00:00 29 Novembre 2000

Inversione termica: piuttosto freddo in pianura, clima mite in quota.

Si avvicina una perturbazione ma si sgretolerà di fronte alla resistenza anticiclonica. Confermato il peggioramento di domenica.

L’alta pressione ha intenzione di restare con noi fino a sabato, anche se le depressioni che si stanno rincorrendo sull’Europa Occidentale ce la stanno mettendo tutta per impossessarsi del Mediterraneo.

Dopo il fallimento del minimo attualmente a SW dell’Inghilterra che ha raggiunto i 976 hPa, il secondo nucleo perturbato previsto in avvicinamento per sabato, toccherà nel suo centro i 968 hPa e questa forza propulsiva forzerà il “blocco” opposto dall’alta pressione, regalando al nord, sulla Sardegna, su tutto il versante tirrenico e sulla Sicilia, una domenica nuvolosa con piogge intermittenti.

Il versante adriatico non dovrebbe ricevere precipitazioni.
Poi la perturbazione si spezzerà in due tronconi ed un minimo secondario accompagnerà verso Malta lunedì 4 gli ammassi nuvolosi residui.
Infine la situazione si ingarbuglia, ancora non si intuisce se prevarrà nuovamente il bel tempo o ritroveremo un’altra perturbazione all’attacco.
Questa mattina il cielo è sereno quasi ovunque ma quella perturbazione che si vede dal satellite, pur essendo in gran parte diretta verso l’Inghilterra, darà luogo ad un’estesa velatura, specie sul NW, l’alto Tirreno e le Alpi, ma qualche cirro potrebbe vederlo anche la Sardegna e gran parte del versante tirrenico, anche se vedrete che entro domani quel mare di nuvole minaccioso sarà quasi scomparso dalla nostra vista.

Fa freddino stamattina nelle nostre città: L’Aquila e Bolzano sono sotto zero ma anche a Milano, Novara, Firenze e Torino la temperatura sfiora valori negativi e localmente la brina riveste di bianco i prati, perchè come sapete, anche se la temperatura dell’aria è superiore allo zero, al livello del suolo, sull’erba e sui parabrezza delle macchine può formarsi del ghiaccio o della brina, proprio perchè l’aria fredda si accumula negli strati più bassi e la presenza degli oggetti funge da nucleo di congelamento.

In quota l’inversione termica è palese con valori sopra lo zero da 500 a 1500 m, salvo rare eccezioni, al di sopra l’inversione si rompe ma i valori più freddi si registrano comunque nelle conche e non sulle cime.
Autore : Alessio Grosso