00:00 24 Agosto 2017

UPWELLING…e il mare si RAFFREDDA

Si tratta di un fenomeno interessante che vede la risalita di acqua fredda e ricca di nutrienti dai fondali verso la superficie...e la fauna ittica ne trae giovamento.

Il sole scalda durante l’estate. La terraferma prende calore quasi immediatamente, mentre gli specchi d’acqua che ci circondano hanno un’inerzia termica assai maggiore.

Spesso a giugno fa caldo, ma l’acqua del mare risulta ancora fredda. Fino alla metà del mese di luglio entrare in acqua può risultare abbastanza difficoltoso soprattutto per i soggetti più freddolosi; in seguito la situazione (da questo punto di vista) migliora e un bel bagno non costa più brividi di freddo o spasmi del corpo.

In linea di massima più il sole scalda, più l’acqua del mare tende ad accumulare calore e a scaldarsi. Tuttavia la connessione temperatura dell’aria/temperatura del mare non è così lineare; altri fattori intrinseci possono entrare in gioco e limitare il normale riscaldamento superficiale indotto dal sole.

Il sole può scaldare per una settimana intera e nello stesso arco temporale l’acqua del mare può anche non prendere nemmeno un grado! Quando succede ciò, in genere, ci troviamo davanti ad un possibile fenomeno di UPWELLING.

Molto amato dai pescatori, l’upwelling non è altro che una risalita di acqua dai fondali del mare verso la superficie. La corrente portante, che si origina soprattutto per variazioni di salinità, tende a far risalire acqua dal fondo, acqua che logicamente risulta più fredda di quella presente in prossimità della superficie. In questo modo l’azione del sole viene quasi invalidata e lo specchio di mare antistante la costa resta più freddo.

I fenomeni di risalita hanno una notevole importanza soprattutto per la fauna ittica del luogo. L’acqua che risale risulta piena di nutrienti. Pesci ed organismi marini ne traggono quindi ottimo giovamento; ne scaturisce un notevole aumento della pescosità nel braccio di mare interessato dal fenomeno.

La presenza di un mare più freddo del normale si ripercuote ovviamente sulla meteorologia del settore: brezze più intense e più fresche, minor numero di temporali marittimi in seguito a passaggi perturbati; anche i temporali nelle zone interne retrostanti la costa possono essere invalidati da brezze troppo tenaci, che "tagliano le gambe" alla convezione in loco.

Fenomeni come questi li abbiamo avuti nel Mar Ligure nell’estate del 2004. In quella circostanza, alla metà del mese di luglio, la costa fu battuta da brezze ad oltre 20 nodi di velocità, con temperature raramente superiori a 23°. Anche i temporali nelle zone interne sembravano quasi scomparsi!

Autore : Paolo Bonino