00:00 24 Settembre 2002

“Ho visto nevicare!” La nevicata sul San Gottardo

La bellissima testimonianza di un luganese sulla prima vera nevicata stagionale sul San Gottardo.

Di ritorno da Zurigo, dopo un viaggio di lavoro, vedendo che era presente una situazione da relativo stau al nord delle Alpi e vedendo che le temperature erano molto fredde (max di 9° a Zurigo) con il limite dello zero a 2000 m mi sono detto “Perche’ invece di fare il tunnel del Gottardo non faccio il passo???”.

Detto, fatto! Al raggiungimento dell’imbocco del tunnel esco dall’autostrada. A quella quota, cioe’ 1100 m, la temperatura era gia’ scesa a +5.2° (fonte il mio efficientissimo termometro installato da me sull’auto, oltre a quello di fabbrica). C’era una pioggia leggera a gocce fini, ma abbastanza insistente.

Comincio ad inerpicarmi sulle prime ripide rampe del passo, mentre non smetto di tenere d’occhio il termometro, che scende in maniera regolare (+4°, +3°…). Gallerie dopo gallerie, continua a piovere. Una volta raggiunto il Ponte del Diavolo a quota 1350 m (legato ad una leggenda popolare) sgrano gli occhi alla ricerca di qualche fiocco di neve, ma niente, solo debolissima pioggia: il termometro segnava +3.5°.

Arrivato all’ultimo tunnel prima dell’abitato di Andermatt (1448 m), il termometro era sceso a +2.7° innestando l’allarme ghiaccio. Oramai pensavo che non l’avrei vista, dato il calare dell’intensita’ delle precipitazioni, quando invece, all’uscita della galleria, vengo investito da una magnifica, meravigliosa, stupenda ondata di bianco. Era lei, LA NEVE!!!!

Andermatt si trova su di un altopiano ai piedi di diversi ghiacciai del massiccio del Gottardo, ed essendo alla congiunzione di due valli, e’ spesso battuta da venti gelidi. In effetti non ci e’ voluto molto a fare scendere il termometro a +1.5°. La neve era bagnata e lasciava solo dell’acqua sul parabrezza, ma non mi preoccupavo, visto che dovevo salire ancora di 700 m di dislivello.

In effetti, dopo l’uscita dal paese, la strada riprende a salire in modo deciso verso il passo, mentre i dolci fiocchetti bianchi andavano man mano asciugandosi, non lasciando piu’ tracce sul parabrezza. Ora il termometro scendeva piu’ lentamente e quasi disperavo di riuscire a scendere sotto lo zero sul passo.

Ma ad un paio di chilometri dalla vetta (a ca. 2000 m di quota), un’altra bellissima sorpresa!!! Sui prati a lato della strada appariva sempre piu’ insistentemente con l’aumentare della quota il bianco della neve ormai attecchita… Ormai eravamo a filo dello zero (il termometro ufficiale dell’auto segnava +1°) quando, arrivato in vetta (2110 msm), un forte vento sballottava l’auto e l’acqua dei laghetti non ancora gelati, mentre il termometro riusciva, con un colpo di coda, a darmi l’emozione di un segno negativo…

Allora ho deciso di fermarmi un attimo in vetta per assaporare il freddo che tutti noi amiamo… Appena uscito dalla macchina (ero in camicia) sono stato preso da una morsa spaventosa di gelo!!!! Non tanto per i -0.5° di temperatura, ma piuttosto per i ca. 30 km/h di velocita’ del vento (credo che il wind-chill fosse spaventosamente gelido, forse negativo con due cifre)… Ho resistito non piu’ di un paio di minuti ma e’ stata una soddisfazione enorme!!!!!

Niente di piu’ deludente che trovare a casa mia dell’inutile nuvolaglia, con 17° di temperatura!!! Comunque voglio ringraziare il vortice “Polaris” per questi bellissimi momenti che solo le altre irruzioni gelide sue sorelle riescono a darci e mi auguro che Polaris resti con noi ancora un po’…
Autore : Steve Sosio