00:00 14 Novembre 2005

Previsioni a lungo termine: anticiclone nord-europeo, un enigma

Sarà questa la figura barica che deciderà le sorti dell'ultima decade di novembre?

Siamo tutti presi nell’analisi dei prossimi giorni, per capire se, dove, come e quando l’aria fredda in arrivo dall’Artico si farà sentire anche sulla nostra pelle; non abbiamo però ancora approfondito il “dopo”, quello che ci potrebbe attendere nella terza decade di novembre.

C’è da dire che l’irruzione artica attesa entro le prossime 72 ore potrebbe mettere a ferro e fuoco il Mediterraneo, sfornando depressioni impreviste e quindi sconvolgendo il menù successivo che i modelli matematici ci propongono, tuttavia possiamo provare a tracciare una linea di tendenza, sperando che anche in questo caso si riveli affidabile come quella definita il 1° novembre per i giorni a venire.

Un punto fermo c’è: l’anticiclone nord-europeo, che attorno al 20-22 novembre si stabilirà fra Scandinavia ed Isole Britanniche favorendo un ulteriore afflusso di correnti fredde sui Balcani, e probabilmente anche su buona parte dell’Italia (specialmente sul versante adriatico); il problema è capire se riuscirà a ricevere alimentazione anche nei giorni successivi, visto che potrebbero aprirsi due scenari differenti; vediamo quali:

1) L’anticiclone resiste sul posto. Allora si potrebbe ipotizzare una permanenza di aria piuttosto fredda su tutta l’Europa centro-orientale, Italia compresa, con qualche infiltrazione di deboli perturbazioni atlantiche sul Mediterraneo, quindi con qualche nevicata a bassa quota sull’Appennino.

2) L’anticiclone si dissolve in pochi giorni. A questo punto ci sarebbe prima di tutto una ripresa del flusso atlantico sul nord Europa, con un aumento delle temperature, mentre sull’Italia tornerebbe il bel tempo.
Successivamente, attorno al 26-27 novembre, una nuova discesa di aria artica investirebbe Scandinavia, Polonia e Balcani in genere, con correnti in quota da nord-ovest; sull’Italia il tempo si farebbe più ventoso, a tratti nuvoloso ma leggermente più mite, specialmente sul nord-ovest dove il Favonio si presenterebbe frequentemente.

Nel pomeriggio odierno cercheremo di capire quale fra queste due strade sarà la più vicina alla realtà.
Autore : Lorenzo Catania