00:00 6 Agosto 2012

Siccità, anomalia o nuova normalità?

Secondo uno studio statunitense, nonostante il previsto intensificarsi dei cosiddetti fenomeni estremi, il trend siccitoso pare dover amplificarsi alle medie latitudini, specie sul continente nord-americano.

 Tutto è partito dal cronico stato di siccità in cui hanno versato gli Stati nord-occidentali americani nei primi anni del 2000. La domanda che si sono posti i ricercatori è: "si è trattato di una situazione transitoria o la siccità sta diventando un nuovo trend climatico?". I risultati di una recente e interessante ricerca sono stati pubblicati in questi giorni su Nature Geoscience.

La ricerca è stata finanziata dalla National Science Foundation, la NASA, l’US Department of Energy e condotta da Christopher Schwalm della Northern Arizona University che ha spiegato: "La siccità del 2000-2004  è stata la più intensa degli ultimi 800 anni e deve essere considerata come la fine dei fertili vecchi tempi.

Questo sulla base delle risultanza ottenute dalle simulazioni dei modelli climatici e le proiezioni delle precipitazioni, che indicano questa fase come il punto conclusivo di una stagione umida. Ora si è aperta la strada ad un nuovo clima secco che caratterizzerà probabilmente la seconda metà del ventunesimo secolo.

Oltre ad esercitare un forcing stressante su foreste, colture, fiumi e falde acquifere, la siccità in questione ha anche abbassato la medie di smaltimento del carbonio del 51% in una regione ampia degli Stati Uniti occidentali, in Canada e in Messico, settori dove si è parallelamente e conseguentemente amplificato il rialzo delle temperature di concerto con gli effetti del riscaldamento globale.

Autore : Luca Angelini