00:00 30 Novembre 2000

La perturbazione è sopra le nostre teste, ma non fa paura

Un fronte sfaldato è riuscito ad entrare nella zona anticiclonica presente sulla Penisola con risultati davvero trascurabili.

Alla fine la perturbazione ha sfondato, ma lo sforzo prodotto le ha sottratto tutta l’energia e solo un velo di cirrostrati sta solcando i nostri cieli dalle Alpi alla Sicilia.

Dietro ad essa, dopo un intervallo di alcune ore, si avvicinerà un’altro fronte, che attualmente vediamo dal satellite abbordare la Penisola Iberica.

Anche questo provocherà dalla serata deboli correnti da sud, un aumento della foschia e della nuvolosità stratiforme a partire dai settori occidentali, ma anche un ulteriore cedimento della campana anticiclonica che da qualche giorno ci protegge.

Venerdì giornata interlocutoria, con foschie e nebbie sparse al centro-nord nel primo mattino.

Il peggioramento si materializzerà nel corso della giornata di sabato, quando addensamenti sempre più minacciosi incalzeranno il nord-ovest,la Sardegna e la Toscana. Nella serata di sabato su queste zone potranno comparire le prime piogge.

Domenica tutto il versante tirrenico e il nord saranno sotto precipitazioni sparse, più risparmiato il versante adriatico.

La perturbazione andrà poi a “morire” sulla Sicilia, creandosi un minimo chiuso in rapida dissoluzione.

Da lunedì riprende la lotta tra le depressioni, sempre attive a tutte le quote, e l’alta pressione. Chi la spunterà? Secondo noi prevarranno le depressioni già da mercoledì, dopo una breve pausa soleggiata, leggete gli aggiornamenti in giornata.

Intanto stamane Napoli ha misurato solo 4°C: direte voi: ma non si trattava di un anticiclone mite? Certo, ma proprio l’inversione termica che caratterizza il fenomeno determina l’accumulo al suolo degli strati più freddi ed umidi, mentre l’aria calda, più leggera, resta in altitudine e rende mite il clima delle stazioni in quota; inoltre l’effetto di avvitamento e compressione generato dall’alta pressione riscalda ulteriormente l’aria alle quote superiori.

Quando un anticiclone subtropicale arriva a fine novembre, in pianura non fa mai molto caldo, è in montagna che si corrono i pericoli più grossi con il possibile distacco di valanghe di neve bagnata, certamente meno frequenti di quelle di neve polverosa, ma altrettanto pericolose.

Soffia una moderata tramontana sulla Liguria, dove il cielo è tornato sereno, Bolzano segnalava poco fa -1°C.
Autore : Alessio Grosso