00:00 17 Settembre 2007

RISCALDAMENTO GLOBALE: tutti gli appunti su cui riflettere…SUPER SINTESI

Quadro sintetico per farsi un'idea dell'evoluzione del clima degli ultimi 30 anni e sulle prospettive.

Nel 1450-1850 l’Europa ha vissuto la piccola era glaciale (PEG), poi il riscaldamento è stato quasi costante tranne anni durante gli anni 60-70, presi paradossalmente poi come METRO di misura o peggio ancora come paradigma climatico.

Dal 95 ad oggi la Lombardia ha perso il 10% della superficie ghiacciata.
Dal 1880 aumento globale di 1° è stato sufficiente a ridurre il 40% ghiacciai montani della Terra.
Innalzamento zero termico 200 metri dal 95 ad oggi.

Nelle Alpi la temperatura è aumentata di un grado dal 1985.
NAO positiva: distribuzione pressoria sfavorevole, perturbazioni transitano oltre il 48° parallelo.
Inverni secchi nelle Alpi ma soprattutto minori precipitazioni (-20%) e più caldo nelle altre stagioni.
Anticicloni bloccanti.

Forte attività solare prevista sino al 2030.

COSA NON VA?
Ciclogenesi meno importanti sul Golfo ligure, “crisi” del Rodano.
Flusso meridiano accentuato.
Perturbazioni meno frequenti, flusso perturbato atlantico scorre più a nord.
Nevicate in diminuzione sulle Alpi del 20% dal 1980
Nebbia diminuita del 50% in Valpadana (intensità-frequenza)
Temperature mediamente più alte negli ultimi 25 anni.
Lunghe fasi asciutte.
Inverno sempre più breve e con l’incubo dell’anticiclone africano.
Flusso zonale scorre a latitudini troppo elevate.
Depressione sullo Jonio con fenomeni su medio-adriatico e meridione, alta pressione al nord o foehn al NW
Prevalenza di alte pressioni bloccanti o di cunei subtropicali
Scomparsa anticiclone russo-siberiano.

Dal 1980 al 2006 ben 21 inverni con piovosità e nevosità sotto la media.
84-85 e 85-86 biennio singolare con neve più in pianura che in montagna.
88-89 e 89-90 biennio drammatico con assenza di neve sulle Alpi (Niña)
95-96, 00-01, 03-04 anni particolarmente nevosi
Nebbia calata del 50%, media nazionale.
Pioggia: calo del 24%, picco al nord con il 35%.
Vortice polare con surplus energia gonfia anticiclone giustifica NAO positiva.
Anche con NAO negativa spesso non piove perché si formano anticicloni bloccanti sul nord Europa che si estendono sino a noi perdurando settimane.

RIDUZIONE GHIACCIAI ALPI OCCIDENTALI
Alpi Marittime: riduzione del 91% dal 60 al 2000
Altrove ablazione tra il 9% e il 29%
Il Bianco e il Rosa risentono meno della crisi: ritiro solo dal 90
Quota media zero termico: da 3300m (60-90) a 3800 m attuali.

RIDUZIONI GHIACCIAI ALPI ORIENTALI
695 ettari pari a 6,95 kmq, di cui il 49% coperto da detriti
Negli ultimi 90 anni riduzione del 43% della superficie occupata
Forte regresso tra il 1910 e il 1973, successiva ripresa tra il 1973 e il 1976 e tra l’80 e l’81, poi regresso costante
Meno precipitazioni invernali e primaverili, aumento temperature estive di 1°C dal 1980.
Transito dimezzato delle perturbazioni.

Dal 1980 il pendio sudalpino ha vissuto lunghi periodi siccitosi, specie sul settore occidentale.
Erosione del vento da nord specie in condizioni di bassa temperatura con sublimazione del manto nevoso.
Devastanti le perdite dell’estate 2003, ma gravi anche quelle del 2004 per le scarse precipitazioni e del luglio 2005 per il caldo
Depositi di sabbia (fase sciroccale) che non riflette la radiazione solare.

Nel bilancio di massa incide la lunghezza della fase di ablazione (ritiro), che una volta partiva a fine giugno e finiva a settembre, oggi può anche partire a metà maggio e finire ad ottobre.
Ritardo con cui si manifesta la prima nevicata sotto i 2500m che pone fino all’ablazione con il suo effetto albedo.

ZOOM ALTO ADIGE-SUD TIROLO
Merano-Bolzano e bassa Atesina formano distretto dal clima sub-mediterraneo sia pure con notevoli differenze (tra rione di Gries e Cardano-Sperone del Virgolo).
Precipitazioni diminuiscono da sud verso nord: dai 1500mm del basso Trentino sino a 800-900 di Rovereto e Trento sino ai 500 della Val Venosta, Silandro 475mm come una città del sud
Diminuzione delle precipitazioni invernali, accentuazione del Foehn e rialzo termico medio di 1°C
Da nord scarsi apporti nel sud della regione, diminuiti anche apporti da sud.
Spiccano i 1500mm dei versanti esposti a mezzogiorno del Gruppo dell’Ortles Cevedale.
1000m a San Martino in Passiria, disposta nord-sud
Interessanti gli sconfinamenti da nord: Val di Fleres, Vizze, Ridanna, Anterselva, Casies, Aurina, più a sud in genere soffia il Foehn
Perturbazioni con correnti meridionali magari con ciclogenesi sul Ligure, buone precipitazioni, specie sui versanti meridionali.
Perturbazioni da ovest: solo una spolverata o pochi mm
Perturbazioni dai quadranti settentrionali, neve sui crinali confinali, foehn più a sud
Importanza dei fronti temporaleschi estivi, anche generati in loco con apporti tra 80-90 mm per ogni mese
Fronte occluso da ESE foriero di fenomeni estesi su tutto il territorio.
Fronte stazionario (alluvione agosto 2005 in Austria).

NINO
Dopo un episodio di Nino, la stagione estiva in Italia risulta particolarmente calda e siccitosa, specie al centro-sud. Questo è accaduto nel 1983, 1988, 1994, 1998 e come tutti ricordano, 2003. Eccezioni sono state le estati 1992 e 1993 che trascorsero relativamente più fresche a causa, si dice dell’eruzione del Pinatubo.
Dopo il Nino segue la Nina che provoca per l’Italia siccità invernale.

URAGANI?
NO, Nel Mediterraneo NON si formeranno uragani ancora per molto tempo.
Il riscaldamento non raggiungerà gli strati più profondi, condizione essenziale per la formazione di simili mostri.

I GAS SERRA
VENERE: 97% della sua atmosfera è occupato da anidride carbonica, il pianeta ha una temperatura da forno di oltre 400°C.
SENZA ANIDRIDE: precipiteremo a –18°C

METANO: 30 volte più efficace dell’anidride trattenere calore ma la sua concentrazione è più scarsa, quantunque in aumento dell’1 per cento all’anno.

OSSIDO DI AZOTO: 200 volte più efficace dell’anidride ma scarse concentrazioni.
CFC: 200 mila volte più efficace
VAPORE ACQUEO: il suo ruolo nel riscaldamento potrebbe essere notevole ma viene spesso sottovalutato.
PIANETA TERRA: emette 200 miliardi di tonnellate annui di anidride
UOMO: 7 miliardi annui, Terra ne assimila 3 e di suo ne ha 750.

ELEMENTI PRO CALDO
(feedback positivo)
1 Vulcani emettono anidride carbonica
2 Calotte senza poli attenuano differenza termica tra Equatore e Poli: calo piogge e siccità
3 Con il caldo acqua oceanica evapora in misura maggiore, effetto amplificatore del caldo
4 Concentrazione anidride carbonica mai così alta negli ultimi 150 anni con 370 ppm
5 Lo scioglimento del ghiaccio libera il metano contenuto al di sopra delle piattaforme continentali e questo gas è un potente gas serra
6 Disboscamento selvaggio
7 Forte aumento demografico, isole di calore e abuso dei combustibili fossili altera equilibrio climatico

ELEMENTI PRO FREDDO
(feedback negativo)
1 Vulcani emettono ossidi di zolfo e polveri di silicato che raffreddano la Terra
2 Con il caldo il plancton assorbirebbe più anidride carbonica (compensazione)
3 Con l’aumento dell’umidità aumenterebbero le precipitazioni nevose alle alte latitudini con vaste zone innevate che riflettono radiazione solare
4 Le nubi sono parzialmente raffreddanti
5 il metano su terreno asciutto dimezza il suo potere di gas serra
6 la copertura boschiva è aumentata del 6% (dubbi sulla forte emissione di metano da parte delle foreste)
7 L’anidride carbonica ha salvato l’uomo dall’estinzione: la temperatura è stata anche di 8°C superiore ad oggi nel passato con il sole che emetteva il 30% in meno dell’energia odierna
8 possibile blocco della Corrente del Golfo

CONSIDERAZIONI
L’aumento della popolazione NON diminuisce però le risorse.
Dal 1980 da 4 a 6.5 miliardi di persone.
Aumento anidride stimola la vegetazione sino al 6% in più.
2% del territorio è urbanizzato.
Siamo meno dell’1 % delle forme di vita del Pianeta il vero padrone è il regno vegetale con oltre il 97% di materia vivente.
Seguono animali con il 2%.
Rispetto ai miliardi di batteri esistenti noi praticamente non esistiamo.
In nessuna delle catastrofi che hanno colpito la Terra c’è mai stato lo zampino dell’uomo.

PROBLEMA METANO
Bovini emettono grosse quantità di metano, in Francia 3 volte superiori alle 14 raffinerie presenti.
Ogni anno 26 milioni tonnellate di gas serra emessi da bovini
Unione Europea riflette su tassa sulla mucca.
Termitaio: 5 litri metano al minuto
Risaie: forti emissioni metano
Immondizia in putrefazione

POPOLAZIONE SPRECONA
Mais: pianta di scarso interesse economico-sociale, necessita di moltissima acqua, sfrutta il suolo in maniera eccessiva
Assurdo anche il riso.
Acquedotti colabrodo
Centrali nucleari hanno bisogno di moltissima acqua e dunque di grandi fiumi.
Bacini idroelettrici sempre più all’asciutto.

PETROLIO
il boom petrolifero degli anni 60 è ormai lontano, dalla metà degli anni 80 consumiamo più petrolio di quanto se ne riesca ancora a scoprire.
-Fino ad oggi abbiamo bruciato circa 1000 miliardi di barili: secondo alcuni ne avremmo a disposizione altri 1000, secondo altri addirittura 3000.
-Oggi estraiamo circa 25 miliardi di barili all’anno, un barile =160 litri di petrolio.
-Supponendo di avere a disposizione altri 1000 miliardi di barili, ci sarebbe petrolio ancora per 40 anni.

RIFIUTI
L’Italia è il Paese europeo con la più alta percentuale di rifiuti che finiscono in discarica, circa il 70%, con costi ambientali facilmente intuibili,
la soluzione più efficiente è quella dei termovalorizzatori, che oggi trattano appena il 9% dei rifiuti.
Secondo il Direttore del Consorzio Gaia si potrebbe arrivare al 30%.
Il panico delle campagne ambientaliste frena questo tipo di sviluppo.

GUERRA DELL’ACQUA
Il problema che si pone oggi all’umanità non è la mancanza d’acqua ma la penuria d’acqua dolce di qualità, cioè una consumazione senza rischio sanitario
1.365.000.000 km cubici
97% acqua disponibile
Solo il 2,5%, pari a 35.000.000 km cubici è potabile.
68% dai ghiacciai e dalla copertura nevosa permanente, il 30% dalle acque sotterranee e lo 0.3% dai laghi e dalle riserve.
Autore : Una SINTESI di ALESSIO GROSSO