00:00 25 Settembre 2019

Temporale “on the road”: quando davanti a te si staglia il NERO in autostrada…

Esperienze di guida a tu per tu con i temporali.

I temporali sono il pane per l’appassionato, ma quando si lavora e soprattutto si raggiunge un’età in cui i doveri prevalgono sui piaceri, non è più possibile mettersi ad inseguire i fenomeni atmosferici come in gioventù, anche perchè la maggior parte di questi eventi si registra, neanche a farlo apposta, in orario lavorativo, oppure a tarda sera, quando sei ormai troppo stanco per gettarti on the road, pensando soprattutto agli impegni lavorativi dell’indomani.

Eppure qualche volta, quando ti trovi in macchina per motivi professionali, il temporale riesce a farti provare emozioni impagabili, altre volte ti beffa sadicamente per poche centinaia di metri. 

I flop più clamorosi si riscontrano molto spesso in autostrada. Il cielo è tappezzato di altocumuli castellani, quelli che ti avvisano che l’instabilità è latente, e che presto potrebbe manifestarsi.

Tu viaggi a cavallo tra pianura e montagna e di colpo ti si pianta sulla linea dell’orizzonte un nero da sogno. La cella temporalesca sembra così grossa che pensi proprio che te la gusterai in pieno. Invece no, di colpo l’autostrada, sino a quel momento perfettamente diritta, ti tradisce e vira verso la bassa pianura, così il nero lascia il posto incredibilmente al sereno.

Aspetti una controcurva che ti riporti in gioco, eccola che arriva, ma ormai hai capito di essere fuori traiettoria. Avresti dovuto abbandonare l’autostrada quando il nero era pronto a deliziarti con le sue secchiate, ma non c’erano uscite in quel frangente, potresti sempre tornare indietro ma l’appuntamento di lavoro salterebbe certamente.

Non puoi permettertelo. Allora non ti volti più, pensi che la natura potrebbe concederti un’altra occasione e questa volta succede. 

In realtà questo cumulonembo è meno minaccioso del primo e la sua parte più "succulenta" è addossata alle montagne, ma c’è all’improvviso una di quelle virate spettacolari che portano inaspettatamente sotto il rubinetto, prima che un’altra virata, meno evidente, ma determinante, ti spinga a sud di quel tanto che basta per negarti lo scroscio liberatorio.

Resta però una bella strisciata di pioggia giusto davanti a te e ti appresti a viverla con entusiasmo. Ecco, rallentano tutti, è il segnale che i goccioloni sono entrati in azione. 

I primi, enormi e anche particolarmente rumorosi, si stampano sul parabrezza con violenza, poi ecco il frastuono generale, è partito lo scroscio, c’è anche qualche chicco di grandine, entra aria fredda dalle condotte dell’aerazione, per qualche metro subentra la visibilità zero, la soddisfazione assoluta, l’estasi, il relax totale, un attimo dopo sembra tutto finito. 300 metri più avanti non è nemmeno piovuto e ricompare "palla gialla", il sole.

In città vivere il temporale tra i quartieri è altrettanto difficile. La zona più calda, quella del centro, riceve la convergenza delle brezze e può diventare essa stessa sede di nuclei temporaleschi. Quando il gradiente di pressione è debole e vi è solo un’instabilità locale, muoversi tra le vie cittadine sperando di finire sotto l’acquazzone necessita di una dose di notevole fortuna, specie se si viaggia lungo le cosiddette circonvallazioni: ti avvicini e ti allontani dal temporale ad effetto fisarmonica, può tradirti il semaforo, i sensi unici, l’ingorgo che non ti aspettavi ed intanto senti i tuoni in lontananza, poi vedi macchine che giungono bagnate dal senso opposto e ci speri, affondi il piede, ma non puoi certo investire i pedoni che nel frattempo si sono "gettati" sulle strisce.

Quando ti accorgi che quell’auto che hai incrociato doveva essere giunta da qualche altra strada rispetto a quella che stai percorrendo, ti prende qualche secondo di sconforto; a fartelo passare ci pensa la pancia di un bel congestus con i suoi goccioloni radi ma secchi e martellanti il parabrezza.

In fondo ci si può accontentare, ma certamente quando il temporale ti investe con tutta la sua potenza, le strade diventano fiumi, la macchina davanti a te non si vede più, così come tutto il resto e puoi goderti il puro effetto autolavaggio, trascorrerai sicuramente minuti che passeranno alla storia delle tue personali esperienze meteorologiche.

Autore : Alessio Grosso