00:00 14 Giugno 2013

In riva al mare: il caldo africano fa bene all’abbronzatura?

Le prime abbronzature stagionali impongono le dovute precauzioni, prima tra tutti l'utilizzo di adeguati filtri solari. Ma qualecondizione atmosferica è migliore per regalare ai patiti della tintarella un'abbronzatura bella e duratura?

Scoppia l’estate e le spiagge pian piano si popolano. I primi caldi sono ancora ben tollerati dalle nostre "pelli", uscite da una lunga fase di clima fresco e piovoso, e stare esposti al sole, laddove lo stesso sia mitigato da brezze inebrianti, tutto sommato, risulta al momento gradevole.

Ma chi vuole "monetizzare" quel suo rosolare al sole allo scopo di sfoggiare una bella abbronzatura per tutto il resto della stagione, dovrebbe innanzitutto sapere che esiste sole e sole. In particolare: nelle giornate di sole "africano" sulle spiagge si fronteggiano due effetti opposti:
– il primo dovuto all’aria secca e quindi in teoria maggiormente trasparente ai raggi solari. Un effetto che dovrebbe portare fra le altre cose ad un aumento degli indici UV e quindi ad una abbronzatura più rapida.

– il secondo dovuto invece proprio alla presenza dei granelli di sabbia in sospensione al posto delle particelle di vapore acqueo. La radiazione solare viene diffusa come nel caso dell’aria umida, e quindi si smorza un po’, ma oltretutto si attenua ulteriormente a causa del fatto che la polvere sabbiosa è composta di particelle solide e di conseguenza si ha un effetto aggiuntivo di attenuazione.

Insomma, nonostante l’aria secca i giorni di gran sole africano non sono proprio le situazioni ideali per una abbronzatura rapida.

E’ preferibile infatti avere a che fare con l’anticiclone delle Azzorre, che porta aria calda, ma non troppo, visto che proviene dalle fresche acque dell’oceano. In alternativa le giornate migliori sono quelle che seguono un periodo di tempo instabile o temporalesco, quelle che sanno regalarci i cielo colore blu profondo, il sole terso e quell’aria frizzante che invoglia ad esporci ad una abbronzatura "atomica". Ma sempre protetti dagli appositi filtiri solari!

Autore : Luca Angelini