00:00 18 Dicembre 2013

Il modello inglese svela cosa ci aspetta dopo l’anticiclone

Torna la dinamicità atmosferica che nel corso delle festività natalizie, sarà anche accompagnata da sbalzi termici e temporanee parentesi piovose. Confermata la fase più fredda verso la fine del mese.

Ecco a voi l’ultima corsa serale del modello inglese ECMWF, fra gli strumenti principali per poter elaborare una previsione, in progressivo aggiornamento automatico dalle ore 20.00 in poi.
Dalle ore 21.00 appariranno invece via via i commenti e le analisi del nostro previsore di turno riguardo alle mappe più rilevanti e interessanti scelte fra i successivi 10 giorni di previsione. 

 

 ANALISI della situazione attuale: il campo di alta pressione che ha dominato l’Europa e il Mediterraneo è in fase di smantellamento. Ora diventano protagoniste le correnti temperate in arrivo dall’Atlantico, pilotate da intensi venti occidentali che accompagneranno giovedì una prima perturbazione sul nord Italia. Altre perturbazioni seguiranno a breve distanza, sin quasi alla fine del mese, quando ci aspettiamo anche un generale calo delle temperature.

 

Gia dalla premesse di cui sopra si può comprendere cosa ci aspetta in concreto da qui sino all’inizio delle festività natalizie: tempo che si mostrerà in tutta la sua natura variabile, caratterizzato da un clima che nel complesso si presenterà non freddo per la stagione ma che a tratti potrà dispensare alcune precipitazioni.

La perturbazione che abbiamo visto speronare il nostro Paese nella giornata di giovedì 19 subirà una improvvisa deviazione in senso orario all’atto del suo ingresso sul continente, a causa della resistenza opposta dal moncone orientale dell’ex monster antyciclone che abbiamo visto dominare nei giorni scorsi sull’Europa. Per queso motivo risulteranno principalmente interessate dai fenomeni le nostre regioni settentrionali, soprattutto il nord-ovest (qui previste nevicate localmente fino a bassa quota), e, solo a tratti, le centrali tirreniche e la Sardegna.

Adesso non perdiamo di vista quel nocciolo depressionario che si sarà andato a isolare temporaneamente suul’Algeria: mentre da sabato 21 a martedì 24 il resto dell’Italia si vedrà interessato da un nuovo rialzo della pressione, seppur relativo e con diverse smagliature, l’area depressionaria suddetta si renderà responsabile di moderate condizioni di instabilità che agiranno tra le nostre Isole Maggiori e il sud dell’Italia.

Oltretutto il pozzo di bassa pressione fungerà da esca per una nuova perturbazione in avvicinamento dall’Atlantico e che riuscirà in tal modo ad avere l’aggancio ottimale per giungere sul nostro centro-nord tra la giornata di Natale e quella di Santo Stefano. Le due giornate festive si presenteranno pertanto piuttosto grigie al nord e al centro, con piogge sparse possibili, mentre sud e Isole beneficeranno di tempo migliore per il riassorbimento del minimo verso il continente.

La manovra, tra l’altro, sarà seguita dall’inserimento di aria particolarmente temperata, proveniente dal medio Atlantico, la quale si renderà responsabile di un generale rialzo delle temperature al di sopra dei valori medi su tutta l’Italia. Apice della scaldata previsto per il 27 dicembre.

Finirà dunque in maniera così ingloriosa l’ultima parte del mese di dicembre?

In realtà trattasi di una situazione transitoria, così come vi abbiamo anticipato descrivendo in sintesi l’estrema dinamicità del tempo delle feste. Ecco dunque la marcia indietro delle temperature, prevista tra il 28 dicembre e la giornata di San Silvestro, per l’approssimarsi di un nucleo di aria polare marittima, che vediamo ben delineato nell’ultima mappa in basso.

Sarà il prossimo passo verso un riscatto dell’inverno vero? Presto per dirlo, anche se a lunghissimo termine si intravvedono segnali predittori che fanno presagire una svolta più seria della stagione nel corso del mese di gennaio. Avremo naturalmente tempo per parlarne.

 

Autore : Luca Angelini