00:00 16 Dicembre 2004

DEPRESSIONE sull’Italia tra domenica e lunedì. Quali le conseguenze?

Effetti soprattutto al centro e al sud in termini di fenomeni. Al nord maggiormente coivolta l'Emilia Romagna, a tratti il Cuneese e l'Appennino Ligure nella mattinata di lunedì.

Il “gioco” delle correnti nord atlantiche comincia a farsi duro anche per la nostra Penisola.
L’alta pressione delle Azzorre, che nei prossimi giorni si posizionarà con i suoi massimi tra il vicino Atlantico e la Penisola Iberica, farà da sponda alla discesa di un nucleo di aria fredda che dall’Islanda si dirigerà molto rapidamente verso la nostra Penisola.

Indovinare la traiettoria esatta di queste depressioni è sempre molto difficile, ma alla luce delle ultime elaborazioni sembra che il tempo peggiore debba essere collocato sulle regioni centrali e meridionali della nostra Penisola.

Anche il nord verrà in parte coivolto da qualche fenomeno, ma la velocità delle correnti in quota consentirà un miglioramento abbastanza rapido, ad iniziare dai settori alpini.

Cosa succederà in sostanza? Dopo un primo passaggio perturbato da nord-ovest, che avverrà nella giornata di sabato ( per altro poco influente), la grande “giostra” depressionaria sul nord Europa sarà in grado di “organizzare” e prelevare un nucleo freddo direttamente dall’Islanda.

Esso, in un primo tempo, si dirigerà verso la Francia, per poi penetrare in parte anche sul Mediterraneo tra domenica notte e lunedì mattina.

L’eccessiva velocità delle correnti in quota non consentirà la creazione di un minimo barico profondo, in grado di dispensare precipitazioni per tutti. Il passaggio perturbato si completerà nell’arco di 24 ore, quindi non sono previsti accumuli piovosi o nevosi particolamente elevati sulla Penisola.

La struttura perturbata sarà preceduta da correnti di Libeccio, che già nel pomeriggio domenicale daranno luogo a qualche pioggia lungo le regioni tirreniche e in parte anche sulla Liguria. Nevicate piuttosto abbondanti si avranno in questo frangente sui versanti francesi delle Alpi.

La quota neve sull’Appennino settentrionale sarà inizialmente collocata sui 1100-1200 metri.

Tra la notte di domenica e le prime ore di lunedì, il nucleo freddo entrerà nel Mediterraneo. Questo determinerà una rotazione abbastanza rapida delle correnti dai quadranti settentrionali ( da nord-est per la precisione. Di conseguenza la quota neve è prevista in rapido calo, ad iniziare dai settori settentrionali.

In particolare lunedì mattina si prevedono nevicate al di sopra dei 500 metri sull’Appennino Emiliano. Anche sul Cuneese e sui versanti padani dell’Appennino Ligure ci potrebbe essere qualche spruzzata di neve al di sopra dei 600 metri. Sul resto del nord non dovremo avere precipitazioni degne di nota.
Il tempo, comunque, tenderà velocemente a migliorare nel corso della giornata, fino ad avere cielo in genere sereno tra il pomeriggio e la sera su tutto il settentrione.

Al centro il calo della quota neve avverrà nelle prime ore del mattino di lunedì. In prossimità dell’Appennino Tosco-Emiliano e Umbro-Marchigiano la neve potrebbe scendere al di sopra dei 600-700 metri, occasionalmente più in basso in caso di rovesci intensi.

700-800 metri il limite della neve sull’Appennino Abruzzese, Laziale e Molisano, anche se il calo termico in questo settore avverrà con tutta probabilità nella seconda parte della giornata di lunedì.

A partire dal pomeriggio il tempo tenderà a migliorare anche sulla Toscana, sulle Marche e sull’Umbria, mentre i fenomeni si concentreranno al sud e sulla Sicilia. Sul meridione la neve potrebbe scendere al di sopra dei 900-1000 metri a fine episodio.
Autore : Paolo Bonino