00:00 18 Dicembre 2012

Perchè la nebbia si mangia la neve al suolo?

La nebbia fa male alla neve depositata al suolo? Molto più di quanto si pensi, e perfino anche più del sole pieno. Ecco perchè.

 Dopo aver atteso tanto una bella nevicata, e dopo che la tanto desiderata imbiancata si è avverata, ecco che sovviene un terribile dubbio: cosa fa più male al mento nevoso fresco depositato al suolo: sole, nubi o nebbia

La neve depositata al suolo va incontro a continue trasformazioni della sua struttura interna, processo noto fisicamente come metamorfosi. Tali trasformazioni richiedono energia la quale viene attinta dallo strato di aria che giace sullo strato nevoso stesso, esattamente sopra il pelo della sua superficie. Ora, quando quest’aria è secca, o comunque contiene una umidità relativa molto bassa, i processi di trasformazione della neve richiedono molta energia per completarsi.

Da qui il raffreddamento del pelo dell’aria stesso, raffreddamento che contribuisce a mantenere maggiormente conservata la neve depositata al suolo, anche quando la colonna d’aria (ad esempio a 2 metri dove solitamente si misura la temperatura ufficiale) registra valori ampiamente sopra lo zero, anche fino a 4-6°C. Questo indipendentemente dalla serenità o meno del cielo (che comunque ha la sua importanza).

Viceversa in caso di aria molto umida, o comunque con tasso relativo molto elevato se non addirittura saturo (nebbia, nubi basse in montagna), i processi in atto nel manto nevoso necessitano di un quantitativo di energia molto minore rispetto al caso precedente. Il pelo dell’aria a immediato contatto della neve dunque non va incontro a raffreddamento. La temperatura di rugiada e quella effettiva dell’aria coincidono, pertanto, anche se la nostra temperatura è prossima o 0°C, la neve fonde inesorabilmente.

Quindi in sostanza, la nebbia fa male alla neve? In un certo senso si, anche se il fenomeno segue una curva matematica ben precisa che miscela temperatura e umidità, fattori ai quali si aggiungono poi, con un ulteriore intreccio di equazioni, anche i processi conseguenti al soleggiamento diurno (eliofania), l’inclinazione del terreno rispetto al sole stesso e la velocità del vento.

Autore : Luca Angelini