00:00 27 Marzo 2012

Siccità: cosa preoccupa, perchè preoccupa, dove preoccupa

Anche le prospettive future non vedono grandi cambiamenti, tali da ripristinare il deficit idrico che insiste dallo scorso inverno su diverse regioni d'Italia.

 Bello il sole, vero ma l’acqua? Per ora non ci gravi sono problemi di approvigionamento, ma non appena il caldo della stagione si farà sentire sul serio patiremo senz’altro al mancanza delle nevicate primaverili sulle nostre montagne. La situazione non è critica su tutta l’Italia ma almeno sulla metà delle regioni.

Citiamo a tal proposito il nostro settentrione, con l’area alpina orientale in prima fila. Qui è caduta meno della metà della neve che dovrebbe cadere nell’intera stagione invernale. Non va meglio nelle zone di pianura, specie in Veneto, ma anche in Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Piemonte, L’Emilia Romagna se l’è cavata in extremis con le super nevicate di febbraio, mentre per completare il giro delle regioni settentrionali. aggiungiamo la Liguria, dove è piovuto esattamente la metà del normale.

Un po’ meglio in Valle d’Aosta e nelle vallate più settentrionali dell’Alto Adige, dove il deficit precipitativo ha avuto un impatto meno crudo grazie ad una lunga fase con nevicate da nord che ha bucato l’ombrello precipitativo di inizio inverno. Il freddo successivo ha mantenuto discretamente il manto nevoso ma anche qui, con il disgelo ormai già iniziato, salvo peggioramenti dell’ultim’ora, si completerà rapidamente rispetto alla norma, lasciando all’estate il compito di contribuire con qualche temporale.

Secco anche su diverse regioni del centro, prima fra tutte la Toscana, ma anche l’Umbria e il Lazio,specie a marzo. A Roma nel mese di marzo ad esempio è caduto l’80 per cento di pioggia in meno rispetto alla norma stagionale degli ultimi 30 anni. 

Cosa preoccupa? Naturalmente la persistenza di questa situazione deficitaria che si accumula nei mesi. Le falde si abbassano, i laghi si abbassano, i fiumi sono già ai minimi livelli per la stagione. I grandi laghi prealpini sono sotto i livelli consueti, soprattutto il lago di Como il cui livello è appena 40 centimetri sopra il minimo assoluto.

Quello che preoccupa inoltre è l’immane richiesta da parte delle grandi realtà urbanizzate sempre crescenti, soprattutto al nord, dove diversi milioni di persone utilizzano enormi quantitativi d’acqua. Tifiamo pioggia signori, altrimenti quest’estate cosa berremo?

 

Autore : Luca Angelini