sciolte e riformate, se le concentrazioni di anidride un tempo sono state più alte di quelle odierne, fa niente se non sappiamo con certezza come funziona la macchina climatica, se il comportamento delle correnti oceaniche ci è ancora in parte oscuro, se i rilevamenti satellitari hanno dimostrato che il riscaldamento è stato sostanzialmente modesto, fa niente se molte stazioni di rilevamento rurali sono diventate cittadine, se molte di quelle poste in campagna non funzionano più, se molti dicono che potrebbe trattarsi di un semplice ciclo naturale, l’importante è alimentare il business, e il business adora ascoltare il paradigma dell’uomo cattivo che inquina l’ambiente e ci farà perire tra i flutti dell’oceano.

Agevolati da uomini incapaci come George W. Bush, favoriti dall’ignoranza generale della popolazione in materia scientifica, è in atto un processo di massificazione delle coscienze e delle intelligenze che spinge a giudicare nociva all’ambiente qualunque azione dell’uomo.

Quando qualcuno osa sollevare un’obiezione viene tacitato: taci tu, mona (scemo) che non sei altro! Ti pagano i petrolieri, sei un millantatore, che futuro vuoi consegnare ai tuoi figli? Vuoi fare il bagno nel mercurio? Vuoi vivere in una Valpadana cosparsa di palmeti? E via di questo passo verso una facile demagogia che attecchisce, attecchisce parecchio.
Qualcuno ha osato controbattere, ecco BILD. Quando si muove questo quotidiano la notizia non passa mai inosservata. Noi riportiamo qualche passaggio dello speciale che è stato dedicato al cambiamento climatico.

Ecco il titolo: allarme clima o eco-menzogna? Il riscaldamento globale non c’entrerebbe nulla con il CO2!
Anche il Frankfurter Allgemeine Zeitung parla di “oscillazioni naturali”
Sia Bild che il Frankfurter dicono quanto avete letto da anni e per anni su MeteoLive.
-caldo e freddo si alternano da sempre, a prescindere dalla concentrazione di CO2 nell’atmosfera.

-inverni caldi (come quello 2006-2007) non costituiscono la prova di un reale cambiamento climatico. Sono esistiti sempre, come l’estate del 1904, quando l’Europa fu investita da un caldo tropicale, tanto che il grande fiume Elba rimase quasi a secco. L’inverno del 1907 fu così mite che le piante cominciarono a fiorire in dicembre, come in primavera.

-il quantitativo di CO2 nell’atmosfera non dipende quasi affatto dalle automobili, l’attività umana contribuisce solo dall’1 al 4 per cento delle emissioni mondiali. La respirazione degli esseri umani produce 2,5 milioni di tonnellate di C02 e le macchine ne producono 6,7 milioni. Il grosso della CO2 viene dalla respirazione animale e dagli oceani.

-il contributo umano alla produzione di CO2 non dev’essere né esagerato né negato. Ma non giustifica l’isteria sul clima. E soprattutto non basta a prevedere il clima con 100 anni di anticipo, giacché è già difficile prevedere quale sarà il clima nei prossimi tre giorni”.

Citiamo gli altri quotidiani che hanno preso posizione contro la truffa delle emissioni:
-il Rheinische Post
-la rivista Stern, in Germania;
-il Telegraaf in Olanda
-il De Morgen in Belgio. Si tratta di articoli identici o sulla falsariga di quello del Bild.

Ci si chiede cosa ne sia stato della petizione che ben 17 mila scienziati americani hanno sottoscritto contro il protocollo di Kyoto. Si tratta di personaggi eminenti, non delle Spyce Girls, come è stato scritto da certa stampa.

Insomma c’è più che il sospetto che questa forzatura sul cambio climatico derivi da un chiaro indirizzo economico: facciamo un bel business con le energie alternative. Lo speciale di “porta a porta” dedicato ai cambiamenti climatici sembrava fatto su misura, del resto Rubbia ha tutto l’interesse a promuovere il suo solare termodinamico, giusto per citare un nome.

Lucianone Moggi ha pagato per tutti nel calcio, quanto sarebbe bello ascoltare qualche intercettazione telefonica riguardo all’ambiente; ne sentiremo certamente delle belle. Ce ne sarebbe abbastanza per una bella AMBIENTOPOLI, ma i tempi non sono maturi e per schiacciare i dissidenti per il momento ci vuole poco.

Gli unici a perderci saremo noi: “dai il tuo contributo per il cambio climatico, paga la tua tassa figliolo, aiuta lo sviluppo sostenibile…per i miei affari”.

Mi fanno ridere coloro che pensano che i ricchi petrolieri non possano tuffarsi sull’affaire delle energie alternative, salutando il petrolio. Il ricco resta ricco comunque: se finisce il petrolio, lui cambierà lo strumento per fare soldi ma continuerà ad essere ricco.

Adesso tutti diranno una volta di più che sono un negazionista, invece non è così. La temperatura globale è aumentata, i ghiacciai si sono sciolti è vero, ma usciamo dalla piccola era glaciale da solo 159 anni, era normale che ci fosse un tale riscaldamento, una sorta di riallineamento ai valori precedenti, quelli dell’optimum climatico medievale.

Sull’inquinamento, l’immondizia, l’abbattamento di foreste io combatto quanto un ambientalista, conosco i problemi degli agricoltori, giacchè mio nonno è stato coltivatore diretto per una vita, amo la natura in tutte le sue forme, taglierei le gambe a chi uccide le foche, ma non sopporto le strumentalizzazioni e le menzogne.

Si ringrazia L’ingegner Massimiliano Santini per la fornitura di dati e materiale informativo.
Autore : Alessio Grosso