00:00 28 Febbraio 2012

Continente freddo e oceano mite, quali conseguenze sul tempo di casa nostra?

Suoli europei ancora innevati e acque superficiali dell'Atlantico più miti della norma. Il risultato è un'alta pressione ancora di sentinella sull'Italia ma con qualche iniziativa più fredda e instabile di passaggio in arrivo dal nord Europa.

 Dopo il grande gelo siberiano l’Europa centro-orientale deve ancora smaltire le ire dell’inverno: i suoli sono ancora diffusamente innevati e l’effetto albedo mantiene le temperature più basse della norma sui settori centro-orientali del continente. Le temperature si addolciscono poi man mano che si procede verso ovest fino alle coste dell’Atlantico.

E l’oceano come è messo? Già di norma è in questo periodo dell’anno più tiepido del continente. Dobbiamo inoltre osservare che al momento le sue acque superficiali mostrano una anomalia positiva, ovvero temperature un po’ più miti della media. Questa differenza tra oceano e continente va a creare dislivelli di pressione che poi agiscono quali forzanti sulla propagazione delle correnti occidentali, quelle tipiche delle medio-alte latitudini.

Ecco che i settori atlantici vengono interessati da un robusto e quasi permanente campo di alte pressioni, mentre il centro e l’est europeo risente maggiormente degli assi di saccatura polari.

L’Italia, trovandosi pressapoco a metà strada, o poco più sbilanciata verso il settore di competenza anticiclonico, vedrà in quest’ultima figura il protagonista prevalente del tempo. Ciononostante le vicende invernali che investiranno ancora l’Europa dell’est potranno di quando in quando allungare un abbraccio temporaneo anche al nostro Paese. Ecco dunque intervalli freddi e instabili che si alterneranno a prolungati periodo di tempo buono o discreto. La Corrente a Getto nel mezzo che ci sorvola da nord facendo da ago della bilancia.

Una configurazione non critica di per sè, dato che non è basata su pericolose situazioni di blocco, ma la cui rigidità strutturale tende a concentrare sugli stessi luoghi sempre gli stessi fenomeni. E questa è l’anomalia che dobbiamo tenere sotto stretta osservazione e che rende il clima del nostro Paese sdoppiato da diversi mesi tra un settentrione troppo secco e un centro-sud invece con acqua e neve sicuramente più generosi. 

Autore : Luca Angelini