00:00 28 Novembre 2013

Ultimissime modello inglese: domenica severo maltempo al sud, poi nodo gelido in vista per l’Immacolata

La stagione sta prendendo una piega movimentata. Diverse ipotesi di maltempo si susseguono all'orizzonte e quell'aria sempre più fredda, che punta verso il cuore del Mediterraneo... Questo e molto altro nel nostro consueto appuntamento delle 21.00 con l'ultima uscita serale del super-modello elaborato dall'Università di Reading.

Ecco a voi l’ultima corsa serale del modello inglese ECMWF, fra gli strumenti principali per poter elaborare una previsione, in progressivo aggiornamento automatico dalle ore 20.00 in poi.
Dalle ore 21.00 appariranno invece via via i commenti e le analisi del nostro previsore di turno riguardo alle mappe più rilevanti e interessanti scelte fra i successivi 10 giorni di previsione. 

 

 ANALISI della situazione attuale: l’alta pressione atlantica si propone verso l’Europa, allungando un asse anche verso l’Italia, che vedrà nella giornata di venerdì un certo miglioramento, anche là dove fino ad oggi (giovedì) hanno insistito nubi e precipitazioni. Dal nord dell’Atlantico però si è già messo in moto un nuovo impulso di aria fredda, inserito in un pozzo di bassa pressione che farà nuovamente precipitare la situazione meteo sull’Italia nel corso del week-end.

 

Con le alte pressioni messe fuori gioco il tempo non può certo brillare anzi, in prospettiva anche là dove in quest’ultima settimana, nonostante il drastico calo delle temperature, si è potuto beneficiare di giornate ampiamente soleggiate (leggi il nord e parte del centro), si andrà verso un peggioramento.

Fautore di questo nuovo cambiamento quel puntino nero che abbiamo evidenziato sulla mappa qui a fianco e che rappresenta un nuovo cavo d’onda destinato ad evolvere in un centro si bassa pressione. La sua evoluzione sarà molto rapida, tanto che sabato avrà già guadagnato i nostri bacini di ponente, accompagnandosi ad una perturbazione pronta ad dar vita (deboli ) nevicate su parte del nostro settentrione.

Dove è lecito aspettarsi con maggiori probabilità questa neve? Essenzialmente su arco alpino (quote molto basse o di fondovalle) e regioni di nord-ovest. Per la pianura menzioniamo quella piemontese, meridionale lombarda ed occidentale emiliana. 

Questo comunque è ancora niente, dato che il processo di ciclogenesi (sviluppo e approfondimento della bassa pressione) proseguirà ulteriormente nella giornata di domenica, quando andrà sviluppandosi un severo malloppo perturbato a cavallo del nostro meridione (puntino nero nella mappa qui a fianco). Sud e Isole si dovranno pertanto aspettare una giornata difficile, con alto rischio di nubifragi, soprattutto lungo i settori ionici e Sardegna.

Dobbiamo aggiungere un doveroso appunto: questo nuovo guasto farà capo ad un vortice che avrà linfa vitale per sostenersi almeno fino a giovedì 5 dicembre, insistendo sul nostro meridione con ulteriori condizioni di instabilità, a tratti anche perturbata.

Frattanto l’alta pressione atlantica, nel corso di un nuovo tentativo di espansione verso l’Europa centrale, avrà guadagnato in parte l’Italia, andando a proteggere soprattutto il nord ma in parte anche centro e Sardegna. Su questi settori si assisterà a giornate abbastanza soleggiate e con temperature in aumento rispetto ai valori attuali.

Arriviamo dunque al piatto forte della nostra chiacchierata. Date un’occhiata all’ultima mappa, allegata qui a fianco, riferita al giorno dell’Immacolata, 8 dicembre: cos’è tutto quel blu? Cosa sono quelle temperature da freezer? Non vi sarà sfigguto che trattasi di una imponente irruzione di aria molto fredda di estrazione artica, pronta a far sua quasi l’intera Europa.

Anche l’Italia verrà presa, il che conferma le nostre ipotesi descritte negli articoli pubblicati nel corso della giornata (di giovedì 28) meteolive.leonardo.it/news/In-primo-piano/2/freddo-e-neve-su-diverse-regioni-per-l-immacolata-le-carte-del-2012-dicono-di-si/44095/. Ci aspetta una Immacolata al freddo e al gelo, ipotesi questa che al momento pare consolidarsi con una percentuale di attendibilità vicina al 60%, notevole data la distanza dall’evento.

E la neve? Qui entriamo in un campo minato: al momento le varie corse del modello ci mostrano scenari piuttosto differenti, questo in virtù del fatto che l’entità della massa d’aria fredda è tale da non permettere di collocare a priori la posizione finale dei minimi di pressione nel loro peregrinare verso le medie latitudini. E questo è per il momento un handicap, dato che non possiamo inquadeare con sufficiente attendibilità dove arriverà la neve, soprattutto su un territorio complesso come il nostro.

In linea di massima ci basti comunque sapere che la maggior parte dell’aria fredda farà il suo ingresso dalla porta adriatica, pertanto Alpi, nord-est, regioni centrali adriatiche e meridione sembrano maggiormente favoriti nella corsa alla dama bianca (45%), meno nord-ovest e centrali tirreniche (35%). Come vedete una buona fetta di probabilità (il restante 20%) si disperde in scenari discordanti o addirittura opposti, quindi al momento da scartare.

In conseguenza di tutto ciò sarà opportuno rimanere costantemente aggiornati sull’evoluzione, tenendo strettamente d’occhio proprio il nodo dell’Immacolata, periodo che ci darà sicuramente un’idea di che pasta sarà fatto l’inverno che ci aspetta.   

 

Autore : Luca Angelini