00:00 12 Giugno 2013

Caldo, perchè deve per forza essere africano?

Quando si eleva l'alta pressione dal nord Africa l'estate italiana diventa rovente. Cosa spinge il grande anticiclone a invadere le nostre sponde del Mediterraneo e quali sono le conseguenze che questa manovra apporta?

Prima o poi doveva arrivare. Stiamo parlando del caldo, un fenomeno assolutamente normale visto che meteorologicamente siamo già in estate e comunque stiamo correndo veloci verso la metà di giugno. Ai primi caldi però ecco che si alzano subito foschi presagi di giornate arroventate dall’aria irrespirabile, salvati solo dai climatizzatori. Eppure il caldo che arriverà nelle prossime ore, dato il periodo, sarà in un primo momento certamente sopportabile, anche in considerazione del fatto che la primavera su gran parte delle nostre regioni è saltata a più pari. 

Ma approfondiamo il discorso caldo: cosa spinge all’improvviso questa bolla di aria rovente ad attraversare il Mare Nostrum e a raggiungerre i suoli dell’Europa? Diverse sono le cause sinottiche che regolano la posizione dell’alta nord-africana.

1) Una prima è da ricercarsi nella circolazione generale dell’atmosfera, che comprende in questo caso anche le vicende della meteorologia tropicale. La posizione e l’intensità del Monsone estivo dell’Africa occidentale risulta in questo caso determinante, poichè la sua spinta dinamica dall’Atlantico verso il deserto sahariano provoca lo spostamento verso nord della circolazione subsidente subtropicale (in altre parole la banda anticiclonica subtropicale).

Quest’ultima viene poi lavorata dalle anomalie termiche che si riscontrano sul Mediterraneo e sull’Europa, le quali tendono a smorzare, rinforzare o semplicemente deviare la campana anticiclonica su determinati settori piuttosto che su altri.

2) Una seconda causa è di tipo prettamente sinottico e trae origine dalle ondulazioni delle onde planetarie delle medie latitudini, le quali viaggiano da ovest verso est contrapponendo cavi d’onda (depressioni) a creste d’onda (anticicloni). Qualora un asse di saccatura affondi dal nord Atlantico verso la penisola Iberica o ancor più fin sul Marocco, ecco subito la controspinta dinamica opposta dall’alta nord-africana, la quale risale a ovest della saccatura per ripristinare l’equilibrio dinamico alterato.

Dobbiamo anche tenere presente che le cause di cui al punto 1 sono quelle che apportano periodi anticiclonici più feroci e prolungati, soprattutto laddove l’alta nord-africana sia spalleggiata da quella delle Azzorre. Le situazioni di cui al punto 2 risultano a volte parimenti intense, ma complessivamente più brevi poichè strutturate da promontori anticiclonici di tipo mobile.

In uno o nell’altro caso dovremo comunque attenderci aria molto calda estratta a forza dai roventi deserti nord-africani. L’aria in origine è molto secca, ma attraversando il Mediterraneo si carica di umidità spingendosi sul nostro Paese tramite venti meridionali e apportandovi condizioni di tempo non solo molto caldo a tutte le quote, ma anche afoso. Va da sè che la situazione di disagio meteolive.leonardo.it/speciali/MAPPE/73/Indice-di-disagio-estivo/33057/ cui si accompagna nella stagione estiva a questo tipo di configurazione e i conseguenti appellativi da noi coniati appositamente e che spaziano da "mostro africano", a "gobbo di Algeri"e a tutto quant’altro la fantasia del momento ci suggerisce. 

Autore : Luca Angelini