00:00 17 Luglio 2001

11 LUGLIO 1982: quel giorno l’Italia vinse il Mondiale di calcio ma…

..Ricordo con maggiore trasporto una violenta grandinata e un brusco calo della temperatura nell'odioso scenario del luglio mediterraneo.

Nei primi anni ottanta ero uno studente universitario e mi trovavo costretto a trascorrere il mese di luglio in una bollente metropoli del Centro-Sud in attesa di trascorrere lunghi e molto più confortevoli soggiorni nelle montagne del Trentino.

La bollente metropoli era naturalmente Roma ( Napoli credo che sia un po’ più temperata ) dove già allora il ponentino non era più in grado di imporsi sulla canicola estiva.
Nei mesi di luglio ero solito preparare l’esame per la sessione estiva sotto un sole implacabile, prepotente e grondando sudore fino a notte inoltrata con la temperatura che in casa non scendeva sotto i 28° e un tasso di umidità molto elevato.
Tutti i giorni erano uguali: mai una nube in cielo, sempre quell’odioso sole mediterraneo che era in grado di succhiarmi ogni energia vitale impedendomi di uscire nelle ore centrali della giornata e levandomi in parte anche la voglia di studiare.

Unica consolazione il calendario e alcuni dati astronomici che provocavano una specie di effetto placebo: ogni giorno era più corto del precedente di 1 minuto e, andando avanti questo accorciamento aumentava: dopo il 20 luglio si perdevano più di 2 minuti al giorno eccetera.

Non solo, ma ogni giorno il sole raggiungeva un’altezza massima sull’orizzonte sempre minore e molto lentamente ci si stava avvicinando verso l’autunno (la fantasia non mi è mai mancata).

Morale della favola: la temperatura tendeva ad aumentare gradualmente per raggiungere il culmine a fine luglio o ai primi di agosto, quando fortunatamente ero già scappato in Trentino.

Notti sempre più lunghe ma anche sempre più calde e umide tanto che con la finestra spalancata una volta entrò un pipistrello in camera facendomi trasalire. per tornare a quell’11 luglio, ricordo una mattinata grigia che mi faceva pensare con nostalgia ai cieli estivi spesso grigi e forieri di pioggia della Germania o della Svizzera tedesca. Radio e telegiornali non parlavano altro che della famosa finale di Madrid: Italia-Germania ciò nonostante prestavo sempre maggior attenzione alla nuvolaglia grigia che avanzava da Ovest oscurando almeno per quel giorno i raggi incandescenti del sole mediterraneo. Alle 10 di mattina non dovevano esserci più di 20 gradi e in breve tempo un nubifragio inondò la città rovesciando aria fredda dagli alti strati e per oltre due ore un cielo plumbeo da mese di novembre transitò su tutto il Lazio riversando a tratti chicchi di grandine mentre folate di aria “gelida” a 16°C entravano attraverso gli spiragli delle serrande semiabbassate. Alle 13, finito il nubifragio, la temperatura non superava i 18°C mentre il cielo rimase coperto per tutto il giorno regalando un insolito pomeriggio autunnale in pieno mese di luglio. Il cielo andò lentamente aprendosi in serata proprio durante la partita di calcio e il giorno dopo ci fu naturalmente il ritorno del sole.

Quell’anno a Roma la massima assoluta fu raggiunta addirittura il 3 settembre ( 38° ) conseguentemente ad una improvvisa rimonta anticiclonica di matrice africana in seguito al passaggio di un fronte caldo con analogo acquazzone.
Autore : Alberto Bulgarelli