00:00 3 Marzo 2004

Venti freddi nel cuore del Sahara

Un curioso fenomeno sta coinvolgendo l'angolo nord-occidentale del Continente Africano.

Il deserto del Sahara noi lo immaginiamo come un territorio brullo, arido, con temperature che durante il giorno sfiorano o addirittura superano i 40°C, un caldo torrido che può uccidere; ma non sappiamo, o perlomeno non ci verrebbe mai in mente di pensarlo, che durante l’inverno anche il “simbolo” del caldo estremo, possa essere spazzato da venti freddi in arrivo da nord.

In effetti è proprio quello che sta accadendo in queste ultime ore; se ricordate il Vortice Polare fino a 2 giorni fa insisteva sul Mediterraneo centro-occidentale, sospingendo aria di recente estrazione artica fin sulle nostre regioni.

Ebbene questa massa d’aria è stata catturata da una depressione di passaggio fra Baleari e Sardegna, agevolandone la discesa verso sud, fin sulle coste algerine ed i monti dell’Atlante, dove ci sono state nevicate fin quasi in pianura nelle ultime ore; con l’abbassamento di latitudine della depressione, adesso a sud della Tunisia, e con il contemporaneo rapido aumento della pressione atmosferica sulla Spagna meridionale, l’aria fredda è stata convogliata in uno stretto canale dall’Algeria settentrionale proprio verso il Deserto, dove ora sta trovando libero sfogo espandendosi in tutte le direzioni.

Nell’immagine satellitare all’infrarosso allegata si nota benissimo il fronte di aria fredda in arrivo da nord, evidenziato dalla linea blu; a sud di esso infatti la foto appare di un bel colore marrone scuro, indice di elevate temperature, mentre appena più a nord c’è uno stacco netto, che porta a colori molto più chiari, segno inequivocabile di temperature rilevate molto più basse.

Nelle immagini satellitari nel visibile invece si noterebbe la presenza di massicce quantità di sabbia lungo tutto il fronte freddo, con una fascia che si estende per almeno 500-700 km verso nord, rendendo pessime le condizioni del tempo sulla zona.

Insomma anche il deserto, al contrario di quanto penseremmo, è soggetto a periodi molto freddi durante l’inverno.
Autore : Lorenzo Catania