00:00 20 Ottobre 2004

“Filumena, che tempo!”

Il tempo e i luoghi comuni che lo accompagnano.

“Filumena, che tempo! Scusa il ritardo, il filobus non andava avanti più, un tale diluvio, macchine strombazzanti, persone che ti schizzano con l’ombrello, insomma una pena”.

“Maria non ti preoccupare, ho immaginato che potessi arrivare con qualche minuto di ritardo, un temporalone inatteso proprio, stamattina era così sereno, eh..con il tempo non si può mai dire, ma vieni accomodati che ti ho preparato un buona tazza di te con qualche biscotto e una fetta di torta, così facciamo due chiacchiere.”

“Filumé, ho tutti i capelli in disordine con questa umidità! E meno male che doveva arrivare l’anticiclone…Io non capisco questi maghi del tempo, tanto studiati, non mi sanno dire che tempo farà tra 3 ore e s’impalcano ad oratori distribuendo nuvole a destra, corrente del Golfo, effetto serra, ma poi se chiedi ma piove o no, sai che ti rispondono? Che se il fronte si sposta, allora magari…se il vento è così, mamma mia, quando ero giovane mio padre metteva il naso fuori di casa alla mattina e diceva: Maria, oggi godiamoci il sole, oppure preparariamo il cappotto e non sbagliava mai.”

“Eh Maria, anche ieri un sacco di chiacchiere, stavo a seguire quella trasmissione sul cambio climatico che diceva: le stagioni sono cambiate, fa sempre più caldo, nevica sempre meno, non piove più. Sarà che mi sono fatta vecchia ma per me il tempo ha sempre fatto il matto. A Napoli ho sentito sempre caldo da morire in estate e freddo d’inverno, anzi secondo mio marito dice che fa più neve adesso sull’Appennino che quando era giovane lui e guarda questa settimana: fa un temporale dietro l’altro, una volta stava mesi senza fare una goccia d’acqua d’estate.”

“Filumè, non ti sai come vestire, un giorno fa freddo, un giorno fa caldo, è tutto scombinato. In vacanza maggio o settembre; altrimenti corri il rischio di trovare un caldo esagerato, una ressa di gente, oppure ti piove a dirotto a luglio e devi stare sulle spese. Bisogna avere fortuna con il tempo”.

“Ma tuo cugino Calogero che è stato tanti anni a Milano, cosa ti diceva a proposito del tempo di lassù?”

“Una nebbia che si tagliava con il coltello e poi il ghiaccio, la neve, il sole si vedeva una volta al mese quando spirava uno strano vento dall’Africa, u Favuniu, mi pare lo chiamasse. Questione di abitudine però qui a Napoli io un milanese non ce lo vedrei.”

“Figurati! Morirebbe di caldo, quando il sole picchia a Napoli, picchia forte e se non hai il cappellino ti prende una di quelle insolazioni. Un milanese dovrebbe stare tutto il giorno nella vasca da bagno.”

“A proposito di caldo, beviamoci il the che altrimenti diventa freddo. Ti ho fatto anche un poco di pastiera.”
“ah, mi devi dare la ricetta allora, la tua pastiera è sempre stata speciale”.

“Non esageriamo Maria, a proposito se fa bel tempo domenica andiamo da Peppino a mangiare su in Irpinia, lui si che è un vero cuoco provetto. A proposito, ma farà bello domenica?”

“Ho sentito in tv che farà parzialmente nuvoloso ma le nuvole saranno innocue…”

“Innocue? E per forza, che devono sganciare le bombe? Io invece ho sentito che farà abbastanza sereno al mattino e poi nuvolo nel pomeriggio.

“Senza piogge?”

“Ha messo 50% di probabilità di pioggia: cioè un terno al lotto, se piove ho detto bene e se non piove ho detto meglio”.

“Insomma prenderemo quel che Dio vorrà: dopotutto non sarà certo un poco di pioggia a fermare due pazzarielle come noi”.
Autore : Alessio Grosso