00:00 14 Marzo 2008

Bilancio dell’inverno, Europa mite, Asia, Canada e ovest U.S.A. nel freezer

A due settimane dal termine dell'inverno meteorologico è ora di bilanci. Da segnalare anche la penuria di precipitazioni nell'area mediterranea e nel sud degli Stati Uniti

Non è stato l’inverno che ci aspettavamo in Europa. E le rilevazioni della NOAA parlano chiaro. Tutto il Vecchio Continente ha trascorso gli ultimi tre mesi all’insegna di una diffusa anomalia termica positiva che ha segnato particolarmente l’andamento della stagione sui settori nord-orientali.

Non sono bastati i tentativi dell’Artico di riportare una parvenza di normalità con le sue irruzioni elargite per la verità con il contagocce. Proprio il settore scandinavo e quello russo-siberiano hanno infatti sofferto maggiormente l’assenza di un inverno autentico, probabilmente anche a causa della latitanza di un anticiclone termico vero e proprio.

L’area mediterranea paradossalmente ha sofferto meno di questa anomalia, tuttavia il nostro comparto ha dovuto far fronte ad un’altro calvario ormai ricorrente: la mancanza di precipitazioni. Ne ha sofferto particolarmente la penisola Iberica, l’area balcanica, la Svezia e, in modo minore, anche l’Italia centro-meridionale.

Una vera e propria stagione siccitosa ha caratterizzato parte degli Stati Uniti sud-orientali, in particolare lo stato del Texas, mentre dal lato opposto il North Dakota e il Montana hanno subito la medesima sorte.

Dal punto di vista termico il continente nord-americano è stato letteralmente diviso in due, con i settori occidentali più freddi della norma, in particolare l’area delle Montagne Rocciose e il nord della California.

Anche il Canada si appresta a chiudere un inverno nel complesso sotto media, tuttavia il primato del freddo spetta senz’altro a tutta l’area asiatica inclusa tra il mar Caspio e l’estremo Oriente, Cina compresa.

Su questa vasta fetta di continente anche le precipitazioni non si sono fatte desiderare, tant’è vero che le nevicate hanno cavalcato ripetutamente gli onori della cronaca nonostante quell’angolo di Pianeta sia spesso lontano e remoto con le notizie che sovente riportano eventi di tutt’altra natura.

Fa eccezione il comparto settentrionale siberiano e la zona prospiciente l’Artico dove si sono registrate anomalie generalmente positive anche se contenute. Nel medesimo settore si sono però avute precipitazioni decisamente più abbondanti della norma le quali potrebbero aver contribuito anche alla ripresa della copertura glaciale in sede artica.
Autore : Luca Angelini