L'Accademia delle Scienze di Stoccolma lancia l'allarme attraverso la voce di alcuni climatologi: l'Europa settentrionale è a rischio di notevoli cambiamenti climatici, sconvolgimenti che potrebbero portare allo "spegnimento" della Corrente del Golfo, e quindi ad esempio ad un clima sempre più gelido sulla Scandinavia verso la fine del secolo.
Secondo alcuni modelli climatici, il cui scopo è quello di simulare i possibili scenari futuri a livello globale, infatti è possibile un rapido rallentamento della grande corrente oceanica, una brusca sterzata che vede in parte anche l'uomo responsabile.
I climatologi in questione infatti affermano che l'eccessiva emissione di gas serra nell'aria abbiano influenzato in qualche modo lo scambio di energia fra mare ed atmosfera, andando a minare quello che è il normale bilancio energetico.
La soluzione? Semplice a dirsi, meno facile da attuare: ridurre l'emissione di gas serra attraverso interventi sulle industrie, le macchine e tutti gli oggetti che inquinano in tal senso.
Gli stessi scienziati comunque rendono noto che, grazie alle rilvazioni effettuate nel corso di ricerche ben organizzate e finanziate, si è scoperto che negli ultimi centomila anni per almeno venti volte ci sono stati sbalzi della temperatura fino a 14°C in pochi anni; questi eventi non possono che portare allo sconvolgimento del clima, ma non possono essere imputati alla presenza dell'uomo.
Quello che però vogliono far notare i climatologi coinvolti nella ricerca è che la continua emissione di gas serra potrebbe accelerare il processo si aumento della temperatura rispetto al suo ciclo naturale.