00:00 5 Agosto 2008

I BELLISSIMI di MeteoLive: la vita segreta delle pozzanghere

Vi siete mai chiesti come passi il tempo il popolo delle pozzanghere? MeteoLive è entrato furtivo in questo piccolo mondo segreto.

Drammi, avventure, emozioni, gioie, ecco come trascorrono il tempo le pozzanghere. Basta un fondo stradale sconnesso, una lieve ondulazione nell’asfalto, una buca e il gioco è fatto: è nata una pozzanghera. C’è ma non si vede e quando la pioggia si degna di nutrirla di linfa vitale è pronta a condividere con noi le vicende della vita quotidiana.

Incontriamo “pozzi” in una via di Milano che non sveliamo volutamente per non mettere la nostra amica in imbarazzo.
In questa intervista racconta la sua vita tormentata, il lungo letargo estivo, le drammatiche folate di Foehn, le giornate più felici e quelle più tristi.
Sono le confessioni di una pozzanghera.

Facciamola parlare: “la mia vita è in perpetua evoluzione: dopo un temporale ho tante amiche con cui parlare, tanti piccioni assetati vengono a farmi visita e mi raccontano dei loro problemi intestinali sui davanzali delle case; sono talmente cicciona che i passanti non sanno evitarmi e i bambini mi fanno ammattire saltandomi addosso con i loro stivali. Nelle sere estive mi fanno compagnia anche le zanzare che mi raccontano delle loro avventure tra salotti e stanze da letto per procurarsi l’elisir di lunga vita.

Lo sconforto si impadronisce di me quando improvvisamente si alza il vento e rinforza, il cielo è di un blu accecante e io mi consumo rapidamente. Parlo a fatica e mi assottiglio sempre più. Mi sveglia d’improvviso un grosso gocciolone, evviva penso, è arrivato un rovescione. Invece piove con una lentezza snervante e io riprendo le energie con grande difficoltà. A complicare le cose passa un cagnaccio grandissimo che zampetta nella mia riserva per alcuni secondi, provocandomi immani perdite di “anticorpi”.

D’inverno possiamo fare lunghe chiacchierate con le amiche, ma c’è un nemico in agguato: il gelo, che paralizza i movimenti e comporta una strana trasformazione. Si rimane intirizzite per ore, poi, grazie al sole del mezzogiorno, ritorniamo a respirare, ma la tregua è breve.

La gioia più grande arriva da quella candida coperta di piume che si chiama neve. Quando ne cade in abbondanza la gioia è immensa, abbiamo fatto le scorte, potremo vivere di rendita anche per qualche settimana. Insomma, i fenomeni atmosferici sono il nostro sostentamento, la nostra unica fonte di sopravvivenza. Però non possiamo lamentarci; l’unico vero cruccio? Vivere poco l’estate.
Autore : Alessio Grosso