00:00 12 Febbraio 2018

Le conseguenze CRUDE dello strat warming: e se arrivasse questo?

Ecco una delle tante ipotesi che i modelli segnalano per l'ultima decade del mese di febbraio.

La fase statica di metà mese in qualche modo era stata prevista dai modelli matematici già da qualche giorno e viene confermata oggi ma forse febbraio non è destinato a terminare in modo placido con i primi timidi ammiccamenti alla primavera.

In stratosfera è accaduto qualcosa di grosso, il più grosso riscaldamento degli ultimi 24 mesi e tutto questo è quasi scontato ormai che si ripercuota in troposfera con un’azione fredda e perturbata che dovrebbe concretizzarsi durante l’ultima decade del mese e anche durante la prima decade di marzo.

Se così non fosse pagine e pagine di letteratura su questo fenomeno sarebbero certamente da rivedere, ma evitiamo di riempire questo articolo di tecnicismi e andiamo alle conseguenze pratiche.

Cosa potremmo vedere e vivere? Quella che vi mostriamo qui a fianco è una delle ipotesi classiche: dapprima uno scambio di calore tra i meridiani con l’alta che va a nord e le masse fredde che puntano verso sud, poi il moto antizonale, quello che manca su di noi da troppo tempo e che si realizza spesso in seguito a questo tipo di eventi.

Con l’ipotesi tracciata il grande freddo colpirebbe ancora Spagna, Francia, Europa centrale, coinvolgendo anche il nord Italia: sull’Italia finirebbe poi per scavarsi una depressione che porterebbe neve in pianura sul settentrione entro venerdì 23.

Ma sono solo alcune tra le ipotesi al vaglio: c’è quella che vede l’Italia maggiormente colpita dal freddo con conseguenze nevose per tutte, quella che opta per il freddo relegato al centro Europa o addirittura ai Balcani, ma ciò che sembra certo è che uno sconvolgimento barico dal 20 in poi ci sarà.

 

Autore : Alessio Grosso