00:00 21 Novembre 2012

Attesa spasmodica della NEVE? Ecco come fare per soddisfarla

Avete mai pensato di amplificare ancor più l'emozione di una imminente nevicata, magari anticipando l'evento ad amici e parenti, così da sentire la neve ancora più tua? Ecco qui qualche dritta per arrivare prima degli altri.

 Croce e delizia di appassionati e meteorologi professionisti, al sopraggiungere della stagione invernale la genesi della neve assorbe le maggiori risorse in termini di cuore per i primi e di impegno per i secondi. Artefice del miracoloso passaggio dal comune grigiore allo sfavillante candore è la temperatura dell’aria. Il valore magico è quello degli zero gradi.

Fintantochè la temperatura rimane pari o sotto zero per tutto il percorso di caduta, il nostro cristallo di neve rimarrà intatto e svolazzerà allegramente sopra le nostre teste. Qualora invece l’aria presenti diverse stratificazioni (spesso in questo caso ci troviamo dinnanzi a nevicate da "cuscino" o da "addolcimento") e con temperature anche solo a tratti prossime o sopra allo zero, tutto cambia e inizia il dilemma: neve si o neve no? Anche i microclimi locali manipolano la nostra neve e spesso si hanno fenomeni molto diversi in zone ristrette.

Anzitutto la dimensione: perchè a volte scendono dal cielo piccoli cristalli e altre grandi fiocchi? Dipende dalle caratteristiche dell’aria che viene attraversata dalla precipitazione in caduta. Se ci troviamo in presenza di aria fredda e asciutta di origine continentale (fase iniziale dell’episodio da cuscino) avremo i cristalli, se subentra aria più umida e mite (ma pur sempre sotto zero) negli strati intermedi subentreranno i fiocchi (fase avanzata della nevicata da cuscino).

Passiamo ora ad analizzare il profilo verticale dell’aria per avere ulteriori informazioni (lo possiamo fare tutti grazie alla consultazione della nostra sezione "mappe", oppure dalle tabelle dei radiosondaggi). Elemento di cruciale importanza è lo zero termico (ovvero la quota alla quale la temperatura misura zero gradi). Una volta in possesso di questo fondamentale parametro ecco i possibili casi che prevedono al suolo l’arrivo di pioggia o neve:

1) Lo zero termico si trova oltre 1000m di altezza dal suolo: il nostro fiocco attraverserà 700-800m di aria sopra lo zero dopodichè fonderà giungendo al suolo come PIOGGIA.

2) Lo zero termico si trova 1000m sopra al suolo e negli strati sottostanti la temperatura non supera +0,5°, +1°: arriverà la NEVE

3) Lo zero termico si trova 1000m sopra al suolo, nei 700m sotto la temperatura raggiunge al massimo +1° e nei rimanenti 300m nuovamente pari o sotto lo zero: avremo NEVE.

4) Lo zero termico si trova 700m sopra al suolo e negli strati sottostanti la temperatura non supera il valore di +1°, +2°( in aria asciutta): al suolo arriverà la NEVE.

5) Lo zero termico si trova 700m sopra al suolo e la temperatura negli strati sottostanti raggiunge i +3°, +4 (in aria umida): al suolo avremo PIOGGIA.

6) Lo zero termico si trova 1200m sopra al suolo e in prossimità dello stesso un’inversione mantiene temperature negative: nei sottostanti 700-800m la neve fonde e, attraversando gli ultimi 400-500m in ambiente sotto zero, giungerà a terra come PIOGGIA.

In questo caso le gocce geleranno a contatto con il suolo causando il noto fenomeno del "gelicidio". Come si può ben vedere i casi sono tanti; non ci rimane che attendere i prossimi eventi e testare nella pratica il nostro schema teorico, sempre che il prossimo inverno abbia un cuore generoso… Buon divertimento.

Autore : Luca Angelini